La protesta del mondo della scuola varca i confini nazionali.”Con questa riforma il futuro è un buco nero”. E’ quanto si legge in uno striscione appeso sul tetto del Cern di Ginevra. Un gruppo di 15 persone, tra ricercatori, studenti e dottorandi italiani, che lavora nell’Università pubblica, protesta così contro la riforma del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Intanto, da Pisa a Roma, sino a Palermo gonfia la protesta e aumenta il numero degli istituti occupati.
Pisa
La scuola normale superiore di Pisa è stata occupata questa mattina. Anche qui un gruppo di studenti è salito sul tetto della Torre di Ugolino dove ha raggiunto la campana e l’ha fatta suonare. La piazza dei Cavalieri, antistante il Palazzo della Carovana, sede storica della Normale, è invasa da un migliaio di studenti delle diverse facoltà dell’ateneo pisano dove oggi la didattica è sospesa in seguito all’occupazione di aule, dipartimenti e facoltà. “Quale eccellenza tra queste macerie? Università e Scuola Normale occupate” è questo lo striscione che domina sul tetto della sede centrale dell’Università. Gli studenti hanno anche chiesto un incontro con il direttore della Scuola, Fabio Beltram per consegnargli un documento approvato dall’Assemblea che motiva le ragioni del dissenso al ddl Gelmini. Intanto, gli allievi della Scuola Superiore Sant’Anna hanno scritto una lettera aperta al ministro Gelmini nella quale chiedono che siano “garantiti la dignità e il ruolo primario dell’Università pubblica nella formazione e nella ricerca, ma anche l’autonomia, la stabilità, il pluralismo del sistema universitario”. Gli allievi della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa chiedono, infine, “che il governo riveda le posizioni espresse in questo disegno di legge”.
Padova, Perugia, Siena
A Padova in cinque, tra docenti e ricercatori, si sono calati dal tetto della facoltà di chimica dell’Università. La singolare protesta è stata inscenata nella tarda mattinata, sotto l’occhio curioso e le grida di sostegno di decine di studenti. Mentre a Perugia alcuni studenti si sono simbolicamente incatenati alla cancellata che protegge la fontana Maggiore. Più di mille studenti stanno percorrendo in corteo le strade di Siena. Una delegazione dei manifestanti è salita nella sede della Provincia in Piazza del Duomo e si è affacciata al balcone, di fronte alla Cattedrale, lanciando aerei di carta ed esponendo lo striscione: “Questi sono gli unici aerei che vogliamo. No alla guerra, sì alla cultura”.
Roma
A Roma sono gli studenti e ricercatori della facoltà di architettura dell’Università di Roma La Sapienza a guidare la protesta. Dal pomeriggio è stato occupato il tetto del palazzo che domina piazza Fontanella Borghese, oggi battezzato con il nome di “Piazza dell’ Università libera, pubblica e aperta”. A sostegno del mondo della scuola sono scesi anche esponenti della cultura e dell’informazione: attesi sulla terrazza, tra gli altri, i registi Ettore Scola e Ascanio Celestini. Ma il primo ad arrivare è stato il compositore Nicola Piovani. Il movimento legato a Casapound Italia – rete dell’estrama destra italiana – invece, ha promosso le occupazioni dei licei scientifici Farnesina e Nomentano, mentre prosegue l’occupazione del liceo Azzarita. “Questa mattina – spiega il responsabile romano del movimento, Guelfo Bartalucci – abbiamo promosso le occupazioni di altri due istituti per ribadire la nostra opposizione ai tagli pari a 6 miliardi di euro in 3 anni previsti per la scuola pubblica e al raddoppiamento dei fondi destinati alla scuola privata, da 145 a 230 milioni di euro”.
