PAOLO FLORES D’ARCAIS Finché c’è lotta c’é speranza
Berlusconi sa quello che vuole: comandare. E distruggere chiunque lo contrasti. Il confronto con lui è a somma zero: per non essere distrutti bisogna distruggerlo (politicamente, si intende). I suoi oppositori sembrano invece illudersi. Il futuro del paese dipenderà: se useranno i numeri che già hanno in Parlamento (uno più di Berlusconi) per rovesciarne governo e regime. Con un governo di “lealtà costituzionale” che liberi l’etere televisivo dall’esproprio berlusconiano, cambi la legge elettorale e magari abroghi le più indecenti leggi “ad personam”. Ma difficilmente gli oppositori di Berlusconi supereranno le miserie del piccolo cabotaggio e della stupidità (e della corruzione), al massimo faranno un “governissimo” che lascerà a Berlusconi il potere mediatico e gli regalerà l’aureola della “antipolitica”. Si andrà alle elezioni nelle condizioni antidemocratiche oggi vigenti. Ma anche Pinochet fu sconfitto nel “suo” referendum: finché c’è lotta c’è speranza.
OLIVIERO BEHA Sono saltate le quinte
Sono saltate (quasi del tutto ma mai abbastanza) le “quinte” della sedicente della politica. Dalla platea vediamo attori, impalcature, camerini, fari ecc. Al di là di chiacchiere d’occasione che ignorano gli ultimi vent’anni, è evidente che Fini scommette sulla fine di Berlusconi e vuole smarcarsi in tempo prima del “diluvio”. In agosto si infittiranno negoziati e trame, nella maggioranza, nell’opposizione, nelle nuove “forze” o debolezze di ultimo conio. A chi conviene andare a elezioni anticipate senza alcun progetto per il Paese? Pare a nessuno, se non a Di Pietro che consolida il gruzzolo di voti o a Vendola che si propone. potrebbe convenire a Berlusconi se fa i conti bene, sondaggi alla mano. Ma chi gli assicura il solito “triumpho” elettorale? Stavolta è più difficile, e l’incognita astensione punirebbe tutti, a tutte le latitudini di una politica in realtà solo comitato d’affari.Prevedo che le cose rimarranno ancora un poco così, in attesa degli esiti delle trattative. Il calcio-mercato finisce il 31 agosto.
BRUNO TINTI Risveglio (da piangere)
Ho sognato che B. riusciva a sedurre qualche finiano: ti faccio ministro. 2 o 3 accettavano la nomina a ministro per la Salvaguardia delle società off shore e per la Tutela e lo sviluppo delle escort. Da sempre fedeli a B. non erano contenti di queste gratificazioni concesse agli ultimi arrivati. Allora B. ricorreva al “suo” sistema: un po’ di quattrini all’uomo giusto. Qui cominciava la parte migliore. Qualche anima pia faceva arrivare alla Procura le prove della transazione; il Procuratore incriminava B. e i finiani pentiti per corruzione, voto di scambio e interesse privato in atti d’ufficio. La Procura inviava al Parlamento una richiesta di autorizzazione all’arresto per B e un po’ di “scambisti”. Il Parlamento decideva che l’occasione era troppo ghiotta e un certo numero di pentiti del Pdl, i finiani, l’Idv e anche l’Udc e il Pd (è un sogno, ovviamente) votavano per l’arresto. B. finiva in galera insieme agli scambisti. Mi sono svegliato e ho letto sui giornali che Brigandì andrà al CSM come componente laico. Mi sono messo a piangere.