L’energia nucleare ha un pregio: svela le ipocrisie. Parlo di me stesso prima di tutto. Nei miei interventi sul blog cerco sempre di esprimere una posizione precisa. Ma sul nucleare, di fronte alle immagini di quanto sta avvenendo in Giappone, mi accorgo di avere moltissimi dubbi.
L’Italia tra poche settimane dovrà votare per un referendum molto importante. Credo, e non è una previsione difficile, che il disastro giapponese sia stato una mazzata tremenda per i sostenitori del nucleare. Le esplosioni nella centrale di Fukushima hanno dimostrato che l’energia nucleare non è così sicura come qualcuno vorrebbe far credere. E però, nonostante questa tragedia, credo che dobbiamo mantenere lucidità. Parlo per me stesso, cerco di ragionare insieme con voi.
Io sono contrario al ritorno dell’energia nucleare in Italia. La questione, però, non è così semplice. L’Italia dipende per il 67 per cento da energia prodotta da centrali termoelettriche che bruciano soprattutto combustibili fossili. Quindi carbone. E gli effetti del carbone non sono meno dannosi di quelli del nucleare, basta ascoltare le proteste di chi abita vicino alla centrale di Vado. Si dice di puntare sulle energie pulite. Giusto. E però bisogna essere realistici. Prendiamo le centrali idroelettriche, le uniche energie pulite che in Italia finora hanno un peso rilevante. Bene, andiamo a vedere i danni devastanti che le dighe hanno prodotto per esempio sul Piave che ormai è privato del 90 per cento delle proprie acque. Ricordiamoci di tragedie provocate dalle dighe, come il Vajont. E l’eolico? È un tecnologia residuale e soprattutto con un impatto devastante sul paesaggio. Andate a vedere le pale alte più di cento metri che in Molise stanno crescendo ovunque, perfino sulle antiche città dei Sanniti. Resta il solare, ma è difficile pensare che possa essere la principale fonte di energia in un paese come l’Italia.
Arrivato a questo punto del ragionamento io mi trovo con le spalle al muro. Sono contrario al nucleare, ma mi rendo conto che non si può salvare la propria coscienza dicendo “no” se poi non si indicano alternative credibili. Sarebbe, appunto, ipocrisia.
Allora? In Italia noi vogliamo tutto: vogliamo consumare quantità immense di energia, ma non accettiamo il nucleare. Questo è il vero nodo da sciogliere: siamo disposti, come io credo sia possibile, a cercare di ridurre drasticamente i nostri consumi oppure accettiamo fonti di produzione di energia che comportano rischi? Questa è la vera domanda. Se consumiamo energia nucleare, è giusto ospitare le centrali e accettare che siano costruite anche davanti a casa nostra. Non possiamo pensare di tenerci i benefici lasciando alle solite regioni del Sud le centrali (volete scommettere che nelle regioni amministrate dalla Lega non ne costruiranno nemmeno una?).
Purtroppo, però, le premesse per un ragionamento serio sul nucleare non ci sono. Basta guardare gli spot sul nucleare che si definiscono “obiettivi” e invece sono prodotti da un forum finanziato da imprese interessate al nucleare. No, bisogna prima chiarire chi c’è dietro la febbre da nucleare che ha contagiato l’Italia, se ci sono imprenditori amici degli amici. Bisogna capire perché noi costruiamo impianti di terza generazione quando in Francia già si parla della quarta. Bisogna prima fare chiarezza sullo smaltimento delle scorie che non possiamo rifilare all’Africa. Soprattutto: occorrono Autorità davvero indipendenti che, in caso di costruzione delle centrali, vigilino sull’assoluta trasparenza degli appalti e dell’informazione.
Ecco, vi offro tanti dubbi. Ma una sola certezza, almeno per me: lasciare agli altri i rischi e a noi i benefici è ipocrisia.
Ferruccio Sansa
Giornalista
Ambiente & Veleni - 15 Marzo 2011
Parliamo di nucleare. Seriamente
L’energia nucleare ha un pregio: svela le ipocrisie. Parlo di me stesso prima di tutto. Nei miei interventi sul blog cerco sempre di esprimere una posizione precisa. Ma sul nucleare, di fronte alle immagini di quanto sta avvenendo in Giappone, mi accorgo di avere moltissimi dubbi.
L’Italia tra poche settimane dovrà votare per un referendum molto importante. Credo, e non è una previsione difficile, che il disastro giapponese sia stato una mazzata tremenda per i sostenitori del nucleare. Le esplosioni nella centrale di Fukushima hanno dimostrato che l’energia nucleare non è così sicura come qualcuno vorrebbe far credere. E però, nonostante questa tragedia, credo che dobbiamo mantenere lucidità. Parlo per me stesso, cerco di ragionare insieme con voi.
