Approda in aula alla Camera il ddl sul testamento biologico dopo oltre due anni dall’inizio dell’iter parlamentare, partito al Senato e terminato con l’appprovazione del testo della maggioranza a Palazzo Madama dopo un lungo e aspro scontro con l’opposizione. Oggi è partita la discussione generale a Montecitorio, mentre il voto sul provvedimento è slittato ad aprile, dopo che la Commissione Affari Sociali ha dato mandato al relatore Domenico Di Virgilio di portare il provvedimento in aula con i voti favorevoli di Pdl, Lega Nord e Udc, contrati Pd e Idv, l’astensione dell’Api e la non presenza di Fli al momento del voto. Futuro e Libertà che però ha elaborato in seguito, con la riunione del gruppo, la posizione unitaria in tema di fine-vita. Dopo gli interventi del relatore di maggioranza, Di Virgilio (Pdl), e di minoranza Antonio Palagiano (Idv), prendono la parola 24 deputati, in un dibattito che si protrarrà fino a stasera e che potrà continuare mercoledì, dopo le votazioni dell’Assemblea.
Secondo il relatore di maggioranza Di Virgilio “il testo elaborato dalla Commissione sul biotestamento rappresenta un giusto punto di equilibrio tra autodeterminazione, diritto dell’individuo e ruolo del medico – ha esordito il deputato illustrando i principi basilari della proposta di legge sulle disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento -. La legge in discussione alla Camera, “prevede chiaramente che il medico debba tenere conto della volontà liberamente espressa dal paziente. Non è quindi affatto veritiero che il medico abbia pieni poteri sul nostro corpo e che possa decidere di non tenere conto della nostra volontà”. “Nessuno – ha proseguito il relatore – vuole tenere in vita forzatamente un individuo destinato a morire ma neanche a abbreviarla volutamente, occorre sempre rispettare la fine naturale”. L’idratazione e la nutrizione artificiali sono “sempre da considerare sostegni alle funzioni vitali”. Quindi, “rispetto al testo del Senato, è previsto che idratazione e alimentazioni devono essere mantenuti fino al termine della vita, a eccezione nel caso in cui esse non risultino più efficaci a fornire al paziente fattori nutrizionali necessari alle funzioni fisiologiche del corpo”.
Il Pd ha annunciato la presentazione di una questione sospensiva al disegno di legge. Nel suo intervento, l’esponente del Pd ed ex ministro della Salute Livia Turco ha fatto un appello alla maggioranza: “Fermiamoci, fermatevi: non approviamo un testo anticostituzionale e di difficile applicazione. Costruiamo un nuovo testo, facciamolo per il bene delle persone e del Paese”. L‘Idv invece ha dichiarato che presenterà una pregiudiziale di costituzionalità. “Sia come Idv, sia personalmente come cristiano e cattolico, penso che ogni persona debba essere libera di decidere quando chiudere gli occhi e affidarsi al buon Dio”, ha detto Antonio Di Pietro prima della discussione. L’Udc di Pier Ferdinando Casini, che in Commissione ha votato con la maggioranza, punta a vedere approvati in aula i suoi emendamenti. Sul biotestamento dunque il Terzo polo non si presenta compatto, perché se l’Udc ha comunque votato con la maggioranza, l’Api e i finiani hanno posizioni diverse, con l’opzione di riserva di lasciare libertà di coscienza ai parlamentari su temi così ‘sensibili’.
Fli ha annunciato un emendamento unico sostitutivo dell’intero testo di legge mentre il Pdl non ha escluso la presentazione di alcuni emendamenti correttivi. “Il valore della vita e la salvaguardia della libertà e della dignità della persona umana non possono più essere lasciate alla decisione dei giudici”, ha affermato nel suo intervento Antonio Mazzocchi, deputato del Pdl e presidente dei Cristiano riformisti. Il gruppo di Futuro e Libertà mira ad una ‘soft law’ che ”ribadisca con chiarezza il no all’eutanasia e all’accanimento terapeutico, e che per il resto istituisca una sorta di riserva deontologica sulla materia del ‘fine vita’, demandando al rapporto tra i pazienti, i loro familiari e fiduciari e i medici – nel rispetto dei principi del codice di deontologia medica, delle norme civili e penali e del dettato costituzionale – la decisione in ordine a ogni scelta di cura”. Tra le ultime, importanti modifiche apportate al testo sul fine vita il fatto che le dichiarazioni anticipate di trattamento non saranno vincolanti e che l’ultima decisione spetta al medico curante. “Fli ha espresso nell’assemblea di gruppo una posizione unanime a sostegno di un emendamento che riscrive la legge secondo il principio del disarmo bilaterale”, ha spiegato oggi il capogruppo Benedetto Della Vedova. “Si fa tutti un passo indietro e ci sia attesta sulle cose che sono ampiamente condivise anziché andare allo scontro. La legge- conclude – è indigeribile e sbagliata da qualunque punto la si prenda”. E a testimonianza di ciò il fatto che molti parlamentari di diversi partiti hanno già espresso dissenso con il proprio gruppo politico lasciando così la porta aperta a ogni possibilità sull’esito del voto in aula.
Al grido di ”aguzzini con i sondini”e “no allo Stato bioetico” i Radicali hanno iniziato questa mattina, davanti a Montecitorio, il loro sit-in di protesta, accompagnato da una maratona oratoria con i loro principali esponenti che si succederanno a parlare fino a che questo pomeriggio l’aula della Camera inizierà l’esame del ddl sul testamento biologico. “Questa è una legge contro il testamento biologico – spiega Marco Cappato, segretario dell’associazione Luca Coscioni – contro la Costituzione e contro la volontà dell’80 per cento degli italiani. L’unica possibilità che questa legge ha di passare è se l’opposizione non farà l’opposizione e se non ci saranno confronti su questo tema nei grandi spazi di disinformazione di Rai e Mediaset”. Infine una stoccata al Pd, perchè “è paradossale, se non ridicolo – conclude Cappato – che chi parla della nostra Costituzione come la più bella del mondo non sia qui in piazza a manifestare”. Tra gli esponenti radicali presenti Marco Pannella, Emma Bonino e Mario Staderini. Carlo Troilo, dirigente dell’associazione Luca Coscioni, ha iniziato uno sciopero della fame che andrà “avanti fino a mercoledì, quando verrà sospesa la discussione sul provvedimento che dovrebbe riprendere ad aprile. Allora, se il dibattito su questo ddl dovesse rimettersi in moto, inizierò di nuovo il mio digiuno”, promette. Troilo ha fatto della questione del fine vita “una battaglia personale che mi ha spinto fino al digiuno”, dopo che il fratello, “malato terminale di leucemia, si è buttato giù dal quarto piano di casa, dopo aver cercato invano un medico che mettesse fine al suo dolore, restituendogli una dignità che sentiva ormai perduta. Come Monicelli, mio fratello ha scelto la strada del suicidio”. Secondo Troilo, il ddl Calabrò “è una legge che suona come una vendetta al caso Englaro”. E se dovesse diventare legge “farà la fine della legge 40”, il provvedimento che regola la fecondazione assistita in Italia, “smontata pezzo dopo pezzo dalla Consulta. Si tratta infatti di un provvedimento sfacciatamente anticostituzionale, una legge oscena che è contro l’articolo 32 della Costituzione”.
”Ancora una volta bisogna stabilire se la legge la debba fare il Parlamento votato dagli elettori, o se la decisione sulla vita e la morte delle persone vada affidata ai tribunali”. Lo afferma in un intervento su Il Giornale il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella. Secondo Roccella con le dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat), introdotte dal disegno di legge, “non si dispone di un bene materiale in previsione della morte, ma si stabilisce se rifiutare o no una terapia quando siamo ancora vivi, anche se non coscienti. Questa legge – aggiunge – sancisce un principio indiscutibile, sancito dalla Costituzione: la libertà di cura”. Invece, secondo il sottosegretario, quello che è accaduto con Eluana Englaro “è stato paradossale” perchè “in nome dell’autodeterminazione”, “concetto impregnato di ideologia”, i magistrati hanno indebolito il principio liberale del consenso informato”, “un obiettivo meno ambizioso e più laico”.
