Vito Scaletta è il protagonista di Mafia II, un nuovo gioco d’azione ambientato in una spumeggiante New York degli anni Quaranta. Musica beebop, rock&roll d’annata, sparatorie e inseguimenti in macchina per un’avventura sulle tracce di Puzo e dei più classici film sulla mafia.
Il primo “Mafia” arrivò su personal computer nel 2002, portando con sé la qualità di un ottimo videogioco e un vespaio di polemiche innescate da Roberto Centaro e Carlo Taormina, all’epoca rispettivamente Presidente della Commissione Bicamerale Antimafia e Sottosegretario alla Giustizia. La paura dei due esponenti politici era il rischio emulazione. Un polverone ben presto dimenticato. Al di là dei dibattiti sui rischi connessi a questo gioco, “Mafia” arrivò senza ritardi nei negozi italiani divenendo un classico. Merito di una miscela unica, fatta di realismo, ottima grafica e una trama (unita indissolubilmente ad epiche missioni da affrontare a testa bassa) che nulla aveva da invidiare a classici dei cinema come “Quei bravi ragazzi” di Martin Scorsese. Inoltre la colonna sonora affidata quasi totalmente a Django Reinhardt accompagnava l’ascesa criminale del giocatore, fatta sì di “gloriosi” momenti, ma anche di tuttò ciò che di brutto la parola mafia sa portarci alla mente. Per questo seguito, in arrivo sia su computer che su PlayStation3 e Xbox360 a ben otto anni dall’originale, non si è mosso nessuno, tranne un gruppo di italo-americani dall’altra parte dell’oceano che in un primo momento avevano chiesto di eliminare dal titolo ogni riferimento alla Mafia originale, ma che poi si sono limitati a contestare (in modo pienamente legittimo e ordinato) la festa di lancio con cori e striscioni.
Scherzo del destino, questo Mafia II di critiche ne avrebbe bisogno davvero. Personaggi e trama faticano non solo a tenere testa al glorioso prequel, ma anche a mantenere il tono realistico che gli sviluppatori hanno cercato, sicuramente a ragione, di imprimere al loro titolo. Mafia II è ambientato nella metà degli anni Quaranta, in una rappresentazione di New York denominata Empire Bay, in cui il giocatore scorazzerà nei panni di Vito Scaletta. Ma prima di trovarsi alla guida di una formidabile auto d’epoca c’è tempo per una veloce introduzione, ambientata questa volta in Sicilia, dove il nostro alter ego, ora soldato dell’esercito americano contro il nazifascismo, sarà impegnato in una battaglia che si fermerà solo con l’arrivo in piazza del capo di una delle famiglie più importanti della città. Una scena molto forte che ci rispedisce a casa, in pieno inverno, divisa stirata e valigia in mano, pronti a percorrere il vicolo di una vita e abbracciare finalmente madre e sorella.
Ma il vero incipit è uno strattone di troppo, una minaccia che porterà Vito a immischiarsi in affari che nulla hanno a che vedere con la legalità. Una strada che il gioco ci permetterà di percorrere attraverso lineari missioni dove il guinzaglio nei riguardi del giocatore rimarrà sempre in tensione. Una brutta sensazione che proviene senza dubbio dagli altissimi livelli settati da giochi con un’impostazione simile, dove al giocatore viene concesso molto di più di una manciata di compiti da svolgere uno dietro l’altro, ma anche e soprattutto un’immersione in un mondo virtuale più o meno malleabile. Il mondo in Mafia II c’è ma non risponde alle nostre sollecitazioni, Empire Bay altro non è che uno splendido set inquadrato velocemente dalla telecamera, ma con le potenzialità di divenire il vero protagonista di questo titolo. Chi non ama i giochi fiume potrebbe anche apprezzerare la concretezza di Mafia II, il suo andare dritti al punto, ma per tutti gli altri potrebbe essere davvero troppo poco. Ciò nonostante, il lavoro svolto dai ragazzi della 2K Czech (proprio così, lo studios è a Praga) è comunque buono. Tecnicamente il gioco è ottimo nonostante alcune piccole sbavature, l’azione garantita da sparatorie e inseguimenti in macchina è di altissima qualità, come l’atmosfera Beebop che permea tutta l’avventura. Una curiosità: durante il gioco è possibile trovare cento diversi numeri di Playboy che riproducono le vere conigliette dell’epoca. Se solo questi cinque lunghi anni di sviluppo avessero dato il doppio dei frutti, oggi parleremmo di un altro capolavoro e invece, quel che ci ritroviamo davanti, è soltanto un buon gioco, troppo striminzito per i canoni di oggi, troppo leggero per chi ha amato il primo indimenticabile titolo.
PEGI (età consigliata): 18+
Formato: Xbox360, PlayStation3, Pc
Tecnologia
Videogames – Mafia II, negli anni ’40
a mitra spianati. Con qualche limite
Il primo “Mafia” arrivò su personal computer nel 2002, portando con sé la qualità di un ottimo videogioco e un vespaio di polemiche innescate da Roberto Centaro e Carlo Taormina, all’epoca rispettivamente Presidente della Commissione Bicamerale Antimafia e Sottosegretario alla Giustizia. La paura dei due esponenti politici era il rischio emulazione. Un polverone ben presto dimenticato. Al di là dei dibattiti sui rischi connessi a questo gioco, “Mafia” arrivò senza ritardi nei negozi italiani divenendo un classico. Merito di una miscela unica, fatta di realismo, ottima grafica e una trama (unita indissolubilmente ad epiche missioni da affrontare a testa bassa) che nulla aveva da invidiare a classici dei cinema come “Quei bravi ragazzi” di Martin Scorsese. Inoltre la colonna sonora affidata quasi totalmente a Django Reinhardt accompagnava l’ascesa criminale del giocatore, fatta sì di “gloriosi” momenti, ma anche di tuttò ciò che di brutto la parola mafia sa portarci alla mente. Per questo seguito, in arrivo sia su computer che su PlayStation3 e Xbox360 a ben otto anni dall’originale, non si è mosso nessuno, tranne un gruppo di italo-americani dall’altra parte dell’oceano che in un primo momento avevano chiesto di eliminare dal titolo ogni riferimento alla Mafia originale, ma che poi si sono limitati a contestare (in modo pienamente legittimo e ordinato) la festa di lancio con cori e striscioni.
Scherzo del destino, questo Mafia II di critiche ne avrebbe bisogno davvero. Personaggi e trama faticano non solo a tenere testa al glorioso prequel, ma anche a mantenere il tono realistico che gli sviluppatori hanno cercato, sicuramente a ragione, di imprimere al loro titolo. Mafia II è ambientato nella metà degli anni Quaranta, in una rappresentazione di New York denominata Empire Bay, in cui il giocatore scorazzerà nei panni di Vito Scaletta. Ma prima di trovarsi alla guida di una formidabile auto d’epoca c’è tempo per una veloce introduzione, ambientata questa volta in Sicilia, dove il nostro alter ego, ora soldato dell’esercito americano contro il nazifascismo, sarà impegnato in una battaglia che si fermerà solo con l’arrivo in piazza del capo di una delle famiglie più importanti della città. Una scena molto forte che ci rispedisce a casa, in pieno inverno, divisa stirata e valigia in mano, pronti a percorrere il vicolo di una vita e abbracciare finalmente madre e sorella.
Ma il vero incipit è uno strattone di troppo, una minaccia che porterà Vito a immischiarsi in affari che nulla hanno a che vedere con la legalità. Una strada che il gioco ci permetterà di percorrere attraverso lineari missioni dove il guinzaglio nei riguardi del giocatore rimarrà sempre in tensione. Una brutta sensazione che proviene senza dubbio dagli altissimi livelli settati da giochi con un’impostazione simile, dove al giocatore viene concesso molto di più di una manciata di compiti da svolgere uno dietro l’altro, ma anche e soprattutto un’immersione in un mondo virtuale più o meno malleabile. Il mondo in Mafia II c’è ma non risponde alle nostre sollecitazioni, Empire Bay altro non è che uno splendido set inquadrato velocemente dalla telecamera, ma con le potenzialità di divenire il vero protagonista di questo titolo. Chi non ama i giochi fiume potrebbe anche apprezzerare la concretezza di Mafia II, il suo andare dritti al punto, ma per tutti gli altri potrebbe essere davvero troppo poco. Ciò nonostante, il lavoro svolto dai ragazzi della 2K Czech (proprio così, lo studios è a Praga) è comunque buono. Tecnicamente il gioco è ottimo nonostante alcune piccole sbavature, l’azione garantita da sparatorie e inseguimenti in macchina è di altissima qualità, come l’atmosfera Beebop che permea tutta l’avventura. Una curiosità: durante il gioco è possibile trovare cento diversi numeri di Playboy che riproducono le vere conigliette dell’epoca. Se solo questi cinque lunghi anni di sviluppo avessero dato il doppio dei frutti, oggi parleremmo di un altro capolavoro e invece, quel che ci ritroviamo davanti, è soltanto un buon gioco, troppo striminzito per i canoni di oggi, troppo leggero per chi ha amato il primo indimenticabile titolo.
PEGI (età consigliata): 18+
Formato: Xbox360, PlayStation3, Pc
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Fatti quotidiani
“Fratelli di chat” e la nota del Garante, la risposta del Fatto: “Selezione di testi guidata da diritto di cronaca e interesse pubblico”
Palermo, 14 feb. (Adnkronos) - Il sindaco di Favignana Francesco Forgione è stato sfiduciato dal consiglio comunale. È stata approvata, infatti, la mozione di sfiducia firmata da otto consiglieri. Forgione, al termine del suo intervento, ha abbandonato l'aula. Adesso si attende la nomina di un commissario per la reggenza del comune dell'isola.
Palermo, 14 feb. (Adnkronos) - "La prevenzione cardiovascolare ed i principi del primo soccorso sono stati al centro di un evento formativo, teorico e pratico, organizzato dall'Arnas Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo, in adesione alla 19ª edizione della campagna nazionale "Cardiologie Aperte", promossa dalla Fondazione per il Tuo cuore - Hcf e dell'Anmco (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri), in corso fino al 16 febbraio, che ogni anno coinvolge le strutture di Cardiologia presenti sul territorio nazionale. L'iniziativa - svoltasi questa mattina presso l'Aula multimediale "Barbera" dell'azienda palermitana - è stata coordinata da Ignazio Maria Smecca, direttore dell'Uoc (Unità Operativa Complessa) Cardiologia con Utic (Unità Terapia Intensiva Cardiologica) dell'Arnas di Palermo e ha coinvolto gli studenti delle quinte classi del Liceo Scientifico Statale "S. Cannizzaro". Il corso ha diffuso ai ragazzi nozioni teoriche sui fattori di rischio cardiovascolare ed in particolare ha focalizzato la loro attenzione su quelli modificabili; ovvero che rendono possibile evitare l'insorgenza di queste malattie, e/o arginarne l'incidenza sulla popolazione. La ratio di fondo, che ha caratterizzato i setting pratici del corso, risponde alla volontà di realizzare una formazione interattiva con gli studenti, quale chiave di volta per un e-learning efficace.
"Abbiamo scelto - spiega Walter Messina direttore generale del Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo - un approccio didattico inspirato all'esigenza di trasformare il tradizionale modello di apprendimento passivo in un'esperienza coinvolgente e partecipata, nel solco di una metodica di formazione aziendale innovativa, già abbracciata dall'Arnas, e tipica di un'organizzazione moderna, in un contesto che ambisce ad essere sempre più dinamico e competitivo. Pertanto, una formazione volta a declinare strumenti e linguaggi di divulgazione dei messaggi in grado di massimizzare la risposta psicologica cognitiva dei ragazzi, durante il processo di acquisizione di nuove conoscenze, abilità, valori, rispetto alle informazioni ricevute, affinché essi possano divenire oltre che protagonisti della costruzione della loro Salute, anche a loro volta messaggeri della cultura della prevenzione e sensibilizzare in tal senso anche i loro nuclei famigliari e la società". Le tecniche di rianimazione cardiopolmonare sono state illustrate mediante la "simulazione" di scenari a carattere emergenziale con l'ausilio di manichini che hanno permesso agli studenti esercitazioni pratiche e la verifica empirica di quanto appreso.
I cardiologi sono soliti affermare "Il tempo è muscolo". A tal proposito Flavia Dispensa, cardiologo intensivista dell'Arnas Civico e responsabile dell'organizzazione scientifica dell'evento, sottolinea: "La sopravvivenza dei soggetti che presentano un arresto cardiaco dipende dalla rapidità degli interventi di soccorso. La tempestività del massaggio cardiaco e, ancora, la disponibilità dei defibrillatori semiautomatici sono elementi che possono migliorare significativamente la probabilità che un soggetto sopravviva in questi casi, limitando peraltro i danni neurologici gravi. Le cronache dimostrano sempre più spesso, però, che occorre insistere sulla formazione della popolazione, perché purtroppo anche in presenza di questi strategici strumenti, spesso la carenza di conoscenze circa il loro appropriato utilizzo, riduce la portata della loro efficacia, anche laddove si registra una certa diffusione degli stessi sul territorio".
"Dobbiamo far capire ai giovani che la modifica di comportamenti poco salutari, oggi magari trascurata, con l'avanzare dell'età potrà causare loro gravi problematiche di Salute - aggiunge Domenico Cipolla, direttore sanitario dell'Arnas Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo". Cipolla - che da sempre riserva ai giovani un'attenzione particolare, a fronte anche della sua specifica specializzazione clinica in Pediatria, evidenzia ancora come "la prevenzione possa anche rappresentare un ponte per accostare due mondi generazionali ed è, altresì, l'occasione per creare ulteriore value intorno al Servizio Sanitario Nazionale e contribuire, a partire dai giovani, allo sviluppo di quel senso civico, necessario a sostenere quella che ad oggi è la più alta garanzia a presidio del diritto universale alla Salute sussistente nella nostra Democrazia". "Temi impegnativi - rileva Cipolla - ma che se illustrati con approcci chiari e semplici, possono stimolare il senso di responsabilità al rispetto della propria vita e di quella altrui e facilitare la diffusione di modelli sociali inclusivi in modo da lasciare presagire, grazie alla sensibilità di risposta delle giovani generazioni, un innalzamento dell'attenzione solidaristica al benessere collettivo, abbassando anche la tendenza a comportamenti autodistruttivi, come ad esempio, l'abitudine al consumo eccessivo di alcool, fumo e la tendenza alla cattiva alimentazione".
Palermo, 14 feb. (Adnkronos) - Adesione massiccia in tutti i luoghi di lavoro oggi per lo sciopero di 8 ore proclamato in tutte le aziende metalmeccaniche di Palermo e provincia da Fiom, Fim e Uilm per la ripresa delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. Le aziende che hanno preso parte allo sciopero sono molteplici e l’adesione è stata alta in tutti i siti, a partire da Fincantieri, Sirti, Leonardo, Engineering, Sispi, St Microelectronics, Siram, Sei Energia, Polygon e tanti altri.
“Continueremo la battaglia affinché non ci sia la riapertura delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro - dichiarano i segretari generali di Fiom Cgil Palermo Sicilia Francesco Foti e di Fim Cisl Palermo Trapani Antonio Nobile e il segretario provinciale Uilm Uil Palermo Giovanni Gerbino - Oggi anche a Palermo si sono svolte le iniziative di sciopero, articolate in giornate differenti in tutti il territorio nazionale per rispondere a Federmeccanica, finora indisponibile a riaprire la trattativa. Per noi è necessario ripartire dalla piattaforma votata dalle lavoratrici e dai lavoratori metalmeccanici di Fim, Fiom, Uilm. E contestualmente, proseguirà il blocco dello straordinario e della flessibilità, che va avanti da mesi e che sarà gestito in modo ancora più rigoroso e diffuso”.
Palermo, 14 feb. (Adnkronos) - Sul lungomare Cristoforo Colombo di Carini si torna a demolire gli immobili abusivi. Le ruspe sono tornate in azione per abbattere tre immobili, due prefabbricati, realizzati su piattaforme in cemento armato, e un immobile in cemento armato. Alle tre costruzioni, che si trovano al civico 279, accanto all’ex albergo Riva Smeralda, che oggi è un residence, si accede da un cancello posto su strada. Un altro cancello delimita l’insediamento lato mare e consente l’accesso alla spiaggia.
L’intervento di demolizione è l’ultimo di un gruppo di sei demolizioni lungo la fascia costiera ed è stato finanziato con decreti del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Come fanno sapere del Comune.
Roma, 14 feb. (Adnkronos) - "Il regime russo non si permetta di toccare neanche da lontano il nostro presidente Mattarella, che interpreta il sentimento degli italiani e i supremi valori della libertà e della democrazia. Imparino a essere qualcosa di meno simile a una dittatura, smettano di bombardare un Paese e di minacciare chi non si piega alla violenza delle armi o anche delle parole". Così la deputata dem Debora Serracchiani, dopo il durissimo attacco contro il presidente della Repubblica Sergio Mattarella da parte della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
Roma, 14 feb. (Adnkronos) - "La proposta del mio amico Dario Franceschini, che stimo e considero un politico intelligente, potrebbe anche portare a una vittoria elettorale, ma non credo possa garantire la capacità di governare il Paese". Lo ha detto Ernesto Ruffini all'assemblea della Rete Trieste in un'intervento riportato dal 'Il Domani d'Italia'. "In questo contesto storico, è nostro dovere proporre un’alternativa che difenda la democrazia e i valori della nostra Costituzione. Dobbiamo usare le parole della nostra Carta per dialogare, per costruire un futuro comune e per difendere una visione di libertà che non calpesti i diritti degli altri. Questa è la sfida che mi appassiona e che spero appassioni anche voi"
"Non possiamo sapere se il centrosinistra vincerà le prossime elezioni, ma abbiamo il dovere di costruire le condizioni per farlo. Servono una leadership forte e una visione politica comune per offrire al Paese un’alternativa credibile. Non basta procedere in ordine sparso. La proposta del mio amico Dario Franceschini, che stimo e considero un politico intelligente, potrebbe anche portare a una vittoria elettorale, ma non credo possa garantire la capacità di governare il Paese. Serve coraggio".
"Occorre partire da pochi punti chiari e restituire dignità e onore al ruolo parlamentare, perché, nonostante tutto, viviamo ancora in una democrazia rappresentativa e parlamentare. I temi più importanti devono essere affrontati dal Parlamento, che è e resta il cuore della nostra Repubblica".
Roma, 14 feb. (Adnkronos) - “Sono inaccettabili gli attacchi che da Mosca, attraverso le parole della portavoce del ministro degli Esteri russo, sono arrivati al Presidente della Repubblica. La Russia ha invaso l’Ucraina. Le parole di Mattarella non sono una ‘invenzione blasfema’ ma fotografano la realtà della storia e tutto il Pd ci si riconosce. Al Presidente giunga la solidarietà mia personale e delle senatrici e dei senatori del Pd”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.