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Roma, 1 feb. (Adnkronos) - “Desidero esprimere la mia totale solidarietà al Presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, professionista di comprovata competenza e integrità, recentemente bersaglio di un attacco inaccettabile da parte del Senatore Zaffini. Non dovrebbe essere necessario ricordare che la Fondazione GIMBE svolge un ruolo essenziale nel garantire analisi indipendenti e basate su evidenze scientifiche nel settore della sanità pubblica. Analisi che non solo aiutano l’opinione pubblica a comprendere la realtà dei fatti, ma forniscono strumenti indispensabili proprio a noi parlamentari per svolgere il nostro lavoro con cognizione di causa". Lo scrive in una nota la senatrice del Pd Susanna Camusso.
Ma ormai chiunque osi dissentire con l’operato del Governo Meloni – scienziati, magistrati, professori, giornalisti – viene puntualmente delegittimato. Peccato che sia lo stesso Presidente Zaffini ad ammettere che su sei decreti attuativi promessi per smaltire le liste d’attesa, sia stato approvato solo quello sul funzionamento della piattaforma nazionale di monitoraggio. La colpa? Dipende dal giorno: molto spesso è dei governi precedenti – nonostante la destra governi da tre anni – altre volte, come in questo caso, delle Regioni - nonostante la stessa destra stia spingendo per l’Autonomia. Mentre milioni di italiani non possono curarsi e il SSN è al collasso, il governo continua a giocare a scaricabarile, additando nemici immaginari e scaricando le colpe su chiunque tranne che su sé stesso”.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Dopo il record di 150.000 iscritti, Forza Italia rafforza il suo radicamento sul territorio con l’avvio della stagione dei Congressi Comunali e Circoscrizionali. Si parte da 9 regioni per eleggere i nuovi segretari comunali e circoscrizionali, in un percorso di partecipazione e crescita che coinvolgerà tutta Italia". Lo scrive Forza Italia sui suoi profili social.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Rispondo a chi ogni tanto ci accusa di non avere una visione. Certo che ce l'abbiamo, anche bella forte. Magari a qualcuno non piace, non sarà quello che si aspettavano dal Pd di prima, ma oggi il Pd è autodeterminato in questa direzione". In mezzo al dibattito su 'meglio presentarsi uniti o divisi per colpire uniti', innescato dalla proposta di Dario Franceschini, Elly Schlein continua a insistere sui temi piuttosto che sui tatticismi. E rilancia la visione del 'suo' Pd a fronte di perplessità, più o meno esplicite, avanzate nei suoi confronti nell'ultimo periodo.
"La giustizia sociale, la giustizia climatica, il lavoro dignitoso, l'innovazione, i diritti delle persone", elenca la segretaria dal palco della prima iniziativa col Terzo Settore (previste altre 4 a febbraio) a Monterotondo. Come aveva fatto la settimana scorsa davanti all'ospedale di Vicenza per parlare di sanità o con gli operai a Marghera o quelli della crisi Beko su lavoro e politiche industriali.
Alla questione aperta da Franceschini, Schlein ha però dato una risposta l'altra sera a Piazza Pulita dopo giorni di silenzi, conditi da freddezza dell'inner circle della segretaria. Andare divisi per colpire uniti? "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria", la risposta di Schlein. Insomma, nonostante al momento non vi siano passi avanti nella costruzione dell'alleanza, lo schema della segretaria non cambia. Resta 'testardamente unitario'. "Ce lo chiede la gente", la tesi di Schlein. Il sondaggio mandato in onda durante la trasmissione pare darle ragione con quasi l'80% degli elettori di centrosinistra a invocare un accordo tra le opposizioni.
Un accordo che però non c'è e la proposta di Franceschini ha avuto anche l'effetto di evidenziare ulteriormente le resistenze rispetto a un'alleanza organica. Basta leggere l'elenco di quelli che hanno promosso o quanto meno si sono detti interessati alla possibilità di 'marciare divisi, per poi colpire uniti' dopo il voto: da Carlo Calenda a Giuseppe Conte. Chi invece non è sembra interessato, è Romano Prodi che in una lunga intervista avverte: "Senza un programma condiviso non è politica, ma solo cinismo. Si possono anche vincere le elezioni, ma si uccide il Paese”.
"Ma come si può fare questo discorso due anni e mezzo prima delle elezioni?", si chiede Prodi. "Potrebbe essere l'ultima spiaggia alla vigilia del voto. Ma se partiamo dall'idea che non ci si può mettere d'accordo su un programma, mi pare difficile vincere le elezioni". L'Ulivo non è più riproponibile, aggiunge, "quel che si può fare è cercare quattro grandi problemi sui quali trovare una visione comune: sanità, casa, scuola, lavoro".
