Invece di decidere di concerto con il presidente Berlusconi le proprie dimissioni, l’onorevole Cosentino avrebbe dovuto rassegnarle già un anno fa di concerto con la propria coscienza, con le rivelazioni di cinque collaboratori di giustizia (“Cosentino appartiene ai Casalesi!”) e con le richieste di custodia cautelare firmate nei suoi confronti dai magistrati napoletani. Invece l’ha fatta franca perché l’hanno protetto in tanti. Il suo ‘boss’, Berlusconi. Il suo partito, a Roma e in Campania. E perfino l’opposizione, che mai fu come – in questo caso – opposizione di sua maestà: quando è andata al voto, un anno fa, la prima mozione di sfiducia per Cosentino, il sottosegretario è stato graziato perché tra le file dell’opposizione (PD, IDV e UDC) si sono contati più di cento voti in meno tra assenti, astenuti e distolti da improrogabili impegni fisiologici (proprio in quel momento e solo per quel voto).
Bisognerebbe conservar tutti decenza e memoria dei propri gesti. Anche il ministro Maroni, che oggi plaude alle operazioni di polizia sulla ‘ndrangheta e ieri ha cacciato via il prefetto di Latina per aver chiesto lo scioglimento per mafia (infiltrazioni della ‘ndrangheta) del comune di Fondi (PDL).
Memoria cortissima anche per il prefetto di Milano Gianvalerio Lombardi che appena sei mesi fa spiegava giulivo alla Commissione Antimafia che di mafia, a Milano e in Lombardia, non c’è nemmeno l’ombra. Questo Lombardi o ce, o ci fa: in entrambi i casi, un prefetto della Repubblica verrebbe invitato dal ministro a far bagagli in due ore. Scommettiamo che Maroni non aprirà bocca?
(ps: ma è questa la Lega con cui qualche genio del PD vorrebbe riaprire relazioni politiche e diplomatiche?).
Claudio Fava
Giornalista, politico e scrittore
Politica - 14 Luglio 2010
Cosentino e il senno di poi
Invece di decidere di concerto con il presidente Berlusconi le proprie dimissioni, l’onorevole Cosentino avrebbe dovuto rassegnarle già un anno fa di concerto con la propria coscienza, con le rivelazioni di cinque collaboratori di giustizia (“Cosentino appartiene ai Casalesi!”) e con le richieste di custodia cautelare firmate nei suoi confronti dai magistrati napoletani. Invece l’ha fatta franca perché l’hanno protetto in tanti. Il suo ‘boss’, Berlusconi. Il suo partito, a Roma e in Campania. E perfino l’opposizione, che mai fu come – in questo caso – opposizione di sua maestà: quando è andata al voto, un anno fa, la prima mozione di sfiducia per Cosentino, il sottosegretario è stato graziato perché tra le file dell’opposizione (PD, IDV e UDC) si sono contati più di cento voti in meno tra assenti, astenuti e distolti da improrogabili impegni fisiologici (proprio in quel momento e solo per quel voto).
Bisognerebbe conservar tutti decenza e memoria dei propri gesti. Anche il ministro Maroni, che oggi plaude alle operazioni di polizia sulla ‘ndrangheta e ieri ha cacciato via il prefetto di Latina per aver chiesto lo scioglimento per mafia (infiltrazioni della ‘ndrangheta) del comune di Fondi (PDL).
Memoria cortissima anche per il prefetto di Milano Gianvalerio Lombardi che appena sei mesi fa spiegava giulivo alla Commissione Antimafia che di mafia, a Milano e in Lombardia, non c’è nemmeno l’ombra. Questo Lombardi o ce, o ci fa: in entrambi i casi, un prefetto della Repubblica verrebbe invitato dal ministro a far bagagli in due ore. Scommettiamo che Maroni non aprirà bocca?
(ps: ma è questa la Lega con cui qualche genio del PD vorrebbe riaprire relazioni politiche e diplomatiche?).
B.COME BASTA!
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‘Cesare’ è sempre più solo
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Vertice Ue, veto di Orban su sostegno a Kiev. Zelensky: martedì summit tra i “volenterosi”. Meloni: “Riarmo? Termine non chiaro. No all’uso dei fondi di coesione”
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‘In Ucraina è guerra per procura’: a dirlo è il segretario di Stato Usa Marco Rubio. E il Cremlino plaude
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "La politica estera cambia la vita delle famiglie, aiuta la gente a capire e anche gli errori fatti. In Italia il casino sui consumi lo ha fatto Salvini: ha fatto una norma sul codice della strada per ridurre gli incidenti e va bene ma non è giusto fare una campagna terroristica sul vino. E poi c'è Trump che fa i dazi ma la roba nostra piace nel mondo e se ci mettono i dazi, ci fregano. I sovranisti di casa nostra dicono 'viva Trump' ma Trump ci distrugge l'economia". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4. "E poi c'è anche l'Europa che è un po' troppo burocratica".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - “La sicurezza delle telecomunicazioni è fondamentale, nell’interesse italiano sarebbe singolare scegliere un soggetto francese (con partecipazione azionaria anche cinese?) anziché un sistema tecnologicamente più sviluppato ed all’avanguardia come quello americano. Peraltro notiamo con stupore che, come già avvenuto per alcune case farmaceutiche durante il Covid, un titolo francese abbia guadagnato in Borsa più del 500% in pochi giorni. Siamo certi che, in una fase delicata come questa, ogni scelta vada ponderata esclusivamente nel nome dell’interesse nazionale italiano, senza pregiudizi ideologici, ritenendo gli Usa un partner imprescindibile per la sicurezza e la crescita del nostro Paese”. Così in una nota Paolo Borchia, capo delegazione Lega al Parlamento europeo, e Paolo Formentini, deputato Lega, responsabile dipartimento Esteri della Lega.