C’è già chi vuole cambiare la storia, come il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri, secondo il quale l’assoluzione di De Gennaro e Mortola “dimostra che per anni è stata organizzata un’immotivata campagna di denigrazione delle forze dell’ordine”. Oltre a dimenticarsi del rinvio a giudizio di Colucci, che lo stesso De Gennaro ha definito come uno dei nove poliziotti più alti in grado in Italia, Gasparri continua a parlare del G8 come se non ci fossero stati otto anni di processi e sentenze. Secondo i giudici di primo grado, l’irruzione alla Diaz avvenne “non solo al di fuori di ogni regola e di ogni previsione normativa, ma anche di ogni principio di umanità e di rispetto delle persone”. Il vicequestore Michelangelo Fournier, che vi prese parte, la definì una “macelleria messicana”. Almeno due persone, quella notte, rischiarono di morire per le botte prese, compreso l’inglese Mark Covell, ridotto in fin di vita fuori dalla scuola, prima dell’irruzione. E le due bottiglie molotov esibite come prove contro gli arrestati furono portate lì dalla polizia.

da Il Fatto Quotidiano n°14 dell’8 ottobre 2009

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