Pubblichiamo integralmente l’interrogatorio del capo di gabinetto della questura di Milano Pietro Ostuni, reperibile la sera del 27 maggio del 2010, quando Ruby viene fermata e portata in questura. Il capo di gabinetto racconta di aver ricevuto la telefonata da uno degli uomini della scorta del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, “verosimilmente appartenente ai servizi segreti”, come spiega il funzionario di polizia. Al telefono gli viene poi passato Berlusconi che gli spiega che in questura c’è una ragazza che era stata segnalata al presidente come nipote di Mubarak. Berlusconi dice a Ostuni che un consigliere parlamentare (in realtà consigliere regionale), la signora Minetti, si sarebbe fatta carico di questa ragazza. Nell’interrogatorio, Ostuni viene più volte messo di fronte alla inverosimiglianza delle sue affermazioni.
Il giorno 30/10/2010 alle ore 12:50 in Milano negli uffici della Procura della
Repubblica siti in Milano piazza Umanitaria n. 5 -stanza 414 – avanti ai Pubblici
Ministeri dott.ssa Ilda BOCCASSINI (Procuratore della Repubblica Aggiunto) e
dott. Antonio SANGERMANO (Sostituto Procuratore della Repubblica) – in
relazione al fascicolo di cui in epigrafe, presente:
Dott. OSTUNI Pietro, nato ii 29/3/1960 a Altamura. residcnte a Sesto San Giovanni.
Preliminarmente il predetto viene avvertito dell’obbligo di riferire ciò che sa in
relazione ai fatti sui quali viene sentito ed altresì delle conseguenze penali cui
può incorrere ex art. 371 bis c.p. ne1 caso in cui renda dichiarazioni false ovvero
taccia, in tutto o in parte, ciò che sa sui fatti medesimi.
DOMANDA: Dottor Ostuni, quale funzione svolge?
RISPOSTA: Sono un funzionario di Polizia. Lavoro presso la Questura di Milano
e dal 1 ottobre 2004 rivesto l’incarico di capo di Gabinetto.
DOMANDA: Può spiegare sinteticamente in che cosa consiste il lavoro di capo
di Gabinetto?
RISPOSTA: A parte occuparmi dell’organizzazione in generale della Questura,
sovrintendo e organizzo tutti i servizi di ordine e sicurezza pubblica che ci sono
su Milano. Poi ho le responsabilità della Segreteria di Sicurezza; la Segretaria di
Sicurezza e quella che gestisce tutte le personalità, possono essere sia politiche
che di altra natura, perché la Segreteria di Sicurezza gestisce anche le misure di
protezione alle varie personalità a rischio.
DOMANDA: Lei ricorda se il 27 maggio 2010 era a Milano ed in particolare nel
corso della giornata quale stato il suo orario di lavoro?
RISPOSTA: Io quel giorno ero a Milano, ho fatto normalmente orario di ufficio.
La mattina sono stato in ufficio dalle 8.00 alle 14.00, circa, più o meno gli orari che faccio normalmente. Poi credo di essere rientrato, come spesso
accade, intorno alle 17.00 del pomeriggio e poi di essere andato via alle
20.00/20.15, più o meno questi sono gli orari che ho fatto quel giorno.
DOMANDA: Lei ricorda se in quella giornata è successo qualcosa di particolare,
che le è rimasto nella memoria?
RISPOSTA: No, nel corso del mio orario di ufficio sicuramente no.
DOMANDA: E dopo il suo orario di ufficio lei ha memoria di essere stato
chiamato, in ragione ovviamente di motivi di lavoro, da funzionari o comunque
appartenenti alla Polizia di Stato o esterni alla Polizia di Stato?
RISPOSTA: Appartenenti alla Polizia di Stato, no. Intorno alle 23.00/23.15 del
27/5/2010, io ero già a letto, ebbi a ricevere una telefonata sul mio cellulare, una telefonata da uno degli addetti al servizio di scorta del Presidente del Consiglio, Cavaliere Silvio Berlusconi.
DOMANDA: Può riferire nel dettaglio quale è stato il conlenuto di questa
telefonata e, in primis, chi fosse l’addetto alla sicurezza che lo ha chiamato quel
giorno intorno alle ore 23.15?
RISPOSTA: L ‘addetto alla sicurezza che mi chiamò si chiama Ettore Estorelli,
un ex appartenente alla Polizia di Stato attualmente in servizio presso la
Presidenza del Consiglio; non so in quale organismo, verosimilmente nei servizi
segreti.
DOMANDA: Ci riferisca la telefonata.
RISPOSTA: Premetto che io, in ragione proprio della mia professione e del ruolo
che ricopro all’interno della Questura, sono in pratica reperibile h24, e che mi
impone di tenere acceso il cellulare sempre. Per quanto riguarda il contenuto
della telefonata si è svolta nel modo seguente: il primo interlocutore era appunto
l’addetto alla sicurezza, che mi disse “Dottore, le passo il Presidente del
Consiglio perché c’è un problema “. Subito dopo il Presidente del Consiglio mi
ha detto che vi era in Questura una ragazza di origine nordafricana, che gli era
stata segnalata come nipote di Mubarak, e che un Consigliere parlamentare, la
signora Minetti, si sarebbe fatta carico di questa ragazza. La telefonata finì così.
DOMANDA: E lei dopo questa telefonata che cosa ha fatto?
RISPOSTA: Ho contattato pertanto il funzionario di turno presso l’UPG,
Dottoressa Iafrate, la quale mi confermò che stavano trattenendo in Questura una
ragazza nord africana e che tra l’altro la stavano per rilasciare in quanto non vi
era posto in comunita di accoglienza.
DOMANDA: Lei come ha fatto a contattare il funzionario di turno?
RISPOSTA: L’ho chiamato sul cellulare.
DOMANDA: Ma lei come ha fatto a sapere che si trattava proprio della
Dottoressa Iafrate, visto che ci sono quattro funzionari che si alternano al servizio
dell’UPG?
RISPOSTA: Se non ricordo male ho chiamato prima in centralino e mi sono fatto
dire chi fosse il funzionario di turno quella notte. Dopodiché ho saputo che si
trattava della Dottoressa Iafrate e l’ho chiamata sul cellulare.
DOMANDA: Ma lei alla Dottoressa Iafrate aveva detto che aveva saputo dalla
Presidenza del Consiglio che era stata fermata e attualmente si trovava nei locali
della Questura di Milano una ragazza minorenne di origine nord africana nipote
del Presidente Mubarak?
RISPOSTA: Si. l’ho riferito alla Dottoressa Iafrate.
DOMANDA: Ma lei quando ebbe a ricevere la telefonata del Presidente del
Consiglio, quest”ultimo le disse che si trattava di una ragazza di origine nord
africana e minore?
RISPOSTA: No, il particolare che fosse minore non lo ricordo, mi disse però che
si trattava di una persona senza documenti.
DOMANDA: Mi scusi Dottor Ostuni, ma se lei nel riferire la telefonata
che ha avuto con il Presidente del Consiglio ha detto che quest’ultimo le aveva
precisato che c’era un Consigliere parlamentare, la signora Minetti, disponibile a
prendere in affido la predetta persona, com’è pensabile che non le abbia detto che
si trattava di un minore?
RISPOSTA: La parola ‘minore’ non fu pronunziata, anche se era implicito che si
trattasse di una minorenne perché si parlò di affido di una persona priva di
documenti.
DOMANDA: La Dottoressa Iafrate che altro le riferì rispetto a questa ragazza
che si trovava in Questura priva di documenti?
RISPOSTA: La Dottoressa Iafrate mi riferì che vi era stato un intervento della
Volante del turno precedente, in strada, a seguito di una richiesta e che la ragazza
era stata portata in Questura.
DOMANDA: Lei ha chiesto cosa stessero facendo rispetto a quella ragazza?
RISPOSTA: La Dottoressa Iafrate mi rispose che la ragazza “era giù” e io ne
dedussi pertanto che si trovava negli uffici del fotosegnalamento. Da li ho avuto
numerosi contatti con Ia Dottoressa Iafrate per accertarmi come la situazione si
stava evolvendo.
