Approda in aula alla Camera il ddl sul testamento biologico dopo oltre due anni dall’inizio dell’iter parlamentare, partito al Senato e terminato con l’appprovazione del testo della maggioranza a Palazzo Madama dopo un lungo e aspro scontro con l’opposizione. Oggi è partita la discussione generale a Montecitorio, mentre il voto sul provvedimento è slittato ad aprile, dopo che la Commissione Affari Sociali ha dato mandato al relatore Domenico Di Virgilio di portare il provvedimento in aula con i voti favorevoli di Pdl, Lega Nord e Udc, contrati Pd e Idv, l’astensione dell’Api e la non presenza di Fli al momento del voto. Futuro e Libertà che però ha elaborato in seguito, con la riunione del gruppo, la posizione unitaria in tema di fine-vita. Dopo gli interventi del relatore di maggioranza, Di Virgilio (Pdl), e di minoranza Antonio Palagiano (Idv), prendono la parola 24 deputati, in un dibattito che si protrarrà fino a stasera e che potrà continuare mercoledì, dopo le votazioni dell’Assemblea.
Secondo il relatore di maggioranza Di Virgilio “il testo elaborato dalla Commissione sul biotestamento rappresenta un giusto punto di equilibrio tra autodeterminazione, diritto dell’individuo e ruolo del medico – ha esordito il deputato illustrando i principi basilari della proposta di legge sulle disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento -. La legge in discussione alla Camera, “prevede chiaramente che il medico debba tenere conto della volontà liberamente espressa dal paziente. Non è quindi affatto veritiero che il medico abbia pieni poteri sul nostro corpo e che possa decidere di non tenere conto della nostra volontà”. “Nessuno – ha proseguito il relatore – vuole tenere in vita forzatamente un individuo destinato a morire ma neanche a abbreviarla volutamente, occorre sempre rispettare la fine naturale”. L’idratazione e la nutrizione artificiali sono “sempre da considerare sostegni alle funzioni vitali”. Quindi, “rispetto al testo del Senato, è previsto che idratazione e alimentazioni devono essere mantenuti fino al termine della vita, a eccezione nel caso in cui esse non risultino più efficaci a fornire al paziente fattori nutrizionali necessari alle funzioni fisiologiche del corpo”.
Il Pd ha annunciato la presentazione di una questione sospensiva al disegno di legge. Nel suo intervento, l’esponente del Pd ed ex ministro della Salute Livia Turco ha fatto un appello alla maggioranza: “Fermiamoci, fermatevi: non approviamo un testo anticostituzionale e di difficile applicazione. Costruiamo un nuovo testo, facciamolo per il bene delle persone e del Paese”. L‘Idv invece ha dichiarato che presenterà una pregiudiziale di costituzionalità. “Sia come Idv, sia personalmente come cristiano e cattolico, penso che ogni persona debba essere libera di decidere quando chiudere gli occhi e affidarsi al buon Dio”, ha detto Antonio Di Pietro prima della discussione. L’Udc di Pier Ferdinando Casini, che in Commissione ha votato con la maggioranza, punta a vedere approvati in aula i suoi emendamenti. Sul biotestamento dunque il Terzo polo non si presenta compatto, perché se l’Udc ha comunque votato con la maggioranza, l’Api e i finiani hanno posizioni diverse, con l’opzione di riserva di lasciare libertà di coscienza ai parlamentari su temi così ‘sensibili’.
Fli ha annunciato un emendamento unico sostitutivo dell’intero testo di legge mentre il Pdl non ha escluso la presentazione di alcuni emendamenti correttivi. “Il valore della vita e la salvaguardia della libertà e della dignità della persona umana non possono più essere lasciate alla decisione dei giudici”, ha affermato nel suo intervento Antonio Mazzocchi, deputato del Pdl e presidente dei Cristiano riformisti. Il gruppo di Futuro e Libertà mira ad una ‘soft law’ che ”ribadisca con chiarezza il no all’eutanasia e all’accanimento terapeutico, e che per il resto istituisca una sorta di riserva deontologica sulla materia del ‘fine vita’, demandando al rapporto tra i pazienti, i loro familiari e fiduciari e i medici – nel rispetto dei principi del codice di deontologia medica, delle norme civili e penali e del dettato costituzionale – la decisione in ordine a ogni scelta di cura”. Tra le ultime, importanti modifiche apportate al testo sul fine vita il fatto che le dichiarazioni anticipate di trattamento non saranno vincolanti e che l’ultima decisione spetta al medico curante. “Fli ha espresso nell’assemblea di gruppo una posizione unanime a sostegno di un emendamento che riscrive la legge secondo il principio del disarmo bilaterale”, ha spiegato oggi il capogruppo Benedetto Della Vedova. “Si fa tutti un passo indietro e ci sia attesta sulle cose che sono ampiamente condivise anziché andare allo scontro. La legge- conclude – è indigeribile e sbagliata da qualunque punto la si prenda”. E a testimonianza di ciò il fatto che molti parlamentari di diversi partiti hanno già espresso dissenso con il proprio gruppo politico lasciando così la porta aperta a ogni possibilità sull’esito del voto in aula.
Al grido di ”aguzzini con i sondini”e “no allo Stato bioetico” i Radicali hanno iniziato questa mattina, davanti a Montecitorio, il loro sit-in di protesta, accompagnato da una maratona oratoria con i loro principali esponenti che si succederanno a parlare fino a che questo pomeriggio l’aula della Camera inizierà l’esame del ddl sul testamento biologico. “Questa è una legge contro il testamento biologico – spiega Marco Cappato, segretario dell’associazione Luca Coscioni – contro la Costituzione e contro la volontà dell’80 per cento degli italiani. L’unica possibilità che questa legge ha di passare è se l’opposizione non farà l’opposizione e se non ci saranno confronti su questo tema nei grandi spazi di disinformazione di Rai e Mediaset”. Infine una stoccata al Pd, perchè “è paradossale, se non ridicolo – conclude Cappato – che chi parla della nostra Costituzione come la più bella del mondo non sia qui in piazza a manifestare”. Tra gli esponenti radicali presenti Marco Pannella, Emma Bonino e Mario Staderini. Carlo Troilo, dirigente dell’associazione Luca Coscioni, ha iniziato uno sciopero della fame che andrà “avanti fino a mercoledì, quando verrà sospesa la discussione sul provvedimento che dovrebbe riprendere ad aprile. Allora, se il dibattito su questo ddl dovesse rimettersi in moto, inizierò di nuovo il mio digiuno”, promette. Troilo ha fatto della questione del fine vita “una battaglia personale che mi ha spinto fino al digiuno”, dopo che il fratello, “malato terminale di leucemia, si è buttato giù dal quarto piano di casa, dopo aver cercato invano un medico che mettesse fine al suo dolore, restituendogli una dignità che sentiva ormai perduta. Come Monicelli, mio fratello ha scelto la strada del suicidio”. Secondo Troilo, il ddl Calabrò “è una legge che suona come una vendetta al caso Englaro”. E se dovesse diventare legge “farà la fine della legge 40”, il provvedimento che regola la fecondazione assistita in Italia, “smontata pezzo dopo pezzo dalla Consulta. Si tratta infatti di un provvedimento sfacciatamente anticostituzionale, una legge oscena che è contro l’articolo 32 della Costituzione”.
”Ancora una volta bisogna stabilire se la legge la debba fare il Parlamento votato dagli elettori, o se la decisione sulla vita e la morte delle persone vada affidata ai tribunali”. Lo afferma in un intervento su Il Giornale il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella. Secondo Roccella con le dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat), introdotte dal disegno di legge, “non si dispone di un bene materiale in previsione della morte, ma si stabilisce se rifiutare o no una terapia quando siamo ancora vivi, anche se non coscienti. Questa legge – aggiunge – sancisce un principio indiscutibile, sancito dalla Costituzione: la libertà di cura”. Invece, secondo il sottosegretario, quello che è accaduto con Eluana Englaro “è stato paradossale” perchè “in nome dell’autodeterminazione”, “concetto impregnato di ideologia”, i magistrati hanno indebolito il principio liberale del consenso informato”, “un obiettivo meno ambizioso e più laico”.
