Il tribunale di Roma sezione lavoro, giudice Marrocco, accogliendo il ricorso in via d’urgenza della giornalista Tiziana Ferrario (assistita dagli avvocati Domenico e Giovanni Nicola D’Amati), ha ordinato alla Rai di reintegrare la giornalista nelle mansioni di conduttrice del Tg1 delle 20 e di inviata speciale per grandi eventi. Il giudice ha ravvisato nella rimozione di Tiziana Ferrario dell’incarico di conduttrice del tg della rete ammiraglia una “grave lesione della sua professionalità per motivi di discriminazione politica a seguito dell’opposizione della stessa giornalista alla linea editoriale del direttore Augusto Minzolini”.

Secondo il giudice Marrocco, “i provvedimenti che hanno riguardato la Ferrario sono stati adottati in contiguità temporale con la manifestazione, da parte della lavoratrice, del dissenso alla linea editoriale impressa al telegiornale dal nuovo direttore. Con l’adesione da parte sua alla protesta sollevata dal cdr e diretta a far applicare nel tg i principi di completezza e pluralismo nell’informazione. E, infine, con la mancata sottoscrizione da parte della stessa del documento di censura al cdr il 4 marzo scorso”. Questi provvedimenti, si legge nella motivazione , “sono stati antitetici rispetto a quelli adottati nei confronti dei colleghi di redazione che non avevano posto in essere le suddette condotte”. In particolare, “in merito alla rimozione dell’incarico di conduzione del Tg1, dichiaratamente collegata dal direttore del telegiornale all’intento di ringiovanire i volti del tg, risulta in atti che identica decisione non ha coinvolto due giornalisti in sostanza coetanei della ricorrente (Petruni e Romita), i quali, di contro, avevano sottoscritto il documento 4 marzo 2010 di sostegno alla linea editoriale”.

Soddisfatta Tiziana Ferrario, che considera la sentenza ”importante perché afferma il principio fondamentale che i poteri del direttore di una testata giornalistica sono limitati dalla legge: non ha infatti il diritto di emarginare o mettere i giornalisti della sua redazioni in condizione di non lavorare. Dunque una sentenza ancora più importante in quanto può rivelarsi utile a tutti coloro che hanno subito il mio stesso trattamento, da Paolo Di Giannantonio a Massimo De Strobel, da Raffaele Genah a Bruno Mobrici alla stessa Maria Luisa Busi, che con grande coraggio ha deciso di rinunciare alla conduzione del Tg1 perchè non riteneva di essere più nelle condizioni di svolgere con serenità la propria professione”.

Alla senenza del giudice ribatte Minzolini: “Paolo Frajese ha condotto il Tg per sette anni, Bruno Vespa per cinque. Tiziana Ferrario invece lo ha condotto per 30 anni”. Nessuna discriminazione politica, quindi, per il direttore, secondo cui la decisione del tribunale “è assurda perché interviene in decisioni di fatto del direttore”. Il presidente della Rai Paolo Garimberti ha espresso lo stesso pensiero che espresse quando a essere reintegrato dal giudice fu Paolo Ruffini: ”Le sentenze si rispettano non si commentano”.

A Minzolini esprime solidarietà il portavoce del Pdl Daniele Capezzone: “Se per caso, dopo circa sei lustri, il direttore del Tg1 decide di avvicendare alcuni conduttori e conduttrici, mi pare che la decisione possa essere rispettata. In un modo in cui tutti siamo flessibili, solo i mezzibusti del Tg1 devono essere considerati intoccabili?”. Secondo il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto, “oramai è evidente che i giudici in Rai decidono larga parte degli organigrammi interni come dimostra non solo quest’ultimo episodio della Ferrario, ma anche storie precedenti. Il fatto singolare poi è che questi interventi avvengono solo quando a essere spostati sono giornalisti di sinistra”. Parla di “magistratura al servizio della sinistra” il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri, che dice: ”Siamo alla follia. Spero che questa decisione venga considerata dalla Rai come merita: un proclama scritto su carta straccia. A quando sentenze che dicano quali notizie divulgare e quali no? Siamo alla protervia togata che sfocia nel ridicolo. In altri casi, Alfano ha inviato ispezioni. Qui servirebbe un controllo medico”.

Di tutt’altro avviso le opposizioni. Secondo il responsabile Cultura e Informazione del Pd, Matteo Orfini, ”la sentenza sul reintegro di Tiziana Ferrario certifica qualcosa che purtroppo era già evidente: al Tg1 ci sono discriminazioni politiche che mortificano professionalmente chi la pensa diversamente dal direttore”. Il capogruppo dell’Italia dei Valori in commissione di Vigilanza, Pancho Pardi, osserva: “Che la direzione di Minzolini fosse fallimentare, non lo attesta solo la sentenza del tribunale di Roma, ma anche e forse soprattutto il crollo dell’edizione del tg1 delle 20 nelle rilevazioni di un sondaggio commissionato proprio dalla Rai. Insomma non siamo lontani dalla realtà se definiamo la direzione di Minzolini la peggiore del servizio pubblico di tutti i tempi”.

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