Negli anni passati i conti in tasca al Parlamento li abbiamo fatti noi, quasi sempre da soli. Adesso è il vostro turno. Questa mattina abbiamo presentato in una conferenza stampa la seconda fase dell’operazione “Parlamento pulito”. Nel 2010 rendemmo pubblici sui nostri siti gli elenchi, tenuti segreti per sessant’anni, di consulenti e fornitori della Camera dei deputati, ottenuti dalla deputata radicale Rita Bernardini nell’esercizio del suo potere di controllo. Nessuno lo aveva mai fatto prima, e uscì fuori di tutto.
La verità è che le istituzioni della Repubblica, Camera e Senato in particolare, sono state utilizzate in questi anni –specie nel decennio 1996/2006, quando cioè non c’erano radicali in Parlamento- come un vero e proprio bancomat per imprenditori d’area e annesse spartizioni partitocratiche. Basta pensare agli immobili pagati e affittati a peso d’oro, ristrutturati con centinaia di milioni di euro e mai utilizzati.
Questa volta pubblichiamo l’elenco inedito dei consulenti e dei fornitori del Senato, acquisiti grazie all’iniziativa della vicepresidente Emma Bonino. L’anno scorso emersero abnormità, come i 561 milioni di euro in 13 anni tra affitti e servizi pagati dalla Camera alla società Milano ‘90 del costruttore Scarpellini.
Oggi lasciamo a voi le ricerche: grazie ad Agorà Digitale e con l’aiuto dell’associazione Linked Open Data, abbiamo pubblicato tutti i dati in formato aperto e accessibile, secondo il principio Open Data. Le informazioni saranno quindi scaricabili e lavorabili da chiunque: stile Wikileaks, per capirci, dove ognuno può diventare segugio. Peraltro, non ci limitiamo agli elenchi con le spese e i fruitori delle collaborazioni e delle consulenze, bensì pubblichiamo anche i singoli contratti digitalizzati. Lo faremo progressivamente perché il lavoro è difficile e fatto tutto su base volontaria. Allora, sotto con la caccia della casta, scopri l’impiccio che c’è sotto! Per comunicarmelo, info@radicali.it. Non cerchiamo lo scandalo, vogliamo produrre conoscenza che si trasformi in riforme.
Dal 2007 Radicali Italiani porta avanti, unico soggetto politico in Italia, la campagna per l’istituzione ad ogni livello dell’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati, con l’obiettivo di restituire ai cittadini possibilità di piena conoscenza e quindi controllo dell’attività delle istituzioni e di chi le rappresenta. In molti Comuni, Province e Regioni l’anagrafe è oggi una realtà. Il principio degli Open data è l’evoluzione naturale di quella campagna, e come tale compariva nel programma elettorale per la Regione Lazio di Emma Bonino, così come nella proposta di legge “modello” presentata in Consiglio Regionale del Lazio dai consiglieri radicali. L’affermazione di un vero e proprio diritto di accesso ai dati pubblici in formato aperto è tra gli obiettivi per il 2011 deliberati dal IX Congresso di Radicali Italiani per il 2011.
In Parlamento, invece, hanno deciso che pubblicheranno i dati patrimoniali e le dichiarazioni dei redditi dei parlamentari solo su base volontaria. Ad oggi solo 45 deputati hanno dato la liberatoria. Tanto per capirci, se Scajola avesse dovuto pubblicare la sua nuova casa del Colosseo, qualche cittadino gli avrebbe fatto notare subito che il prezzo era troppo basso… Per questo inizia oggi una campagna email per la pubblicazione della dichiarazione dei redditi di tutti i parlamentari, lanciata da noi Radicali in collaborazione con l’associazione Valigia Blu. C’è l’elenco dei parlamentari indolenti, e le mail di pressione da mandargli.
Manda una mail anche tu, e passa parola!