L’Aquila
Il capoluogo abbruzzese è stato teatro di una mobilitazione straordinaria. Alle 9.30 sono scattate le interruzioni delle attività didattiche a Medicina, Scienze, Lettere, Biotecnologie, Psicologia, Ingegneria, e parte di Scienze della Formazione. Nel pomeriggio un corteo di studenti ha attraversato pacificamente la Zona Rossa: da Piazza Duomo a Palazzo Camponeschi, sede storica della Facolta’ di Lettere e Filosofia. Alcuni esponenti dell’Udu (Unione degli universitari) hanno effettuato un blitz interno al Palazzo, riuscendo ad appendere lo striscione “L’Aquila Monumento Studentesco – No al DDL Gelmini”. Nel pomeriggio sono state indette assemblee nelle sedi occupate di Coppito1, Ex-Optimes, per stilare documenti sui temi riguardanti il Ddl, il diritto allo studio, la cittadinanza studentesca e “L’Aquila citta’ Universitaria”.
Palermo
A Palermo oltre 30 manichini impiccati sono stati appesi nella notte davanti al rettorato a Palermo. Spiccano anche cartelli con scritto “Riforma Gelmini: presunta meritocrazia, attacco al diritto allo studio, precarietà, tagli, privatizzazioni, università-aziende”. La protesta è stata indetta dagli studenti della facoltà di Lettere e Filosofia, occupata da oltre una settimana. “Sottolineiamo ancora una volta – dicono gli studenti – l’opposizione degli universitari palermitani a una riforma fantoccio che penalizza e mortifica le università pubbliche, sia dal punto di vista dei tagli sia dal punto di vista della qualità della didattica che delle prospettive per il nostro futuro”.
I pro-Gelmini
Ad alzare la voce sono anche i sostenitori della riforma Gelmini. “Difendiamo l’Università dalla demagogia”. E’ l’appello al mondo accademico lanciato da un gruppo di docenti universitari e promosso dalla Fondazione Magna Carta a sostegno della riforma Gelmini. L’ appello nel fine settimana ha raccolto la sottoscrizione di oltre 400 docenti universitari. “E’ troppo tempo – recita l’appello – che l’Università italiana ha bisogno di una cura incisiva ed efficace. E’ troppo tempo che il mondo accademico aspetta una riforma capace di restituirgli il prestigio perduto. E’ troppo tempo che gli studenti italiani bravi e meritevoli non hanno più la possibilità di frequentare istituzioni universitarie competitive rispetto al resto dell’Europa e del mondo. Pertanto – prosegue il testo – i sottoscritti docenti universitari intendono ribadire il loro generale apprezzamento per il disegno di legge sull’Universita’ in discussione in queste ore alla Camera. Perché riorganizza e moralizza gli organi di governo degli atenei; perché limita la frantumazione delle sedi universitarie, dei corsi di laurea e dei dipartimenti; perché introduce norme più efficaci e razionali per il reclutamento dei docenti; perché stabilisce regole certe e trasparenti per disciplinare i casi di disavanzo finanziario e di mala gestione; perché fissa dei criteri di valutazione per le singole sedi universitarie e per i singoli professori; questo provvedimento rappresenta un passo nella direzione giusta per cercare di far uscire l’Universita’ italiana dallo stato di grave prostrazione in cui essa si trova”.
Alcuni studenti universitari sisono simbolicamente incatenati oggi pomeriggio alla cancellata che protegge la fontana Maggiore, nel centro storico di Perugia contro la riforma Gelmini.
L’iniziativa è stata promossa dall’Unione degli studenti, Udu.
I manifestanti hanno inoltre esposto uno striscione con scritto “No al ddl Gelmini”. Accanto un sole stilizzato, simbolo dell’Udu.
La protesta si sta svolgendo in modo assolutamente tranquillo ma la situazione è comunque tenuta sotto controllo dalla polizia.
