Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha invocato “una condanna esemplare” contro “chi si è reso responsabile dell’aggressione ai poliziotti”, ma i due giovani (Giacomo Sicurello, 23 anni di Desio e Simone Cavalcati, 21 anni di Sant’Angelo Lodigiano) fermati ieri in seguito agli scontri avvenuti ad Arcore sono stati rilasciati e il giudice non ha disposto alcuna misura cautelare per loro. Il magistrato, infatti, ha convalidato l’arresto compiuto dalle forze dell’ordine, ma ha ritenuto che non sussistano le esigenze per disporre alcuna misura cautelare. Per il 23enne era stata chiesta la custodia cautelare in carcere, per il 21enne l’obbligo di dimora nel suo comune di residenza. ”Ci sono delle immagini che dimostrano che non abbiamo fatto alcuna violenza – ha dichiarato Cavalcanti – Quando abbiamo capito che non potevamo arrivare alla villa abbiamo cercato di bloccare la strada e qui sono partite le cariche”. “Abbiamo addirittura restituito un manganello alle forze dell’ordine”.
“Il ruolo degli arrestati non è connotato da particolare gravità”, ha spiegato il giudice del tribunale di Monza che ha deciso la scarcerazione dei due ragazzi. I giovani hanno risposto alle domande affermando che erano in strada e sono stati caricati perché le forze dell’ordine volevano liberare la carreggiata. “Ciò che hanno dichiarato i ragazzi – afferma Mauro Straini, legale di uno dei due arrestati – è ciò che si vede nelle immagini registrate e da quei video non emerge alcun comportamento violento”. L’udienza e’ stata rinviata al 7 marzo.
Sugli scontri è intervenuto anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che ha chiesto al ministro dell’Interno “informazioni sui gravi episodi di violenza tra dimostranti e polizia verificatisi nei pressi della residenza del Presidente del Consiglio ad Arcore”. In una nota dell’Ufficio stampa del Quirinale, si legge: “E’ risultato che i promotori della manifestazione, rispettando le modalità concordate con le autorità di polizia, sono rimasti estranei a ogni deviazione dal percorso stabilito e a ogni violenza. Il Presidente della Repubblica ha convenuto che l’esercizio del diritto costituzionale a manifestare pacificamente non degeneri – specie in un momento di tensione politica e istituzionale come quello attuale – in inammissibili disordini e scontri provocati da gruppi estremisti”.
Giacomo Sicurello e Simone Cavalcanti sono stati accolti fuori dal tribunale di Monza da un gruppo di amici che hanno festeggiato la liberazione con una cassa di birra e lancio di fumogeni.