Per una che si batte per uno stato laico e per l’emancipazione femminile come me, teoricamente dovrei essere contro il burqa e favorevole alla legge passata in Francia, cui hanno seguito gli apprezzamenti di Fini e del Pdl. “Liberiamo le donne oppresse dal velo”, dicono lor salvatori.
Sì, effettivamente sono contro il burqa, nel senso che non penso lo indosserò mai. Ma sono contro il divieto di portarlo.
Ritengo che questa misura non sia altro che un’ulteriore imposizione nei confronti di queste donne. Dapprima, infatti, per contesto culturale, sociale e familiare viene loro imposto di mettersi un velo in testa. In alcuni paesi è legge, in altri è scelta – e qui andrebbe verificato quanto libera. Poi queste cambiano paese, oppure nascono in un paese diverso dai valori e tradizioni impartiti fra le quattro mura di casa loro. Là fuori, a un certo punto, viene stabilito per legge che queste donne devono denudarsi e stravolgere la loro immagine nel mondo. Ma loro a questa immagine non sono abituate, hanno sempre creduto che devono coprirsi il capo, che è così che devono abbigliarsi.
E quale pensate possa essere la conseguenza della misura voluta da lor salvatori? Semplice: queste donne non usciranno più. Non più a loro agio nel mondo, troveranno come unico scampo quello di rinchiudersi in casa, ancora più recluse e sottomesse di prima al volere dell’uomo in casa, unico loro riferimento.
Allora, siamo sicuri che questa misura sia così benvoluta dagli uomini (e donne tipo la Santanché) di destra in nome dello stato laico e dell’emancipazione della donna, o non è per caso un ulteriore tassello di quella lotta all’Islam che da anni ormai mina i fondamenti delle nostre liberal democrazie? E lor salvatori non hanno pensato alle reazioni del mondo islamico di fronte a leggi dell’Occidente che, giuste o no, vogliono negare elementi della loro cultura?
Anche a me piacerebbe vivere in un mondo in cui le donne non debbano ogni volta sentire il peso (e talvolta l’umiliazione) di un mondo governato dagli uomini. Peccato però che vivo in un mondo in cui tette e culi delle veline sono servite ai pasti e la prostituzione in politica è stata dichiarata legittima. Non sarebbe meglio partire da lì?
Giulia Innocenzi
Servizio Pubblico
Cultura - 15 Settembre 2010
Partiamo dal velinismo prima che dal burqa
Per una che si batte per uno stato laico e per l’emancipazione femminile come me, teoricamente dovrei essere contro il burqa e favorevole alla legge passata in Francia, cui hanno seguito gli apprezzamenti di Fini e del Pdl. “Liberiamo le donne oppresse dal velo”, dicono lor salvatori.
Sì, effettivamente sono contro il burqa, nel senso che non penso lo indosserò mai. Ma sono contro il divieto di portarlo.
Ritengo che questa misura non sia altro che un’ulteriore imposizione nei confronti di queste donne. Dapprima, infatti, per contesto culturale, sociale e familiare viene loro imposto di mettersi un velo in testa. In alcuni paesi è legge, in altri è scelta – e qui andrebbe verificato quanto libera. Poi queste cambiano paese, oppure nascono in un paese diverso dai valori e tradizioni impartiti fra le quattro mura di casa loro. Là fuori, a un certo punto, viene stabilito per legge che queste donne devono denudarsi e stravolgere la loro immagine nel mondo. Ma loro a questa immagine non sono abituate, hanno sempre creduto che devono coprirsi il capo, che è così che devono abbigliarsi.
E quale pensate possa essere la conseguenza della misura voluta da lor salvatori? Semplice: queste donne non usciranno più. Non più a loro agio nel mondo, troveranno come unico scampo quello di rinchiudersi in casa, ancora più recluse e sottomesse di prima al volere dell’uomo in casa, unico loro riferimento.
Allora, siamo sicuri che questa misura sia così benvoluta dagli uomini (e donne tipo la Santanché) di destra in nome dello stato laico e dell’emancipazione della donna, o non è per caso un ulteriore tassello di quella lotta all’Islam che da anni ormai mina i fondamenti delle nostre liberal democrazie? E lor salvatori non hanno pensato alle reazioni del mondo islamico di fronte a leggi dell’Occidente che, giuste o no, vogliono negare elementi della loro cultura?
Anche a me piacerebbe vivere in un mondo in cui le donne non debbano ogni volta sentire il peso (e talvolta l’umiliazione) di un mondo governato dagli uomini. Peccato però che vivo in un mondo in cui tette e culi delle veline sono servite ai pasti e la prostituzione in politica è stata dichiarata legittima. Non sarebbe meglio partire da lì?
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Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tutto quello che ha a che fare con le emergenze vere di cittadini, famiglie, imprese passa in secondo piano nell’agenda del governo Meloni. Così è stato ed è per le liste d’attesa e per il diritto alla salute negato a milioni di concittadini, così è per il caro-bollette che da troppi mesi penalizza le aziende italiane e mette in ginocchio le fasce sociali più disagiate". Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria del Partito Democratico.
"Oggi la segretaria del Pd Elly Schlein ha presentato proposte molto chiare e concrete, che raccolgono peraltro l’interesse di imprenditori e associazioni degli utenti. Il Cdm sul problema del caro energia pare invece che slitti a venerdì. La presidente Meloni ne approfitti per raccogliere le nostre proposte sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas e sull’Acquirente unico".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - La lotta alle mafie andrebbe portata avanti "in maniera trasversale. Ma non stiamo vedendo disponibilità all'ascolto e al lavoro comune da parte di questa destra". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno. "Noi continueremo a fare da pungolo costante, il messaggio che deve arrivare chiaro alle nuove generazioni è che la mafia è un male, e un freno al nostro Paese. Il Pd oggi più che mai è intenzionato a portare avanti questo lavoro con determinazione, mano nella mano con le realtà che affrontano il problema ogni giorno e ne sanno certamente più di noi".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Nel contrasto alle mafie "il ruolo delle forze dell'ordine e della magistratura è fondamentale. Noi riconosciamo e sosteniamo il lavoro quotidiano delle forze dell'ordine. Vanno sostenute le forze dell'ordine, come la magistratura, che invece vediamo attaccata tutti i giorni da chi governa". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno.