In questi giorni sono su tutti i giornali notizie molto attendibili (in particolare, fra l’altro, registrazioni telefoniche) di vicende oscure che coinvolgono magistrati collocati ai vertici dell’amministrazione della giustizia e in ruoli molto importanti del governo.
Risultano a vario titolo coinvolti nelle vicende riportate dai giornali il Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione Vincenzo Carbone, il Presidente della Corte di Appello di Milano Alfonso Marra (detto “Fofò” nelle intercettazioni), il Presidente della Corte di Appello di Salerno Umberto Marconi, in passato autorevole esponente dell’Associazione Nazionale Magistrati (Segretario Generale di Unità per la Costituzione) e anche membro del Consiglio Superiore della Magistratura, il Sottosegretario di Stato Giacomo Caliendo, in passato Presidente dell’A.N.M. e anche lui ex Consigliere del C.S.M., il dr Antonio Martone, ex Avvocato Generale della Corte Suprema di Cassazione (in pratica il Vice Procuratore Generale), anche lui ex Presidente dell’A.N.M., da qualche mese a capo di una Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità (!!!???) delle amministrazioni pubbliche, istituita dal ministro Brunetta, il dr Arcibaldo Miller (detto “Arci” nelle telefonate), magistrato impegnato in una delle correnti dell’A.N.M. (Magistratura Indipendente) e attualmente Capo degli Ispettori del Ministero della Giustizia.
Emerge anche che, secondo uno dei componenti del C.S.M., l’avv. Michele Saponara, le raccomandazioni al C.S.M. non sarebbero l’eccezione, ma la regola (Saponara, secondo i giornali, avrebbe detto, fra l’altro: «Non voglio liquidare la faccenda dicendo: così fan tutti. Ma è un dato di fatto che Alfonso Marra non è stato il primo a chiedere raccomandazioni. Di pressioni al Csm ne arrivano ogni giorno, per ogni nomina, dalla più importante alla più defilata. Un’iradiddio. Da destra, da sinistra, dal centro, senza distinzioni»).
Mentre un altro Consigliere del C.S.M., l’avv. Celestina Tinelli, si sarebbe difesa dicendo che il faccendiere Lombardi «al C.S.M. era di casa». Secondo una agenzia di stampa, Marra avrebbe detto che Lombardi «stava con la lingua in bocca con tutti».
Ovviamente non è questa la sede per accertare fatti ed (eventuali) responsabilità. Per quello ci sono i Tribunali.
Non è in alcun modo mia intenzione fare processi ad alcuno né prendere posizione alcuna su colpevolezze e innocenze individuali.
Ciò di cui voglio occuparmi non sono i singoli, ma il quadro complessivo che viene fuori dalle notizie di stampa alle quali ho fatto riferimento.
Il quadro complessivo è più che preoccupante. Per il livello delle istituzioni coinvolte, per la gravità dei fatti, per il sistema di relazioni che emerge dai toni e dalle parole.
Fa molta impressione leggere di una telefonata nella quale il Primo Presidente della Corte Suprema avrebbe dialogato con un faccendiere del corso di un procedimento di grande rilievo che interessava ad amici del faccendiere medesimo e, nel mentre accettava di trattare di quel caso in modo certamente non istituzionale, chiedeva al faccendiere cosa gli avrebbero fatto fare dopo la pensione e si lasciava rassicurare sul fatto che quello ne aveva già parlato con il suo “amico di Milano”, così come fa ancora più impressione constatare che dopo quella telefonata il partito che sta al Governo ha proposto una legge per elevare l’età massima alla quale i magistrati vanno in pensione in modo che Carbone potesse restare in servizio per altri tre anni.
Queste vicende e altre sono estremamente gravi e tali da non consentire il commodus discessus della favoletta delle singole mele marce.
Il quadro complessivo che viene fuori dalle notizie di stampa impone di prendere atto che, oltre alle condotte di questo o quel singolo, c’è qualcosa di marcio nel sistema nel suo complesso.
E quello che, con evidenza, non va sono i legami molto ampi e molto diffusi fra magistrati con ruoli di importanza centrale nell’amministrazione della giustizia e nel cosiddetto autogoverno (esponenti, insomma, del “potere interno” alla magistratura) e ambienti della politica, degli affari e del potere (di quello trasparente e di quello oscuro).
Sembra trovare riscontro la tesi – da tanti di noi più volte sostenuta in diverse sedi – che il “potere interno” alla magistratura ha rapporti troppo ravvicinati e troppo spesso complici con il “potere esterno” che, invece, dovrebbe controllare.
Non può essere un caso che nelle vicende qui in discussione siano coinvolti ben due ex Presidenti dell’A.N.M., ben due ex Consiglieri del C.S.M. e un ex Avvocato Generale della Cassazione.
