Una vera e propria “organizzazione criminale” composta da calciatori, ex calciatori, titolari di ricevitorie e liberi professionisti, con l’obiettivo di manipolare gli incontri di calcio per poter scommettere forti somme e arrivando così a falsare i “campionati di serie B e Lega Pro in corso”, incidendo “sulle ultime fasi del campionato, con gravi danni per le società, per gli scommettitori leali e per la regolarità delle competizioni sportive”.
L’ordinanza del Gip, Guido Salvini, ricostruisce l’indagine che ha portato stamani all’arresto di 16 persone, tra cui l’ex capitano della Lazio e attaccante della nazionale, Beppe Signori, e a iscrivere nel registro degli indagati 44 persone per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. Tra questi anche Stefano Bettarini e Cristiano Doni, storico capitano-bandiera dell’Atalanta. La squadra bergamasca rischia di vedersi cancellare la promozione in A appena conquistata. Doni, infatti, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, è l’uomo di riferimento dell’associazione per falsare le partite dell’Atalanta. In particolare gli incontri con Ascoli, Padova e Piacenza.
Alcune delle persone coinvolte nell’inchiesta “indicavano nel capitano dell’Atalanta Cristiano Doni uno dei calciatori che avevano realizzato la combine unitamente al difensore del Piacenza Gervasoni Carlo”, scrive il Gip per la partita Atalanta-Piacenza del 19 marzo scorso che finì 3-0, risultato che era “l’obiettivo dell’organizzazione” che aveva scommesso sul match. Il gip segnala inoltre la “seconda rete di Cristiano Doni su calcio di rigore assegnato per un fallo di Gervasoni”, il difensore del Piacenza. Sulla partita scommise anche Stefano Bettarini, soprannominato “il bello”. In un sms intercettato l’ordine: “Fai 1852 al Bello (Bettarini Stefano) 1 Atalanta i soldi li ha Angelo lui è in attivo”. L’incontro di calcio Atalanta-Piacenza, prosegue il gip, “veniva pianificato in Bologna e precisamente in via Bassi 7, presso lo studio Professionisti Associati”. Su quella partita Beppe Signori “ha investito 60.000 euro”.
Seguendo il flusso di scommesse di Signori, inoltre, gli inquirenti sono arrivati a scoprire che il gruppo ha tentato di falsare anche l’incontro Inter-Lecce, ma fallendo nell’intento: la vittoria della squadra milanese per tre reti a zero. L’obiettivo fu mancato, così Massimo Erodiani, uno degli uomini chiave dell’organizzazione, telefona a Francesco Giannone (indicato come “organizzatore, promotore e scommettitore su eventi sportivi manipolati”) per comunicargli che la sua preoccupazione “è in primis fare recuperare i soldi a te… a Manlio (Bruni) e a Beppe (Signori)… la prossima partita ve la diamo gratis e loro recuperano tutto”. L’ex attaccante della Nazionale aveva scommesso “150mila euro”. Il bomber è indicato, inoltre, come “elemento centrale del gruppo di scommettitori di Bologna” e partecipava alle riunioni “per la pianificazione delle partite e delle scommesse”. Per raggiungere l’obiettivo, inoltre, gli inquirenti hanno accertato che almeno in un episodio l’organizzazione è arrivata a somministrare dei calmanti ai giocatori della Cremonese per far sì che giocassero al dì sotto delle loro possibilità. Al termine della partita cinque giocatori e un massaggiatore della squadra si erano sentiti male. Da quell’episodio ha preso il via l’inchiesta.
Il sistema era piuttosto semplice ma ben organizzato. Una sorta di società in cui la testa, composta da Signori e controllava due settori separati: uno dedicato a corrompere i giocatori, l’altro a gestire le scommesse. E, “quasi un sodalizio nel sodalizio”, ci sono “più gruppi di scommettitori” che ne “costituiscono un punto di riferimento stabile”. Gruppi “omogenei” che “anticipano quasi sempre il denaro necessario per pagare i giocatori corrotti”. Cosi facendo l’organizzazione riusciva a “manipolare contemporaneamente anche cinque partite” anche grazie a un “tariffario di massima per la compera” degli incontri. Secondo quanto scrive il Gip nell’ordinanza, il giro d’affari e l’attività dell’associazione, crea “un terreno fertile per l’insinuazione di elementi di una criminalità organizzata ai più alti livelli”. Nella misura di custodia cautelare, infatti, si segnala “la presenza tra gli investitori e scommettitori di alcuni gruppi dai contorni incerti, quale quello degli zingari”, a capo del quale c’era Almir Gegic detto “lo zingaro”, slovacco arrestato nell’operazione. Inoltre era presente anche un gruppo albanese. Il gip spiega che “sono investiti da questi gruppi per ogni partita truccata capitali dell’ordine delle centinaia di migliaia di euro” di cui non è nota la “provenienza”, dunque non si possono “escludere fatti di riciclaggio”.
Cronaca
Calcio scommesse, 16 arresti tra cui Signori Indagati Bettarini e Cristiano Doni
L'inchiesta partita da una denuncia della Cremonese. Gli inquirenti hanno scoperto l'esistenza di una "organizzazione criminale" che tentava, corrompendo i giocatori, di falsare le partite e scommettere sul risultato finale senza rischi. Così facendo, secondo il Gip Guido Salvini, sono stati influenzati i campionati di serie B e Lega Pro. L'Atalanta rischia di vedersi cancellare la promozione in A
Una vera e propria “organizzazione criminale” composta da calciatori, ex calciatori, titolari di ricevitorie e liberi professionisti, con l’obiettivo di manipolare gli incontri di calcio per poter scommettere forti somme e arrivando così a falsare i “campionati di serie B e Lega Pro in corso”, incidendo “sulle ultime fasi del campionato, con gravi danni per le società, per gli scommettitori leali e per la regolarità delle competizioni sportive”.
L’ordinanza del Gip, Guido Salvini, ricostruisce l’indagine che ha portato stamani all’arresto di 16 persone, tra cui l’ex capitano della Lazio e attaccante della nazionale, Beppe Signori, e a iscrivere nel registro degli indagati 44 persone per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. Tra questi anche Stefano Bettarini e Cristiano Doni, storico capitano-bandiera dell’Atalanta. La squadra bergamasca rischia di vedersi cancellare la promozione in A appena conquistata. Doni, infatti, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, è l’uomo di riferimento dell’associazione per falsare le partite dell’Atalanta. In particolare gli incontri con Ascoli, Padova e Piacenza.
Alcune delle persone coinvolte nell’inchiesta “indicavano nel capitano dell’Atalanta Cristiano Doni uno dei calciatori che avevano realizzato la combine unitamente al difensore del Piacenza Gervasoni Carlo”, scrive il Gip per la partita Atalanta-Piacenza del 19 marzo scorso che finì 3-0, risultato che era “l’obiettivo dell’organizzazione” che aveva scommesso sul match. Il gip segnala inoltre la “seconda rete di Cristiano Doni su calcio di rigore assegnato per un fallo di Gervasoni”, il difensore del Piacenza. Sulla partita scommise anche Stefano Bettarini, soprannominato “il bello”. In un sms intercettato l’ordine: “Fai 1852 al Bello (Bettarini Stefano) 1 Atalanta i soldi li ha Angelo lui è in attivo”. L’incontro di calcio Atalanta-Piacenza, prosegue il gip, “veniva pianificato in Bologna e precisamente in via Bassi 7, presso lo studio Professionisti Associati”. Su quella partita Beppe Signori “ha investito 60.000 euro”.
Seguendo il flusso di scommesse di Signori, inoltre, gli inquirenti sono arrivati a scoprire che il gruppo ha tentato di falsare anche l’incontro Inter-Lecce, ma fallendo nell’intento: la vittoria della squadra milanese per tre reti a zero. L’obiettivo fu mancato, così Massimo Erodiani, uno degli uomini chiave dell’organizzazione, telefona a Francesco Giannone (indicato come “organizzatore, promotore e scommettitore su eventi sportivi manipolati”) per comunicargli che la sua preoccupazione “è in primis fare recuperare i soldi a te… a Manlio (Bruni) e a Beppe (Signori)… la prossima partita ve la diamo gratis e loro recuperano tutto”. L’ex attaccante della Nazionale aveva scommesso “150mila euro”. Il bomber è indicato, inoltre, come “elemento centrale del gruppo di scommettitori di Bologna” e partecipava alle riunioni “per la pianificazione delle partite e delle scommesse”. Per raggiungere l’obiettivo, inoltre, gli inquirenti hanno accertato che almeno in un episodio l’organizzazione è arrivata a somministrare dei calmanti ai giocatori della Cremonese per far sì che giocassero al dì sotto delle loro possibilità. Al termine della partita cinque giocatori e un massaggiatore della squadra si erano sentiti male. Da quell’episodio ha preso il via l’inchiesta.
Il sistema era piuttosto semplice ma ben organizzato. Una sorta di società in cui la testa, composta da Signori e controllava due settori separati: uno dedicato a corrompere i giocatori, l’altro a gestire le scommesse. E, “quasi un sodalizio nel sodalizio”, ci sono “più gruppi di scommettitori” che ne “costituiscono un punto di riferimento stabile”. Gruppi “omogenei” che “anticipano quasi sempre il denaro necessario per pagare i giocatori corrotti”. Cosi facendo l’organizzazione riusciva a “manipolare contemporaneamente anche cinque partite” anche grazie a un “tariffario di massima per la compera” degli incontri. Secondo quanto scrive il Gip nell’ordinanza, il giro d’affari e l’attività dell’associazione, crea “un terreno fertile per l’insinuazione di elementi di una criminalità organizzata ai più alti livelli”. Nella misura di custodia cautelare, infatti, si segnala “la presenza tra gli investitori e scommettitori di alcuni gruppi dai contorni incerti, quale quello degli zingari”, a capo del quale c’era Almir Gegic detto “lo zingaro”, slovacco arrestato nell’operazione. Inoltre era presente anche un gruppo albanese. Il gip spiega che “sono investiti da questi gruppi per ogni partita truccata capitali dell’ordine delle centinaia di migliaia di euro” di cui non è nota la “provenienza”, dunque non si possono “escludere fatti di riciclaggio”.
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Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Standing ovation dalla platea della convention Cpac a Washington al termine dell'intervento video della premier Giorgia Meloni. Un intervento nel quale la presidente del Consiglio ha richiamato valori e temi che uniscono conservatori europei e americani, a partire dalla difesa dei confini, ribadendo la solidità del legame tra Usa e Ue. "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno".
"So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta. Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente", ha affermato la premier.
La presidente Meloni ha fatto un passaggio sull'Ucraina ribadendo "la brutale aggressione" subito dal popolo ucraino e confidando nella collaborazione con gli Usa per raggiungere una "pace giusta e duratura" che, ha sottolineato, "può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Le "elite di sinistra" si sono "recentemente indignate per il discorso di JD Vance a Monaco in cui il vicepresidente ha giustamente affermato che prima di discutere di sicurezza, dobbiamo sapere cosa stiamo difendendo. Non stava parlando di tariffe o bilance commerciali su cui ognuno difenderà i propri interessi preservando la nostra amicizia". Mo ha sottolineato la premier Giorgia Meloni nel suo intervento al Cpac.
"Il vicepresidente Vance stava discutendo di identità, democrazia, libertà di parola. In breve, il ruolo storico e la missione dell'Europa. Molti hanno finto di essere indignati, invocando l'orgoglio europeo contro un americano che osa farci la predica. Ma lasciate che ve lo dica io, da persona orgogliosa di essere europea - ha detto ancora - Innanzitutto, se coloro che si sono indignati avessero mostrato lo stesso orgoglio quando l'Europa ha perso la sua autonomia strategica, legando la sua economia a regimi autocratici, o quando i confini europei e il nostro stile di vita sono stati minacciati dall'immigrazione illegale di massa, ora vivremmo in un'Europa più forte".
(Adnkronos) - "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno. So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta".
"Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "So che con Donald Trump alla guida degli Stati Uniti, non vedremo mai più il disastro che abbiamo visto in Afghanistan quattro anni fa. Quindi sicurezza delle frontiere, sicurezza delle frontiere, sicurezza energetica, sicurezza economica, sicurezza alimentare, difesa e sicurezza nazionale per una semplice ragione. Se non sei sicuro, non sei libero". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "C'è una crescente consapevolezza. C'è una crescente consapevolezza in Europa che la sicurezza è ora la massima priorità. Non puoi difendere la tua libertà se non hai i mezzi o il coraggio per farlo. La felicità dipende dalla libertà e la libertà dipende dal coraggio. Lo abbiamo dimostrato quando abbiamo fermato le invasioni, conquistato le nostre indipendenze e rovesciato i dittatori". Così la premier Giorgia Meloni in un messaggio al Cpac.
"E lo abbiamo fatto insieme negli ultimi tre anni in Ucraina, dove un popolo orgoglioso combatte per la propria libertà contro un'aggressione brutale. E dobbiamo continuare oggi a lavorare insieme per una pace giusta e duratura. Una pace che può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - In Ucraina "un popolo coraggioso combatte contro una brutale aggressione". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "I nostri avversari sperano che Trump si allontani da noi. Io lo conosco, e scommetto che dimostreremo che si sbagliano. Qualcuno può vedere l'Europa come distante, lontana. Io vi dico: non è così". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio alla convention Cpac a Washington.