In Italia si parla di “questione giovanile” solo quando alcune frange estreme compiono atti criminali: anziché creare un’agenda politica per ricreare e diffondere adeguate dotazioni di stima, socialità e civismo in quelli che diverranno i cittadini e dirigenti di domani, nella realtà nulla viene fatto per i giovani che vengono tenuti fuori dal mondo che conta, osteggiati dagli anziani che non vogliono perdere i loro privilegi e quindi costretti ad emigrare per trovare fortuna altrove.
Il 25 aprile scorso è uscito Basta, l’ultima fatica degli Zero Plastica – gruppo hip-hop genovese formato nel 2001 da Nio (dj, mc, produttore) e Lure (mc) cui si è unito G.o.Man Xtrazik – l’urlo di chi desidera dare una scossa al sistema, rinnovarlo, ringiovanirlo, rivoluzionarlo. “Basta” è un disco di denuncia: della corruzione dilagante di un paese, di un governo, dei media e della religione. È denuncia di precariato, di immigrazione ed emigrazione, è un grido liberatorio, è un urlo di speranza e di Resistenza quotidiana. Zero Plastica è il nome di una band scelto per il loro modo di concepire la realtà, in un mondo fatto di plastica, dove tutto è apparenza e artificio, dove si cerca la verità, il senso delle cose, nella musica come nella vita di tutti i giorni.
Il vostro è un disco di denuncia: come nascono le vostre canzoni? Da dove attingete le informazioni che poi mettete in rima?
Le nostre canzoni nascono spesso come reazioni istintive a ciò che viviamo: Il Cantico del precariato ne è un esempio, scritto mentre Lure era ancora un universitario in paranoia e Nio veniva sfruttato dalla maggiore radio locale ligure con la falsa promessa di un contratto a tempo indeterminato. Se dobbiamo affrontare un argomento che è distante dalle nostre esperienze invece, prima ancora di scrivere ci documentiamo, immaginando poi per esempio di vedere la realtà con gli occhi di un vecchio partigiano, o con quelli di un contadino del Chiapas o di un immigrato che sfugge dalla guerra nel suo Paese.
Mi descrivereste il processo di creazione di un vostro brano? Partite da una base e poi scrivete i testi? O viceversa?
Si parte quasi sempre dal beat. Nel caso di Basta!, il nostro ultimo disco, siamo partiti dalle produzioni di Nio, abbiamo scritto i testi, e poi abbiamo riarrangiato il tutto con l’aiuto di musicisti come Roberto Gabrielli, Marco Fadda, gli XterX e i tanti amici che hanno dato il loro contributo artistico.
Zero Plastica è anche nel sociale: come sta andando il progetto Haiti? E qual è la vostra filosofia di vita?
Il progetto “Democracy in Haiti” nasce dalla Nomadic Wax – l’etichetta americana con cui Nio collabora da un paio di anni – ed è parte di una serie di documentari sulla Cultura Hip-Hop e il suo impatto socio-politico. Abbiamo finito le riprese ad Haiti lo scorso aprile al termine del ballottaggio elettorale e adesso stiamo facendo il montaggio. Il filo conduttore che unisce Zero Plastica a un progetto come questo è lo stesso che ha portato in carcere il noto rapper tunisino El General, o lo yemenita Hagage “AJ” Masaed a essere minacciato dai fondamentalisti islamici, o l’inglese Jun Tzu a scappare dall’Irlanda del Nord: il rap può essere usato come uno strumento per la democrazia, se non addirittura per la rivoluzione, e questo preoccupa non poco qualsiasi tipo di istituzione, tanto più se corrotta sino al midollo.
La memoria per voi è un peso o una ricchezza?
La memoria è una risorsa fondamentale, anche se sembra che la razza umana non ne abbondi particolarmente. Ed è per questo che commette sempre gli stessi errori, perché non conosce sufficientemente la propria storia.
Credete che ci sia ancora qualcosa per cui valga la pena di scrivere canzoni?
Noi – come probabilmente gran parte dei rappers – scriviamo perché è il modo migliore che abbiamo per sfogare la nostra rabbia e le nostre frustrazioni. La potenza dell’hip-hop è proprio questa, trasformare la negatività in qualcosa di più costruttivo, un confronto. Anche se talvolta le parole possono fare molti più danni delle bombe.