Come non possono non trarsi le logiche conseguenze dal fatto che il Primo Presidente della Corte di Cassazione, tenuto a fare il giudice di un processo nel quale sono in discussione centinaia di milioni di euro di un’azienda riferibile al Presidente del Consiglio, parli al telefono con un faccendiere che gli chiede di anticipare l’udienza, gli porta dell’olio buono e gli promette di fare agire “l’amico di Milano” per assicurargli un futuro professionale gradito.
In queste condizioni è molto difficile confidare che il “controllore” potesse davvero controllare.
La questione è grave e complessa e magari proverò a trattarla dividendola in più interventi.
Questo post, intanto, può essere quello nel quale sfatare un gravissima mistificazione che nuoce grandemente all’immagine della giustizia e alle sue speranze di positiva riforma.
Felice Lima
Magistrato
Giustizia & Impunità - 17 Luglio 2010
Capitoli
Il marcio de ‘la Magistratura’
In questi giorni sono su tutti i giornali notizie molto attendibili (in particolare, fra l’altro, registrazioni telefoniche) di vicende oscure che coinvolgono magistrati collocati ai vertici dell’amministrazione della giustizia e in ruoli molto importanti del governo.
Risultano a vario titolo coinvolti nelle vicende riportate dai giornali il Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione Vincenzo Carbone, il Presidente della Corte di Appello di Milano Alfonso Marra (detto “Fofò” nelle intercettazioni), il Presidente della Corte di Appello di Salerno Umberto Marconi, in passato autorevole esponente dell’Associazione Nazionale Magistrati (Segretario Generale di Unità per la Costituzione) e anche membro del Consiglio Superiore della Magistratura, il Sottosegretario di Stato Giacomo Caliendo, in passato Presidente dell’A.N.M. e anche lui ex Consigliere del C.S.M., il dr Antonio Martone, ex Avvocato Generale della Corte Suprema di Cassazione (in pratica il Vice Procuratore Generale), anche lui ex Presidente dell’A.N.M., da qualche mese a capo di una Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità (!!!???) delle amministrazioni pubbliche, istituita dal ministro Brunetta, il dr Arcibaldo Miller (detto “Arci” nelle telefonate), magistrato impegnato in una delle correnti dell’A.N.M. (Magistratura Indipendente) e attualmente Capo degli Ispettori del Ministero della Giustizia.
Emerge anche che, secondo uno dei componenti del C.S.M., l’avv. Michele Saponara, le raccomandazioni al C.S.M. non sarebbero l’eccezione, ma la regola (Saponara, secondo i giornali, avrebbe detto, fra l’altro: «Non voglio liquidare la faccenda dicendo: così fan tutti. Ma è un dato di fatto che Alfonso Marra non è stato il primo a chiedere raccomandazioni. Di pressioni al Csm ne arrivano ogni giorno, per ogni nomina, dalla più importante alla più defilata. Un’iradiddio. Da destra, da sinistra, dal centro, senza distinzioni»).
Mentre un altro Consigliere del C.S.M., l’avv. Celestina Tinelli, si sarebbe difesa dicendo che il faccendiere Lombardi «al C.S.M. era di casa». Secondo una agenzia di stampa, Marra avrebbe detto che Lombardi «stava con la lingua in bocca con tutti».
Ovviamente non è questa la sede per accertare fatti ed (eventuali) responsabilità. Per quello ci sono i Tribunali.
Non è in alcun modo mia intenzione fare processi ad alcuno né prendere posizione alcuna su colpevolezze e innocenze individuali.
Ciò di cui voglio occuparmi non sono i singoli, ma il quadro complessivo che viene fuori dalle notizie di stampa alle quali ho fatto riferimento.
Il quadro complessivo è più che preoccupante. Per il livello delle istituzioni coinvolte, per la gravità dei fatti, per il sistema di relazioni che emerge dai toni e dalle parole.
Fa molta impressione leggere di una telefonata nella quale il Primo Presidente della Corte Suprema avrebbe dialogato con un faccendiere del corso di un procedimento di grande rilievo che interessava ad amici del faccendiere medesimo e, nel mentre accettava di trattare di quel caso in modo certamente non istituzionale, chiedeva al faccendiere cosa gli avrebbero fatto fare dopo la pensione e si lasciava rassicurare sul fatto che quello ne aveva già parlato con il suo “amico di Milano”, così come fa ancora più impressione constatare che dopo quella telefonata il partito che sta al Governo ha proposto una legge per elevare l’età massima alla quale i magistrati vanno in pensione in modo che Carbone potesse restare in servizio per altri tre anni.
Queste vicende e altre sono estremamente gravi e tali da non consentire il commodus discessus della favoletta delle singole mele marce.
