Con la mano sinistra regge la tessera elettorale e il documento d’identità, con la destra si tura il naso. Quella di Gennaro Moccia, 24enne della Ferrovia che zigzagando tra i cumuli di rifiuti va a votare nel seggio di Porta Nolana, è un’istantanea perfetta del primo giorno di elezioni a Napoli. Alle 19 ha votato il 38,48 per cento degli aventi diritto, due punti in più rispetto a cinque anni fa, quando la Iervolino si affermò al primo turno con una percentuale di votanti inferiore rispetto al 2001. C’è chi interpreta il dato come una testimonianza della voglia di riscatto dei napoletani e chi, malignamente, pensa che per questa tornata i ras campani dei partiti abbiano dato fondo a tutte le loro forze. Politiche e non.
Quel che è certo è che tra gli schieramenti le tensioni non mancano. Già ieri notte, mentre 40 cumuli di rifiuti venivano dati alle fiamme, in tutte le zone del centro e della periferia galoppini al soldo del centrodestra hanno continuato ad affiggere manifesti. C’è stato pure chi ha imbastito vere e proprie bancarelle con colonne di bigliettini e fac-simile della scheda elettorale.
Ma anche stamattina non sono mancate le segnalazioni di irregolarità alla Digos. Come a via Nicotera, alle spalle di Piazza del Plebiscito, dove un tassista a due passi dal seggio si è messo a distribuire volantini disposti con cura nel cofano dell’auto. O a Santa Lucia, feudo di Salvatore Alajo, ex consigliere di municipalità arrestato con l’accusa di aver creato un giro milionario di false pensioni di invalidità. C’è chi è pronto a scommettere che anche dai domiciliari il re dei finti ciechi abbia dato precise indicazioni di voto ai suoi uomini. E l’attività frenetica dei ‘muschilli’, i piccoli scugnizzi che compaiono e scompaiono dai vicoli regalando ai passanti bigliettini elettorali, sembra confermare l’indiscrezione. Altre segnalazioni sono arrivate da Materdei dove, secondo quanto denuncia il PD, ‘persone dentro e fuori le sedi elettorali hanno tentato di condizionare il voto con atteggiamenti intimidatori’. Ma le zone più calde restano Piscinola e Scampia. Nella terra dei Di Lauro e degli Scissionisti, unica municipalità in cui il centrosinistra si presenta spaccato, l’attenzione delle forze dell’ordine è altissima. Non è un caso che proprio dalla scuola Morante, a due passi dalle Vele, sia arrivata la prima denuncia a piede libero di un votante beccato a fotografare la scheda col telefonino.