Contro il ddl Calabrò si schiera anche la Cgil con la campagna di raccolta firme per l’appello dei medici e degli operatori sanitari. Sono state già raccolte oltre 5.000 adesioni, alle quali si aggiunge il sostegno del presidente della Regione Puglia e segretario di Sel, Nichi Vendola, della parlamentare radicale Mina Welby e del Partito socialista italiano, con il segretario Riccardo Nencini. Domattina una delegazione della Cgil consegnerà al presidente della Camera Gianfranco Fini il testo dell’appello e un dvd contenente gli spot della campagna, mentre per tutto il mese di marzo proseguirà la raccolta firme, che dal web si sposterà nei luoghi di lavoro della sanità, negli ospedali e nei presidi sanitari, attraverso la predisposizione di banchetti informativi. ‘Io non costringo, curo’ è una campagna che è partita dall’iniziativa del personale sanitario per parlare a tutti, e per chiedere alla politica, al Parlamento, che si fermi una discussione “inficiata da ideologismi e contraria alle norme della deontologia medica e ai valori costituzionali della nostra Repubblica”, si legge in una nota del sindacato. “Nutrizione e idratazione forzate non sono equiparabili a pane e acqua, e nessuna legge può cancellare la libera scelta del paziente, eliminare la prospettiva, per noi essenziale, di una alleanza terapeutica tra paziente e personale medico. I medici e gli operatori sanitari italiani non vogliono costringere. Vogliono poter curare”.
”Il messaggio è molto semplice: spero che il disegno di legge sul biotestamento non passi, che rimanga affossato per sempre. Perché è meglio non avere alcuna legge che avere una legge sbagliata e cattiva”. Non usa mezzi termini Umberto Veronesi, oncologo di fama e senatore Pd. E alla domanda se la legge, così come la stanno discutendo in Parlamento, possa creare il rischio di nuovi casi Englaro, Veronesi spiega: “Certo che è possibile, questa norma è anticostituzionale. Perché l’autodeterminazione è un diritto di tutte le persone in un paese civile. Quindi essere costretti a subire un trattamento non voluto è contro la legge”.
Diritti
Testamento biologico, arriva alla Camera
il disegno di legge. Sit in dei Radicali
Discussione generale a Montecitorio, ma il voto sul provvedimento slitta ad aprile. Il Terzo polo non si presenta compatto. Il gruppo di Futuro e Libertà mira ad una 'soft law' che ''ribadisca con chiarezza il no all'eutanasia e all'accanimento terapeutico". Cappato: "Perché il Pd non manifesta?"
Secondo il relatore di maggioranza Di Virgilio “il testo elaborato dalla Commissione sul biotestamento rappresenta un giusto punto di equilibrio tra autodeterminazione, diritto dell’individuo e ruolo del medico – ha esordito il deputato illustrando i principi basilari della proposta di legge sulle disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento -. La legge in discussione alla Camera, “prevede chiaramente che il medico debba tenere conto della volontà liberamente espressa dal paziente. Non è quindi affatto veritiero che il medico abbia pieni poteri sul nostro corpo e che possa decidere di non tenere conto della nostra volontà”. “Nessuno – ha proseguito il relatore – vuole tenere in vita forzatamente un individuo destinato a morire ma neanche a abbreviarla volutamente, occorre sempre rispettare la fine naturale”. L’idratazione e la nutrizione artificiali sono “sempre da considerare sostegni alle funzioni vitali”. Quindi, “rispetto al testo del Senato, è previsto che idratazione e alimentazioni devono essere mantenuti fino al termine della vita, a eccezione nel caso in cui esse non risultino più efficaci a fornire al paziente fattori nutrizionali necessari alle funzioni fisiologiche del corpo”.
Il Pd ha annunciato la presentazione di una questione sospensiva al disegno di legge. Nel suo intervento, l’esponente del Pd ed ex ministro della Salute Livia Turco ha fatto un appello alla maggioranza: “Fermiamoci, fermatevi: non approviamo un testo anticostituzionale e di difficile applicazione. Costruiamo un nuovo testo, facciamolo per il bene delle persone e del Paese”. L‘Idv invece ha dichiarato che presenterà una pregiudiziale di costituzionalità. “Sia come Idv, sia personalmente come cristiano e cattolico, penso che ogni persona debba essere libera di decidere quando chiudere gli occhi e affidarsi al buon Dio”, ha detto Antonio Di Pietro prima della discussione. L’Udc di Pier Ferdinando Casini, che in Commissione ha votato con la maggioranza, punta a vedere approvati in aula i suoi emendamenti. Sul biotestamento dunque il Terzo polo non si presenta compatto, perché se l’Udc ha comunque votato con la maggioranza, l’Api e i finiani hanno posizioni diverse, con l’opzione di riserva di lasciare libertà di coscienza ai parlamentari su temi così ‘sensibili’.