Io sono contrario al ritorno dell’energia nucleare in Italia. La questione, però, non è così semplice. L’Italia dipende per il 67 per cento da energia prodotta da centrali termoelettriche che bruciano soprattutto combustibili fossili. Quindi carbone. E gli effetti del carbone non sono meno dannosi di quelli del nucleare, basta ascoltare le proteste di chi abita vicino alla centrale di Vado. Si dice di puntare sulle energie pulite. Giusto. E però bisogna essere realistici. Prendiamo le centrali idroelettriche, le uniche energie pulite che in Italia finora hanno un peso rilevante. Bene, andiamo a vedere i danni devastanti che le dighe hanno prodotto per esempio sul Piave che ormai è privato del 90 per cento delle proprie acque. Ricordiamoci di tragedie provocate dalle dighe, come il Vajont. E l’eolico? È un tecnologia residuale e soprattutto con un impatto devastante sul paesaggio. Andate a vedere le pale alte più di cento metri che in Molise stanno crescendo ovunque, perfino sulle antiche città dei Sanniti. Resta il solare, ma è difficile pensare che possa essere la principale fonte di energia in un paese come l’Italia.
Arrivato a questo punto del ragionamento io mi trovo con le spalle al muro. Sono contrario al nucleare, ma mi rendo conto che non si può salvare la propria coscienza dicendo “no” se poi non si indicano alternative credibili. Sarebbe, appunto, ipocrisia.
Allora? In Italia noi vogliamo tutto: vogliamo consumare quantità immense di energia, ma non accettiamo il nucleare. Questo è il vero nodo da sciogliere: siamo disposti, come io credo sia possibile, a cercare di ridurre drasticamente i nostri consumi oppure accettiamo fonti di produzione di energia che comportano rischi? Questa è la vera domanda. Se consumiamo energia nucleare, è giusto ospitare le centrali e accettare che siano costruite anche davanti a casa nostra. Non possiamo pensare di tenerci i benefici lasciando alle solite regioni del Sud le centrali (volete scommettere che nelle regioni amministrate dalla Lega non ne costruiranno nemmeno una?).
Purtroppo, però, le premesse per un ragionamento serio sul nucleare non ci sono. Basta guardare gli spot sul nucleare che si definiscono “obiettivi” e invece sono prodotti da un forum finanziato da imprese interessate al nucleare. No, bisogna prima chiarire chi c’è dietro la febbre da nucleare che ha contagiato l’Italia, se ci sono imprenditori amici degli amici. Bisogna capire perché noi costruiamo impianti di terza generazione quando in Francia già si parla della quarta. Bisogna prima fare chiarezza sullo smaltimento delle scorie che non possiamo rifilare all’Africa. Soprattutto: occorrono Autorità davvero indipendenti che, in caso di costruzione delle centrali, vigilino sull’assoluta trasparenza degli appalti e dell’informazione.
Ecco, vi offro tanti dubbi. Ma una sola certezza, almeno per me: lasciare agli altri i rischi e a noi i benefici è ipocrisia.
PERCHÉ NO
di Marco Travaglio e Silvia Truzzi 12€ AcquistaArticolo Precedente
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Economia & Lobby
Caro bollette, a due settimane dagli annunci di Giorgetti il decreto slitta ancora: cdm rinviato a venerdì
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tutto quello che ha a che fare con le emergenze vere di cittadini, famiglie, imprese passa in secondo piano nell’agenda del governo Meloni. Così è stato ed è per le liste d’attesa e per il diritto alla salute negato a milioni di concittadini, così è per il caro-bollette che da troppi mesi penalizza le aziende italiane e mette in ginocchio le fasce sociali più disagiate". Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria del Partito Democratico.
"Oggi la segretaria del Pd Elly Schlein ha presentato proposte molto chiare e concrete, che raccolgono peraltro l’interesse di imprenditori e associazioni degli utenti. Il Cdm sul problema del caro energia pare invece che slitti a venerdì. La presidente Meloni ne approfitti per raccogliere le nostre proposte sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas e sull’Acquirente unico".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - La lotta alle mafie andrebbe portata avanti "in maniera trasversale. Ma non stiamo vedendo disponibilità all'ascolto e al lavoro comune da parte di questa destra". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno. "Noi continueremo a fare da pungolo costante, il messaggio che deve arrivare chiaro alle nuove generazioni è che la mafia è un male, e un freno al nostro Paese. Il Pd oggi più che mai è intenzionato a portare avanti questo lavoro con determinazione, mano nella mano con le realtà che affrontano il problema ogni giorno e ne sanno certamente più di noi".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Nel contrasto alle mafie "il ruolo delle forze dell'ordine e della magistratura è fondamentale. Noi riconosciamo e sosteniamo il lavoro quotidiano delle forze dell'ordine. Vanno sostenute le forze dell'ordine, come la magistratura, che invece vediamo attaccata tutti i giorni da chi governa". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno.