Claudio Scajola accusato di essere il capo di un’associazione a delinquere che ruotava intorno al porto di Imperia. Mentre l’Antimafia di Torino perquisisce gli uffici del porto. Impensabile un anno fa. Ma oggi nel regno di u ministru si respira aria di fine impero. In piazza Dante la gente commenta: una settimana fa sono stati perquisiti gli uffici del sindaco, Paolo Strescino, fedelissimo di Scajola, indagato per violenza privata. Intanto il procuratore di Torino, Gian Carlo Caselli, interrogava il suo collega Gianfranco Boccalatte, capo della Procura di Imperia indagato per corruzione. E mercoledì scorso ecco l’Antimafia che perquisisce il porto, per il quale Scajola è indagato (ma in un’altra inchiesta). Va avanti da mesi: prima la richiesta di scioglimento del comune di Bordighera (centrodestra) per infiltrazioni mafiose. Poi la scoperta che la ‘ndrangheta voleva uccidere un carabiniere.
Difficile stare dietro agli eventi. Dipanare il groviglio di interessi del potere nel Ponente ligure cui non è estraneo il centrodestra, ma nemmeno il centrosinistra che per anni ha sponsorizzato cemento e affari. Nessun politico è accusato di legami con la criminalità organizzata, ma il sistema di potere, forse inconsapevolmente, ha accolto personaggi legati alla ‘ndrangheta. C’è, però, chi dice di no. Pierre Marie Lunghi è il funzionario del Comune di Imperia che si occupa di porti: giorni fa ha revocato la concessione a Francesco Bellavista Caltagirone. Un “anonimo” funzionario che osa opporsi a un gigante del mattone. Bellavista Caltagirone ha partecipato alla cordata Alitalia benedetta dal Cavaliere. Ha progetti in tutta Italia e società cui partecipano amici di Berlusconi. A Pavia c’è il giornalista Carlo Rossella (presidente di Medusa Film e testimone a difesa del premier per le notti del Bunga Bunga). Ma soprattutto Bellavista Caltagirone è amico di Scajola. E, infatti, il sindaco di Imperia ha immediatamente sconfessato il suo funzionario, è arrivato ad annunciare che gli chiederà i danni. Il punto di partenza potrebbero essere i moli. E il cemento. Lo aveva detto il pm Antimafia Anna Canepa: le colate apriranno le porte alla criminalità organizzata. Non le dettero retta. Nel silenzio si è insinuata la ‘ndrangheta. Nessuno, va detto, finora ha dimostrato che ci siano legami tra clan e gli imprenditori dei porti. Una cosa, però, è certa: le ruspe di famiglie calabresi indagate si sono occupate del movimento terra dei porti di Imperia e di Ventimiglia (realizzato da Beatrice Cozzi Parodi e dal suo compagno Bellavista Caltagirone, accusato di associazione a delinquere con Scajola). Secondo gli investigatori, le società della famiglia Pellegrino avrebbero rimosso milioni di tonnellate di terra. Ora pare difficile bloccare il fenomeno perché, ricorda un inquirente, “a Ventimiglia ci sono intere strade dove si parla soltanto calabrese e la caserma dei carabinieri è sotto assedio”. Poi, però, sono arrivati pm come Roberto Cavallone, procuratore di Sanremo, e Alessandro Bogliolo (Imperia) e sono partite inchieste a raffica. Prima di tutto quella sul Comune di Bordighera.
Il rapporto dei carabinieri ritrae una cittadina dove la criminalità organizzata si presenta a viso aperto. Assessori dichiarano di essere minacciati e girano con la pistola. E poi botte e minacce a poliziotti. Al centro dell’inchiesta due night e l’apertura di una sala giochi. L’assessore al Turismo, Marco Sferrazza, ha raccontato che due indagati delle famiglie Pellegrino e Barilaro gli avrebbero detto : “Quando avete avuto bisogno di voti noi vi abbiamo aiutato”.
