Aveva fretta di liquidare il leader russo Medvedev. Sarà anche per questo che Berlusconi ieri ha fatto in modo che non ci fossero domande da parte della stampa all’incontro al Palazzo delle esposizioni di Roma, dove si è inaugurata la mostra pittorica di un artista russo. Aveva, molto probabilmente, necessità di raggiungere Palazzo Grazioli. Ci è arrivato alle 18,15. Venti minuti dopo, come documentano le telecamere de ilfattoquotidiano.it, viene raggiunto da Augusta Iannini, capo del dipartimento degli Affari legislativi del ministero della Giustizia, magistrato fuori ruolo ed ex gip del tribunale di Roma. E moglie del giornalista e conduttore Rai, Bruno Vespa.
La stessa Iannini che l’8 febbraio era presente nel Palazzo mentre si teneva un vertice del Pdl per studiare le strategie da adottare per fermare l’inchiesta della procura di Milano. Anche allora le telecamere del sito de Il Fatto quotidiano avevano documentato l’ingresso della Iannini, alle 17, a Palazzo Grazioli con carte e codici sottobraccio.
Al termine della riunione, uno dei partecipanti, l’onorevole-avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini, attaccò senza mezzi termini: “I pm violano la Carta costituzionale”. Quando la Iannini era arrivata a Palazzo Grazioli erano già presenti Ghedini, il suo collega, il senatore Piero Longo e il ministro della Giustizia Angelino Alfano. Le agenzie avevano già battuto la notizia che la procura di Milano avrebbe chiesto il rito immediato per il Cavaliere accusato di prostituzione minorile e concussione. E nella residenza romana del premier erano arrivati anche Denis Verdini e Nicola Cosentino. Un indagato (Denis Verdini) e un imputato per concorso in associazione camorristica (Nicola Cosentino). Il coordinatore nazionale del Pdl è invece coinvolto nelle inchieste sulla cricca e sulla nuova P2 per concorso in corruzione (appalti del G8 della Maddalena) e violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete. A Palazzo Grazioli, dunque, si era parlato di riforma della giustizia.
Il giorno dopo Augusta Iannini aveva inviato una lettera piccata al Fatto Quotidiano: “Gentile direttore, sul sito del Fatto quotidiano di mercoledì, con grande evidenza nel titolo e poi nel testo dell’articolo, si legge che la moglie di Vespa sarebbe entrata a Palazzo Grazioli, dove erano transitati anche due indagati (che io non ho incontrato), armata di codici e pandette. Poiché – osserva – sono il capo dell’ufficio legislativo del ministero della Giustizia mi pare doveroso raggiungere il ministro quando e dove lui ritiene”.
Il punto è questo: Augusta Iannini ieri sera è stata a Palazzo Grazioli, senza che vi fosse ancora il ministro Alfano, e ci è restata per oltre un’ora con il presidente del Consiglio. Alle 19.35 il premier ha lasciato la sua residenza romana per recarsi a Villa Madama dove ha cenato in compagnia del presidente della Federazione russa, Dimitrij Medvedev. A Palazzo Grazioli c’era ancora Augusta Iannini, quando alle 19.42 è giunto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. Per incontrare chi? Il premier era andato via da meno di dieci di minuti. A Palazzo c’era pure il fratello del premier Paolo Berlusconi, editore de Il Giornale e quando alle 20.12 la Iannini ha lasciato la residenza, Alfano è rimasto solo con Paolo Berlusconi.
Le ipotesi sono due: Alfano é andato in via del Plebiscito per incontrare il fratello del Cavaliere (per ragioni sconosciute), oppure è andato lì per attendere il rientro notturno del premier dopo la serata di gala con Medvedev e capire come uscire dal guado “dell’assedio giudiziario” per usare le parole care al Pdl. Non prima di aver limato gli ultimi dettagli con il capo dell’ufficio legislativo, Augusta Iannini.