Fli ha annunciato un emendamento unico sostitutivo dell’intero testo di legge mentre il Pdl non ha escluso la presentazione di alcuni emendamenti correttivi. “Il valore della vita e la salvaguardia della libertà e della dignità della persona umana non possono più essere lasciate alla decisione dei giudici”, ha affermato nel suo intervento Antonio Mazzocchi, deputato del Pdl e presidente dei Cristiano riformisti. Il gruppo di Futuro e Libertà mira ad una ‘soft law’ che ”ribadisca con chiarezza il no all’eutanasia e all’accanimento terapeutico, e che per il resto istituisca una sorta di riserva deontologica sulla materia del ‘fine vita’, demandando al rapporto tra i pazienti, i loro familiari e fiduciari e i medici – nel rispetto dei principi del codice di deontologia medica, delle norme civili e penali e del dettato costituzionale – la decisione in ordine a ogni scelta di cura”. Tra le ultime, importanti modifiche apportate al testo sul fine vita il fatto che le dichiarazioni anticipate di trattamento non saranno vincolanti e che l’ultima decisione spetta al medico curante. “Fli ha espresso nell’assemblea di gruppo una posizione unanime a sostegno di un emendamento che riscrive la legge secondo il principio del disarmo bilaterale”, ha spiegato oggi il capogruppo Benedetto Della Vedova. “Si fa tutti un passo indietro e ci sia attesta sulle cose che sono ampiamente condivise anziché andare allo scontro. La legge- conclude – è indigeribile e sbagliata da qualunque punto la si prenda”. E a testimonianza di ciò il fatto che molti parlamentari di diversi partiti hanno già espresso dissenso con il proprio gruppo politico lasciando così la porta aperta a ogni possibilità sull’esito del voto in aula.
Al grido di ”aguzzini con i sondini”e “no allo Stato bioetico” i Radicali hanno iniziato questa mattina, davanti a Montecitorio, il loro sit-in di protesta, accompagnato da una maratona oratoria con i loro principali esponenti che si succederanno a parlare fino a che questo pomeriggio l’aula della Camera inizierà l’esame del ddl sul testamento biologico. “Questa è una legge contro il testamento biologico – spiega Marco Cappato, segretario dell’associazione Luca Coscioni – contro la Costituzione e contro la volontà dell’80 per cento degli italiani. L’unica possibilità che questa legge ha di passare è se l’opposizione non farà l’opposizione e se non ci saranno confronti su questo tema nei grandi spazi di disinformazione di Rai e Mediaset”. Infine una stoccata al Pd, perchè “è paradossale, se non ridicolo – conclude Cappato – che chi parla della nostra Costituzione come la più bella del mondo non sia qui in piazza a manifestare”. Tra gli esponenti radicali presenti Marco Pannella, Emma Bonino e Mario Staderini. Carlo Troilo, dirigente dell’associazione Luca Coscioni, ha iniziato uno sciopero della fame che andrà “avanti fino a mercoledì, quando verrà sospesa la discussione sul provvedimento che dovrebbe riprendere ad aprile. Allora, se il dibattito su questo ddl dovesse rimettersi in moto, inizierò di nuovo il mio digiuno”, promette. Troilo ha fatto della questione del fine vita “una battaglia personale che mi ha spinto fino al digiuno”, dopo che il fratello, “malato terminale di leucemia, si è buttato giù dal quarto piano di casa, dopo aver cercato invano un medico che mettesse fine al suo dolore, restituendogli una dignità che sentiva ormai perduta. Come Monicelli, mio fratello ha scelto la strada del suicidio”. Secondo Troilo, il ddl Calabrò “è una legge che suona come una vendetta al caso Englaro”. E se dovesse diventare legge “farà la fine della legge 40”, il provvedimento che regola la fecondazione assistita in Italia, “smontata pezzo dopo pezzo dalla Consulta. Si tratta infatti di un provvedimento sfacciatamente anticostituzionale, una legge oscena che è contro l’articolo 32 della Costituzione”.