Non basta solo criticare: "Politica è dire quel che serve all'Italia per la distribuzione del reddito, la sanità, la casa. Non dire solo che mancano le risorse, ma dire come vanno riformati gli ospedali, i medici di base, le case di comunità". Chi può riuscire a federare il campo delle opposizioni in ordine sparso? Per Prodi la risposta è aperta: "Il problema è vedere chi è in grado di federare. Quel ruolo si conquista, non è dato. La competizione è aperta per tutti, Schlein e altri".
Tel Aviv, 1 feb. (Adnkronos) - Il primo ministro Benjamin Netanyahu sta valutando la possibilità di nominare il ministro degli Affari strategici Ron Dermer a capo del team negoziale di Israele per i colloqui sugli ostaggi con Hamas, secondo le notizie di Channel 12. Subentrerebbe al ruolo del capo del Mossad David Barnea. Secondo quanto riferito, Barnea resterebbe nella squadra insieme al capo dello Shin Bet Ronen Bar e all'uomo chiave per la presa degli ostaggi delle Idf Nitzan Alon, con Dermer a supervisionare i colloqui.
I funzionari israeliani hanno dichiarato che Netanyahu riconosce che i negoziatori vogliono fare tutto il possibile per garantire che la seconda fase dell'accordo sulla restituzione degli ostaggi con Hamas abbia luogo, e il premier vuole mantenere aperte le sue opzioni. Secondo Channel 12, i funzionari del team di Netanyahu affermano che, poiché i colloqui principali si stanno svolgendo con l'amministrazione Trump, dovrebbero essere guidati da qualcuno con una formazione più diplomatica, che non nella sicurezza.
Sembra che l'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, abbia detto a Netanyahu che preferirebbe lavorare con Dermer e che ha delle riserve sulla collaborazione con l'attuale team negoziale. Witkoff e Netanyahu hanno parlato oggi, ha riferito Channel 12, aggiungendo che il primo ministro israeliano terrà un incontro stasera per decidere se inviare una delegazione di medio livello in Qatar questa settimana. In risposta, l'ufficio di Netanyahu ha affermato che "i resoconti non sono veri" e che "le decisioni sui negoziati saranno prese solo dopo il ritorno del primo ministro dagli Stati Uniti".
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - “Ieri è stato l’ultimo giorno di lavoro di dipendenti e dirigenti Rai a viale Mazzini. Lo storico palazzo, simbolo del Servizio Pubblico, che dagli anni 60 rappresenta la Rai, chiuderà per essere interessato da importanti ed ampi lavori di ristrutturazione". Lo dichiarano i componenti di Fratelli d’Italia della Commissione Vigilanza Rai.
"Interventi che consentiranno alla Rai di usufruire di una sede moderna, digitale e all’avanguardia, capace così di confrontarsi con un mercato televisivo sempre più competitivo. È un merito di questa dirigenza che oltre a garantire un sempre più ampio pluralismo, così come si pretende dal Servizio pubblico, un’offerta e una qualità nella programmazione, adesso garantirà alla Rai anche strutture di prim’ordine. Infatti, la sede di viale Mazzini si affiancherà al nuovo centro di produzione a Milano che sarà uno dei più avanzati in Europa. Al contempo va rivolto un vivo ringraziamento ai dipendenti Rai, che stanno affrontando con grande impegno e dedizione questo significativo momento di passaggio, che servirà a costruire il Servizio pubblico del futuro”.
Ramallah, 1 feb. (Adnkronos) - Le forze israeliane hanno arrestato due giornalisti palestinesi e sequestrato la loro attrezzatura nella città di Beit Ummar, a nord di Hebron, in Cisgiordania. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando il giornalista Ihab al-Alami, che ha riferito, dopo essere stato rilasciato, che "lui e il suo collega, Nidal al-Natsheh, sono stati arrestati dai soldati israeliani mentre documentavano i danni su terreni di proprietà palestinese vicino all'insediamento israeliano illegale di Karmei Tzur". I soldati hanno sequestrato tre telecamere prima di costringerli ad abbandonare la zona, ha aggiunto il reporter.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Oggi a Roma si è svolta la Direzione Nazionale di Fratelli d'Italia, un momento di confronto interno al partito in vista del giro di boa della metà legislatura. Non si è trattato, evidentemente, di una seduta del Consiglio dei Ministri, un dettaglio che i deputati di Italia Viva, cui resta solo la polemica, potrebbero facilmente cogliere solo sfogliando un qualsiasi manuale di diritto costituzionale". Così Antonio Baldelli, deputato di Fratelli d'Italia, risponde alle polemiche sollevate da Italia Viva sull'assenza del Presidente del Consiglio all'assemblea di FdI e sulla presenza del capo della segreteria politica, Arianna Meloni.
