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Inchiesta sul comandante dei Ros
“Ci fu accordo Ganzer-narcotrafficanti”

Lo scrivono i giudici nella motivazione della sentenza che ha condannato a 14 anni l'ufficiale dell'Arma per irregolarità nelle operazioni antidroga
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Il generale Giampaolo Ganzer ”non si è fatto scrupolo di accordarsi” con “pericolosissimi trafficanti”. Lo scrivono i giudici di Milano nelle motivazioni della condanna a 14 anni per il comandante del Ros nel processo per presunte irregolarità nelle operazioni antidroga.

Secondo i giudici dell’ottava sezione penale di Milano, presieduta da Luigi Caiazzo, il generale non ha minimamente esitato a dar corso a operazioni antidroga “basate su un metodo di lavoro assolutamente contrario alla legge, ripromettendosi dalle stesse risultati d’immagine straordinari per se stesso e per il suo Reparto”. Ganzer, sempre stando alle motivazioni di oltre 1.100 pagine, non si è fatto scrupolo di accordarsi “con pericolosissimi trafficanti, ai quali ha dato la possibilità di vendere in Italia decine di chili di sostanze stupefacenti e ha loro garantito l’assoluta impunità”. Il comandante dei Ros inoltre “ha tradito, per interesse personale, tutti i suoi doveri, e fra gli altri quello di rispettare e far rispettare le leggi dello Stato”.

I giudici, il 12 luglio scorso, oltre a Ganzer, avevano condannato altre 13 persone a pene variabili dai 18 anni in giù, tra cui anche il generale Mauro Obinu e altri ex sottufficiali dell’Arma. L’accusa aveva chiesto per Ganzer 27 anni di carcere, ma i giudici lo avevano assolto dall’accusa contestata dalla Procura di associazione per delinquere e lo avevano condannato per episodi singoli di traffico internazionale di stupefacenti.

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