DOMANDA: Lei tutto quello che apprendeva dalla Dottoressa Iafrate lo ha poi
comunicato al Presidente del Consiglio?
RISPOSTA: Nel corso della serata ho avuto un paio di contatti, almeno credo.
cellulare su cellulare, con il su nominato addetto alia scorta del Presidente del
Consiglio, Ettore Estorelli, al quale dicevo che la ragazza sarebbe stata rilasciata
in quanto si stavano ultimando gli accertamenti, e nell’ultima telefonata l’ho
rassicurato dicendogli che la minore veniva affidata al Consigliere parlamentare
Minetti, che poi l’indomani mattina ho scoperto essere il Consigliere regionale
Nicole Minetti.
DOMANDA: Quando lei dice ‘cellulare su cellulare’, vuol dire che ha utilizzato il cellulare suo di servizio che ha teste indicato e che l’altro cellulare era quello
che possedeva l’addetto alla sicurezza, signor Estorelli?
RISPOSTA: Si. E’ proprio cosi.
DOMANDA: Lei, una volta ricevuta la telefonata tramite l’agente di scorta del
Presidente del Consiglio, oltre a prendere contatti direttamente con il funzionario
di turno in Questura, ha notiziato della telefonata con il Presidente il Questore di
Milano e la segreteria del capo della Polizia?
RISPOSTA: Ho notiziato immediatamente il Questore di Milano avvertendolo
che avevo ricevuto una telefonata dal Presidente del Consiglio, che mi faceva
presente che in Questura si trovava una ragazza e che era la nipote di Mubarak.
Il Questore ha preso atto di questo, pregandomi di fargli sapere come si evolveva
la situazione.
DOMANDA: Nel corso delle telefonate che lei ha avuto con la Dottoressa Iafrate
era stato messo al corrente che la minore non era di origine egiziana, che si
chiamava El Mahroug Karima e che quest’ultima aveva escluso di essere una
parente del presidente?
RISPOSTA: Ricordo perfettamente che la Dottoressa Iafrate mi aveva escluso
che la minore potesse essere egiziana perché era stato verificato che era una
ragazza di origine marocchina, che si chiamava Karima El Mahroug:
sinceramente non mi ricordo che la Dottoressa Iafrate mi disse che la ragazza
avesse escluso che era parente di Mubarak.
DOMANDA: Le faccio presente che la Dottoressa Iafrate, sentita in qualità di
persona informata, ha invece precisato che lei fu messo al corrente che la ragazza
avesse escluso qualsiasi parentela con Mubarak, anzi la Dottoressa Iafrate ha
precisato di averle riferito anche che i genitori della ragazza. Interpellati, avevano
escluso categoricamente che ci fosse tale tipo di parentela. A fronte di queste
precisazioni fornite dalla sua collega, lei è in grado di ricordare meglio?
RISPOSTA: Prendo atto che la Dottoressa Iafrate ha dichiarato di avermi detto
questo particolare, io sinceramente continuo a non ricordarlo. Ricordo invece che
mi fu detto che il padre della minore faceva l’agricoltore in Sicilia.
DOMANDA: Dottor Ostuni, sembra veramente inverosimile che lei non abbia
saputo dalla Dottoressa Iafrate la circostanza teste indicata, anche perche lei ha
ammesso di aver saputo ad un certo punto le generalità della minore e quindi il
fatto che era nata in Marocco.
RISPOSTA: Ripeto, ribadisco che sinceramente non ricordo che mi fu detto che
la ragazza aveva negato di essere parente del Presidente egiziano. Così come
anche il padre. Ricordo perfettamente che mi fu detto che aveva origine
marocchina e che il padre faceva l’agricoltore.
DOMANDA: Ammesso che sia credibile quello che lei ci sta dicendo. Ma
avendo già a sua disposizione due elementi: che la ragazza era marocchina e che
il padre faceva l’agricoltore, le è sembrato possibile che potesse essere vera la
notizia che le era stata fornita dal Presidente Silvio Berlusconi e cioè che si era in
presenza di una parente del Presidente egiziano?