Cosa implicano le due scelte che ti proponiamo:
Gisella Ruccia
Videoblogger
Scuola - 20 Aprile 2011
Tagli alla scuola e la Gelmini non ne sa nulla
Balla dopo balla, effrazione dopo effrazione, il carrozzone del centrodestra sta ritagliandosi un proprio mondo. Un cosmo intriso di protervia, irrispettosità, aggressività, autismo e impotenza nel fornire risposte sensate e civili alla sarabanda politica e sociale in cui annaspa l’Italia. Una magione allargata che negli ultimi anni è riuscita a beffare elettori e non, anche grazie alle premiate megafonate dei giornali arcoresi, seppellendo programmi e promesse sotto tali e tanti strati di menzogne che, al confronto, le rovine di Ilio erano più accessibili.
Un microspaccato di quel girone di ego esulcerati, di psiche in subbuglio e di competenze latitanti quale è la maggioranza di governo si è svelato in tutto il suo sfolgorio ieri sera a Ballarò.
Il primo assaggio del collaudato repertorio di slogan della grandeur berlusconiana si è registrato quando la Gelmini, imboccando il solco segnato dal suo mentore, ha narrato le gesta filantropiche del premier e ha ribadito, col sottofondo delle risatine degli astanti “di sinistra”, che Ruby era solo “uno dei tanti casi di beneficenza”. Una sorta di Cosette dei Miserabili, tanto bisognosa di aiuto. Il fatto che abbia conosciuto a un concorso di bellezza l’immarcescibile ottantenne Emilio Fede è solo una barbina coincidenza.
Ad enfatizzare la bontà di Silvio, il ministro ha buttato ulteriore trippa nel fuoco, snocciolando altri esempi di generosità: dai terremotati aquilani a “gente normalissima”, arrivando persino a citare nomi e cognomi. E così narra la storia di Manola Mongai, una donna condannata alla sedia a rotelle, da lei conosciuta nel 1994 quando faceva la volontaria di Forza Italia, e aiutata economicamente da Berlusconi fino a quando non ha esalato l’ultimo respiro.
Ma il vero sisma tellurico che fa deflagrare l’aplomb ittico del duo Gelmini-Cota avviene a seguito dell’intervento di Enrico Letta. Il deputato piddino legge in studio una tabella contenente i nuovi tagli previsti da Tremonti (si tratta della Tabella IV.1, che si trova alla pagina 61 del file pdf scaricabile qui ). Secondo tali dati, alla scuola verranno tolti quattro miliardi e mezzo l’anno per tre anni.
Il ministro Gelmini, non conoscendo palesemente quei numeri, impallidisce, tenta di negare, emette suoni catacombali, farfuglia qualche parola invocando l’assente Tremonti (“Tremonti me l’avrebbe detto… quei dati sono falsi”), insinua che “la tabella è sbagliata”, circumnaviga la questione veleggiando lemme lemme, si dimena disperatamente per smentire. Non basta neppure l’intervento magnanimo del prode Mario Sechi, appena ringalluzzitosi per un monologo in bella forma in cui ha sfoderato un appellativo tanto cool per definire il suo amato moquettato di Arcore: “front runner”.
Il nobile gesto di Sechi è vano, Letta infierisce crudelmente sventolando la criminosa tabella, la Gelmini sembra tramortita da quella gragnuola di abominevoli numeracci.
Ma ecco il tanto atteso coupe de theatre. Il soccorso salvifico proviene dalle retrovie e si incarna in un uomo del pubblico. Non si tratta ovviamente del padano Gianluca Buonanno, più a suo agio nel circo mediasettaro (donde gli sghignazzi reiterati che sfoggia alle spalle di Cota). In realtà, l’eroe risolutivo è il fido suggeritore del ministro. E’ lui che la imbecca con pazienza e solerzia, ignorando che l’ardita impresa equivale a buttarsi in una piscina vuota. “Si tratta di ‘minori spese’, previsioni di spesa! Di minori spese, non sono nuovi, come mi dicono qua dietro!”, ripete la trafelata Gelmini come una cocorita ben addestrata. Ma anche questa tattica bellica non basta: il bravo suggeritore, reprimendo con difficoltà l’istinto di tuffarsi tra gli ospiti, arriva persino a spiegare direttamente al conduttore Floris l’entità di quei tagli, scatenando l’ira legittima di Giovanni Valentini.
E’ ormai troppo tardi: il clima nello studio è diventato troppo incandescente e incontrollabile e Floris è costretto a sollecitare nervosamente la regia per mandare in onda un nuovo servizio.
Lo scempio dialettico prosegue con la grottesca coppia Cota-Gelmini, che all’unisono addebita le esose spese della scuola italiana ai 200.000 bidelli (“più numerosi dei carabinieri”, a dire di Cota) e alle spese di pulizia tramite appalti.
La morale di questo trashume poco divertente è sintetizzata magistralmente da Maximus, un frequentatore di usenet: la Gelmini si è giustificata affermando che ha investito oltre 100 milioni sull’edilizia scolastica e risparmiato 300 milioni sulla carta igienica. Della serie: fatevela addosso, tanto le scuole crolleranno ugualmente.