“Rischio crisi? Non fatevi illusioni”. Così il leader della Lega, Umberto Bossi, risponde a quanti pronosticavano una rottura tra il Carroccio e il Pdl dopo il crollo del centrodestra alle elezioni amministrative di domenica e lunedì scorsi. E sul Terzo polo – che ha scelto di non dare indicazioni di voto – rilancia: “Ha fatto un accordo con la sinistra”. In quel caso, risponde Italo Bocchino, vicepresidente di Fli, “avremmo votato per la sinistra. E così non è. Noi siamo contro l’estremismo di Bossi e Berlusconi e contro l’’estremismo della sinistra”. In serata, a due giorni dalla consultazione, il senatur ha sentito Silvio Berlusconi al telefono. L’appuntamento tra i due è fissato per domani, a Palazzo Chigi, dopo la riunione del Consiglio dei ministri. Ma su Milano, intanto, Bossi ammette: “Abbiamo perso, abbiamo sbagliato la campagna elettorale”. A quanti gli chiedevano se la Lega fosse pronta a ‘mollare’ il Pdl in caso il risultato non cambiasse al secondo turno, Bossi risponde: “Di certo non ci faremo trascinare a fondo e comunque non perderemo al ballottaggio”. Freddo ottimismo, quindi, quello del senatur sul nuovo confronto tra Letizia Moratti e il candidato di centrosinistra, Giuliano Pisapia.
Un’ammissione di colpa, quella del leader del Carroccio, condiviso all’interno del partito. Matteo Salvini, indicato come possibile vicesindaco leghista in caso di vittoria della Moratti, stamattina ha commentato al programma ‘Agorà’: “Si è sbagliato e va chiesto scusa ai milanesi. Se la Moratti avesse parlato delle cose fatte e da fare, se tutti fossero venuti a votare i risultati sarebbero stati diversi”. Salvini torna anche sull’accusa lanciata dal candidato Pdl allo sfidante Pisapia – “E’ un ladro d’auto” – durante un faccia a faccia televisivo e che le costerà una querela. “Di Pisapia non me ne può fregar di meno del passato. C’è il programma elettorale. Parliamo di quello”, ha concluso l’esponente della Lega.
E ancora sugli errori in campagna elettorale ha commentato anche Attilio Fontana, candidato del Carroccio a sindaco di Varese, che l’ha definita “troppo gridata, distruttiva e non costruttiva”. Per Fontana, Silvio Berlusconi “prima era un valore aggiunto, oggi non lo è più”. “Nel nostro elettorato il malessere verso gli alleati cresce – spiega il candidato, al ballottaggio con la sfidante di centrosinistra nella città culla del Carroccio – Chi vota Lega va al sodo, vuole risultati. Non gli basta sapere che è stato sottoscritto un accordo”. Secondo Fontana, l’unico modo per riprendersi sono le riforme, ma da fare “con chi è disposto ad andare alla stessa velocità “. Altrimenti, conclude, “si faranno delle riflessioni e si prederanno delle decisioni”.
Se per molti all’interno del partito è il momento delle ammissioni e delle riflessioni, per altri è meglio dissimulare. Il quotidiano leghista ‘La Padania‘ decide di concentrare la sua apertura sull’unico dato positivo arrivato al Carroccio da queste elezioni amministrative. “Bologna, Lega travolgente” è il titolo, “in soli due anni il movimento di Bossi schizza dal 3,13 al 10,72% dei consensi”, la spiegazione. Della stessa idea anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, secondo cui “non ci sono state debacle leghiste”. E anche se ci fossero state, prosegue l’ex ministro dell’Agricoltura, “sarebbero state comprensibili”. “Governiamo un terzo dei comuni – spiega – il Veneto e la Lombardia. Siamo un partitone. E il governo non paga”. In più Zaia aggiunge: “Non si possono confrontare queste amministrative e provinciali con le regionali di un anno fa, sono diversi anche i meccanismi di voto”. L’alleanza con il Pdl, conclude il governatore, “è, e rimane, solida e strategica. E ai miei ricordo che bisogna sì vincere, ma non stravincere: è nostro interesse avere un alleato forte e non debole”.