Il Tg1 va fiero dell’intervista in ginocchio al premier Berlusconi andata in onda mercoledì sera. Le critiche non sono bastate al direttorissimo Augusto Minzolini che ha deciso, due giorni dopo, di rilanciare. Partendo a testa bassa all’attacco del Tg3 e del nostro sito, ilfattoquotidiano.it, messo alla gogna perché non ha mostrato l’intero videomessaggio di Berlusconi introdotto e poi inframezzato da due interventi del giornalista Michele Renzulli. Ma ad attaccarci non è solo il notiziario dell’ammiraglia Rai: secondo l’associazione di giornalisti “Lettera 22”, l’intervista al Cavaliere e il servizio di oggi sono solo “la pagliuzza”. La “trave” è ilfattoquotidiano.it
Prima di parlare di noi, raccontiamo la parte del servizio di oggi che ha creato tensione a suon di comunicati tra Tg1 e Tg3: a cura di Francesca Oliva e Mario Prignano, il servizio iniziava parlando dei “destini diversi dei giornalisti che hanno pubblicato le fughe di notizie”. “Ben pochi – ha sostenuto la giornalista – possono vantare il trattamento di favore riservato ad Anna Maria Greco del Giornale, perquisita e denudata per aver pubblicato la notizia della liaison della pm Ilda Boccassini”. “Differenti pesi e misure?”, ha chiesto quindi la giornalista all’editorialista del Giornale, Giampaolo Pansa. “E’ una realtà – ha risposto Pansa – che i giornali di destra siano meno favoriti da magistrati, e questo diverso trattamento è sintomo del degrado della professione dei giornalisti e dei magistrati”. A questo punto partono le immagini di un’intervista di Pierluigi Terzulli del Tg3 all’allora premier Romano Prodi (domanda: “Si può dire che volete passare dalla fase dei sacrifici a quella dell’abbassamento delle tasse?”. Risposta: “Sì, mi sembra una sintesi giusta”). Il tutto accompagnato da una chiosa: “L’intervista del Tg1 al premier ha fatto rumore – ha detto il giornalista – eppure non è certo la prima volta di capo di governo in un tg della Rai”. Come se il problema fosse il premier in un tg Rai e non l’occultamento di uno scandalo mondiale, nemmeno accennato nelle domande. Per la cronaca, Bianca Berlinguer, direttrice del Tg3, ha definito l’episodio “un fatto grave”, mentre l’associazione Stampa romana ha dato la sua solidarietà a Terzulli. Una precisazione: Pansa dimentica che l’inviato del Fatto Antonio Massari, nell’ultimo anno, è stato perquisito due volte, prima per l’inchiesta sul premier ribattezzata “Tranigate” e poi per l’indagine sulla Cricca.
Ed eccoci al punto del servizio del Tg1 che ci tocca più da vicino (guarda). “Ovviamente – ha proseguito il giornalista sempre riferendosi all’intervista a Prodi – quella volta nessuno si sognò di contestare alcunchè, questa volta invece non solo contestazioni ma anche falsificazioni, come quella che ha operato il Fatto Quotidiano che ieri sul suo sito internet riportava l’intervista con il taglio di due domande su tre, solo per dimostrare che si trattava di un monologo de premier. Come direbbe Marco Travaglio, che del Fatto è vicedirettore, “la notizia è stata abolita per non disturbare l’opinione”.
La clip dell’intervista del Tg1 a Berlusconi è stata inserita, nel nostro sito, all’interno di un articolo intitolato: “Il Tg1 intervista Berlusconi, ma nessuna domanda sulla prostituzione minorile“. Anche pubblicando l’intera intervista, la nostra lettura non sarebbe cambiata di una virgola, perché del caso prostitute e minorenni, di cui sta parlando tutto il mondo, non c’era traccia nel servizio. La notizia, insomma, l’ha nascosta il Tg1 evitando a Berlusconi ogni riferimento all’inchiesta imbarazzante che lo vede imputato. Il fatto che all’interno della nostra clip manchi il primo minuto e mezzo dell’intervista al premier non è un artificio per nascondere qualcosa: altrimenti non avremmo scritto, esattamente tre righe sopra il video, che “l’intervento del giornalista si limita alla domanda iniziale”. La domanda iniziale, nel video, non l’abbiamo mostrata. Ma ora, visto che Minzolini ci tiene, mostriamo l’intera intervista, con le due domande scomode del giornalista Tg1 al Cavaliere. Anzi, prima di mostrarle, le trascriviamo. 1 – “Presidente, negli ultimi due anni l’Italia ha tenuto alto l’argine della stabilità dei conti come hanno riconosciuto l’Europa e il Fondo monetario internazionale. Ora è il momento di tornare a crescere. In che modo?” 2 – “Molti analisti confermano che l’Italia è ancora un Gulliver ovvero un gigante bloccato da lacci e lacciuoli. Lei è sceso in politica nel ’94 promettendo la rivoluzione liberale. Per dare una scossa alla nostra economia è il momento di andare fino in fondo?” Ora anche la nostra informazione è completa, come ci insegna Minzolini. La nostra analisi, però, non cambia di una virgola: intervista in ginocchio.
Le stesse osservazioni valgono per l’associazione Lettera 22, che ci accusa addirittura di avere “tagliuzzato” l’intervista a Berlusconi e se la prende con Fnsi e Usigrai che, a suo dire, hanno espresso solidarietà a Terzulli anziché sferrare un attacco a noi: “Nessuno sembra essersi indignato per quello che ha rilevato Tg1 Media ovvero la pubblicazione sul sito del Fatto quotidiano dell’intervista in questione accuratamente tagliuzzata, in modo da presentarla come un monologo berlusconiano. Basta con le solidarietà tifose: quando un collega viene insultato o insolentito l’indignazione non deve conoscere distinguo e non deve essere strumentalizzata. Come al solito Fnsi, Stampa romana e Usigrai guardano la pagliuzza e inciampano nella trave”. Invitiamo i colleghi di Lettera 22 a documentarsi prima di scrivere. Noi non abbiamo “tagliuzzato” nulla. Anche perché, davvero, il senso di quell’intervista era inequivocabile. Anche con un montaggio raffinato, non si sarebbe cambiata la sua natura: un videomessaggio (con il presidente che quando parla guarda solo la telecamera e mai il giornalista), inframezzato da qualche suggerimento del Tg1.