Serrata sì, serrata no. A tre giorni dallo sciopero nazionale dell’informazione giornali e televisioni si trovano a fare i conti con il dubbio. Alla Stampa come al Corriere le direzioni hanno chiesto ai comitati di redazione la disponibilità ad uscire con numeri speciali dedicati alle intercettazioni. Contro il bavaglio, ma senza sciopero? Anche a Sky aspettano il responso del Cdr per sapere se la testata del tg appoggerà l’astensione dal lavoro.
Il primo a porre la questione era stato Marco Travaglio, su il Fatto Quotidiano di ieri. Ha senso – chiede Travaglio – privare anche solo per un giorno i cittadini dell’informazione in protesta contro una legge che minaccia di farlo in perpetuo? Le voci si stanno moltiplicando. “Che senso ha imbavagliarsi da soli”, si chiede Paolo Flores D’Arcais, se il problema è il bavaglio stesso, lasciando che in edicola restino solo Il Giornale, Il Foglio, Libero, il Tempo e il Riformista?
Intanto da Valigia Blu è arrivato un appello alla Federazione nazionale della stampa perché lo sciopero sia annullato. “La società civile si aggrega e si rivolge agli editori – si legge nel testo, condiviso anche dal gruppo Informare per resistere – stupiteci, fate uno sciopero al contrario, venerdì 9 potrebbe rimanere nella storia delle nuove forme di protesta organizzate dal basso. Regalate per un giorno i vostri giornali o fateli pagare la metà. Serve una risposta creativa, con una forza comunicativa dirompente”.
Ma per il momento il sindacato e gli editori hanno risposto con un secco no. “In questo momento” spiega il presidente dell’Fnsi Roberto Natale, “è più importante essere tutti assieme con un gesto che non la forma del gesto in sé. Ricorriamo allo sciopero perché vogliamo dire a tutti che la situazione è veramente grave”.
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Fatti quotidiani
Tutti contro il Bavaglio, con o senza sciopero?
Serrata sì, serrata no. A tre giorni dallo sciopero nazionale dell’informazione giornali e televisioni si trovano a fare i conti con il dubbio. Alla Stampa come al Corriere le direzioni hanno chiesto ai comitati di redazione la disponibilità ad uscire con numeri speciali dedicati alle intercettazioni. Contro il bavaglio, ma senza sciopero? Anche a Sky aspettano il responso del Cdr per sapere se la testata del tg appoggerà l’astensione dal lavoro.
Il primo a porre la questione era stato Marco Travaglio, su il Fatto Quotidiano di ieri. Ha senso – chiede Travaglio – privare anche solo per un giorno i cittadini dell’informazione in protesta contro una legge che minaccia di farlo in perpetuo? Le voci si stanno moltiplicando. “Che senso ha imbavagliarsi da soli”, si chiede Paolo Flores D’Arcais, se il problema è il bavaglio stesso, lasciando che in edicola restino solo Il Giornale, Il Foglio, Libero, il Tempo e il Riformista?
Intanto da Valigia Blu è arrivato un appello alla Federazione nazionale della stampa perché lo sciopero sia annullato. “La società civile si aggrega e si rivolge agli editori – si legge nel testo, condiviso anche dal gruppo Informare per resistere – stupiteci, fate uno sciopero al contrario, venerdì 9 potrebbe rimanere nella storia delle nuove forme di protesta organizzate dal basso. Regalate per un giorno i vostri giornali o fateli pagare la metà. Serve una risposta creativa, con una forza comunicativa dirompente”.
Ma per il momento il sindacato e gli editori hanno risposto con un secco no. “In questo momento” spiega il presidente dell’Fnsi Roberto Natale, “è più importante essere tutti assieme con un gesto che non la forma del gesto in sé. Ricorriamo allo sciopero perché vogliamo dire a tutti che la situazione è veramente grave”.
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Giustizia & Impunità
Delmastro condannato a otto mesi per il caso Cospito. Le opposizioni: “Meloni lo faccia dimettere”. Ma la premier lo blinda e critica la sentenza: “Sconcertata”
Mondo
‘No Usa a risoluzione Onu su Kiev’. Verso sanzioni più leggere a Mosca. Zelensky vede Kellog: ‘Pronto a un accordo con Trump’
Cronaca
Papa Francesco, il cardinale Ravasi: “Dimissioni? Sono verosimili”. Zuppi: “Verso il pieno recupero”
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Il sottosegretario alla giustizia Delmastro, condannato a otto mesi di carcere per rivelazione di segreto d’ufficio e un anno di interdizione dai pubblici uffici, ha dichiarato di non volersi dimettere. È senza vergogna. Se ne vada e lo faccia il prima possibile. Le istituzioni sono una cosa seria, non la proprietà privata di qualcuno”. Così sui social Antonio Misiani della segreteria del Partito Democratico.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - I carabinieri hanno raccolto tutte le dichiarazioni rese dagli staff e direttamente dagli imprenditori contattati dal gruppo di truffatori che usando il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto hanno tentato raggiri milionari. La banda ha contattato almeno una decina delle famiglie più note e ricche in Italia, tra cui Massimo Moratti (l'unica vittima che ha denunciato il raggiro subito), Marco Tronchetti Provera, esponenti delle famiglie Beretta, Del Vecchio, Caprotti e Della Valle, lo stilista Giorgio Armani.
Una volta sentiti dai militari non tutte le persone che hanno risposto alle telefonate del finto ministro o del sedicente generale hanno deciso di sporgere denuncia. La procura di Milano che indaga sulle truffe sta proseguendo il lavoro sul fronte internazionale, per capire i movimenti bancari del denaro recuperato, mentre restano due gli indagati stranieri per associazione per delinquere finalizzata.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Delmastro è sottosegretario alla Giustizia, la sua condanna è grave già solo per questo. In più questa condanna arriva perché ha usato i suoi attuali poteri di sottosegretario per manganellare l'opposizione in Parlamento rivelando informazioni che non potevano essere rivelate. C'è un evidente e gigantesco problema politico. Non può restare al suo posto, è inaccettabile". Così Anna Ascani, Vicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo a Metropolis.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Senza disciplina. Senza onore. Doveva dimettersi ben prima, a prescindere dalla condanna. Ogni minuto di permanenza in carica di Delmastro è un insulto alle istituzioni”. Così sui social Peppe Provenzano della segreteria del Partito Democratico.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale, in separate udienze, per la presentazione delle Lettere Credenziali, i nuovi Ambasciatori: S.E. Vladimir Karapetyan, Repubblica di Armenia; S.E. Roberto Balzaretti, Confederazione Svizzera; S.E. Francella Maureen Strickland, Stato Indipendente di Samoa; S.E. Amb. Matthew Wilson, Barbados; S.E. Augusto Artur António da Silva, Repubblica della Guinea Bissau; S.E. Noah Touray, Repubblica del Gambia; S.E. Richard Brown, Giamaica. Era presente il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli. Si legge in una nota del Quirinale.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Shame". Ovvero, 'vergogna'. E' il commento via social di Enrico Letta al post di Donald Trump in cui ha insultato Volodomyr Zelensky.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “'Con disciplina e onore' prevede la Costituzione. La condanna di oggi conferma invece che Delmastro ha usato informazioni riservate acquisite nel suo ruolo di Governo per colpire avversari politici, passandole al suo coinquilino. Chissà se almeno stavolta Giorgia Meloni ritroverà la coerenza con sé stessa, pretendendone le dimissioni". Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.