L’emergenza relativa alle centrali nucleari è stata immediata. Ieri verso le cinque del pomeriggio (ora locale) una esplosione ha sgretolato la gabbia esterna di contenimento di uno dei reattori, sollevando una colonna di fumo bianco.
I canali televisivi hanno avvertito i residenti della zona di rimanere al chiuso, spegnere i condizionatori d’aria e non bere l’acqua del rubinetto. Alle persone che sono all’esterno è stato consigliato di non lasciare esposta la pelle e coprirsi la faccia con maschere ed asciugamani bagnati. I quattro feriti sono stati portati in un ospedale della zona. L’esplosione è avvenuta poco dopo che i responsabili dell’impianto nucleare avevano annunciato di esser riusciti a ridurre la pressione nel reattore.
L’emittente giapponese Nhk ha detto che le autorità hanno misurato il livello di radiazione all’entrata dell’impianto di Fukushima alle 15:29 ora giapponese: se la gente fosse esposta a questo livello di radiazioni per un’ora riceverebbe la stessa quantità di radiazioni che si assume normalmente in un anno. In ogni caso, la società che gestisce l’impianto ha escluso che l’esplosione abbia causato gravi danni al nocciolo del reattore.
L’esplosione, ha riferito la societa’ proprietaria dell’impianto di Fukushima, la Tepco, ha causato il crollo del tetto e delle mura dell’edifico al cui interno e’ ospitato il contenitore di acciaio del reattore che non “ha subito danni gravi”. La rilevazione di cesio all’esterno del reattore numero 1 di Fukushima Daichi conferma che il reattore, il cui sistema di raffreddamento si è bloccato dopo il terremoto di ieri, si è parzialmente fuso. All’interno dell’impianto il livello di radiazioni ha raggiunto un picco di 1.000 volte la norma e di 70 volte all’esterno. L’aumento delle radiazione all’esterno è stato causato dalla fuoriuscita controllata di vapore radioattivo dalla struttura nell’edificio che contiene il reattore. Intanto i tentativi di depressurizzare il modulo di contenimento del reattore 1 avrebbe avuto successo. A breve, saranno prese misure aggiuntive, come l’utilizzo di acqua di mare e acido borico. Intanto le autorità giapponesi pensano di avviare la distribuzione di iodio per una terapia anti-radiazioni tra la popolazione residente intorno alla zona delle centrali. Sono stati sicuramente contaminati, invece, tre tecnici che sono intervenuti sul posto, che sono stati trasportati in ospedale per accertamenti.
Nella dichiarazione con cui ha informato ufficialmente l’Aiea dell’incidente alla centrale nucleare di Fukushima, il governo giapponese ha classificato quanto accaduto come un incidente di quarto grado della scala internazionale Ines che va dal primo grado, corrispondente ad un’anomalia, fino al settimo, cioè l’incidente grave. Il quarto livello corrisponde ad “un incidente nucleare con conseguenze locali” quali “un rilascio minimo di materiale radioattivo”, secondo la definizione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica.
Il devastante terremoto in Giappone ha danneggiato anche il sistema di raffreddamento del reattore numero 2 di Fukushima, noto come Fukushima-Daini. Le autorità hanno deciso anche in questo caso di evacuare la popolazione nel raggio di 10 chilometri.
In totale a Fukushima sono presenti sei reattori. Il numero 1 è stato avviato nel 1971 e il numero 2 tre anni dopo. I piani di sviluppo della compagnia proprietaria, la Tokyo Electric Power, prevedevano l’installazione di altri due reattori nel 2013 e nel 2014. IL Giappone conta 52 centrali nucleari. Di queste 11 sono state in qualche modo coinvolte nel sisma.