L’annuncio ufficiale di Luis Inacio Lula da Silva è arrivato. Il presidente brasiliano ha scelto di negare l’estradizione per Cesare Battisti. Molta influenza sul presidente brasiliano ha avuto l’Avvocatura generale del Brasile. Con un parere inviato nel pomeriggio del 30 dicembre, aveva raccomandato al presidente di negare l’estradizione in Italia di Cesare Battisti. Nel parere inviato al capo dello Stato, l’avvocatura argomentava che Battisti potrebbe trovarsi in una “grave situazione” se fosse rimandato nel suo paese d’origine. Secondo l’Avvocatura il trattato di estradizione tra Brasile e Italia dà margini al presidente Lula per tenere Battisti nel paese latinoamericano, indipendentemente dalla decisione della Corte suprema che autorizza l’estradizione.
Il premier Silvio Berlusconi, appena incassato il no all’estradizione dell’ex terrorista, ha dichiarato: “Esprimo profonda amarezza e rammarico per la decisione del Presidente Lula di negare l’estradizione del pluriomicida Cesare Battisti nonostante – continua – le insistenti richieste e sollecitazioni a ogni livello da parte italiana. Si tratta di una scelta contraria al più elementare senso di giustizia” e prosegue “esprimo ai familiari delle vittime tutta la mia solidarietà, la mia vicinanza e l’impegno a proseguire la battaglia perché Battisti venga consegnato alla giustizia italiana”, infine aggiunge, “considero la vicenda tutt’altro che chiusa: l’Italia non si arrende e farà valere i propri diritti in tutte le sedi”.
Ma a creare il caso diplomatico è il richiamo del ministero degli Esteri in Italia del nostro ambasciatore in Brasile, Gherardo La Francesca. “Per consultazioni volte a definire il percorso dell’azione giudiziaria – si legge in una nota diffusa dalla Farnesina – del governo italiano in difesa delle proprie legittime aspettative basate sul Trattato bilaterale di estradizione e sulla sentenza del Tribunale Supremo brasiliano”. E il ministro Franco Frattini, ha inviato al nuovo Presidente del Brasile, Dilma Rousseff, una missiva proprio sul caso Battisti. Nella lettera, il numero del Mae scrive: “Si fa stato della ferma determinazione del governo italiano ad esperire tutte le possibili vie legali per ottenere l’estradizione in Italia di Battisti, nonché – continua – il nostro forte auspicio affinché il nuovo Presidente possa rivedere la decisione del suo predecessore ed uniformarsi alla sentenza del Tribunale Supremo Brasiliano”.
Attraverso un comunicato di Palazzo Chigi, la presidenza del Consiglio dei ministri aveva fatto sapere ieri: “Sarebbe incomprensibile e inaccettabile se l’eventuale no all’estradizione fosse motivato con il peggioramento delle condizioni di Cesare Battisti in caso di detenzione in Italia. Il Brasile dovrà spiegarla agli italiani”.
Oggi il Governo brasiliano ha replicato, definendo “impertinente in particolare nel riferimento personale a Lula” la nota. A sottolinearlo, il ministro degli esteri brasiliano, Celso Amorim, leggendo una nota ufficiale del governo brasiliano.
Negli ultimi giorni era divampata, intanto, la polemica politica, con il premier Silvio Berlusconi, che attraverso una smentita al giornale Il Riformista“, aveva fatto sapere di non avere “mai mostrato sottovalutazione per la vicenda dell’estradizione, richiamando invece costantemente la linea perseguita dall’Italia a ogni livello perché Battisti venga riconsegnato alla giustizia italiana”. Parole confermate dal ministro degli Esteri, Franco Frattini: “Siamo pronti a qualsiasi misura per ottenere l’estradizione”.
Attraverso una nota governativa il presidente del Consiglio aveva specificato: “L’ultimo atto ufficiale di una lunga serie in questo senso è stata la convocazione, il 21 dicembre scorso a Palazzo Chigi, dell’ambasciatore del Brasile a Eoma, José Viegas Filho, da parte del sottosegretario Letta“.
In un’intervista sul Riformista, Eduardo Suplicy, senatore del Pt (il partito del presidetnte Lula), ricostruisce i fatti in maniera diversa. Suplicy afferma: “Berlusconi ha detto a Lula che, qualunque sia la sua decisione, non monterà una polemica sul caso”. E aggiunge: “Ne sono certissimo. Quando Lula e Berlusconi hanno parlato del caso, era presente Carvalho, capo di gabinetto del governo uscente. Me l’ha confermato Carvalho stesso”.
Nell’intervista il Senatore entra anche nel merito del passato di Battisti: “E’ innocente. Non ha a che vedere con quegli omicidi. Cesare Battisti ha preso parte ad attivitá sovversive, ha partecipato ad atti che definisce di espropriazione proletaria, ma ha avuto discussione dure con gli altri militanti dei Proletari armati per il comunismo. Non era d’accordo con nessun atto di violenza diretta sulle persone. E quando si seppe dell’uccisione di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse abbandonò i Pac. Quando fu condannato dalla giustizia italiana la prima volta gli imputavano la semplice attivitá sovversiva. L’accusa di omicidio venne dopo e fu mossa da persone di dubbi attendibilitá”.
”La peggiore previsione si e’realizzata”, ma l’Italia “non lascerà nulla di intentato” affinchè il Brasile “receda da questa decisione ingiusta e gravemente offensiva”. Così il commento a caldo del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, dopo l’annuncio del Brasile di negare l’estradizione di Cesare Battisti.