“Se anche una deputata o un deputato facessero coming out e ammettessero di essersi venduti per fare carriera o per un posto in lizza non sarebbe una ragione sufficiente per lasciare la Camera o il Senato”. Lo ha detto il deputato Pdl, Giorgio Stracquadanio, intervenendo al programma Klauscondicio a proposito delle affermazioni della parlamentare Fli, Angela Napoli, che aveva denunciato la “prostituzione” di alcune colleghe in cambio di nomine politiche. Immediata è ripartita la polemica e in serata Stracquadanio, intervistato dal sito Clandestinoweb, ha chiarito: ”Non ho mai detto che in Parlamento è legittimo prostituirsi e neppure che è indifferente utilizzare l’intelligenza o la bellezza per fare carriera. Ho solo detto che in Parlamento, come in qualsiasi altro lavoro, l’aspetto fisico è importante”.
Prima della smentita del deputato del Pdl, Beatrice Lorenzin, viceresponsabile nazionale pari opportunita’ del Pdl, ha rilevato: “Come politici non possiamo non interrogarci sulle dinamiche sociologiche in corso e sull’evoluzione dei comportamenti. Aldila’ di ogni paternalismo potremmo anche provare a voler vincere una sfida che sembra quasi impossibile: parlare ai giovani con un messaggio chiaro ed univoco, puntando sul merito e le capacita’ per la selezione della classe dirigente del Paese. Questo ha poco a vedere, poi, con la cittadinanza attiva della bellezza, dell’armonia, della buona educazione e di un sano senso dell’umorismo nella vita sociale di ogni giorno, di cui tutti forse dovremmo farci promotori”. Sul fronte finiano, Generazione Italia ha ironizzato: “Ci verrebbe da riprendere il grande Corrado Guzzanti e il suo famoso sketch, quello de ‘siamo nella Casa della Libertà e facciamo un po’ come c… ci pare’. Ma visto che potrebbero accusarci di flirtare con il ‘compagno’ Guzzanti e visto che siamo in una fase di difficolta’ economiche, ci limitiamo al liberalissimo ‘basta che paghino le tasse'”. E Aldo Di Biagio, deputato di Futuro e Liberta’ per l’Italia, ha chiosato: “L’uso del corpo in chiave strumentale mal concilia con l’affermazione in un contesto pubblico e istituzionale in cui la rettitudine morale e professionale, oltre che il merito e la capacita’, dovrebbero essere un parametro indifferibile per chi teoricamente e’ chiamato alla gestione della cosa pubblica”.
Dall’opposizione il presidente vicario del gruppo Idv alla Camera, Antonio Borghesi, ha osservato: “Se le parole di Stracquadanio, che legittima la prostituzione per arrivare al potere, sono vere, sono degne di un ‘pappone’ non di un politico” e la collega di partito, Silvana Mura, ha aggiunto: “Dove Straquadanio ha torto marcio sta nel fatto che una simile proposta deve essere respinta seccamente al mittente da chi la riceve, in particolare se si tratta di posti in lista o al governo da assegnare”.