Silvio Berlusconi ha firmato la prefazione al libro dato alle stampe da Domenico Scilipoti: “Perché Berlusconi – Scilipoti re dei peones”. Un testo in cui, secondo quanto finora trapelato, l’ex Idv, saltato sul carro della maggioranza per il voto di fiducia del 14 dicembre, racconta la sua esperienza di vita. Dall’agopuntura al berlusconismo. Se il testo non è ancora in vendita nelle librerie, la prefazione firmata dal Presidente del Consiglio, è stata pubblicata questa mattina da Libero, il quotidiano di Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro. Il Cavaliere elogia Scilipoti, definendolo un peone “infaticabile, pragmatico, lavoratore al servizio della democrazia”.
Riportiamo il testo integrale della prefazione.
“Questo libro è un sasso gettato nello stagno dell’ipocrisia politica oggi alimentata da quell’egemonia culturale della Sinistra che non cambia mai i suoi metodi e si culla nell’illusione di una sua pretesa superiorità etica. Domenico Scilipoti è stato fra i primi ad aderire a quel gruppo dei Responsabili che ha consentito al Governo di conservare alla Camera dei Deputati la maggioranza conferitagli dagli elettori nelle Elezioni politiche del 2008 e confermata, negli anni successivi, con le consultazioni europee, regionali ed amministrative. Questo è bastato perché contro di lui venisse scatenata quella collaudatissima macchina del fango che negli ultimi vent’anni ha causato un gran numero di vittime. I professionisti della disinformazione, al servizio di una sola fazione politica, hanno infatti trasformato il mondo dell’informazione, in ogni democrazia severo controllore della vita politica, in un mostro con “licenza” senza limiti di insultare, calunniare e demonizzare l’avversario nonché di inventare di sana pianta dichiarazioni e fatti. Secondo il postulato che esiste una sola cultura, una sola politica, una sola informazione ed una sola verità, quella – appunto – di una sola parte, la loro.
Con un meccanismo perverso e perfettamente oleato, pronto a mettersi in moto per lamentare presunti attentati, presunte censure e presunti pericoli per quella libertà che proprio la loro stampa per prima mortifica. Questa licenza senza limiti è ormai assurta a totem della libertà di stampa e va in onda ogni giorno anche e soprattutto in tanti programmi della radio e della televisione pubblica. L’onorevole Domenico Scilipoti, in questi giorni, come i numerosi Parlamentari che recentemente si sono ribellati alla vergognosa pratica del ‘ribaltone’, sono divenuti oggetto di questa macchina che produce pericolose liste proscrizione ed alimento ogni giorno una perenne clima di tensione politica nel rispetto del falso e purtroppo ben noto teorema secondo il quale chi lascia il centrodestra per ‘accasarsi’ a sinistra è un eroe e chi invece compie il percorso inverso è un traditore o, peggio, un ‘venduto’. Questo libro ha il pregio di rompere gli schemi precostituiti della vulgata di Sinistra e di affermare con orgoglio il valore del termine peon, solitamente utilizzato dalla stampa in forma negativa e qui invece declinato nella sua accezione positiva. Ovvero peon in quanto infaticabile, pragmatico, lavoratore al servizio della democrazia.
Queste pagine sono, insomma, una sacrosanta ribellione ai ‘soviet’ politici e mediatici che, in nome di una strabica “fatwa” morale, mirano a colpevolizzare e a rendere oggetto di incivile satira chi ha l’unica colpa di essersi affrancato dal mondo della Sinistra. Scilipoti chiarisce e precisa i motivi fondanti che hanno portato alla costituzione del nuovo Gruppo parlamentare dei Responsabili: la preoccupazione per un Paese che sta superando una grave crisi economica e che non si può permettere nuove elezioni in quanto bisognoso di una stabilità e di una continuità di Governo per risolvere le numerose emergenze nazionali ed internazionali. Con uno stile asciutto, veloce e distaccato Domenico Scilipoti illustra la sua vita professionale, i risultati ottenuti nel settore dell’agopuntura, le tecniche di medicina alternativa applicate, le onorificenze ottenute a livelli internazionale nonché le battaglie a sostegno delle vittime dell’usura bancaria. Per delineare il ritratto di un uomo coerente e forte al quale do volentieri il benvenuto nel nostro Centrodestra, la grande famiglia della democrazia e della libertà”.