”Ancora una volta bisogna stabilire se la legge la debba fare il Parlamento votato dagli elettori, o se la decisione sulla vita e la morte delle persone vada affidata ai tribunali”. Lo afferma in un intervento su Il Giornale il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella. Secondo Roccella con le dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat), introdotte dal disegno di legge, “non si dispone di un bene materiale in previsione della morte, ma si stabilisce se rifiutare o no una terapia quando siamo ancora vivi, anche se non coscienti. Questa legge – aggiunge – sancisce un principio indiscutibile, sancito dalla Costituzione: la libertà di cura”. Invece, secondo il sottosegretario, quello che è accaduto con Eluana Englaro “è stato paradossale” perchè “in nome dell’autodeterminazione”, “concetto impregnato di ideologia”, i magistrati hanno indebolito il principio liberale del consenso informato”, “un obiettivo meno ambizioso e più laico”.
Contro il ddl Calabrò si schiera anche la Cgil con la campagna di raccolta firme per l’appello dei medici e degli operatori sanitari. Sono state già raccolte oltre 5.000 adesioni, alle quali si aggiunge il sostegno del presidente della Regione Puglia e segretario di Sel, Nichi Vendola, della parlamentare radicale Mina Welby e del Partito socialista italiano, con il segretario Riccardo Nencini. Domattina una delegazione della Cgil consegnerà al presidente della Camera Gianfranco Fini il testo dell’appello e un dvd contenente gli spot della campagna, mentre per tutto il mese di marzo proseguirà la raccolta firme, che dal web si sposterà nei luoghi di lavoro della sanità, negli ospedali e nei presidi sanitari, attraverso la predisposizione di banchetti informativi. ‘Io non costringo, curo’ è una campagna che è partita dall’iniziativa del personale sanitario per parlare a tutti, e per chiedere alla politica, al Parlamento, che si fermi una discussione “inficiata da ideologismi e contraria alle norme della deontologia medica e ai valori costituzionali della nostra Repubblica”, si legge in una nota del sindacato. “Nutrizione e idratazione forzate non sono equiparabili a pane e acqua, e nessuna legge può cancellare la libera scelta del paziente, eliminare la prospettiva, per noi essenziale, di una alleanza terapeutica tra paziente e personale medico. I medici e gli operatori sanitari italiani non vogliono costringere. Vogliono poter curare”.
”Il messaggio è molto semplice: spero che il disegno di legge sul biotestamento non passi, che rimanga affossato per sempre. Perché è meglio non avere alcuna legge che avere una legge sbagliata e cattiva”. Non usa mezzi termini Umberto Veronesi, oncologo di fama e senatore Pd. E alla domanda se la legge, così come la stanno discutendo in Parlamento, possa creare il rischio di nuovi casi Englaro, Veronesi spiega: “Certo che è possibile, questa norma è anticostituzionale. Perché l’autodeterminazione è un diritto di tutte le persone in un paese civile. Quindi essere costretti a subire un trattamento non voluto è contro la legge”.
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Roma, 14 mar. (Adnkronos) - ''Per la sua posizione geografica strategica al centro del Mediterraneo, l’Italia rappresenta un ponte energetico tra Europa, Nord Africa e Medio Oriente''. Terna, presentando il piano di sviluppo 2025, conferma gli interventi di interconnessione con l’estero, al fine di ''garantire sicurezza, sostenibilità ed efficienza, tramite la possibilità di mutuo soccorso tra sistemi interconnessi. In aggiunta, queste infrastrutture costituiscono un fondamentale strumento di flessibilità per condividere risorse di generazione e capacità di accumulo, a fronte della variabilità della produzione rinnovabile''.
Tra i principali progetti pianificati Terna segnala 'Sa.Co.I.3', il progetto di ammodernamento e potenziamento dell’attuale interconnessione tra Sardegna, Corsica e Toscana, il progetto di interconnessione tra Italia e Tunisia 'Elmed', il raddoppio interconnessione Italia-Grecia, che ''consentirà la gestione in sicurezza dell’intera Zona Sud e favorirà approvvigionamenti efficienti di energia, grazie alla possibilità di abilitare nuove risorse attraverso il coupling del mercato elettrico e di mantenere lo scambio di energia tra i due Paesi anche in presenza di manutenzioni''.
Inoltre, nel piano di sviluppo 2025 sono presenti ulteriori progetti di interconnessione, noti come 'Merchant lines', a cura di altri promotori e/o non titolari di concessioni di trasporto. Il numero di tali iniziative ha subito un’accelerazione negli ultimi anni. Risultano in fase di avvio consultazione 11 richieste per oltre 12 Gw di capacità. Terna segnala che la gestione delle richieste di connessione alla rete in alta tensione, principalmente concentrate al sud e nelle isole, permette di ''avere una visione sistemica delle future evoluzioni degli impianti rinnovabili e dei sistemi di accumulo, così da realizzare uno sviluppo sinergico delle infrastrutture e garantire la massima efficienza nella realizzazione delle opere di rete''.