Voi siete l’unica band a esser prodotta da una società americana. Come siete riusciti a ottenere questo contatto?
Dj Nio collabora con la Nomadic Wax già da un paio di anni, da quando cioè è stato contattato da loro proprio per la sua visione globale della Cultura Hip-Hop e per le sue mixtapes di black music proveniente da tutto il mondo. Qualche mese fa ci hanno chiesto di ascoltare il disco su cui stavamo lavorando e noi abbiamo tradotto i nostri testi in inglese: la Nomadic Wax ne è rimasta entusiasta e ci ha invitato negli Stati Uniti per fare il mastering finale nell’importante studio della Notable Productions. Il che è un piccolo grande miracolo, dato che generalmente gli unici artisti italiani che hanno avuto lo stesso privilegio sono quelli sotto contratto con le major… Noi siamo INDIPENDENTI.
A quali artisti o band vi ispirate? Quali sono le vostre ambizioni?
Ci piace l’idea di dare uno spunto a chi ci ascolta, un punto di vista diverso e ci dà molta soddisfazione il commento di qualcuno che ha ascoltato le nostre parole. E’ così difficile essere ascoltati per davvero. Non parliamo di essere capiti, ma di avere le orecchie e il cervello delle persone per qualche secondo, di insinuare il dubbio che tutta la realtà che ci circonda non sia proprio così a misura d’uomo come qualcuno ci ripete con un sorriso da televendita. I nostri “cattivi maestri” sono tantissimi: Public Enemy, Black Star, Reflection Eternal, alcuni dei vecchi pionieri del rap italiano… Anche i nostri concittadini SensaSciou. E, ovviamente, Fabrizio De André.
Come considerate l’Italia di oggi e come credete gli artisti possano aiutare a cambiare la tendenza?
L’Italia di oggi è un circo di pagliacci, trapezisti, bestie ammaestrate, giocolieri e illusionisti… E’ pura dinamite pronta ad esplodere: potrebbe essere la prova che non bisogna per forza essere dei ragazzini per fare la rivoluzione. Non sono divertenti le facce dei politicanti che se la raccontano pensando che davvero potranno far ciò che vogliono per sempre? Adorabili e patetici ammassi di populismo molle con la stipendio da urlo. Questi gentiluomini hanno capito che l’Arte aiuta le persone a essere libere e ad avere un proprio punto di vista critico, e quindi continuano a tagliare i fondi alla Cultura con la speranza di ipnotizzare la gente con la tv all’infinito. Ma l’Arte è Resistenza, è anarchia, Rivoluzione. E ogni singolo vero artista là fuori è pronto a morire per essa.
Avete in programma una tournée?
Abbiamo in programma date importanti al Nord – apriremo anche i concerti di Alborosie, Dargen D’Amico e Banda Bassotti – e alcune in ballo in Europa, Tunisia e Stati Uniti, ma ci piacerebbe andare anche verso il Sud Italia, dove non siamo mai stati abbastanza… Tutte le date sono sul nostro blog www.zero-plastica.blogspot.com La nostra mail è info@zero-plastica.com
Pasquale Rinaldis
Giornalista
Cultura - 23 Maggio 2011
E’ giunta l’ora di dire “Basta!”
In Italia si parla di “questione giovanile” solo quando alcune frange estreme compiono atti criminali: anziché creare un’agenda politica per ricreare e diffondere adeguate dotazioni di stima, socialità e civismo in quelli che diverranno i cittadini e dirigenti di domani, nella realtà nulla viene fatto per i giovani che vengono tenuti fuori dal mondo che conta, osteggiati dagli anziani che non vogliono perdere i loro privilegi e quindi costretti ad emigrare per trovare fortuna altrove.
Il 25 aprile scorso è uscito Basta, l’ultima fatica degli Zero Plastica – gruppo hip-hop genovese formato nel 2001 da Nio (dj, mc, produttore) e Lure (mc) cui si è unito G.o.Man Xtrazik – l’urlo di chi desidera dare una scossa al sistema, rinnovarlo, ringiovanirlo, rivoluzionarlo. “Basta” è un disco di denuncia: della corruzione dilagante di un paese, di un governo, dei media e della religione. È denuncia di precariato, di immigrazione ed emigrazione, è un grido liberatorio, è un urlo di speranza e di Resistenza quotidiana. Zero Plastica è il nome di una band scelto per il loro modo di concepire la realtà, in un mondo fatto di plastica, dove tutto è apparenza e artificio, dove si cerca la verità, il senso delle cose, nella musica come nella vita di tutti i giorni.
