L’accordo tra i grandi del mondo sul metodo per far fronte alla crisi è arrivato nel pomeriggio di oggi. A dare l’annuncio è stata la cancelliera tedesca, Angela Merkel. Si tratta di una bozza condivisa da tutti. In sostanza le economie avanzate si impegnano a piani fiscali che dimezzino i disavanzi entro il 2013 e stabilizzino o riducano il rapporto debito pubblico-Pil entro il 2016. Il documento evidenzia che la ripresa è “diseguale e fragile” ed è, dunque, cruciale dare rigore e sincronizzare le azioni. “Per sostenere la ripresa sono necessarie finanze sane”, prosegue la bozza. I Paesi del G20 si “impegnano” a “intraprendere azioni concertate per sostenere la ripresa, creare nuovi posti di lavoro e pervenire a una crescita più vigorosa, sostenibile ed equilibrata”. Tali misure, si legge ancora, “saranno differenziate e concepite sulla base delle peculiarità nazionali”.
Per riattivare la domanda privata, è necessario che le misure siano coordinate. Ecco allora come prosegue il documento: “Esiste il rischio che adeguamenti fiscali sincronizzati in alcune delle principali economie possano ripercuotersi negativamente sulla ripresa. Vi è poi l’ulteriore rischio che il mancato consolidamento, ove questo risulti necessario, possa minare la fiducia e ostacolare la crescita”. Nessun riferimento nell’ultima bozza circolata all’ipotesi di una tassa sulle transazioni finanziarie proposta dalla cancelliera tedesca, Angela Merkel. Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, aveva definito nei giorni scorsi questa ipotesi “ridicola”.
Ma il G20 lancia anche l’allarme corruzione: e’ la peggior minaccia alla ripresa ed ai fondamentali dell’economia. I capi di Stato e di Governo sono concordi: le mazzette minacciano l’integrità dei mercati, erodeno la concorrenza equa, distruggono la fiducia pubblica mettendo a repentaglio lo Stato di diritto. Nella bozza di documento finale del vertice si afferma che è giunto il momento di procedere con la ratifica e l’attuazione della convenzione delle Nazioni Unite. Il G20 ha anche deciso di istituire un gruppo di lavoro per elaborare raccomandazioni contro le tangenti. Tra le misure previste ci sono l’interdizione all’accesso dei sistemi finanziari globali per le persone corrotte, l’estradizione e il recupero dei beni, nonchè la tutela degli informatori che si ribellano alla corruzione. L’obiettivo è giungere a applicare le norme anti-corruzione sia nel settore pubblico che in quello privato. Servono azioni vigorose.