Secondo i dati di Terna, al 31 dicembre 2024, risultano 348 Gw di richieste di connessione per impianti rinnovabili (di cui 152 Gw di solare, 110 Gw di eolico on-shore e 86 Gw di eolico off-shore) e 277 Gw per sistemi di accumulo. Questi numeri, che ''superano ampiamente il fabbisogno nazionale individuato dal documento di descrizione degli scenari 2024 Terna-Snam e dai target nazionali, confermano che il Paese rappresenta una significativa opzione di investimento, anche grazie a meccanismi legislativi di sostegno alla realizzazione di impianti a fonti rinnovabili e ad una regolamentazione che ne incentiva lo sviluppo'', secondo la società.
In aggiunta, nell’ultimo biennio si è registrata una crescita delle richieste anche per gli utenti di consumo, che prelevano direttamente energia dalla rete di trasmissione nazionale e includono, ad esempio, impianti ad alto consumo energetico. Le richieste di connessione per questi utenti possono riguardare sia l’adeguamento di impianti già operativi sia la connessione di nuovi impianti alla rete. Tale tendenza è attribuibile per larga parte ai centri di elaborazione (data center): al 31 dicembre 2024 le richieste erano pari a circa 30 Gw, dato annuale 24 volte superiore rispetto a quello del 2021. Tali richieste sono principalmente localizzate nel Nord Italia, soprattutto in Lombardia.
Terna annuncia che ''con lo scopo di favorire una sempre più ampia abilitazione delle rinnovabili e per garantire un’elevata qualità del servizio, in sinergia con i concessionari del servizio di distribuzione, è stato individuato un set di Cabine primarie da potenziare o da connettere alla Rete di trasmissione nazionale''. Il trend di tali richieste di connessione si è ulteriormente ampliato per effetto dei fondi messi a disposizione nell’ambito del Pnrr. Terna ha definito un approccio di gestione delle richieste di connessione basato sulla definizione di 76 'microzone' che ''consentono di modellare in modo efficace un perimetro all’interno del quale studiare soluzioni di connessione e quantificare la capacità rinnovabile addizionale che può essere integrata nella rete''.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Dallo sviluppo di infrastrutture abilitanti e innovative alla garanzia di stabilità e sicurezza della rete elettrica, passando per la risoluzione delle congestioni locali. Sono gli obiettivi del piano di sviluppo 2025 presentato da Terna. ''Considerato il complesso e sfidante contesto elettrico'' Terna comunica di aver ''svolto una importante attività di definizione delle priorità di sviluppo. Sono stati privilegiati gli interventi che offrono il massimo valore per il sistema, individuando soluzioni 'capital light' al fine di ridurre i costi e massimizzare l'efficacia degli investimenti necessari alla transizione energetica''.
Gli interventi previsti dal piano, che consentiranno di operare con una visione di lungo termine in considerazione delle esigenze della rete, rispondono alla necessità di ''sviluppare infrastrutture abilitanti e innovative, funzionali al raggiungimento della capacità obiettivo efficiente, per aumentare i limiti di transito tra le sezioni di mercato e massimizzare lo scambio di energia''. Il programma prevede anche di ''risolvere le congestioni locali, garantendo l’esercizio in sicurezza all’interno delle zone di mercato, tramite la pianificazione di interventi intrazonali''.
Terna punta inoltre a ''rispondere in modo efficiente a tutte le richieste di connessione alla rete attraverso la definizione di un nuovo modello, la Programmazione territoriale efficiente''. Infine sarà garantita ''la stabilità e la sicurezza della rete elettrica e l’integrazione dei mercati tramite le interconnessioni con l’estero, che consentono una gestione flessibile e bilanciata delle risorse energetiche, favorendo gli scambi tra le reti nazionali''.
Nell’orizzonte temporale del piano di sviluppo 2025, la maggioranza degli interventi previsti in esercizio entro il 2030 ha ottenuto l’autorizzazione o è già in fase di autorizzazione. Tra questi figurano le principali opere infrastrutturali dell’azienda, come Tyrrhenian Link, il collegamento hvdc sottomarino a 500 kV che unirà la Sicilia alla Campania e alla Sardegna. ''L’opera consentirà una maggiore integrazione tra le diverse zone di mercato e un più efficace utilizzo dei flussi di energia proveniente da fonti rinnovabili''. L’opera sarà completata entro il 2028.