E Sferrazza negli atti aggiunge: “Il sindaco (che al cronista ha smentito, ndr) era favorevole all’apertura della sala giochi perché aveva favori da rendere”. Stiamo parlando delle famiglie che, ricordano ambienti investigativi, “hanno ottenuto praticamente tutti gli appalti per il movimento terra del Comune di Bordighera”. Da altre indagini sui clan emerge poi il piano per uccidere un carabiniere: “Bisogna dare una lezione ai carabinieri, si stanno allargando troppo. Bisogna trasformarli in cadaveri”. Troppo, anche per il Ponente ligure dove ci si sta abituando agli incendi di locali. Dove un commando ha crivellato con la lupara l’auto di Pier Giorgio Parodi. L’imprenditore del mattone (padre di Beatrice, regina dei porticcioli) non ha sporto denuncia, anzi, ha giustificato gli attentatori: “Pensavano di fare uno scherzo”. Intanto i contatti tra ambienti politici ed esponenti della criminalità organizzata sono cronaca quotidiana: dagli incontri tra Eugenio Minasso, vice-coordinatore del Pdl in Liguria, e la famiglia Pellegrino alle foto di Cinzia Damonte (candidata Idv) con un pregiudicato calabrese. Già, il centrosinistra non può fare la voce grossa. “In tanti ricordano – sottolinea Christian Abbondanza della Casa della Legalità – che una società oggetto di una misura di prevenzione antimafia del Prefetto (una misura atipica, la meno pesante) e di indagini della Procura di Genova ha ricevuto decine di appalti per la bonifica del suolo da amministrazioni di centrosinistra.
All’inaugurazione delle ruspe della società – sponsor in passato di associazioni politiche dei leader del Pd locale – c’era mezzo centrosinistra ligure”. No, il terremoto del Ponente non basta. Gli uomini fedeli a questo sistema di potere sono ovunque: giornali, fondazioni, società. I Pierre Marie Lunghi sono ancora pochi.
da Il Fatto Quotidiano del 28 gennaio 2011
Giustizia & Impunità
Accusa a Claudio Scajola
“E’ il capo della cricca del porto”
Per la procura di Imperia è al vertice di un'associazione per delinquere. Intanto in Liguria si diffonde lo spettro della 'ndrangheta: prima la richiesta di sciogliere il Comune di Bordighera per infiltrazioni mafiose, poi la scoperta di un piano per uccidere un carabiniere
Claudio Scajola accusato di essere il capo di un’associazione a delinquere che ruotava intorno al porto di Imperia. Mentre l’Antimafia di Torino perquisisce gli uffici del porto. Impensabile un anno fa. Ma oggi nel regno di u ministru si respira aria di fine impero. In piazza Dante la gente commenta: una settimana fa sono stati perquisiti gli uffici del sindaco, Paolo Strescino, fedelissimo di Scajola, indagato per violenza privata. Intanto il procuratore di Torino, Gian Carlo Caselli, interrogava il suo collega Gianfranco Boccalatte, capo della Procura di Imperia indagato per corruzione. E mercoledì scorso ecco l’Antimafia che perquisisce il porto, per il quale Scajola è indagato (ma in un’altra inchiesta). Va avanti da mesi: prima la richiesta di scioglimento del comune di Bordighera (centrodestra) per infiltrazioni mafiose. Poi la scoperta che la ‘ndrangheta voleva uccidere un carabiniere.