Contro il ddl Calabrò si schiera anche la Cgil con la campagna di raccolta firme per l’appello dei medici e degli operatori sanitari. Sono state già raccolte oltre 5.000 adesioni, alle quali si aggiunge il sostegno del presidente della Regione Puglia e segretario di Sel, Nichi Vendola, della parlamentare radicale Mina Welby e del Partito socialista italiano, con il segretario Riccardo Nencini. Domattina una delegazione della Cgil consegnerà al presidente della Camera Gianfranco Fini il testo dell’appello e un dvd contenente gli spot della campagna, mentre per tutto il mese di marzo proseguirà la raccolta firme, che dal web si sposterà nei luoghi di lavoro della sanità, negli ospedali e nei presidi sanitari, attraverso la predisposizione di banchetti informativi. ‘Io non costringo, curo’ è una campagna che è partita dall’iniziativa del personale sanitario per parlare a tutti, e per chiedere alla politica, al Parlamento, che si fermi una discussione “inficiata da ideologismi e contraria alle norme della deontologia medica e ai valori costituzionali della nostra Repubblica”, si legge in una nota del sindacato. “Nutrizione e idratazione forzate non sono equiparabili a pane e acqua, e nessuna legge può cancellare la libera scelta del paziente, eliminare la prospettiva, per noi essenziale, di una alleanza terapeutica tra paziente e personale medico. I medici e gli operatori sanitari italiani non vogliono costringere. Vogliono poter curare”.
”Il messaggio è molto semplice: spero che il disegno di legge sul biotestamento non passi, che rimanga affossato per sempre. Perché è meglio non avere alcuna legge che avere una legge sbagliata e cattiva”. Non usa mezzi termini Umberto Veronesi, oncologo di fama e senatore Pd. E alla domanda se la legge, così come la stanno discutendo in Parlamento, possa creare il rischio di nuovi casi Englaro, Veronesi spiega: “Certo che è possibile, questa norma è anticostituzionale. Perché l’autodeterminazione è un diritto di tutte le persone in un paese civile. Quindi essere costretti a subire un trattamento non voluto è contro la legge”.
Diritti
Testamento biologico, arriva alla Camera
il disegno di legge. Sit in dei Radicali
Discussione generale a Montecitorio, ma il voto sul provvedimento slitta ad aprile. Il Terzo polo non si presenta compatto. Il gruppo di Futuro e Libertà mira ad una 'soft law' che ''ribadisca con chiarezza il no all'eutanasia e all'accanimento terapeutico". Cappato: "Perché il Pd non manifesta?"
Secondo il relatore di maggioranza Di Virgilio “il testo elaborato dalla Commissione sul biotestamento rappresenta un giusto punto di equilibrio tra autodeterminazione, diritto dell’individuo e ruolo del medico – ha esordito il deputato illustrando i principi basilari della proposta di legge sulle disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento -. La legge in discussione alla Camera, “prevede chiaramente che il medico debba tenere conto della volontà liberamente espressa dal paziente. Non è quindi affatto veritiero che il medico abbia pieni poteri sul nostro corpo e che possa decidere di non tenere conto della nostra volontà”. “Nessuno – ha proseguito il relatore – vuole tenere in vita forzatamente un individuo destinato a morire ma neanche a abbreviarla volutamente, occorre sempre rispettare la fine naturale”. L’idratazione e la nutrizione artificiali sono “sempre da considerare sostegni alle funzioni vitali”. Quindi, “rispetto al testo del Senato, è previsto che idratazione e alimentazioni devono essere mantenuti fino al termine della vita, a eccezione nel caso in cui esse non risultino più efficaci a fornire al paziente fattori nutrizionali necessari alle funzioni fisiologiche del corpo”.