Scuola
Ddl Gelmini, la protesta della scuola
oltrepassa i confini italiani
Un gruppo di 15 persone, tra ricercatori, studenti e dottorandi italiani, è salito sul tetto del Cern di Ginevra. Mentre da Pisa a Roma, sino a Palermo gonfia la protesta e aumenta il numero degli istituti occupati. Ma ad alzare la voce sono anche i sostenitori della riforma: "Difendiamo l'Università dalla demagogia"
La protesta del mondo della scuola varca i confini nazionali.”Con questa riforma il futuro è un buco nero”. E’ quanto si legge in uno striscione appeso sul tetto del Cern di Ginevra. Un gruppo di 15 persone, tra ricercatori, studenti e dottorandi italiani, che lavora nell’Università pubblica, protesta così contro la riforma del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Intanto, da Pisa a Roma, sino a Palermo gonfia la protesta e aumenta il numero degli istituti occupati.
Pisa
La scuola normale superiore di Pisa è stata occupata questa mattina. Anche qui un gruppo di studenti è salito sul tetto della Torre di Ugolino dove ha raggiunto la campana e l’ha fatta suonare. La piazza dei Cavalieri, antistante il Palazzo della Carovana, sede storica della Normale, è invasa da un migliaio di studenti delle diverse facoltà dell’ateneo pisano dove oggi la didattica è sospesa in seguito all’occupazione di aule, dipartimenti e facoltà. “Quale eccellenza tra queste macerie? Università e Scuola Normale occupate” è questo lo striscione che domina sul tetto della sede centrale dell’Università. Gli studenti hanno anche chiesto un incontro con il direttore della Scuola, Fabio Beltram per consegnargli un documento approvato dall’Assemblea che motiva le ragioni del dissenso al ddl Gelmini. Intanto, gli allievi della Scuola Superiore Sant’Anna hanno scritto una lettera aperta al ministro Gelmini nella quale chiedono che siano “garantiti la dignità e il ruolo primario dell’Università pubblica nella formazione e nella ricerca, ma anche l’autonomia, la stabilità, il pluralismo del sistema universitario”. Gli allievi della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa chiedono, infine, “che il governo riveda le posizioni espresse in questo disegno di legge”.
Padova, Perugia, Siena
A Padova in cinque, tra docenti e ricercatori, si sono calati dal tetto della facoltà di chimica dell’Università. La singolare protesta è stata inscenata nella tarda mattinata, sotto l’occhio curioso e le grida di sostegno di decine di studenti. Mentre a Perugia alcuni studenti si sono simbolicamente incatenati alla cancellata che protegge la fontana Maggiore. Più di mille studenti stanno percorrendo in corteo le strade di Siena. Una delegazione dei manifestanti è salita nella sede della Provincia in Piazza del Duomo e si è affacciata al balcone, di fronte alla Cattedrale, lanciando aerei di carta ed esponendo lo striscione: “Questi sono gli unici aerei che vogliamo. No alla guerra, sì alla cultura”.
Roma
A Roma sono gli studenti e ricercatori della facoltà di architettura dell’Università di Roma La Sapienza a guidare la protesta. Dal pomeriggio è stato occupato il tetto del palazzo che domina piazza Fontanella Borghese, oggi battezzato con il nome di “Piazza dell’ Università libera, pubblica e aperta”. A sostegno del mondo della scuola sono scesi anche esponenti della cultura e dell’informazione: attesi sulla terrazza, tra gli altri, i registi Ettore Scola e Ascanio Celestini. Ma il primo ad arrivare è stato il compositore Nicola Piovani. Il movimento legato a Casapound Italia – rete dell’estrama destra italiana – invece, ha promosso le occupazioni dei licei scientifici Farnesina e Nomentano, mentre prosegue l’occupazione del liceo Azzarita. “Questa mattina – spiega il responsabile romano del movimento, Guelfo Bartalucci – abbiamo promosso le occupazioni di altri due istituti per ribadire la nostra opposizione ai tagli pari a 6 miliardi di euro in 3 anni previsti per la scuola pubblica e al raddoppiamento dei fondi destinati alla scuola privata, da 145 a 230 milioni di euro”.