Il vostro è un disco di denuncia: come nascono le vostre canzoni? Da dove attingete le informazioni che poi mettete in rima?
Le nostre canzoni nascono spesso come reazioni istintive a ciò che viviamo: Il Cantico del precariato ne è un esempio, scritto mentre Lure era ancora un universitario in paranoia e Nio veniva sfruttato dalla maggiore radio locale ligure con la falsa promessa di un contratto a tempo indeterminato. Se dobbiamo affrontare un argomento che è distante dalle nostre esperienze invece, prima ancora di scrivere ci documentiamo, immaginando poi per esempio di vedere la realtà con gli occhi di un vecchio partigiano, o con quelli di un contadino del Chiapas o di un immigrato che sfugge dalla guerra nel suo Paese.
Mi descrivereste il processo di creazione di un vostro brano? Partite da una base e poi scrivete i testi? O viceversa?
Si parte quasi sempre dal beat. Nel caso di Basta!, il nostro ultimo disco, siamo partiti dalle produzioni di Nio, abbiamo scritto i testi, e poi abbiamo riarrangiato il tutto con l’aiuto di musicisti come Roberto Gabrielli, Marco Fadda, gli XterX e i tanti amici che hanno dato il loro contributo artistico.
Zero Plastica è anche nel sociale: come sta andando il progetto Haiti? E qual è la vostra filosofia di vita?
Il progetto “Democracy in Haiti” nasce dalla Nomadic Wax – l’etichetta americana con cui Nio collabora da un paio di anni – ed è parte di una serie di documentari sulla Cultura Hip-Hop e il suo impatto socio-politico. Abbiamo finito le riprese ad Haiti lo scorso aprile al termine del ballottaggio elettorale e adesso stiamo facendo il montaggio. Il filo conduttore che unisce Zero Plastica a un progetto come questo è lo stesso che ha portato in carcere il noto rapper tunisino El General, o lo yemenita Hagage “AJ” Masaed a essere minacciato dai fondamentalisti islamici, o l’inglese Jun Tzu a scappare dall’Irlanda del Nord: il rap può essere usato come uno strumento per la democrazia, se non addirittura per la rivoluzione, e questo preoccupa non poco qualsiasi tipo di istituzione, tanto più se corrotta sino al midollo.
La memoria per voi è un peso o una ricchezza?
La memoria è una risorsa fondamentale, anche se sembra che la razza umana non ne abbondi particolarmente. Ed è per questo che commette sempre gli stessi errori, perché non conosce sufficientemente la propria storia.
Credete che ci sia ancora qualcosa per cui valga la pena di scrivere canzoni?
Noi – come probabilmente gran parte dei rappers – scriviamo perché è il modo migliore che abbiamo per sfogare la nostra rabbia e le nostre frustrazioni. La potenza dell’hip-hop è proprio questa, trasformare la negatività in qualcosa di più costruttivo, un confronto. Anche se talvolta le parole possono fare molti più danni delle bombe.
Voi siete l’unica band a esser prodotta da una società americana. Come siete riusciti a ottenere questo contatto?
Dj Nio collabora con la Nomadic Wax già da un paio di anni, da quando cioè è stato contattato da loro proprio per la sua visione globale della Cultura Hip-Hop e per le sue mixtapes di black music proveniente da tutto il mondo. Qualche mese fa ci hanno chiesto di ascoltare il disco su cui stavamo lavorando e noi abbiamo tradotto i nostri testi in inglese: la Nomadic Wax ne è rimasta entusiasta e ci ha invitato negli Stati Uniti per fare il mastering finale nell’importante studio della Notable Productions. Il che è un piccolo grande miracolo, dato che generalmente gli unici artisti italiani che hanno avuto lo stesso privilegio sono quelli sotto contratto con le major… Noi siamo INDIPENDENTI.
A quali artisti o band vi ispirate? Quali sono le vostre ambizioni?
