Confermati i sospetti sulle motivazioni della cessione del ramo di azienda: ora arriva la mobilità

di Beatrice Borromeo

Licenziati. 1192 lavoratori della società Omega hanno ricevuto due giorni fa la lettera che annuncia l’avvio delle procedure di mobilità. La scorsa settimana il Fatto Quotidiano aveva denunciato il rischio che più di duemila persone subissero un licenziamento mascherato dopo la cessione del ramo d’azienda da cui dipendevano.

Ora è successo: la società ha avviato la procedura di mobilità collettiva. Ricapitoliamo: i lavoratori erano stati "ceduti" dalla società di telecomunicazioni Eutelia alla Agile, contemporaneamente acquisita da un terzo soggetto, la Omega. Quest’ultima non paga i dipendenti dallo scorso luglio, non si mette in regola per partecipare alle gare, tiene fermi i suoi lavoratori privi anche dell’accesso a Internet.

Questi sostengono che la Omega lo faccia di proposito per arrivare al fallimento e che questo fosse il suo compito sin dall’inizio dell’operazione: liberarsi dei dipendenti evitando a Eutelia (società quotata, seconda peggiore a Piazza Affari quest’anno) di pagare 54 milioni di euro di tfr.

"La Omega spiega di essere costretta alla messa in mobilità di 1200 persone – spiegano dal sindacato – tenuto conto dell’andamento dell’ultimo triennio. Ma l’acquisizione di Agile, coi suoi 2200 dipendenti, risale a soli tre mesi fa. Se andava male da anni, perchè avrebbe dovuto farsi carico di tante persone? La verità é che non sarebbero mai stati in grado di pagarli. Omega è un’azienda killer che ha l’ordine di disfarsi di un intero ramo aziendale".

La preoccupazione è forte e la situazione sempre più confusa. Il 7 ottobre un comunicato ha annunciato che Agile e Omega si fonderanno con la società Libeccio, con sede in Inghilterra. Gianni Seccia, segretario Fiom-Cgil di Roma, sostiene che: "Così la proprietà di Agile si svincola dal diritto italiano e si appella a quello inglese, che non prevede ammortizzatori sociali per licenziare i dipendenti".

Eutelia continua a negare le proprie responsabilità, sostenendo che il rapporto con Agile si è limitato alla cessione del ramo aziendale IT (Information Technology) e che nulla sa del trattamento salariale del personale. Nel frattempo, però, i fratelli Landi, vicepresidente e amministratore delegato di Eutelia, restano indagati dalla procura di Arezzo per frode fiscale, falso in bilancio e appropriazione indebita.

A Eutelia, che sostiene di aver ceduto insieme ai dipendenti anche crediti esigibili, commesse, e un sostanzioso portafoglio ordini, risponde un avvocato che segue molti dipendenti in questa vicenda: "Omega continua a perdere gare, grosse commesse e tanti appalti. Sappiamo che molti committenti stanno revocando gli ordini, perchè si stanno preparando sul mercato altre società legate a Eutelia che li rileveranno. Omega lo fa di proposito per fallire e non pagare i tfr".

L’avvocato aggiunge la sua lettura della recente procedura di mobilità annunciata da Omega: "Questo comportamento aziendale è nevrotico, sclerotico. La lettera che è stata inviata non è scritta su carta intestata, è anomala. Sembra un’iniziativa autonoma dell’amministratore unico. Quella dei dipendenti Agile-Omega è una morte annunciata. Ma non credo arriverà tramite la mobilità. Ritengo invece che sia una tecnica per disorientare perchè, a mio parere, la società sta per dichiarare il fallimento, così da non pagare proprio nulla ai dipendenti. Ha appena acquisito un’altra società, altri 400 dipendenti che non paga da tre mesi. Omega è un buco nero dove viene mandata la gente per licenziarla senza creare problemi ai veri datori di lavoro".

Sta arrivando qualche reazione politica, come il sostegno dell’Italia dei Valori ai lavoratori in (forse) mobilità da parte dell’ex sindacalista Maurizio Zipponi. Ma questo ai dipendenti non basta, chiedono risposte (e uno stipendio), vogliono subito un tavolo col ministero del Lavoro.

"Sono incazzata nera – racconta una dipendente – noi non sapevamo nulla, e nemmeno i sindacati erano informati. Che ci hanno comprati a fare? Solo per licenziarci? Niente stipendio da tre mesi, niente contributi da un anno. Questa società è stata svenduta da Eutelia a Omega per 96mila euro e da quel momento abbiamo capito che volevano farci fuori. Ho 36 anni, un bambino di 4, e sono disperata. Mi sbattono in mezzo alla strada. Ho provato a guardarmi intorno: ho spedito il curriculum al governatorato del Vaticano, perchè stanno mettendo in piedi un centro elettronico. Sapete cosa mi hanno risposto? Che sono troppo vecchia! Ho 36 anni e mi sento inutile".

I licenziamenti di Omega stanno arrivando in tutt’Italia. A Torino ci sono 110 lavoratori in mobilità, a Ivrea 109, a Milano 237. E, conclude un delegato Fiom : "La lettera di licenziamento chiede al ministero del Lavoro di non utilizzare gli ammortizzatori sociali". Da tre mesi i dipendenti erano senza stipendio e privi perfino della connessione Internet. 

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