Rosy Bindi in abito da suora, affiancata da una scritta a doppio senso sulla cremazione. Con questo post pubblicato sul suo profilo Facebook, il candidato leghista Francesco Bellentani, in corsa per il Consiglio comunale di Finale Emilia, nel modenese, inciampa a pochi giorni dal voto, e fa sprofondare i toni di una campagna elettorale che – a detta di tutti – fino ad ora era stata “civile”.
Il post, che risale a lunedì scorso, giorno in cui il ministro della Difesa Ignazio La Russa a Modena a fare campagna per i candidati del centrodestra (si voterà in sei Comuni della provincia), non è sfuggito al Pd locale, che ha fotografato e diffuso privatamente la pagina tra gli iscritti. Finché non è scoppiata l’indignazione. “Sono parole vergognose che si commentano e squalificano da sole. Mi aspetto che non solo il diretto interessato, ma anche il candidato sindaco a Finale e il segretario provinciale della Lega nord, Riad Ghelfi, prendano le distanze da questo gesto e si scusino pubblicamente”, afferma il segretario regionale del Pd, Stefano Bonaccini, riferendosi alla frase (irripetibile) che accompagna il fotomontaggio della presidente del Pd. “Chi fa politica o si candida per avere un ruolo politico o istituzionale, non dovrebbe mai abbandonare il rispetto per gli avversari”, osserva.
Bellentani, oltre ad essere candidato a Finale nella lista del candidato sindaco Maurizio Poletti (appoggiato anche dal Pdl), è il segretario della Lega nord di Nonantola. “La politica ha bisogno di confronti sui problemi delle persone, e non sugli insulti gratuiti“, replica Bonaccini. Ma sotto a Ghirlandina, il post ha destato ancora più scalpore. “La volgarità del fotomontaggio messo in circolazione sulle pagine di Facebook da Francesco Bellentani non merita commenti: si commenta da sé”, tuona il segretario provinciale dei democratici, Davide Baruffi.
“Sbaglierebbe però chi pensasse che si tratti di un’intemperanza isolata, del solito folklore leghista. E’ invece sintomo di quel degrado della politica e del dibattito pubblico al quale ci ha abituati in questi anni la destra”, avverte, e poi spiega: “Quando dalle bocche dei suoi leader nazionali escono solo barzellette, oscenità e insulti nei confronti delle istituzioni, della sinistra, di chiunque osi criticare l’operato del Governo, è evidente che anche le ‘truppe’ si sentano autorizzate ad adottare lo stesso stile greve e fintamente popolare”.
Più in generale, a proposito di amministrative, “siamo impegnati in una campagna elettorale dura nei contenuti ma serena nei toni, a Finale come altrove – prosegue Baruffi – mi aspetto non solo che Bellentani si scusi pubblicamente di questa volgarità, ma che anche il candidato della destra, Maurizio Poletti, in questi giorni così impegnato a raccogliere il voto cattolico, prenda le distanze da questa improvvida sortita che strumentalizza l’abito religioso per offendere un avversario politico”. Secondo il coordinatore Pd di Finale Emilia, Andrea Ratti, si tratta di “un attacco vigliacco che dimostra in quale abisso culturale stia sprofondando la Lega. A questo punto, le scuse di Maurizio Poletti sono doverose: ma ha visto che personaggi candida nella sua lista?”.
Elena Boromeo