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Puglia, un operaio morto e due feriti. Campania deceduto dopo un volo da impalcatura

L' operaio edile è morto sul colpo investito da una forte scarica di corrente elettrica.
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Un operaio edile di 43 anni e’ morto questo pomeriggio a Tramonti, nel salernitano, cadendo da una impalcatura. Carlo Antonio Coppola, di Angri (Salerno), si trovava su un’impalcatura, montata per la ristrutturazione di un’abitazione privata nella frazione Campinola di Tramonti. All’improvviso, nell’azionare un montacarichi, e’ stato investito da una scarica di corrente elettrica provocata probabilmente da un corto circuito. Il 43enne ha perso l’equilibrio ed e’ caduto da un’altezza di circa 3 metri. Nella caduta ha battuto violentemente la testa ed e’ morto. I colleghi hanno avvisato immediatamente i sanitari del 118 e i carabinieri del comando provinciale di Salerno, che hanno constatato il decesso. Il cantiere e’ stato posto sotto sequestro dalla procura della Repubblica di Salerno e il corpo dell’operaio e’ stato trasferito all’obitorio dell’ospedale di San Leonardo a Salerno per l’esame autoptico. Mentre in Puglia tre persone sono cadute in una cisterna profonda sette-otto metri nelle campagne di San Ferdinando di Puglia, tra le provincia di Bari e Foggia. I due operai e il proprietario del fondo agricolo stavano svolgendo lavori di impermeabilizzazione della cisterna.  Un operaio è morto. Mentre gli altri due sono state estratti ancora in vita e vengono portate in ospedale. Lo si apprende dai vigili del fuoco di Foggia che stanno lavorando sul posto.

Negli ultimi anni sono stati numerosi gli incidenti mortali che hanno colpito operai a lavoro in operazioni di manutenzione o pulizia di cisterne o vasche. Nel gennaio 2010 in Piemonte: tra Sale e Tortona (Alessandria), due operai, scesi in un deposito di un distributore in disuso, morendo investiti da un flusso di gas. In Liguria nel giugno 2009 , a Riva Ligure (Imperia) due operai morirono dopo essere caduti in una vasca di acque nere situata all’interno di un depuratore. Ancora in Sardegna nel maggio dello stesso anno, tre operai morirono per asfissia, nello spazio di pochi minuti, l’uno per salvare l’altro in una cisterna negli impianti della raffineria Saras di Sarroch (Cagliari). In Sicilia nel giugno 2008, sei morti a Mineo (Catania) mentre pulivano una vasca del depuratore. Quattro erano dipendenti comunali, altri due di un azienda privata.
Ancora in Puglia nel 2008 morirono cinque persone a Molfetta (Bari) per le esalazioni liberatesi durante la pulitura della cisterna di un camion.

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