RISPOSTA: Certamente, no. Io ero convinto, sulla base delle notizie che
ricevevo dalla Dottoressa Iafrate, che la minore che tenevamo in quel momento
in Questura, priva di documenti, non potesse essere in alcun modo parente del
Presidente egiziano.
DOMANDA: Questa sua certezza, e cioè che le era stata riferita una circostanza
non vera l’ha riferita quella notte al Questore di Milano per chiedere consiglio,
per veriticare insieme alla massima autorità milanese che cosa si dovesse fare
rispetto aile notizie che pervenivano da Roma?
RISPOSTA: No. L’ho informato la mattina successiva.
DOMANDA: Nei contatti telefonici che lei ha avuto in primis col Presidente
Silvio Berlusconi e poi col suo addetto alla sicurezza, ha riferito che comunque il
rilascio della minore era condizionato dall”assenso del Pubblico Ministero presso
la Procura dei Minori?
RISPOSTA: No. Di fatti procedurali non ne ho parlato né con il Presidente
Berlusconi né tantomeno con la sua scorta.
DOMANDA: E’ evidente dagli atti che poi la minore era stata affidata alla signora
Minetti. Lei, comunque, visto che ha ammesso di non aver creduto alla storia
della nipote di Mubarak ha redatto una relazione di servizio con la quale ha
esternato le sue certezze e i suoi dubbi al suo diretto superiore, ovviamante al
Questore. Oppure direttamente o indirettamente al capo dellaPolizia?
RISPOSTA: No, non l’ho redatta.
DOMANDA: Può spiegarne le ragioni?
RISPOSTA: Ne ho parlato a voce con il Questore di Milano.
DOMANDA: Le risulta che il Questore di Milano abbia relazionato per iscritto
rispetto alla vicenda della minore?
RISPOSTA: No, non mi risulta.
DOMANDA: Lei quindi riteneva che una volta che aveva relazionato a voce il
Questore il giorno dopo e seguito l’iter della procedura chiedendo notizie la
Dottoressa Iafrate, era inutile che si relazionasse per iscritto?
RISPOSTA: Si, ho ritenuto così.
DOMANDA: E quindi capisco che non ha richiesto a chicchessia una relazione
riepilogativa della vicenda della minore El Mahroug Karima?
RISPOSTA: No, ribadisco, non ho richiesto nessuna relazione, anche se mi è
pervenuta la mattina successiva sui mio tavolo una relazione a firma della
Dottoressa Iafrate.
DOMANDA: Per quale motivo la Dottoressa Iafrate ha sentito la necessità di
fare una relazione sulle circostanze dell’affidamento della minore? Lei mi vuol
dire che per prassi lei riceve quotidianamente relazioni da parte dei funzionari di
turno all’UPG ogni qualvolta siano fennati per strada dei minori?
RISPOSTA: Si, questa è la prassi, nel senso che le annotazioni relative agli
interventi vengono ordinariamente inviate all’ufficio di Gabinetto, mentre con
riferimento alla relazione redatta dalla Dottoressa Iafrate, fa stessa fu estesa in
considerazione della vicenda. Io non ricordo se nel caso in questione sia stato io
nel corso della notte a chiedere alla Dottoressa Iafrate di redigere poi una
relazione. Sta di fatto che io la mattina del 28 maggio mi sono trovato sul tavolo
la relazione che l’Ufficio mi mostra.
L’Ufficio da atto che il Dottor Ostuni legge il documento e conferma che si tratta
proprio della relazione redatta dalla Dottoressa Iafrate.
DOMANDA: Come mai in questa relazione non vi è traccia della telefonata
ricevuta dal Presidente del Consiglio, dei contatti durante la notte con gli addetti
alla sicurezza del Presidente del Consiglio circa gli sviluppi della vicenda che
riguardava la minore? Come mai nella relazione non vi è traccia del fatto della
parentela con il Presidente Mubarak?