L’Aquila
Il capoluogo abbruzzese è stato teatro di una mobilitazione straordinaria. Alle 9.30 sono scattate le interruzioni delle attività didattiche a Medicina, Scienze, Lettere, Biotecnologie, Psicologia, Ingegneria, e parte di Scienze della Formazione. Nel pomeriggio un corteo di studenti ha attraversato pacificamente la Zona Rossa: da Piazza Duomo a Palazzo Camponeschi, sede storica della Facolta’ di Lettere e Filosofia. Alcuni esponenti dell’Udu (Unione degli universitari) hanno effettuato un blitz interno al Palazzo, riuscendo ad appendere lo striscione “L’Aquila Monumento Studentesco – No al DDL Gelmini”. Nel pomeriggio sono state indette assemblee nelle sedi occupate di Coppito1, Ex-Optimes, per stilare documenti sui temi riguardanti il Ddl, il diritto allo studio, la cittadinanza studentesca e “L’Aquila citta’ Universitaria”.
Palermo
A Palermo oltre 30 manichini impiccati sono stati appesi nella notte davanti al rettorato a Palermo. Spiccano anche cartelli con scritto “Riforma Gelmini: presunta meritocrazia, attacco al diritto allo studio, precarietà, tagli, privatizzazioni, università-aziende”. La protesta è stata indetta dagli studenti della facoltà di Lettere e Filosofia, occupata da oltre una settimana. “Sottolineiamo ancora una volta – dicono gli studenti – l’opposizione degli universitari palermitani a una riforma fantoccio che penalizza e mortifica le università pubbliche, sia dal punto di vista dei tagli sia dal punto di vista della qualità della didattica che delle prospettive per il nostro futuro”.
I pro-Gelmini
Ad alzare la voce sono anche i sostenitori della riforma Gelmini. “Difendiamo l’Università dalla demagogia”. E’ l’appello al mondo accademico lanciato da un gruppo di docenti universitari e promosso dalla Fondazione Magna Carta a sostegno della riforma Gelmini. L’ appello nel fine settimana ha raccolto la sottoscrizione di oltre 400 docenti universitari. “E’ troppo tempo – recita l’appello – che l’Università italiana ha bisogno di una cura incisiva ed efficace. E’ troppo tempo che il mondo accademico aspetta una riforma capace di restituirgli il prestigio perduto. E’ troppo tempo che gli studenti italiani bravi e meritevoli non hanno più la possibilità di frequentare istituzioni universitarie competitive rispetto al resto dell’Europa e del mondo. Pertanto – prosegue il testo – i sottoscritti docenti universitari intendono ribadire il loro generale apprezzamento per il disegno di legge sull’Universita’ in discussione in queste ore alla Camera. Perché riorganizza e moralizza gli organi di governo degli atenei; perché limita la frantumazione delle sedi universitarie, dei corsi di laurea e dei dipartimenti; perché introduce norme più efficaci e razionali per il reclutamento dei docenti; perché stabilisce regole certe e trasparenti per disciplinare i casi di disavanzo finanziario e di mala gestione; perché fissa dei criteri di valutazione per le singole sedi universitarie e per i singoli professori; questo provvedimento rappresenta un passo nella direzione giusta per cercare di far uscire l’Universita’ italiana dallo stato di grave prostrazione in cui essa si trova”.
L’iniziativa è stata promossa dall’Unione degli studenti, Udu.
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Roma, 23 feb. (Adnkronos) - "Gli Emirati Arabi Uniti sono desiderosi di migliorare la cooperazione con il vostro Paese amico, al fine di sostenere la pace e la stabilità in Medio Oriente e nel mondo, soprattutto perché i due Paesi hanno orientamenti comuni in questo senso". Lo ha affermato il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed bin Zayed Al Nahyan, nel brindisi in occasione del Pranzo di Stato offerto al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
"Sono fiducioso -ha aggiunto- che i risultati di questa visita avranno un grande impatto nel far progredire le nostre relazioni in vari campi, alla luce della volontà comune di continuare a lavorare per sviluppare queste relazioni a beneficio dei due Paesi e dei due popoli".