Ci piace l’idea di dare uno spunto a chi ci ascolta, un punto di vista diverso e ci dà molta soddisfazione il commento di qualcuno che ha ascoltato le nostre parole. E’ così difficile essere ascoltati per davvero. Non parliamo di essere capiti, ma di avere le orecchie e il cervello delle persone per qualche secondo, di insinuare il dubbio che tutta la realtà che ci circonda non sia proprio così a misura d’uomo come qualcuno ci ripete con un sorriso da televendita. I nostri “cattivi maestri” sono tantissimi: Public Enemy, Black Star, Reflection Eternal, alcuni dei vecchi pionieri del rap italiano… Anche i nostri concittadini SensaSciou. E, ovviamente, Fabrizio De André.
Come considerate l’Italia di oggi e come credete gli artisti possano aiutare a cambiare la tendenza?
L’Italia di oggi è un circo di pagliacci, trapezisti, bestie ammaestrate, giocolieri e illusionisti… E’ pura dinamite pronta ad esplodere: potrebbe essere la prova che non bisogna per forza essere dei ragazzini per fare la rivoluzione. Non sono divertenti le facce dei politicanti che se la raccontano pensando che davvero potranno far ciò che vogliono per sempre? Adorabili e patetici ammassi di populismo molle con la stipendio da urlo. Questi gentiluomini hanno capito che l’Arte aiuta le persone a essere libere e ad avere un proprio punto di vista critico, e quindi continuano a tagliare i fondi alla Cultura con la speranza di ipnotizzare la gente con la tv all’infinito. Ma l’Arte è Resistenza, è anarchia, Rivoluzione. E ogni singolo vero artista là fuori è pronto a morire per essa.
Avete in programma una tournée?
Abbiamo in programma date importanti al Nord – apriremo anche i concerti di Alborosie, Dargen D’Amico e Banda Bassotti – e alcune in ballo in Europa, Tunisia e Stati Uniti, ma ci piacerebbe andare anche verso il Sud Italia, dove non siamo mai stati abbastanza… Tutte le date sono sul nostro blog www.zero-plastica.blogspot.com La nostra mail è info@zero-plastica.com
Articolo Precedente
Il segno del comando,
40 anni di un cult
Articolo Successivo
Il Festival a casa del boss
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
FQ Magazine
Perché tutti parlano di “The Opera!”, il nuovo film di Davide Livermore con i costumi di Dolce e Gabbana
Tentato furto negli uffici di Edoardo Stoppa, lui si sfoga sui social: “Ora che ho condiviso le foto magari mi denunciano e chiedono anche i danni morali”
L’accordo di Harry con Rupert Murdoch: niente processo per il Sun, una cifra “importante” e una lettera di scuse per il principe
Obiettivo ottavi di finale, quasi, raggiunto per l'Inter. La vittoria di Praga contro lo Sparta avvicina infatti la qualificazione ai nerazzurri, già certi dei playoff, e vittoriosi in Repubblica Ceca 1-0 grazie al bel gol di Lautaro Martinez nel primo tempo. Ora Inzaghi sale al quarto posto in classifica a quota 16 punti, mentre lo Sparta Praga rimane a 4, eliminato.
L'Inter riesce a sbloccare il match già al 12' grazie al bel gol di Lautaro Martinez, che calcia al volo su assist di Bastoni e firma l'1-0 nerazzurro. Lo Sparta Praga è confuso ma la squadra di Inzaghi non riesce ad approfittarne: Asllani non sfrutta un grossolano errore in uscita dei cechi, mentre Barella ci prova da fuori area senza riuscire a inquadrare la porta. L'unica occasione dei padroni di casa arriva con Birmancevic, ma il suo tiro viene bloccato facilmente da Sommer.
Nella ripresa l'Inter trova il raddoppio al 59' con Dumfries, rapido a segnare in tap-in dopo il tentativo parato di Lautaro, ma l'arbitro annulla per un fuorigioco a inizio azione di Dimarco. Proprio l'esterno nerazzurro ci prova da fuori area, ma senza centrare la porta, mentre Lautaro sfiora la doppietta ma trova ancora una volta la parata del portiere avversario. Nel finale è Frattesi, appena entrato in campo, ad avere una buona occasione, ma anche lui si scontra con il riflesso provvidenziale di Vindahl. Termina quindi 1-0 per l'Inter a Praga.
Palermo, 22 gen. (Adnkronos) - Sarà 'Confini' il tema della 15esima edizione di Taobuk-Taormina International Book Festival, ideato e diretto da Antonella Ferrara, che si terrà dal 18 al 22 giugno 2025. Sul concept prescelto si confronteranno oltre 200 scrittori, artisti, scienziati, intellettuali, politici ed economisti, provenienti da più di 30 Paesi nel mondo, chiamati ad animare la manifestazione realizzata con il sostegno della Regione Siciliana, Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo, e con il contributo di Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Città di Taormina, Parco Archeologico Naxos Taormina, Fondazione Taormina Arte Sicilia, Ministero della Cultura, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Rappresentanza in Italia del Parlamento Europeo, ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo, Teatro Massimo Bellini di Catania, Fondazione Taormina Arte Sicilia, Fondazione Palazzo Strozzi, Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Catania.
Come sottolinea Antonella Ferrara, presidente e direttrice artistica di Taobuk: “I confini, fisici e geografici, ma anche ideali ed esistenziali, segnano la nostra esperienza come individui e come collettività. Non si possono configurare esclusivamente come semplici linee di separazione, ma rappresentano luoghi di confronto e scoperta, spazi di passaggio dove l’io incontra il tu, il noto si confronta con l’ignoto, e la diversità diventa risorsa. Troppo spesso, però, li interpretiamo come mura invalicabili, che difendono un’identità percepita come fragile o minacciata. Invece di essere corridoi verso l’altro, vengono sovente eretti come demarcazioni isolanti, linee che separano ciò che è familiare da ciò che non lo è, alimentando diffidenza e paura. Ma un confine non si può ridurre a ciò che si contrappone: è anche e soprattutto ciò che collega. È dunque un invito a uscire dal proprio perimetro per accogliere il diverso, comprendere il nuovo, costruire ponti.”
I prestigiosi Taobuk Award saranno assegnati, come ogni anno, a personalità di altissimo profilo letterario, artistico, scientifico o dell’impegno civile, coerentemente con la vocazione multidisciplinare del festival e con la missione di farsi osservatorio della società attraverso un dialogo permanente con i protagonisti di un villaggio sempre più globale. La consegna avverrà nella serata di sabato 21 giugno al Teatro Antico di Taormina nel corso del Taobuk Gala, uno spettacolo che andrà in onda, come di consueto, su Rai1. Particolarmente attesi gli scrittori Peter Cameron, Joe R. Lansdale e Susanna Tamaro, tra gli assegnatari del Taobuk Award for Literary Excellence.
Taobuk farà da cornice ad una serie di iniziative volte a celebrare i 50 anni dalla prima edizione di “Horcynus Orca”, capolavoro di Stefano D’Arrigo, in collaborazione con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, presieduta da Luca Formenton e diretta da Paolo Verri. Un progetto ambizioso e articolato che attraversa tutto il Paese, dando vita ad un fitto calendario che vedrà la realizzazione di una mostra, uno spettacolo e un’importante opera di digitalizzazione. Si tratta di un anniversario che si lega profondamente al motivo conduttore di questa edizione del Festival. Molteplici i confini che il protagonista ‘Ndrja Cambria dovrà varcare. L’iniziativa coinvolgerà anche l’editore Rizzoli, che sta ripubblicando le opere dello scrittore, per approdare poi nelle scuole di Sicilia, Calabria Piemonte e Lombardia con oltre 1000 copie distribuite agli studenti, coinvolti in un lavoro di lettura e commento del testo, i cui risultati saranno presentati al Salone del Libro di Torino e a Taobuk, dove le classi più meritevoli vinceranno un soggiorno. Un risvolto non secondario verrà, infine, dalla digitalizzazione dei principali documenti relativi alla vicenda editoriale di “Horcynus Orca”, grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e di Pavia. Infine, domenica 22 Giugno nella cornice del Teatro Antico di Taormina, il festival accoglierà un suggestivo spettacolo, tra musica e parole, affidato alla regia di Davide Livermore, a cui spetterà di evocare i suggestivi brani del romanzo di D’Arrigo.
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - "Le persone vogliono sentirsi sicure nelle loro città, nelle loro case. Ma l'approccio della destra è sbagliato perchè non basta rafforzare i presidi delle forze dell'ordine, che neanche fanno perchè non ci mettono soldi e mandano poliziotti a fare la guardia ai centri migranti vuoti in Albania, servono presidi sociali e educativi e anche la questione del cambiamenti climatico è una questione di sicurezza". Lo dice Elly Schlein all'evento 'Chi non si ferma é perduto' sui cambiamenti climatici, organizzato dai senatori Pd in collaborazione con Deputati Pd e Fondazione Demo, alla Sala Koch al Senato.
Milano, 22 gen. (Adnkronos) - "Come ogni anno, Samsung presenta il nuovo flagship: Samsung Galaxy S25. Lo scorso anno, con Galaxy S24, abbiamo introdotto per la prima volta l’intelligenza artificiale sugli smartphone e quest’anno, con la nuova serie, facciamo un ulteriore balzo in avanti, riuscendo a dare all’intelligenza artificiale una connotazione ancora più fluida, semplice e, direi, conversazionale”. Lo spiega ai microfoni dell’Adnkronos Nicolò Bellorini Vice President Mobile eXperience division di Samsung Electronics Italia, in occasione di Samsung Galaxy Unpacked 2025, l’evento con cui l’azienda sudcoreana presenta la nuova serie di smartphone Samsung Galaxy.
Questa rivoluzione nel mondo degli smartphone AI è resa possibile da diverse innovazioni, la multimodalità in primis, come sottolinea Bellorini: “Samsung Galaxy S25 è in grado di capire perfettamente il contesto nel quale avvengono le richieste, perché comprende voce, video, suoni, testi, file Pdf e qualunque altra cosa. La seconda innovazione importante è la potenza degli agenti AI, che consente a S25 di performare task complessi, che possono andare anche da un’app all’altra”.
I più recenti top di gamma di Samsung portano infatti le capacità di Galaxy AI a un livello superiore, con un’elaborazione AI avanzata direttamente sul dispositivo, migliorando ulteriormente il comparto fotografico leader del settore Galaxy grazie a ProVisual Engine di nuova generazione e offrendo prestazioni eccezionali grazie al processore Qualcomm Snapdragon 8 Elite per Galaxy.
La nuova serie Galaxy S25 stabilisce così un nuovo standard per l’AI mobile, garantendo l’esperienza mobile più naturale e consapevole mai raggiunta, e rappresenta il primo passo nella visione di Samsung di cambiare il modo in cui gli utenti interagiscono con i loro smartphone e con il mondo che li circonda.
“Come l’anno scorso, sono tre i modelli disponibili, Galaxy S25 Ultra, Galaxy S25+ e Galaxy S25, con vari tagli di memoria - conclude il Vice President Mobile eXperience division di Samsung Electronics Italia - da 128Gb fino 1Tb, tutti con 12Gb di Ram”.
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - "Quale è la visione del governo Meloni di fronti ai cambiamenti climatici? E' semplice, basta fare così". Lo dice Elly Schlein tappandosi gli occhi all'evento 'Chi non si ferma é perduto' sui cambiamenti climatici, organizzato dai senatori Pd in collaborazione con Deputati Pd e Fondazione Demo, alla Sala Koch al Senato. "Come facevamo da bambini, quando c'era qualcosa che ci faceva paura. Ma il prezzo della non conversione, del non affrontare i cambiamenti climatici è molto più costoso che farlo".
"Quanta competitività perdono le aziende italiane rispetto" ad altri Paesi dove si investe in rinnovabili? Ma "il governo non se ne occupa. Questi sono invece gli obiettivi che ci stiamo dando in vista della Cop 30" in Brasile.
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - "La Lega di Matteo Salvini non perde tempo e scavalca a destra Giorgia Meloni, sempre più legata all'internazionale nera, annunciando la decisione di aprire il dibattito per dire stop all'adesione dell'Italia dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Questa posizione, ispirata all'analogo passo compiuto ieri da Donald Trump, rappresenterebbe un grave segnale di isolamento dell'Italia a livello internazionale e dai principali organismi impegnati nella tutela della salute globale". Così Angelo Bonelli co-portavoce di Europa Verde e parlamentare di Avs.
