Dal suo tavolino al Café de Flore, tra un croque-madame e un bicchiere di Beaujolais, la nouvelle philosophe Michela Marzano piange inconsolabile la perdita di Simone de Beauvoir (morta venticinque anni fa), «una delle maggiori intellettuali del XX secolo».
E in un commosso articolo su “Repubblica” ci invita a rileggere Il secondo sesso, bibbia del pensiero femminista. Al grido di «Non si nasce donna, lo si diventa», la storica compagna di Sartre combatteva «l’idea che le donne siano, per natura, sprovviste di autonomia morale e incapaci di argomentare. Basta con quest’idea che l’obbedienza, la fedeltà e il silenzio siano virtù tipicamente femminili… Basta con quest’oscurantismo che riduce la donna a “sesso”».
Già, basta davvero. Dove sei, Simone, ora che avremmo tanto bisogno di te? Se ci fossi tu, se una come te sedesse in Parlamento o nelle poltroncine di Ballarò, sai che fine farebbero le inquiline dell’Olgettina, le ministre soubrette, le pubblicità con i glutei al vento. E i Lele Mora resterebbero disoccupati. La lezione di Simone, conclude Michelle, è che per essere veramente libere «le donne non devono mai smettere di lottare contro gli stereotipi».
Ma siamo sicuri che Simone sia il modello giusto? Apriamo il magnifico Abbecedario di Czeslaw Milosz (Adelphi) alla voce Beauvoir, e troviamo questo ritratto non proprio tenero: «Non le ho mai potuto perdonare la viltà della campagna condotta con Sartre contro Camus – scrive il premio Nobel polacco. – Una situazione da moralità medioevale: un uomo retto, nobile, veritiero, grande scrittore, infangato da due cosiddetti intellettuali in nome della correttezza politica. Che accecamento dottrinario, se la Beauvoir è arrivata a scrivere addirittura un romanzo, Les Mandarins, per cercare di screditare Camus, mescolandone le idee con i pettegolezzi sulla vita privata».
A proposito di oscurantismo e di stereotipi… Qui non è questione di sesso, ma di ideologia. Camus era un uomo senza partito che si ribellava a tutti i conformismi, di destra e di sinistra, e perciò andava ridotto al silenzio. Mazzata finale di Milosz: «Lei come la voce più udibile tra le femministe. Ciò non depone a favore di queste ultime. Stimo, anzi, ammiro quelle che difendono le donne perché mosse dalla compassione per la loro sorte. Nella Beauvoir tutto era adesione alla moda intellettuale del momento. Una cretina».
Ehi, badi a come parla, anzi (direbbe Totò) parla come badi! Cretina una delle maggiori pensatrici del Novecento? Ma Milosz, si sa, era solo un laido maschilista.
Saturno, Il Fatto Quotidiano, 1 aprile 2011
Riccardo Chiaberge
Scrittore
Saturno - 6 Aprile 2011
Quale modello per il femminismo?
Dal suo tavolino al Café de Flore, tra un croque-madame e un bicchiere di Beaujolais, la nouvelle philosophe Michela Marzano piange inconsolabile la perdita di Simone de Beauvoir (morta venticinque anni fa), «una delle maggiori intellettuali del XX secolo».
E in un commosso articolo su “Repubblica” ci invita a rileggere Il secondo sesso, bibbia del pensiero femminista. Al grido di «Non si nasce donna, lo si diventa», la storica compagna di Sartre combatteva «l’idea che le donne siano, per natura, sprovviste di autonomia morale e incapaci di argomentare. Basta con quest’idea che l’obbedienza, la fedeltà e il silenzio siano virtù tipicamente femminili… Basta con quest’oscurantismo che riduce la donna a “sesso”».
Già, basta davvero. Dove sei, Simone, ora che avremmo tanto bisogno di te? Se ci fossi tu, se una come te sedesse in Parlamento o nelle poltroncine di Ballarò, sai che fine farebbero le inquiline dell’Olgettina, le ministre soubrette, le pubblicità con i glutei al vento. E i Lele Mora resterebbero disoccupati. La lezione di Simone, conclude Michelle, è che per essere veramente libere «le donne non devono mai smettere di lottare contro gli stereotipi».
Ma siamo sicuri che Simone sia il modello giusto? Apriamo il magnifico Abbecedario di Czeslaw Milosz (Adelphi) alla voce Beauvoir, e troviamo questo ritratto non proprio tenero: «Non le ho mai potuto perdonare la viltà della campagna condotta con Sartre contro Camus – scrive il premio Nobel polacco. – Una situazione da moralità medioevale: un uomo retto, nobile, veritiero, grande scrittore, infangato da due cosiddetti intellettuali in nome della correttezza politica. Che accecamento dottrinario, se la Beauvoir è arrivata a scrivere addirittura un romanzo, Les Mandarins, per cercare di screditare Camus, mescolandone le idee con i pettegolezzi sulla vita privata».
A proposito di oscurantismo e di stereotipi… Qui non è questione di sesso, ma di ideologia. Camus era un uomo senza partito che si ribellava a tutti i conformismi, di destra e di sinistra, e perciò andava ridotto al silenzio. Mazzata finale di Milosz: «Lei come la voce più udibile tra le femministe. Ciò non depone a favore di queste ultime. Stimo, anzi, ammiro quelle che difendono le donne perché mosse dalla compassione per la loro sorte. Nella Beauvoir tutto era adesione alla moda intellettuale del momento. Una cretina».
Ehi, badi a come parla, anzi (direbbe Totò) parla come badi! Cretina una delle maggiori pensatrici del Novecento? Ma Milosz, si sa, era solo un laido maschilista.
Saturno, Il Fatto Quotidiano, 1 aprile 2011
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Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Fulco Pratesi ha saputo non solo denunciare i mali che affliggono l'ambiente ma ha saputo esercitare una grande funzione pedagogica di informazione e formazione sui temi ambientali. Personalmente ricordo il grande contributo di consigli e di indicazioni durante il periodo in cui sono stato ministro dell'Ambiente e in particolare per l'azione che condussi per la costituzione dei Parchi nazionali e per portare la superficie protetta del paese ad un livello più europeo. Ci mancherà molto". Lo afferma Valdo Spini, già ministro dell'Ambiente nei Governi Ciampi e Amato uno.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Le immagini che arrivano dalla città di Messina, dove si sono verificati scontri tra Forze dell'Ordine e manifestanti nel corso di una manifestazione no ponte, mi feriscono come messinese e come rappresentante delle istituzioni. Esprimo tutta la mia solidarietà alle Forze dell'Ordine e all'agente ferito, cui auguro una pronta guarigione, e condanno fermamente quanto accaduto. Esprimere il proprio dissenso non autorizza a trasformare una manifestazione in un esercizio di brutalità”. Lo afferma la senatrice di Fratelli d'Italia Ella Bucalo.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - “Inaccettabile quanto accaduto oggi a Messina in occasione del corteo contro la costruzione del Ponte sullo Stretto. Insulti, intolleranza, muri del centro imbrattati con scritte indegne, violenze contro le Forze dell’Ordine. È assurdo manifestare con simili metodi, coinvolgendo personaggi che nulla possono avere a che fare con il normale confronto democratico. Ferma condanna per quanto accaduto, e solidarietà alle Forze dell’Ordine che hanno gestito con grande professionalità i momenti più tesi della giornata”. Così Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Siamo orgogliosi della nostra Marina militare italiana che, con il Vespucci, ha portato nel mondo le eccellenze e i valori del nostro Paese. Bentornati a casa: la vostra impresa, che ho avuto la fortuna di poter vivere personalmente nella tappa di Tokyo, è motivo di vanto per ogni italiano. Grazie!” Così il capogruppo della Lega in commissione Difesa alla Camera Eugenio Zoffili.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Di fronte a quanto sta avvenendo nel mondo, agli stravolgimenti geopolitici e all’aggressione subita ieri alla Casa Bianca dal presidente ucraino, troviamo gravi e fuori luogo le considerazioni dei capigruppo di Fdi. Non è una questione di contabilità ma di rispetto verso il Parlamento. E in ogni caso la premier Meloni è venuta a riferire in Parlamento solo prima dei Consigli europei, come hanno fatto tutti gli altri suoi predecessori, perché era un suo dovere. E da oltre un anno e mezzo non risponde alle domande libere di un Premier time in Aula. Oggi siamo di fronte ad una gravissima crisi internazionale e alla vigilia di un Consiglio europeo che dovrà prendere decisioni importanti per l’Ucraina e per l’Europa. Dovrebbe essere la stessa Giorgia Meloni a sentire l’urgenza di venire in Aula per dire al Paese, in Parlamento, non con un video sui social, da che parte sta il Governo italiano e quale contributo vuole dare, in sede europea, per trovare una soluzione". Lo affermano i capigruppo del Pd al Senato, alla Camera e al Parlamento europeo Francesco Boccia, Chiara Braga e Nicola Zingaretti.
"Per questo -aggiungono- ribadiamo la nostra richiesta: è urgente e necessario che la presidente del Consiglio venga in Aula prima del Consiglio europeo del 6 marzo. Non si tratta di una concessione al Parlamento, che merita maggior rispetto da parte degli esponenti di Fdi e di Giorgia Meloni che continua a sottrarsi al confronto”.
(Adnkronos) - "La scomparsa di Fulco mi addolora profondamente. Con lui ho condiviso anni di passione e impegno per la tutela dell’ambiente: io come presidente del Wwf Italia dal 1992 al 1998 (e membro del Board internazionale con il principe Filippo), lui come figura guida e poi presidente onorario dell’associazione, dopo la breve parentesi politica che lo aveva tenuto lontano. Fulco è stato un punto di riferimento per tutti noi che ci siamo dedicati alla salvaguardia della natura. Le sue idee, la sua capacità di coinvolgere e di trasmettere amore per la biodiversità resteranno un esempio prezioso". Lo afferma Grazia Francescato, già presidente dei Verdi e del Wwf Italia, ricordando Fulco Pratesi.
"Insieme -ricorda- abbiamo sognato e lavorato per un mondo più giusto e sostenibile, dividendoci persino la stessa scrivania pur di coordinare al meglio le nostre iniziative. In questo momento di grande tristezza voglio ricordarlo come un uomo coerente e generoso, che non ha mai smesso di credere nella forza delle idee e nell’importanza di agire in difesa del nostro pianeta. Ai suoi familiari e a tutti coloro che gli hanno voluto bene va il mio sentito cordoglio. Fulco resterà sempre nel mio cuore e in quello di tutti coloro che l’hanno conosciuto e hanno collaborato con lui. Il suo insegnamento e la sua dedizione alla natura continueranno a ispirare il nostro lavoro e le prossime generazioni".
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Vicinanza e solidarietà da parte di Fratelli d’Italia alle forze dell’ordine che anche oggi sono state bersaglio di violenze ingiustificate da parte dei soliti professionisti della violenza ormai sempre più coccolati dalla sinistra locale, che questa volta hanno cercato di colpire la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università bolognese alla presenza del ministro Bernini e al rettore, a cui va la nostra vicinanza”. Così Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.