Tra le opere principali Terna segnala Adriatic Link: il collegamento hvdc tra Abruzzo e Marche da 1.000 MW di potenza lungo circa 250 km, di cui 210 km sottomarini. L’entrata in esercizio è prevista per il 2029. Entro il 2034 sono poi previsti ulteriori rinforzi infrastrutturali tra cui la Dorsale Adriatica: collegamento in corrente continua tra Foggia e Forlì che garantirà il rafforzamento del corridoio adriatico, permettendo un incremento sostanziale della capacità di scambio.
Terna prevede inoltre la realizzazione di importanti infrastrutture che hanno l’obiettivo di aumentare il livello di sicurezza della rete e la capacità intrazonale. Si tratta di interventi che favoriscono lo scambio di energia all’interno della stessa zona di mercato, funzionali all’integrazione delle fonti rinnovabili e alla risoluzione delle congestioni di rete a livello locale. Tra le opere previste, tre collegamenti a 380 kV in Sicilia (Chiaramonte Gulfi-Ciminna, Caracoli-Ciminna e Paternò-Priolo) e uno in Lombardia (Milano-Brescia).
Il Piano di Sviluppo 2025 di Terna si pone l’obiettivo di estrarre maggior valore dagli asset esistenti, tramite interventi di tipo 'capital light', che si basano su strumenti e soluzioni innovative e che si affiancano ai tradizionali interventi infrastrutturali, consentendo di perseguire rilevanti benefici per la rete. L’attività di Terna di pianificazione della futura rete elettrica può contare oggi su iter di approvazione semplificati per le grandi infrastrutture da parte di Arera e Mase. In particolare, l’Autorità, attraverso il meccanismo dell’approvazione per fasi, ha semplificato il processo fornendo strumenti per velocizzare il percorso di progettazione, autorizzazione e realizzazione.
Anche a valle delle recenti semplificazioni normative ''è stato possibile raggiungere una significativa riduzione dei tempip''. La realizzazione delle infrastrutture sarà supportata anche da strumenti che assicurano e garantiscono la sicurezza e la flessibilità del sistema. Su tutti, il Capacity market con cui Terna si approvvigiona di capacità tramite contratti aggiudicati attraverso aste competitive, e il Macse (Meccanismo per l’approvvigionamento di capacità di stoccaggio elettrico). La prima asta del Macse sarà svolta da Terna il prossimo 30 settembre.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Martedì prossimo, 18 marzo, alle ore 10, presso la Sala Koch del Senato, le commissioni riunite Bilancio, Attività produttive e Politiche Ue di Camera e Senato svolgeranno l'audizione di Mario Draghi in merito al Rapporto sul futuro della competitività europea. L'appuntamento verrà trasmesso in diretta webtv.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Ad un mese dalla finale del festival della canzone italiana 2025, nella classifica dei singoli brani è ancora Sanremomania, con ben 13 brani passati in gara al Teatro Ariston nelle prime 13 posizioni. E questo fa segnare all'edizione 2025 un nuovo record rispetto agli ultimi anni, per numero di brani di Sanremo nella top ten ad un mese dal festival: se infatti quest'anno sono 10 (cioè l'intera top ten è composta da brani in gara al festival un mese fa), l'anno scorso era stati 7 come nel 2023, nel 2022 e nel 2021 erano stati 8 e nel 2024.
Nella top ten dei singoli infatti, al primo posto c'è proprio il brano vincitore del festival: 'Balorda Nostalgia' di Olly. Al secondo 'La cura per me' di Giorgia, al terzo 'Incoscienti giovani' di Achille Lauro, al quarto 'Battito' di Fedez, al quinto 'Cuoricini' dei Coma_Cose, al sesto 'Volevo essere un duro' di Lucio Corsi, al settimo 'Fuorilegge' di Rose Villain, all'ottavo 'La mia parola' di Shablo feat Joshua e Tormento, al nono 'Tu con chi fai l'amore' dei The Kolors, al decimo 'La tana del granchio' di Bresh. Ma l'elenco sanremese prosegue ininterrotto fino alla tredicesima posizione, con 'Anema e core' di Serena Brancale all'undicesimo posto, 'Chiamo io chiami tu' di Gaia al dodicesimo e 'Il ritmo delle cose' di Rkomi al tredicesimo.