"L'Oms non è solo un'istituzione scientifica di riferimento, ma un baluardo nella lotta contro pandemie, malattie croniche e disuguaglianze sanitarie in Africa e nei Paesi più poveri. Quando, a metà del XIX secolo, la peste, il colera e la febbre gialla hanno scatenato ondate mortali in un mondo appena industrializzato e interconnesso, l’adozione di un approccio globale alla salute è diventata un imperativo. Medici, scienziati, presidenti e primi ministri convocarono con urgenza la Conferenza Sanitaria Internazionale di Parigi nel 1851, un precursore di quella che oggi è la più grande del suo genere: l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nota come Oms. In mezzo alle crisi, ai conflitti, alla continua minaccia di epidemie e ai cambiamenti climatici, l’Oms ha reagito: dalle guerre a Gaza, in Sudan e in Ucraina fino a garantire l’arrivo di vaccini e forniture mediche salvavita in aree remote o pericolose, svolgendo un ruolo fondamentale di indirizzo nel rispondere all'emergenza Covid-19".
"La Lega dimostra ancora una volta un approccio irresponsabile, che antepone logiche ideologiche e sovraniste al benessere dei cittadini. Interrompere la nostra adesione all'Oms significa rinunciare a strumenti essenziali di coordinamento globale, scambio di conoscenze e accesso a risorse indispensabili per affrontare emergenze sanitarie. Andrebbero ignorati: ma siccome governano il Paese è bene sapere cosa pensano di questa folle proposta il Ministro della salute Schillaci, la premier Giorgia Meloni e la maggioranza di destra che sostiene il suo governo" conclude Bonelli.
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - L'Istituto per il Credito Sportivo e Culturale ('Icsc') torna per la seconda volta sul mercato delle emissioni Esg portando a termine con straordinario successo il collocamento di un prestito obbligazionario Social unsecured senior preferred dedicato al supporto di investimenti ad elevato impatto nei settori Sport e Cultura, riservato agli investitori istituzionali.
L’operazione ha registrato ordini complessivi per circa 2 miliardi di euro, pari a oltre 6 volte l’offerta iniziale. L’emissione ha visto la partecipazione di un’ampia platea di sottoscrittori nazionali ed esteri per il 45%, in particolare Germania/Austria (24%), a dimostrazione del crescente interesse degli investitori per il settore delle infrastrutture sociali in Italia.
Il prestito obbligazionario, con scadenza a cinque anni e cedola a tasso fisso annua del 3,50%, costituisce la prima emissione a valere sul programma Emtn (Euro Medium Term Note) da 1 miliardo di euro pubblicato il 19 dicembre 2024, la seconda per Icsc dopo l’emissione stand alone del 2022. Il rating del Social Bond è stimato in linea con quelli assegnati alla Banca dalle agenzie S&P e DBRS, rispettivamente pari a BBB- (Stable) e BBB (Positive).
I proventi dell’emissione saranno utilizzati per sostenere investimenti ad elevato impatto sociale nei settori Sport e Cultura, in linea con la missione dell’Istituto e gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
“L’emissione del nuovo Social Bond riflette il crescente impegno di Icsc sul fronte della finanza sostenibile, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo dei settori Sport e Cultura. La straordinaria domanda da parte degli investitori istituzionali conferma la fiducia dei mercati nei confronti di Icsc, riconoscendone la consolidata capacità di mobilitare capitali a lungo termine secondo principi di sostenibilità, responsabilità e inclusione sociale, equità intergenerazionale. Lo Sport e la Cultura rappresentano in misura crescente asset class in grado di generare significative opportunità di investimento a impatto, creando valore economico e sociale, reale e duraturo per il Paese", ha commentato l’Amministratore Delegato Antonella Baldino.
Il bond, ammesso alla negoziazione presso il mercato regolamentato della Borsa del Lussemburgo, è stato emesso a valere sul Social Bond Framework di Icsc, pubblicato nel luglio 2022, che ha ottenuto una favorevole Second Party Opinion rilasciata da Iss Corporate Solutions, confermando l’allineamento agli Icma Principles e la robustezza degli Eligibility Criteria.
Imi-Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco Santander e Morgan Stanley hanno agito in qualità di Joint Lead Managers del collocamento.