Il Pd ha annunciato la presentazione di una questione sospensiva al disegno di legge. Nel suo intervento, l’esponente del Pd ed ex ministro della Salute Livia Turco ha fatto un appello alla maggioranza: “Fermiamoci, fermatevi: non approviamo un testo anticostituzionale e di difficile applicazione. Costruiamo un nuovo testo, facciamolo per il bene delle persone e del Paese”. L‘Idv invece ha dichiarato che presenterà una pregiudiziale di costituzionalità. “Sia come Idv, sia personalmente come cristiano e cattolico, penso che ogni persona debba essere libera di decidere quando chiudere gli occhi e affidarsi al buon Dio”, ha detto Antonio Di Pietro prima della discussione. L’Udc di Pier Ferdinando Casini, che in Commissione ha votato con la maggioranza, punta a vedere approvati in aula i suoi emendamenti. Sul biotestamento dunque il Terzo polo non si presenta compatto, perché se l’Udc ha comunque votato con la maggioranza, l’Api e i finiani hanno posizioni diverse, con l’opzione di riserva di lasciare libertà di coscienza ai parlamentari su temi così ‘sensibili’.
Fli ha annunciato un emendamento unico sostitutivo dell’intero testo di legge mentre il Pdl non ha escluso la presentazione di alcuni emendamenti correttivi. “Il valore della vita e la salvaguardia della libertà e della dignità della persona umana non possono più essere lasciate alla decisione dei giudici”, ha affermato nel suo intervento Antonio Mazzocchi, deputato del Pdl e presidente dei Cristiano riformisti. Il gruppo di Futuro e Libertà mira ad una ‘soft law’ che ”ribadisca con chiarezza il no all’eutanasia e all’accanimento terapeutico, e che per il resto istituisca una sorta di riserva deontologica sulla materia del ‘fine vita’, demandando al rapporto tra i pazienti, i loro familiari e fiduciari e i medici – nel rispetto dei principi del codice di deontologia medica, delle norme civili e penali e del dettato costituzionale – la decisione in ordine a ogni scelta di cura”. Tra le ultime, importanti modifiche apportate al testo sul fine vita il fatto che le dichiarazioni anticipate di trattamento non saranno vincolanti e che l’ultima decisione spetta al medico curante. “Fli ha espresso nell’assemblea di gruppo una posizione unanime a sostegno di un emendamento che riscrive la legge secondo il principio del disarmo bilaterale”, ha spiegato oggi il capogruppo Benedetto Della Vedova. “Si fa tutti un passo indietro e ci sia attesta sulle cose che sono ampiamente condivise anziché andare allo scontro. La legge- conclude – è indigeribile e sbagliata da qualunque punto la si prenda”. E a testimonianza di ciò il fatto che molti parlamentari di diversi partiti hanno già espresso dissenso con il proprio gruppo politico lasciando così la porta aperta a ogni possibilità sull’esito del voto in aula.
Al grido di ”aguzzini con i sondini”e “no allo Stato bioetico” i Radicali hanno iniziato questa mattina, davanti a Montecitorio, il loro sit-in di protesta, accompagnato da una maratona oratoria con i loro principali esponenti che si succederanno a parlare fino a che questo pomeriggio l’aula della Camera inizierà l’esame del ddl sul testamento biologico. “Questa è una legge contro il testamento biologico – spiega Marco Cappato, segretario dell’associazione Luca Coscioni – contro la Costituzione e contro la volontà dell’80 per cento degli italiani. L’unica possibilità che questa legge ha di passare è se l’opposizione non farà l’opposizione e se non ci saranno confronti su questo tema nei grandi spazi di disinformazione di Rai e Mediaset”. Infine una stoccata al Pd, perchè “è paradossale, se non ridicolo – conclude Cappato – che chi parla della nostra Costituzione come la più bella del mondo non sia qui in piazza a manifestare”. Tra gli esponenti radicali presenti Marco Pannella, Emma Bonino e Mario Staderini. Carlo Troilo, dirigente dell’associazione Luca Coscioni, ha iniziato uno sciopero della fame che andrà “avanti fino a mercoledì, quando verrà sospesa la discussione sul provvedimento che dovrebbe riprendere ad aprile. Allora, se il dibattito su questo ddl dovesse rimettersi in moto, inizierò di nuovo il mio digiuno”, promette. Troilo ha fatto della questione del fine vita “una battaglia personale che mi ha spinto fino al digiuno”, dopo che il fratello, “malato terminale di leucemia, si è buttato giù dal quarto piano di casa, dopo aver cercato invano un medico che mettesse fine al suo dolore, restituendogli una dignità che sentiva ormai perduta. Come Monicelli, mio fratello ha scelto la strada del suicidio”. Secondo Troilo, il ddl Calabrò “è una legge che suona come una vendetta al caso Englaro”. E se dovesse diventare legge “farà la fine della legge 40”, il provvedimento che regola la fecondazione assistita in Italia, “smontata pezzo dopo pezzo dalla Consulta. Si tratta infatti di un provvedimento sfacciatamente anticostituzionale, una legge oscena che è contro l’articolo 32 della Costituzione”.
”Ancora una volta bisogna stabilire se la legge la debba fare il Parlamento votato dagli elettori, o se la decisione sulla vita e la morte delle persone vada affidata ai tribunali”. Lo afferma in un intervento su Il Giornale il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella. Secondo Roccella con le dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat), introdotte dal disegno di legge, “non si dispone di un bene materiale in previsione della morte, ma si stabilisce se rifiutare o no una terapia quando siamo ancora vivi, anche se non coscienti. Questa legge – aggiunge – sancisce un principio indiscutibile, sancito dalla Costituzione: la libertà di cura”. Invece, secondo il sottosegretario, quello che è accaduto con Eluana Englaro “è stato paradossale” perchè “in nome dell’autodeterminazione”, “concetto impregnato di ideologia”, i magistrati hanno indebolito il principio liberale del consenso informato”, “un obiettivo meno ambizioso e più laico”.
Contro il ddl Calabrò si schiera anche la Cgil con la campagna di raccolta firme per l’appello dei medici e degli operatori sanitari. Sono state già raccolte oltre 5.000 adesioni, alle quali si aggiunge il sostegno del presidente della Regione Puglia e segretario di Sel, Nichi Vendola, della parlamentare radicale Mina Welby e del Partito socialista italiano, con il segretario Riccardo Nencini. Domattina una delegazione della Cgil consegnerà al presidente della Camera Gianfranco Fini il testo dell’appello e un dvd contenente gli spot della campagna, mentre per tutto il mese di marzo proseguirà la raccolta firme, che dal web si sposterà nei luoghi di lavoro della sanità, negli ospedali e nei presidi sanitari, attraverso la predisposizione di banchetti informativi. ‘Io non costringo, curo’ è una campagna che è partita dall’iniziativa del personale sanitario per parlare a tutti, e per chiedere alla politica, al Parlamento, che si fermi una discussione “inficiata da ideologismi e contraria alle norme della deontologia medica e ai valori costituzionali della nostra Repubblica”, si legge in una nota del sindacato. “Nutrizione e idratazione forzate non sono equiparabili a pane e acqua, e nessuna legge può cancellare la libera scelta del paziente, eliminare la prospettiva, per noi essenziale, di una alleanza terapeutica tra paziente e personale medico. I medici e gli operatori sanitari italiani non vogliono costringere. Vogliono poter curare”.
”Il messaggio è molto semplice: spero che il disegno di legge sul biotestamento non passi, che rimanga affossato per sempre. Perché è meglio non avere alcuna legge che avere una legge sbagliata e cattiva”. Non usa mezzi termini Umberto Veronesi, oncologo di fama e senatore Pd. E alla domanda se la legge, così come la stanno discutendo in Parlamento, possa creare il rischio di nuovi casi Englaro, Veronesi spiega: “Certo che è possibile, questa norma è anticostituzionale. Perché l’autodeterminazione è un diritto di tutte le persone in un paese civile. Quindi essere costretti a subire un trattamento non voluto è contro la legge”.
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Roma, 14 mar. - (Adnkronos) - In occasione di Didacta 2025 a Firenze, l'evento di riferimento per la formazione e l'innovazione nel settore scolastico, Acer ha ribadito il proprio impegno nel supportare l'evoluzione della didattica attraverso soluzioni tecnologiche all'avanguardia. La partecipazione dell'azienda alla fiera ha offerto l'opportunità di presentare le ultime novità in termini di prodotti e servizi, con un focus particolare su prestazioni, sicurezza, intelligenza artificiale e design.
"La presenza di Acer a Didacta sottolinea l'importanza del settore education, un ambito in cui siamo orgogliosamente leader di mercato," ha dichiarato Angelo D'Ambrosio, General Manager di Acer South Europe. "Didacta rappresenta un'occasione fondamentale per incontrare docenti, studenti e rivenditori specializzati nel mondo scolastico. In questa sede, presenteremo le nostre più recenti innovazioni di prodotto, caratterizzate da prestazioni elevate, sicurezza, funzionalità di IA e design robusto. Queste caratteristiche sono indispensabili per una didattica innovativa ed efficace."
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - È già un caso che un condannato, sia pur in primo grado, occupi un ruolo di sottosegretario alla Giustizia, ma ora le parole di Delmastro pongono un problema serio al Governo e al Paese intero. Dall’interno viene criticata una delle pessime riforme portate avanti con protervia dalla maggioranza. Come fa a restare al suo posto? Cosa dice la premier Meloni? Le parole di Delmastro sono gravi anche perché ci fanno conoscere le vere intenzioni del Governo, quelle che andiamo denunciando da mesi: assoggettare il potere giudiziario al controllo dell’Esecutivo. E questo è inaccettabile. Dopo la smentita che non smentisce, la registrazione dell’intervista, Meloni deve pretendere che Delmastro lasci l’incarico". Lo afferma Così Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Giovedì prossimo 20 marzo, alle ore 9, avrà luogo alla Camera l'informativa urgente del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, sui recenti eventi sismici che hanno colpito l'area dei Campi Flegrei e sullo stato di attuazione degli interventi per la popolazione.
Milano, 14 mar. (Adnkronos) - Il Dna di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, indagato per l'omicidio del 13 agosto 2007 a Garlasco, va confrontato con il Dna trovato "sotto le unghie della vittima e con le ulteriori tracce di natura biologica rinvenute sulla scena del crimine". E' quanto ha disposto, con un provvedimento del 6 marzo scorso, la giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli che ha autorizzato il prelievo coattivo della traccia biologica dell'indagato effettuato ieri.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Domani, alle ore 11:30, a Roma, nell’Europa Experience-David Sassoli (piazza Venezia, 6), si svolgerà l’incontro con i promotori dell’appello (che ha superato le 5mila adesioni) “Per un’Europa libera e forte”, lanciato dalla vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno. L’appello, si legge nel testo, “nasce dall’urgenza invariata che il Manifesto di Ventotene tracciò durante il secondo conflitto mondiale, per un’Europa federale e per un nuovo europeismo in difesa delle democrazie liberali e delle libertà dei popoli”.
Previsti, tra gli altri, gli interventi di Carlo Calenda, segretario di Azione; Riccardo Magi, segretario di Più Europa; Benedetto Della Vedova, deputato di Più Europa; Ivan Scalfarotto, responsabile Esteri di Italia viva; Christian Rocca, direttore de 'Linkiesta'; Nathalie Tocci e Nona Mikhelidze, dell’Istituto affari internazionali; Piero Fassino, deputato Pd; Alessandro Sterpa, professore dell’Università degli Studi della Tuscia; Sofia Ventura, professoressa dell’Università di Bologna; Vittorio Emanuele Parsi, professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Angelo Chiorazzo, vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata; Stefano Ceccanti, professore dell'Università 'La Sapienza' di Roma; Giorgio Gori, eurodeputato Pd; Roberto Castaldi, politologo; Guy Verhofstadt, già Primo ministro del Belgio.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Nei Porti di Roma e del Lazio, il 2024 mette in luce un mercato delle crociere “fiorente”: sono 3.459.238 i crocieristi transitati nel corso dell’anno a Civitavecchia, in aumento del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2023; cifra che, stando alle previsioni, aumenterà di un ulteriore 2,8% alla fine dell’anno in corso. Lo riferisce l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, evidenziando che il nuovo record assoluto delle crociere traina anche il traffico totale dei passeggeri (crociere e autostrade del mare) che sfonda il muro dei 5 milioni (5.005.142).
