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Scuola, la Gelmini non parla di tagli
ma di Mike Bongiorno e Costituzione

Il ministro dell'Istruzione a Milano per la presentazione della Fondazione dedicata al presentatore. Silenzio sui precari e anzi rilancia l'idea di una tv in ogni aula
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Mike Bongiorno e la Costituzione italiana. Questo l’ultimo stupefacente binomio partorito da Mariastella Gelmini. Ecco il virgolettato originale: “Bisognerebbe ricordare lui, quando si studiano i principi della carte costituzionale”. Il ministro dell’Istruzione lo ha detto oggi in Comune a Milano durante la presentazione della Fondazione Mike Bongiorno. Peccato, però, che la signora dribbli con grande tecnica tutte le domande sulla questione precari, tagli, scioperi della fame e robetta del genere. “Di questo oggi non parlo”. Scelta stravagante visto che proprio il progetto inaugurato dai familiari di Supermike, morto l’8 ototbre 2009, è dedicato a giovani e giovanissimi. In sintesi: sport e spettacolo per educare e stimolare la creatività e rinnovare la formazione, anche nella scuola Italiana.

All’iniziativa, oltre al sindaco Moratti, ha partecipato l’intero gotha della televisione: i presidenti di Rai e Mediaset, Paolo Garimberti e Fedele Confalonieri, ma anche l’ad di Sky Tom Mockridge. Tutti d’accordo nel ribadire il sostegno delle tre aziende alla nuova Fondazione. Un “doveroso patrocinio” ha sottolineato il ministro Gelmini, ricordando che Mike è “una figura indelebile nella nostra quotidianità di telespettatori”. Tanto che la Fondazione, i cui progetti hanno il patrocinio del ministero dell’Istruzione, ha in mente di organizzare un concorso nazionale che “coinvolgerà tutte le scuola d’Italia allo scopo di individuare e valorizzare i talenti artistici”. L’idea è quella di riportare in auge il modello di successo di “Bravo, Bravissimo”, una delle trasmissioni cult di Supermike. Ma se la Fondazione parla di emotività e creatività, il ministro Gelmini rilancia e va ben oltre. Lei sembra crederci e si sbilancia. “Mike dovrebbe stare nell’ora di educazione alla cittadinanza perché è stato un buon cittadino”.

La tv nelle scuole. Questa l’ultima frontiera. Con buona pace di tutti gli istituti che subiscono i tagli del ministero. Ma di questo non parla la Gelmini. Qualunque domanda sulla scuola e sulle proteste dei precari viene chirurgicamente evasa.

“È inconcepibile doverci confrontare con chi parla di scuola in questi termini” commenta Miriam Petruzzelli, insegnante e precaria a Milano, che la settimana scorsa a Milano ha organizzato uno sciopero della fame contro la riforma della scuola. Conclude: “Evidentemente amministra una realtà che non conosce”.

Il ministro Gelmini però tira dritto. E quindi: “Alla vigilia delle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia la scuola deve ricordare Mike Bongiorno”. Il professor Aldo Grasso, nel comitato scientifico della Fondazione Bongiorno avrebbe però voluta consigliarla: “Nelle aule il ministro metta un videoregistratore per mostrare agli studenti il meglio della televisione”. Allegria!

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