Antonio Verro

Tutto saltato, di nuovo. Il Consiglio di amministrazione della Rai di oggi doveva approvare i palinsesti autunnali per i canali della tv di stato e, invece, fumata bianca. I cinque consiglieri di maggioranza non si presentano. Tutto spostato al 13 giugno. Un ritardo, grave, specie per la concessionaria della pubblicità Rai, la Sipra, che ora ha tempi strettissimi per presentare i palinsesti con i programmi agli inserzionisti. Presentazioni previste per il 20 e il 22 giugno. “Gravissima la mancata approvazione dei palinsesti – dichiara Carlo Verna, segretario dell’Usigrai – solo per un segnale di attenzione al ruolo che stanno svolgendo il presidente Paolo Garimberti e il direttore generale, Lorenza Lei, non apriamo oggi con urgenza la procedura di sciopero. Il tema della protesta massima – continua – è però fin d’ora inserito all’ordine del giorno dell’esecutivo Usigrai di martedì prossimo, all’indomani della riunione auspicabilmente ‘riparatoria’ del Cda”.

L’assenza dei cinque consiglieri della maggioranza, era stata in parte anticipata dalla mossa di uno dei consiglieri di centrodestra, Antonio Verro, che già ieri aveva chiesto un rinvio, preoccupante secondo molti, dell’approvazione dei palinsesti Rai. Il rinvio del Cda è stato però negato. A questo punto i consiglieri hanno deciso di assentarsi. Tutto questo getta nello scompiglio la programmazione dei programmi più importanti della Rai. Si veda il caso di Rai3, dove la partenza dei programmi di massimo ascolto sono tutti messi in discussione. Floris, Gabanelli, Dandini e Fazio sono senza ancora senza contratto. Casi preoccupanti, alla luce anche di quanto dichiarato sempre dal consigliere di Antonio Verro, che in serata è poi andato in visita a Palazzo Grazioli dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. ”Ritengo necessario – afferma Verro – uscire dalla logica di appartenenza, dell’inamovibilità e dell’immutabilità e cominciare a pensare a nuovi modelli editoriali per l’attualità politica, magari puntando anche su altri temi come l’economia e la politica internazionale”. Poi l’affondo alla terza rete. “Rai3 si configura sempre più come un’enclave separata dal resto dell’offerta aziendale”. L’Adrai, l’associazione di categoria dei dirigenti Rai, in una nota fa sapere di essere sconcertata per la mancata sottoscrizione dei relativi contratti e consentire la pianificazione operativa della nuova stagione produttiva, anche sopperendo – si legge ancora – alla pesantissima perdita del programma Annozero e del suo conduttore Michele Santoro”.

L’opposizione anche si muove. “Non soddisfatta di aver accompagnato Santoro alla porta – dichiara il senatore Fabrizio Morri del Pd – ora la maggioranza vuole che il direttore generale favorisca l’abbandono di altri professionisti, guarda caso di Rai3, che hanno fatto un bel pezzo della storia del servizio pubblico italiano e degli ascolti Rai”. Anche l’Idv interviene dopo le frasi del premier di oggi. “Dispiaciuto che Santoro lasci la Rai? Io – ha dichiarato Berlusconi – sono sincero, non posso dirlo”. “Berlusconi – ribatte il deputato dell’Italia dei Valori Leoluca Orlando – conferma in ogni occasione la propria allergia alla libertà d’informazione, attaccando giornalisti dalla schiena dritta e trasmissioni che non rispondono ai diktat di palazzo Chigi. Si dimostra ancora una volta il mandante dell’editto bulgaro e l’epuratore di Annozero“. Per ora tra conferme e smentite su quello che potranno vedere gli spettatori sui canali di Stato, l’unica cosa certa è la cancellazione, proprio, del programma di Michele Santoro. La trasmissione giornalistica di punta della Rai. La gallina dalle uova d’oro per quanto riguarda la raccolta pubblicitaria. Intanto a pochi minuti dall’inizio dell’ultima puntata, l’attenzione è alle stelle su come aprirà il programma il giornalista salernitano e cosa dirà sul suo futuro.

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