Difficile stare dietro agli eventi. Dipanare il groviglio di interessi del potere nel Ponente ligure cui non è estraneo il centrodestra, ma nemmeno il centrosinistra che per anni ha sponsorizzato cemento e affari. Nessun politico è accusato di legami con la criminalità organizzata, ma il sistema di potere, forse inconsapevolmente, ha accolto personaggi legati alla ‘ndrangheta. C’è, però, chi dice di no. Pierre Marie Lunghi è il funzionario del Comune di Imperia che si occupa di porti: giorni fa ha revocato la concessione a Francesco Bellavista Caltagirone. Un “anonimo” funzionario che osa opporsi a un gigante del mattone. Bellavista Caltagirone ha partecipato alla cordata Alitalia benedetta dal Cavaliere. Ha progetti in tutta Italia e società cui partecipano amici di Berlusconi. A Pavia c’è il giornalista Carlo Rossella (presidente di Medusa Film e testimone a difesa del premier per le notti del Bunga Bunga). Ma soprattutto Bellavista Caltagirone è amico di Scajola. E, infatti, il sindaco di Imperia ha immediatamente sconfessato il suo funzionario, è arrivato ad annunciare che gli chiederà i danni. Il punto di partenza potrebbero essere i moli. E il cemento. Lo aveva detto il pm Antimafia Anna Canepa: le colate apriranno le porte alla criminalità organizzata. Non le dettero retta. Nel silenzio si è insinuata la ‘ndrangheta. Nessuno, va detto, finora ha dimostrato che ci siano legami tra clan e gli imprenditori dei porti. Una cosa, però, è certa: le ruspe di famiglie calabresi indagate si sono occupate del movimento terra dei porti di Imperia e di Ventimiglia (realizzato da Beatrice Cozzi Parodi e dal suo compagno Bellavista Caltagirone, accusato di associazione a delinquere con Scajola). Secondo gli investigatori, le società della famiglia Pellegrino avrebbero rimosso milioni di tonnellate di terra. Ora pare difficile bloccare il fenomeno perché, ricorda un inquirente, “a Ventimiglia ci sono intere strade dove si parla soltanto calabrese e la caserma dei carabinieri è sotto assedio”. Poi, però, sono arrivati pm come Roberto Cavallone, procuratore di Sanremo, e Alessandro Bogliolo (Imperia) e sono partite inchieste a raffica. Prima di tutto quella sul Comune di Bordighera.
Il rapporto dei carabinieri ritrae una cittadina dove la criminalità organizzata si presenta a viso aperto. Assessori dichiarano di essere minacciati e girano con la pistola. E poi botte e minacce a poliziotti. Al centro dell’inchiesta due night e l’apertura di una sala giochi. L’assessore al Turismo, Marco Sferrazza, ha raccontato che due indagati delle famiglie Pellegrino e Barilaro gli avrebbero detto : “Quando avete avuto bisogno di voti noi vi abbiamo aiutato”.
E Sferrazza negli atti aggiunge: “Il sindaco (che al cronista ha smentito, ndr) era favorevole all’apertura della sala giochi perché aveva favori da rendere”. Stiamo parlando delle famiglie che, ricordano ambienti investigativi, “hanno ottenuto praticamente tutti gli appalti per il movimento terra del Comune di Bordighera”. Da altre indagini sui clan emerge poi il piano per uccidere un carabiniere: “Bisogna dare una lezione ai carabinieri, si stanno allargando troppo. Bisogna trasformarli in cadaveri”. Troppo, anche per il Ponente ligure dove ci si sta abituando agli incendi di locali. Dove un commando ha crivellato con la lupara l’auto di Pier Giorgio Parodi. L’imprenditore del mattone (padre di Beatrice, regina dei porticcioli) non ha sporto denuncia, anzi, ha giustificato gli attentatori: “Pensavano di fare uno scherzo”. Intanto i contatti tra ambienti politici ed esponenti della criminalità organizzata sono cronaca quotidiana: dagli incontri tra Eugenio Minasso, vice-coordinatore del Pdl in Liguria, e la famiglia Pellegrino alle foto di Cinzia Damonte (candidata Idv) con un pregiudicato calabrese. Già, il centrosinistra non può fare la voce grossa. “In tanti ricordano – sottolinea Christian Abbondanza della Casa della Legalità – che una società oggetto di una misura di prevenzione antimafia del Prefetto (una misura atipica, la meno pesante) e di indagini della Procura di Genova ha ricevuto decine di appalti per la bonifica del suolo da amministrazioni di centrosinistra.
All’inaugurazione delle ruspe della società – sponsor in passato di associazioni politiche dei leader del Pd locale – c’era mezzo centrosinistra ligure”. No, il terremoto del Ponente non basta. Gli uomini fedeli a questo sistema di potere sono ovunque: giornali, fondazioni, società. I Pierre Marie Lunghi sono ancora pochi.
da Il Fatto Quotidiano del 28 gennaio 2011
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Ucraina, telefonata Rubio-Lavrov. Zelensky: “testato” e “utilizzato” il Long Neptune, missile con gittata di 1000 km. Può colpire Mosca
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Papa Francesco: “Sto affrontando un periodo di prova”. Bambini in preghiera sul piazzale del Gemelli
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".