Si chiama Marina e proviene da Popoli, un comune in provincia di Pescara, a 50 km dell’Aquila. Ha partecipato il 25 marzo a una puntata di Forum assieme al suo fantomatico marito, che, in realtà, proviene da un paese vicino Chieti ed è noto in zona per la sua passione per lo spettacolo. Il tinello mattutino di Rita Dalla Chiesa è stato la location per una tragica e squallida farsa propagandistica della grandeur berlusconiana-bertolasiana, al punto da scatenare l’ira degli aquilani e dell’assessore all’Assistenza alla Popolazione del Comune dell’Aquila, Stefania Pezzopane.
Secondo molti commentatori in rete questa donna è una venditrice di fiori. Quel che è certo è che la storiella mal recitata di due coniugi reduci dal terremoto e miracolati da Berlusconi è completamente farlocca. Dalla iperbolica testimonianza della donna affiora un’immagine paradisiaca e sbrilluccicante dell’Aquila: dopo la devastazione totale (“la casa si rigirava, cadevano tutti…eeehm…i lampadari, si sono staccati persino i termosifoni dal muro!”), una città completamente ricostruita nei centri storici, una specie di Eldorado dove “tutti hanno le case”, non c’è più paura e “solo 300 aquilani sono rimasti fuori e mangiano e bevono a spese dello Stato”. E via all’apologia del divo Silvio: “Dobbiamo ringraziare solo il presidente Berlusconi. Non ci ha fatto mancare niente, ha dato a tutti case con giardini, garage e tutti lavorano. Voglio quei soldi perché tutte le attività hanno riaperto, tranne la mia. L’Aquila è in piena ricostruzione, sta tornando come prima (…) Sono rimasti fuori solo 300/400 persone, stanno in hotel perché gli fa pure comodo, mangiano, bevono e non pagano nulla, pure io ci vorrei andare”. E non solo: nel centro storico della città “tutte le attività commerciali sono ricominciate, come e meglio di prima”.
Rincara la dose la padrona di casa Dalla Chiesa, pur illuminata dalla consapevolezza di “attirarsi le ire di tanti”: “Dovete ringraziare tanto anche Bertolaso, ha fatto un grandissimo lavoro“. Spellamenti di mani e standing ovation corale. E la carampana berlusconiana aggiunge: “Un applausoooo! Quello volevo pure dire”.
Ma le prime timide reazioni contrariate si registrano dalle mail che pervengono alla redazione e, a fronte di un pubblico parteggiante per la berlusconiana ottimista, dalla testimonianza di una volontaria della Protezione Civile, presente in studio. L’unica che sbugiarda i panegirici tonitruanti della ridondante signora. Tutto però è sepolto dai soliti gridolini isterici e dalla risatine innescate dalle penose gag dei due falsi coniugi.
Qualcun’altra sopravvissuta al terremoto, come la signora Assunta Zaratti, rivela al canale aquilano TV Uno di aver espresso tutto il suo sdegno con una telefonata alla redazione di Forum, che ha replicato alla donna affermando che la sua protesta voleva essere solo “politica”. “E’ vergognoso” – afferma la signora Assunta, tuttora costretta a vivere in albergo perchè la sua casa è ancora inagibile – “perchè ancora vivo in un hotel senza alternativa alcuna. E’ stato un teatrino indecoroso e commediante.” E chiede, a nome di tutti gli Aquilani, le pubbliche scuse da parte della trasmissione.
Indignata anche l’assessore Pezzopane che ha scritto una lettera alla Dalla Chiesa: “Durante la trasmissione – si legge nella missiva – persone che, mi risulta, nulla hanno a che vedere con L’Aquila, hanno parlato della situazione attuale, facendone un quadro distorto e assolutamente non veritiero. Noi tutti che, a due anni dal sisma, di cui a giorni andremo a commemorare l’anniversario, viviamo quotidianamente il dramma e la desolazione di vedere la nostra città distrutta e abbandonata, ci sentiamo offesi e presi in giro. La nostra, oggi, è un’esistenza precaria, in case provvisorie e scuole promissorie, senza i nostri luoghi, i nostri spazi, la nostra stessa identità di comunità che fatica a ritrovarsi. Gli anziani giocano a carte sotto le pensiline degli autobus e i bambini hanno, come spazio di gioco, solo i centri commerciali. L’economia è al tracollo, l’occupazione in affanno e temiamo che i nostri giovani abbandonino la città se non partirà la ricostruzione, non solo quella strutturale, ma anche quella sociale ed economica.”.
E continua: “La città che vive quotidianamente tutto questo, con famiglie che hanno perso il lavoro e devono pagare i mutui sulle case crollate, si è sentita ferita e vilipesa. Per questo la invito a venire all’Aquila per vedere con i suoi occhi come si vive qui e che cos’è stato il nostro terremoto”.
Stefania Pezzopane non si è limitata a scrivere tale epistola, ma ha commentato la farsa inscenata a Forum, “una fiction con finti aquilani che si spacciano per tali”. In realtà, negli alberghi alloggiano “40.000 sfollati e fra questi c’è una grossa percentuale che muore, che non rientra ancora nella propria casa. Se avessero voluto raccontare storie vere, qui ne abbiamo tante. Il fatto che si sia voluto rappresentare un dramma con una storia finta la dice lunga sulle intenzioni di certi mezzi di informazione che hanno oscurato L’Aquila per mesi e ora, alla vigilia del secondo anno, quando sono attesi mezzi di informazione da tutta Europa in città, cercano di “ridimensionare” un presente che non è quello raccontato”.
Tutto il resto della truce e vergognosa propaganda di foggia nordcoreana è in un triste filmato, ritirato da YouTube da Mediaset, ma ancora visibile su altri siti: