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400 deputati con indennità dimezzate, eletti con il Mattarellum (75% maggioritario e 25 proporzionale a preferenza unica) o col doppio turno alla francese.
Primarie obbligatorie e tetto massimo di 2 mandati.
Secondo il ddl Boschi sarà formato da 100 senatori non eletti: 95 scelti dai consigli regionali (75 tra i consiglieri e 20 tra i sindaci) e 5 dal Quirinale.
100 senatori con indennità dimezzate, eletti per un solo mandato col proporzionale a preferenza unica in 20 circoscrizioni regionali (da 3 a 6 per ciascuna).
Niente fiducia al governo e fine del bicameralismo perfetto, salvo per le leggi costituzionali e quelle ordinarie che la maggioranza dei senatori chieda di modificare.
Viene modificato l'articolo 72 sui procedimenti abbreviati per l'approvazione dei disegni di legge. In particolare ci sarà una “corsia preferenziale” per i ddl che il governo indicherà come "prioritari" e che dovranno essere discussi e votati entro 60 giorni dalla richiesta dell'esecutivo. Superato questo termine il testo proposto o sostenuto dal governo viene votato senza modifiche.
Partiti e movimenti minori o neonati potranno far eleggere deputati nei collegi alla francese o avranno “diritto di tribuna” nella quota proporzionale del Mattarellum e senatori grazie al proporzionale.
Divieto di “ghigliottina” anti-ostruzionismo.
Il testo del governo modifica l'articolo 83 della Costituzione: viene alzato il quorum per l'elezione del presidente della Repubblica: è necessario il voto di due terzi dell'assemblea nei primi 4 scrutini, tre quinti dal 5 all'ottavo, mentre dal nono basterà la maggioranza assoluto.
Eletto per un solo mandato dai 500 parlamentari (senza più delegati regionali), gode delle prerogative espressamente previste dalla Costituzione.
Per reati gravi, il Parlamento può votare l’impeachment anche senza attentato alla Costituzione o alto tradimento.
Il meccanismo di elezione resta lo stesso: 5 giudici sono eletti dal Parlamento, 5 sono nominati dal presidente della Repubblica, 5 sono designati dalle supreme magistrature.
Gli 8 membri laici eletti per metà dal Parlamento con i due terzi (escludendo i politici) e per metà da Consigli giudiziari e rappresentanze dell’Avvocatura.
I 16 togati eletti fra magistrati estratti a sorte.
Il governo, secondo le anticipazioni dei giornali non smentite dal governo, vuole cambiare sistema di voto per la composizione del Csm. Sarà rivisto anche il sistema disciplinare: i magistrati faranno ricorso a un'Alta corte anziché alla Corte di Cassazione. Intanto un provvedimento del governo ha anticipando la pensione delle toghe da 75 a 70 anni.
Magistrati ineleggibili prima di 3 anni dalla cessazione dalle funzioni. Stessa incompatibilità, per 5 anni, per chi ha fatto parte del Csm e della Consulta.
Nella riforma della giustizia presentata dal governo ci sono vari punti (responsabilità civile, intercettazioni, processo civile), ma non c'è niente sulla riforma dell'ordinamento giudiziario che continua a dare al procuratore capo un ruolo di preminenza rispetto ai sostituti.
Il Procuratore non è più padre-padrone dei pm, ma il coordinatore – in base a regole chiare – di aggiunti e sostituti dotati della garanzia dell’indipendenza e autonomia esterna (da ogni altro potere) e interna (dai vertici dell’ufficio).
La Commissione, rispetto al ddl del governo, "ha disposto il ripristino dell’articolo 68 della Costituzione nel testo ad oggi vigente, con riconoscimento ai senatori del medesimo regime di immunità già previsto per i deputati. Per applicare misure cautelari o usare le intercettazioni dei senatori servirà l'ok dell'Aula.
Abolita l’autorizzazione a procedere per arrestare, intercettare e perquisire i parlamentari sia alla Camera sia al Senato.
Insindacabilità per opinioni e voti.
Sospensione per arrestati e rinviati a giudizio, decadenza per i condannati definitivi.
Corsie preferenziali per i processi ai parlamentari.
Attualmente non sono previste leggi sulle telecomunicazioni che modifichino la legge Gasparri né misure sul conflitto d'interesse (tutti gli emendamenti all'Italicum che andavano in questo senso sono stati finora bocciati). Restano finanziamenti pubblici di varia natura ai giornali.
Nuove leggi sulle tv, il conflitto d’interessi e l’antitrust: la Rai va a una fondazione indipendente che rappresenta lavoratori, produttori, artisti, giornalisti, editori, utenti; chi ha ruoli politici non può possedere quote in tv e giornali; editori puri per la carta stampata; via i sussidi pubblici alla stampa; un canale tv “in chiaro” e uno via satellite per ciascun editore.
Per presentare referendum abrogativi serviranno 800mila firme (anziché 500mila), anche se con un quorum per la validità della consultazione indicativamente più basso. Serviranno più sottoscrizioni anche per presentare leggi di iniziativa popolare: 250mila anziché 50mila.
Referendum abrogativo e anche propositivo con almeno 500 mila firme e quorum al 30%+1.
Obbligo di discutere e votare entro 6 mesi le leggi di iniziativa popolare con almeno 50 mila firme.