Il quadro complessivo che viene fuori dalle notizie di stampa impone di prendere atto che, oltre alle condotte di questo o quel singolo, c’è qualcosa di marcio nel sistema nel suo complesso.
E quello che, con evidenza, non va sono i legami molto ampi e molto diffusi fra magistrati con ruoli di importanza centrale nell’amministrazione della giustizia e nel cosiddetto autogoverno (esponenti, insomma, del “potere interno” alla magistratura) e ambienti della politica, degli affari e del potere (di quello trasparente e di quello oscuro).
Sembra trovare riscontro la tesi – da tanti di noi più volte sostenuta in diverse sedi – che il “potere interno” alla magistratura ha rapporti troppo ravvicinati e troppo spesso complici con il “potere esterno” che, invece, dovrebbe controllare.
Non può essere un caso che nelle vicende qui in discussione siano coinvolti ben due ex Presidenti dell’A.N.M., ben due ex Consiglieri del C.S.M. e un ex Avvocato Generale della Cassazione.
Come non possono non trarsi le logiche conseguenze dal fatto che il Primo Presidente della Corte di Cassazione, tenuto a fare il giudice di un processo nel quale sono in discussione centinaia di milioni di euro di un’azienda riferibile al Presidente del Consiglio, parli al telefono con un faccendiere che gli chiede di anticipare l’udienza, gli porta dell’olio buono e gli promette di fare agire “l’amico di Milano” per assicurargli un futuro professionale gradito.
In queste condizioni è molto difficile confidare che il “controllore” potesse davvero controllare.
La questione è grave e complessa e magari proverò a trattarla dividendola in più interventi.
Questo post, intanto, può essere quello nel quale sfatare un gravissima mistificazione che nuoce grandemente all’immagine della giustizia e alle sue speranze di positiva riforma.
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Economia & Lobby
Caro bollette, a due settimane dagli annunci di Giorgetti il decreto slitta ancora: cdm rinviato a venerdì
Milano, 24 feb.(Adnkronos) - “Un ente come Fondazione Bicocca è assolutamente innovativo perché apre totalmente al privato. Una formula coerente con le intenzioni del governo, che sta novellando le norme legate al partenariato pubblico-privato per un equilibrato rapporto tra gli interessi pubblici e l'interesse privato”. Così Alessandro Morelli, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, in occasione della presentazione della Fondazione Bicocca, svoltasi presso l’Aula magna dell’Ateneo milanese.
“Bicocca, pertanto, sta facendo una bellissima esperienza: una start up all'interno della start up. Ci auguriamo, quindi, che il buon successo di questa iniziativa possa essere preso come esempio da molti altri. Il giusto e sano collegamento tra un'accademia, come questa l'università, e le imprese è una cosa buona e giusta che perseguiamo con grande attenzione”, conclude.
Milano, 24 feb.(Adnkronos) - "Oggi presentiamo Fondazione Bicocca a tutta la comunità e a tutti i nostri possibili stakeholders. Lo scopo della Fondazione è quello di mettere in relazione il territorio con l'università. È un facilitatore e quindi speriamo di ottenere dei grossi risultati. Oggi il primo evento di una lunga serie”. Così Marco Orlandi prorettore vicario dell'università Milano-Bicocca e presidente di Fondazione Bicocca durante l'evento "Connessioni per il futuro". Un incontro pensato per presentare Fondazione Bicocca, un nuovo ente in grado di supportare e valorizzare le attività di alta formazione, ricerca e trasferimento tecnologico dell’ateneo. “Siamo molto orgogliosi, siamo un'università giovane nata 26 anni fa, ma in questi 26 anni abbiamo ottenuto degli ottimi risultati e questo era il momento di dotarsi di un altro strumento per essere ancora più attrattivi per il territorio e per i nostri stakeholders" conclude Orlandi.
Milano, 24 feb.(Adnkronos) - “La presentazione di Fondazione Bicocca è un momento importante perché Bicocca ha già dimostrato, spostandosi in quest'area geografica della città, di fare tanto per il territorio in cui è immersa, con una trasformazione ambientale e strutturale". Lo afferma Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo economico e politiche del lavoro del Comune di Milano, in occasione della presentazione della Fondazione Bicocca, svoltasi presso l’Aula magna dell’Ateneo milanese.
"Basti pensare - dice - a tutti gli investimenti sul verde che ha fatto e che circondano quest'area, ma soprattutto culturale, sulla parte che riguarda la proprietà intellettuale, il trasferimento tecnologico, la possibilità di avvicinare e orientare ancora di più tante ragazze e ragazzi alle materie che l’Università Bicocca rappresenta in questo territorio. Ora attraverso la Fondazione, si cerca di creare quel ponte ancora più esplicito, ancora più forte con il mercato del lavoro”.
"L’obiettivo della Fondazione è trasformare da un lato il mercato del lavoro, avvicinandolo sempre di più alle aspettative di tante ragazze e ragazzi, dall'altro lato avvicinare questo patrimonio di giovani alle proposte che ci sono nel mercato del lavoro, orientandoli e formandoli nel modo corretto a fronte delle tante vacancies che ci sono in diversi settori. Un obiettivo molto utile non solo a Milano, ma al nostro Paese”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il costo delle bollette in Italia ha raggiunto picchi insostenibili per famiglie e imprese. Oggi la segretaria Schlein ha dimostrato che sono possibili interventi urgenti e immediati per abbassare il costo dell’energia. Nello stesso giorno in cui il governo Meloni fa slittare il cdm per affrontare la questione: sono nel caos. Seguano le proposte del Pd, perché gli italiani non possono rimetterci di tasca propria per l’incompetenza di questa destra". Lo scrive sui social Alessandro Zan del Pd.
Milano, 24 feb.(Adnkronos) - “Il valore di Fondazione Bicocca è un atto di coraggio, ma anche di eredità, perché questo è il mio ultimo anno di mandato. Pertanto, l'ottica è mettere a disposizione le competenze, ma anche il coraggio, di un grande ateneo pubblico multidisciplinare, come Bicocca, a disposizione della società civile a 360 gradi”. Così Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’università degli studi di Milano-Bicocca, in occasione della presentazione della Fondazione Bicocca, svoltasi presso l’Aula magna dell’Ateneo milanese.
“Tutti noi sappiamo dell'incertezza economica, dei problemi relativi al mancato sviluppo delle competenze e dell'inverno demografico. Queste sfide non sono solo italiane, ma anche europee, rispetto a colossi come Stati Uniti e Cina e fanno riflettere sul gap di innovazione tecnologica che caratterizza tutta l'Europa e in particolare il nostro Paese. Pertanto - spiega la rettrice Iannantuoni - è motivo di orgoglio avere da un lato lo sviluppo delle competenze e dall’altro mettere a disposizione i nostri laboratori e le nostre migliori menti insieme alle imprese per fare sviluppo e crescita. Non c'è innovazione tecnologica se non c’è giustizia sociale, cioè se l’innovazione non è a favore di tutti. Un esempio sono le polemiche legate alle auto elettriche”.
“Quindi, il nostro approccio è multidisciplinare, innovativo e diverso, com’è diversa Bicocca, e si propone come una piattaforma di connessioni per il futuro, come abbiamo voluto chiamare la giornata di oggi e aspettiamo tutte le imprese del terzo settore, gli Irccs, gli istituti di cura, le scienze della vita, Tutti insieme per dare una speranza diversa al nostro Paese”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il governo Meloni, in quasi due anni, non ha adottato alcuna misura efficace per contrastare l’aumento delle bollette, preferendo smantellare il mercato tutelato e aggravando così la situazione di famiglie e imprese". Lo afferma Ubaldo Pagano, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Bilancio alla Camera, sottolineando la necessità di un cambio di rotta immediato. Il Partito Democratico torna a chiedere interventi concreti, proponendo due soluzioni centrali: separare il costo dell’energia da quello del gas e istituire un ente pubblico che possa garantire prezzi più accessibili.
"Non possiamo accettare – aggiunge Pagano – che il nostro sistema energetico rimanga vincolato a un meccanismo che pesa enormemente sulle tasche di cittadini e aziende. Il gas è la fonte più costosa e instabile, e continuare a legare il prezzo dell’elettricità a questa risorsa è un errore che il governo deve correggere subito. Le bollette stanno raggiungendo livelli insostenibili proprio nei mesi di maggiore consumo: Meloni e la sua maggioranza si decidano ad agire, perché gli italiani non possono più aspettare", conclude Pagano.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Non è più procrastinabile un intervento del Governo per contenere i costi delle bollette, oramai insostenibili per milioni di italiani. Governo e maggioranza facciano proprie le proposte del Pd avanzate da Elly Schlein e tutte a costo zero. Proposte semplici, chiare ed efficaci. Approviamole con spirito bipartisan per il bene del Paese". Così in una nota il senatore del Pd Michele Fina.
"Dopo che il taglio delle accise, promesso dalla presidente Meloni, era rimasto intrappolato nella distanza che c'è tra il dire e il fare e nulla è stato fatto è ora che maggioranza e governo prendano atto della gravità della situazione. Come si fa a non rendersi conto che questa emergenza bollette si aggiunge all’aumento di carburante, RC Auto e pedaggi, beni alimentari, materiale scolastico e affitti? Una situazione sconfortante che si va ad aggiungere ad una economia che arretra da 750 giorni, proprio mentre attendiamo gli effetti nefasti dei dazi di Trump".