RISPOSTA: Premetto che alla Dottoressa Iafrate io dissi che avevo ricevuto una
notizia dalla Presidenza del Consiglio che mi informava della presenza nella
nostra Questura di una ragazza di origine nord africana e che era nipote del
Presidente Mubarak. Per rispondere alla vostra domanda, posso solo dire che
non so le ragioni per le quali la Dottoressa Iafrate non ha specificato nella sua relazione questi particolari.
DOMANDA: Dottor Ostuni, ma nel momento in cui la Dottoressa Iafrate a suo
dire non ha pensato di dover puntualizzare questi punti nella relazione, e visto
che lei ha poco fa confermato che la relazione era stata fatta perché si trattava di
un caso particolare, perché non ha ritenuto di convocare la Dottoressa Iafrate e
farle fare una relazione piu dettagliata, che contenesse i due punti, e cioè della
telefonata ricevuta dalla Presidenza del Consiglio e del fatto che era stato
sostenuto dal Presidente del Consiglio che si trattava della nipote di Mubarak?
RISPOSTA: Non l’ho fatto, non ci ho pensato.
DOMANDA: E’ stata consegnata alla signora Minetti la minore? Sono stati fatti
accertamenti sulla identità della signora Minetti e di altri eventuali soggetti che
alla medesima si accompagnassero in Questura?
RISPOSTA: Si. So che l’identità effettiva della signora Minetti fu accertata,
perché me lo ha riferito Ia Dottoressa Iafrate. Mi sembra che ci fosse una persona
insieme alla Minetti, ma non ne conosco l’identità.
DOMANDA: Senta Dottore, in sostanza una ragazzina viene consegnata a un’estranea avete disposto che fossero fatti accenamenti di monitoraggio
successivi per controllare dove fosse questa minore?
RISPOSTA: No, io direttamente no. Non so se li abbia fatti l’UPG o il
Commissariato di zona. So che in seguito la minore è stata nuovamente fermata.
Credo agli inizi di giugno. cosi come mi è stato riferito dal dirigente dell’UPG
Dottor Morelli, il quale mi disse anche che non era riuscito a mettersi in contatto
con il Consigliere Minetti. A quel punto io dissi di metterla in comunità.
DOMANDA: A lei risulta che a seguito di questo nuovo controllo effettuato sulla
minore sia stata fatta una conseguente segnalazione al Tribunale per i Minorenni
stante il fatto che evidentemente l’affidataria, Nicole Minetti, non aveva
ottemperato ai suoi doveri?
RISPOSTA: Non ho pensato a suggerire di effettuare alcuna segnalazione.
DOMANDA: Lei è stato contattato recentemente dal Questore o comunque da
altri responsabili della Polizia di Stato sempre in relazione alla vicenda della minore El Mahroug Karima, o è stato contattato da esterni?
RISPOSTA: Da soggetti esterni, no, ma dopo che è uscita la vicenda sui giomali ne ho parlato con il Questore ed è stato fatto un appunto su richiesta del
Dipartimento. E cioè in particolare dalla Segreteria del Capo della Polizia.
DOMANDA: Se capisco bene, la Segreteria del Capo della Polizia quindi non
era stata informata della vicenda della minore rispetto a quello che era accaduto
nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2010?
RISPOSTA: Per quello che risulta a me, no, tenderei ad escluderlo.
DOMANDA: Questa nota che è stata inviata al Dipartimento l’ha redatta lei e, in
caso negativo, l’ha letta?
RISPOSTA: Non l’ho redatta io, ma l’ho letta.
DOMANDA: Visto che l’ha letta, la nota conteneva anche le notizie relative alle
telefonate che lei ebbe a ricevere dal Presidente del Consiglio e il fatto che
quest’ultimo le aveva riferito che si trattava della nipote di Moubarak?
RISPOSTA: Si, nella nota è stato specificato tutto.
DOMANDA: Visto che lei si era interessato per questa vicenda, è stato
ringraziato o ha avuto contatti di rassicurazione successivi per tutto quello che
aveva fatto da parte della Presidenza del Consiglio?
RISPOSTA: Quando ho informato il caposcorta Ettore Estorelli dell’esito
positivo della vicenda, e cioè che la minore era stata affidata alla Consigliere
Minetti, l’Estorelli mi disse “Va bene”.