Tra gli album l'arrivo di Lady Gaga con 'Mayhem' si piazza in vetta e scalza dalla prima posizione 'Tutta vita', l'album di Olly, che scende al terzo posto, per fare spazio a 'Vasco Live Milano Sansiro', che entra al secondo posto. In quarta posizione 'Dio lo sa - Atto II' di Geolier, in quinta entra direttamente 'Vita_Fusa' dei Coma_Cose, in sesta 'Debi tirar mas fotos' di Bad Bunny, in settima 'Tropico del capricorno' di Guè, in ottava posizione 'Locura' di Lazza, in nona 'È finita la pace' di Marracash e in decima chiude la top ten 'Icon' di Tony Effe. Mentre la compilation di Sanremo 2025 scende dal nono al quindicesimo posto.
Tra i vinili, è primo il 'Vasco Live Milano Sansiro', al secondo posto 'Mayhem' di Lady Gaga e al terzo la compilation 'Sanremo 2025'.
Roma, 14 mar. (Labitalia) - "Questo appuntamento, unico nel suo genere, rappresenta un fondamentale momento di approfondimento per i settori della logistica e del trasporto, offrendo un'opportunità unica di incontro, aggiornamento e confronto sulle sfide e le opportunità che caratterizzano un comparto strategico per i cittadini, per le famiglie e le imprese, con un approccio fortemente connesso alla sostenibilità ambientale". Lo scrive il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel messaggio inviato all'evento di chiusura della quarta edizione di "Let Expo", organizzato da Alis a Verona.
"Se i numeri registrati lo scorso anno rappresentano la migliore e più efficace sintesi della rilevanza del vostro operato - penso ai 400 espositori e alle oltre 100mila presenze complessive -, sono certo che i tanti appuntamenti che caratterizzano il programma di quest'anno, con incontri strategici, conferenze di settore, seminari interattivi, workshop pratici e dimostrazioni innovative, sapranno rappresentare un ulteriore momento di crescita e di affermazione", prosegue La Russa, che conclude: "Nel ribadire il mio plauso per il vostro prezioso contributo in un ambito di particolare rilievo per gli interessi nazionali, anche in relazione alle attuali dinamiche geo-politiche globali, l'occasione mi è gradita per inviarvi i miei più cordiali saluti".
Roma, 14 mar. - (Adnkronos) - In occasione di Didacta 2025 a Firenze, l'evento di riferimento per la formazione e l'innovazione nel settore scolastico, Acer ha ribadito il proprio impegno nel supportare l'evoluzione della didattica attraverso soluzioni tecnologiche all'avanguardia. La partecipazione dell'azienda alla fiera ha offerto l'opportunità di presentare le ultime novità in termini di prodotti e servizi, con un focus particolare su prestazioni, sicurezza, intelligenza artificiale e design.
"La presenza di Acer a Didacta sottolinea l'importanza del settore education, un ambito in cui siamo orgogliosamente leader di mercato," ha dichiarato Angelo D'Ambrosio, General Manager di Acer South Europe. "Didacta rappresenta un'occasione fondamentale per incontrare docenti, studenti e rivenditori specializzati nel mondo scolastico. In questa sede, presenteremo le nostre più recenti innovazioni di prodotto, caratterizzate da prestazioni elevate, sicurezza, funzionalità di IA e design robusto. Queste caratteristiche sono indispensabili per una didattica innovativa ed efficace."
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - È già un caso che un condannato, sia pur in primo grado, occupi un ruolo di sottosegretario alla Giustizia, ma ora le parole di Delmastro pongono un problema serio al Governo e al Paese intero. Dall’interno viene criticata una delle pessime riforme portate avanti con protervia dalla maggioranza. Come fa a restare al suo posto? Cosa dice la premier Meloni? Le parole di Delmastro sono gravi anche perché ci fanno conoscere le vere intenzioni del Governo, quelle che andiamo denunciando da mesi: assoggettare il potere giudiziario al controllo dell’Esecutivo. E questo è inaccettabile. Dopo la smentita che non smentisce, la registrazione dell’intervista, Meloni deve pretendere che Delmastro lasci l’incarico". Lo afferma Così Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera.