Piero Fassino sarà molto probabilmente il nuovo sindaco di Torino, forse addirittura senza passare dal ballottaggio. Se non succedono cataclismi politici, sotto la Mole il successo del Pd è cosa certa. L’incertezza consiste nel capire se Fassino ce la farà al primo turno senza passare dal ballottaggio. All’inizio della campagna elettorale i sondaggi erano per un successo diretto. Ora la situazione è più fluida. I tanti candidati “alternativi” (12) hanno fatto la loro parte per farsi conoscere e darsi visibilità e sono riusciti a rosicchiare voti e percentuali al ben più noto Piero.
La campagna elettorale torinese è stata una delle più soporifere mai viste. Fassino era il candidato “perfetto” per il Pd nazionale, quello con base a Roma. Fortemente voluto dai vertici romani e accettato a denti stretti dal partito piemontese, conosciuto e stimato dai dirigenti della sinistra locale che hanno visto crescere Piero sotto la Mole, prima del grande balzo verso la carriera romana. Fassino è anche ben visto dai “poteri forti” locali che vedono in lui la continuità con la gestione Chiamparino del decennio precedente. Lo stesso sindaco uscente, molto amato dalla maggioranza dei torinesi, ha avallato questa continuità verso Fassino patrocinando in ogni modo la sua candidatura.
Il successo di Fassino nelle primarie del Pd è stato deciso, ma non plebiscitario, veicolato principalmente dal voto dei torinesi “meno giovani”. Nel frattempo sono arrivati i suoi sfidanti, molto meno conosciuti, ma pieni di proposte, idee e buona volontà. Erano state presentate 15 candidature a sindaco per un numero enorme di liste. La commissione elettorale ha ridotto a 12 i candidati ammessi.
Il Pdl, dopo un lungo e non indolore processo decisionale, ha scelto Michele Coppola, giovane assessore della giunta Cota in sintonia con Enzo Ghigo, che si sta dannando l’anima per riscuotere consensi, nonostante un insidioso “fuoco amico” come le ultime sparate contro di lui di Roberto Rosso. Il Terzo polo ha scelto Alberto Musy, avvocato appena arrivato al mondo della politica. Da tempo il Movimento Cinque Stelle aveva scelto Vittorio Bertola, un ignegnere torinese giovane, ma con già una lunga carriera professionale alle spalle. I grillini possono puntare a diventare il terzo partito torinese dopo l’exploit delle precedenti elezioni regionali. La Federazione della Sinistra ha schierato un altro giovane come Juri Bossuto. Ma L’elenco dei “new entry” continua con i cadidati di diversi movimenti come Rossana Becarelli candidato da Coscienza Comune, Giacinto Marra candidato da Azzurri Italiani, Giorgio Portis candidato per la Federazione dei Movimenti per Torino.
La strategia di Fassino è stata quella del “basso profilo” e dell’ascolto. Fassino poteva solo fare errori: perdere una vittoria annunciata. All’inizio ha fatto errori che potevano costargli cari come portare a bordo Giusi La Ganga e la “famiglia” Lupi. Dopo queste esperienze ha cercato il meno possibile i confronti “pericolosi” e ha iniziato un percorso instancabile di incontri con cittadini e assciazioni per prendere contatto con la Torino che negli ultimi hanni aveva frequentato decisamente di meno.
Quotidiano Piemontese ha pubblicato le video interviste a quasi tutti i candidati a sindaco del Comune di Torino. Mancano solo tre candidati, tra cui Fassino, che ha scelto di rispondere con un’intervista scritta. Quello che risulta dalle interviste è comunque una grande passione politica per il futuro della città, dei suoi cittadini. Una grande voglia di politica diversa da quella tradizionale, che cerca nuovi spazi e collocazioni alternative a una suddivisione fra destra e sinistra.
I sondaggisti dicono che Fassino è decidamente ben messo per il successo, ma dicono anche che in casi come questo con troppi volti e partiti nuovi, ci potrebbero essere sorprese e colpi di scena, forse non epocali, ma significativi. Vedremo lunedì pomeriggio quando si sapranno i risultati. Proprio per discutere dell’esito del voto a Torino e in Italia, abbiamo organizzato per lunedì 16 maggio una diretta per commentarlo con blogger, politici, personaggi della società civile, postare sui blog, aggiornare Twitter e Facebook.