Per quanto riguarda il settore delle merci, il network dei Porti di Roma e del Lazio, con un totale complessivo di poco più di 13 milioni di tonnellate di merci movimentate, registra una diminuzione pari al 6,5% (-905.333 tonnellate), legata – spiega l’Autorità – al calo delle merci solide del porto di Civitavecchia (-17,2%), in particolar modo al carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord, ormai prossima alla chiusura in vista del previsto phase out di fine anno e dove, negli ultimi dodici mesi, si sono sbarcate poco più di 100 mila tonnellate.
“Il grosso della perdita di quasi un milione di tonnellate è imputabile, principalmente, alla chiusura della centrale a carbone Enel e a scelte nazionali e di sistema prese negli ultimi 10 anni che vanno ben oltre le nostre competenze e che sono state imposte all’Autorità e che sono, anche, fuori dalla facoltà di ogni singolo operatore di compensare questa perdita”, fa presente infatti il Commissario Straordinario dell’Adsp, Pino Musolino, assicurando che però “il sistema nel complesso comunque tiene, con dati molto significativi e importanti nei porti di Fiumicino e Gaeta soprattutto nelle rinfuse e a Civitavecchia i dati in generale sono positivi e confortanti, tenuto conto delle due importanti crisi che hanno attraversato il Mediterraneo nel 2024, vedendoci allineati alle stime di traffico della stragrande maggioranza dei porti italiani e mediterranei. Restiamo comunque vigili e monitoriamo la questione di Torre Valdaliga Nord – conclude Musolino – che rappresenta una ferita importante e un grande limite alla pianificazione e alla possibilità di fare dei ragionamenti concreti per il prossimo futuro rispetto al nostro sistema portuale”.
Si conferma il trend di crescita dei crocieristi imbarcati e sbarcati nel porto di Roma (+5,7%) che continua a caratterizzarsi sempre più come “home port”. In aumento anche il numero degli accosti delle città galleggianti che, con un totale di 841, crescono di 32 unità (+4%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E si registra un incremento percentuale, rispetto al 2023, delle altre categorie di rinfuse solide nel porto di Civitavecchia: la categoria dei “prodotti metallurgici, minerali di ferro…”, cresce del 54% per un totale di 546.990 tonnellate movimentate (+191.766), mentre è pari al 198,6% l’incremento della categoria “minerali grezzi, cementi e calci” che movimenta 175.991 tonnellate totali (+117.060 rispetto al 2023). In crescita anche le rinfuse liquide (+15,6%; +161.474), per un totale di 1.194.688 tonnellate.
Nella categoria “automezzi”, si segnala la crescita dell’8,3% (+15.390) delle “auto in polizza” per un totale di 200.969 auto movimentate. Segnali positivi dal porto di Fiumicino che registra un costante aumento (+10,6%) del traffico complessivo, costituito essenzialmente dai prodotti raffinati che servono l’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino, che superano i 3,4 milioni di tonnellate totali (3.414.153). Nel porto di Gaeta si evidenzia l'incremento del 17,8% delle merci solide (782.377 tonnellate totali) che bilanciano il calo del 10,8% delle merci liquide e contribuiscono, così, a mantenere sostanzialmente stabile il traffico complessivo del porto gaetano che, in totale, movimenta 1.799.438 tonnellate.