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Berlusconi e la Rai, la paura fa novanta

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Finalmente una bella notizia dal fronte Rai: il direttore generale Mauro Masi ha comunicato che le reti e le testate del servizio pubblico non daranno più gli exit poll e, di conseguenza, non ci saranno i fili diretti. Saranno dunque compressi gli spazi di informazione, insomma, ci sarà, in quelle  ore, un pò di oscuramento in più. Naturalmente si tratta di una  delle tante notizie tragicomiche di questa stagione, l’ennesima conferma del ruolo da badante mediatica che si è autoassegnata la Rai, e bene ha fatto l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti, a bollare questa come una scelta censoria, un altro colpo mortale contro il servizio pubblico.

Eppure, non possiamo nascondere una certa irresponsabile soddisfazione perchè l’ultima volta che la Rai decise in questo senso fu nel 2005, quando, in previsione di una disfatta elettorale, la Rai del centro destra si autooscurò, spense i riflettori, nella speranza che, rotti i termometri, si fermasse anche la febbre. Insomma, l’autorete di Masi potrebbe persino essere un segnale benaugurale, una sorta di avviso ai naviganti, se fossimo in Berlusconi faremmo le corna, tanto è una delle poche cose che gli viene ancora bene…

Per quanto ci riguarda, invece, sarà bene raddoppiare gli sforzi per vincere le prossime elezioni  anche e soprattutto a Milano, e per centrare il quorum ai referendum, nonostante l’imbroglio governativo sul nucleare che , tuttavia, è la migliore conferma dello stato di panico che ormai pervade il cavaliere e i suoi scudieri, dentro e fuori la Rai. Sarà davvero il caso di non mollare!

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