Roma, 23 feb. (Adnkronos) - "I nostri Paesi condividono, accanto a una analoga sensibilità per i temi della pace e della cooperazione, una naturale vocazione agli scambi commerciali e apertura agli investimenti. Sono lieto di constatare che la collaborazione bilaterale negli ultimi anni si è notevolmente intensificata. Sono numerose le imprese italiane che operano negli Emirati Arabi Uniti e con esse è in crescita anche la comunità di italiani che nel Suo Paese vive nell’accogliente realtà emiratina". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel brindisi in occasione del Pranzo di Stato offerto in onore del presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed bin Zayed Al Nahyan.
"Lo sviluppo di idee e investimenti in Italia è benvenuto -ha aggiunto il Capo dello Stato- e queste prospettive saranno opportunamente approfondite nel forum imprenditoriale che si svolgerà domani. Accanto ai settori tradizionali, troveranno certamente posto quelli d’avanguardia e maggiormente proiettati al futuro. Le sfide internazionali passano dalla capacità di affrontare e progettare la transizione energetica che ci vede già collaborare ad ambiziose iniziative, nel quadro della sempre più avvertita consapevolezza che questo sia indispensabile per garantire alle prossime generazioni un futuro che, per essere prospero, dovrà essere sostenibile".
"Abbiamo, con questa consapevolezza, collaborato con il suo Paese -ha ricordato il Presidente della Repubblica- per il raggiungimento dell’accordo sul clima, sancito dalla Cop28 di Dubai che, per la prima volta, richiama esplicitamente la necessità di avviare una transizione dai combustibili fossili".
"Quella tra Emirati Arabi Uniti e Italia è una agenda ricca di opportunità. Penso allo sviluppo del continente africano, che ha tante implicazioni anche per la sua stabilità e per la vita della comunità internazionale. Penso al tema dello spazio. A quello dell’intelligenza artificiale".
"Abu Dhabi e Roma -ha concluso Mattarella- avvertono la responsabilità di contribuire, in una fase così confusa e convulsa della vita internazionale, a fare prevalere una visione incentrata sul valore del dialogo, su uno sviluppo equilibrato e sulla tenace costruzione di relazioni positive fra gli Stati".
Roma, 23 feb. (Adnkronos) - "Il Mediterraneo e la regione del Medio Oriente vivono oggi un periodo di più accentuata instabilità e di profonde sofferenze. In questi tempi difficili, Emirati Arabi Uniti e Repubblica italiana hanno lavorato insieme per promuovere la pace. Abbiamo condannato con fermezza il disumano e vile attacco terroristico del 7 ottobre da parte di Hamas –che rinnova atrocità con il crudele spettacolo nella consegna degli ostaggi sopravvissuti e dei corpi di quelli uccisi- e abbiamo esercitato in questi mesi ogni sforzo perché le violenze del conflitto che vi ha fatto seguito -che hanno afflitto gravemente i civili- avessero fine. Oggi l’impegno non può che essere diretto a evitare una ripresa dei combattimenti, a tenere aperto il filo dei colloqui faticosamente costruito in questi mesi, a rimuovere i sedimenti di rancore". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel brindisi in occasione del Pranzo di Stato offerto in onore del presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed bin Zayed Al Nahyan.
"Il ritorno alle ostilità -ha proseguito il Capo dello Stato- non è foriero né di sicurezza futura per Israele, né, tantomeno, di soluzioni per il popolo palestinese, che versa, a Gaza, in condizioni drammatiche. Con ostinazione va ripetuto che il perseguimento della prospettiva due popoli-due Stati resta l’unica in grado di garantire una pace condivisa e sostenibile. Con grande apprezzamento desidero sottolineare lo straordinario aiuto umanitario degli Emirati Arabi Uniti in favore della popolazione di Gaza. È un impegno -quello per salvare vite umane, prestare soccorso ai feriti- che ci ha visto, ancora una volta, lavorare con orgoglio fianco a fianco".
Roma, 23 feb. (Adnkronos) - Alla vigilia della gara di campionato con il Monza e dopo il passaggio agli ottavi in Europa League, la Roma ha annunciato che "Niccolò Pisilli ha rinnovato il proprio contratto con il Club fino al 30 giugno 2029".
"Classe 2004, il centrocampista -fiore all’occhiello del settore giovanile giallorosso- è diventato rapidamente un punto di forza della Prima Squadra collezionando 34 presenze complessive (e 4 gol segnati) tra Serie A, Europa League e Coppa Italia", spiega la Roma.
Roma, 23 feb. (Adnkronos) - Le Associazioni dei pazienti "hanno collaborato alla stesura del policy paper di Ovarian Cancer Commitment (Occ) che si articola in sei punti: come Associazione nazionale che sostiene i portatori di mutazione dei geni Brca e le loro famiglie, due di questi ci stanno particolarmente a cuore e sono il riconoscimento dei Pdta (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale) per le donne ad alto rischio cancro all’ovaio in tutte le Regioni e l’estensione dell’esenzione D99 per le persone portatrici di tumore ovarico in tutte le Regioni. Allo stato attuale soltanto 8 regioni su 20 hanno approvato il Pdta, e soltanto 10 hanno approvato l’esenzione, quindi vuol dire che ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B ancora oggi nel 2025". Così Ornella Campanella presidente aBRCAdabra in occasione della presentazione delle attività dell'Ovarian Cancer Commitment, nel 26esimo congresso della Società europea di oncologia ginecologica (Esgo) che si è chiuso oggi a Roma.
Per Campanella è importante anche "il riconoscimento della chirurgia di riduzione del rischio all’interno di Lea che ad oggi non c’è – spiega - nonostante si sia ampiamente dimostrata come l’unica strategia in grado di prevenire il cancro all’ovaio nelle donne a rischio in quanto portatrici di mutazione dei geni Brca".
Roma, 23 feb. (Adnkronos) - Igino Rugiero, ex Commissario Straordinario dell’Unione Italiana Tiro a Segno (Uits) nel 2019, è uno dei tre candidati alla presidenza dell’ente pubblico e Federazione Sportiva, insieme all’ex presidente Costantino Vespasiano e all’ex atleta Valentina Turisini. Con una lunga carriera militare alle spalle svolta per molto tempo presso le più alte Istituzioni dello Stato, e con profonda passione e conoscenza delle dinamiche interne della Uits, Rugiero si presenta con un programma ambizioso e una visione chiara per il futuro dell’organizzazione che, nel caso fosse eletto, siano al servizio delle Sezioni Tsn e dello Sport e non il contrario.
Rugiero ha intrapreso un tour in tutte le regioni italiane per incontrare gli elettori, non solo per presentare il suo programma, ma anche per farsi conoscere personalmente. “Sto girando praticamente in tutte le regioni e dove non mi è possibile andare cerco di contattare personalmente i presidenti delle Sezioni di Tiro a Segno Nazionale per mettere in condizione, democraticamente, gli elettori di conoscermi non soltanto dal punto di vista programmatico che espongo ovunque io vada, ma anche perchè ritengo che il contatto reale e il guardarsi negli occhi mentre ci si confronta sia un valore aggiunto che potrebbe fare la differenza, nel bene e nel male, nelle scelte dei singoli elettori”, ha dichiarato Rugiero all’Adnkronos.
"Questo approccio mira a rispondere alle molte domande e curiosità dei Presidenti e a spiegare loro le ragioni delle spiacevoli situazioni createsi negli ultimi mesi che avevano messo in dubbio non solo la possibilità di andare ad elezioni, ma in particolare avevano destabilizzato le Sezioni di Tsn che si erano viste cadere addosso all’improvviso, senza essere mai state informate dalla Presidenza, la possibilità della approvazione di un emendamento, fortunatamente ora svanita, che avrebbe praticamente distrutto e messo in discussione la sopravvivenza di moltissime delle stesse Sezioni su tutto il territorio nazionale".
Il candidato alla presidenza sottolinea poi l’importanza di un cambiamento politico per migliorare la gestione dell’ente. “L’obiettivo di oggi, indipendentemente dalle tante cose che dovremmo iniziare a fare tutti insieme domani, è ricucire i necessari rapporti con gli Enti Vigilanti e le Istituzioni dello Stato che si sono persi nel tempo a causa di una gestione superficiale ed approssimativa molto fumosa e poco concreta”, ha affermato, riferendosi alla ultima Governance dell’Ente Pubblico e Federazione Sportiva. Rugiero ritiene che “mai come oggi la Uits ha la possibilità di guardare al futuro con ottimismo e visione pragmatica di risoluzione dei tanti temi da affrontare che da troppi anni ormai si porta avanti, il prossimo 15 e 16 marzo ad Ostia, gli elettori chiamati per scegliere il prossimo Presidente Nazionale ed il nuovo Consiglio della Uits avranno la grande opportunità di “cambiare” e di iniziare un nuovo percorso di rinascita che possa ridare alla Uits la dignità ed il riconoscimento istituzionale e sportivo che merita. Le Istituzioni tutte e lo Sport ce lo hanno praticamente chiesto facendocelo capire con i fatti, a noi tutti noti”.
Una delle sfide principali che Rugiero intenderebbe affrontare è quella di finalmente riaprire realmente, e non solo a parole, la collaborazione con il Genio Infrastrutture dell’Esercito per riportare armonia tra le parti e tracciare un percorso di confronto per risolvere le problematiche che purtroppo negli ultimi anni hanno messo in difficoltà molte Sezioni Tsn provocandone addirittura in alcuni casi la chiusura. Il suo programma prevede un percorso di risanamento e rinnovamento anche dell’aspetto sportivo a lui molto caro che riparta dalla promozione dello Sport del Tiro a Segno verso le scuole, verso i giovani e quindi verso le loro famiglie per far capire che questo è uno sport inclusivo, efficace e socialmente importante.
“Bisogna contrastare le percezioni negative legate a episodi di cronaca, bisogna far capire alle famiglie che il nostro è uno sport che può offrire ai giovani, e quindi ai loro figli, un contesto formativo e sicuro ed allo stesso tempo lontano dall’eccesso di distrazioni tecnologiche”. Con una visione chiara e un programma dettagliato, Igino Rugiero si propone come un candidato determinato a guidare l’Unione Italiana Tiro a Segno verso un futuro di rinnovamento e crescita, “Da soli si fallisce, uniti si vince”, il suo motto.
Roma, 23 feb. (Adnkronos Salute) - "La ricerca sta andando avanti spedita soprattutto dal punto di vista genetico e quindi tutta la tematica dei test molecolari è fondamentale. Oggi parliamo e sollecitiamo la rimborsabilità del test Hrd ma c’è già chi sta facendo delle proposte per la rimborsabilità non più riferita al singolo gene, come avvenuto per il Brca, ma a pannelli multigenici, che permettono di analizzare da 30 fino a 500 pannelli di geni. È una nuova prospettiva con cui guardare alle mutazioni e alla complementarietà tra test genomici e genetici e alla loro indispensabilità. L’accesso equo a test molecolari che permettono di definire la terapia su misura di ogni paziente e la possibilità di essere curate nei centri di riferimento di alta specialità, che eseguono un elevato numero di interventi chirurgici all’ovaio, non sono ancora una realtà in Italia". Lo ha detto Nicoletta Cerana presidente Acto Italia Alleanza Contro il Tumore Ovarico ETS in occasione della presentazione delle attività dell'Ovarian Cancer Commitment, nel 26esimo congresso della Società europea di oncologia ginecologica (Esgo) che si è concluso oggi a Roma.