Guida giuridica al legittimo impedimento “Ecco perché votare sì al referendum”
Intervista a Guido Neppi Modona. Il vice presidente emerito della Corte Costituzionale spiega perché, dal Lodo Schifani al Lodo Alfano fino all'ultima legge ad personam, la Consulta ha sempre respinto le leggi presentate dal centrodestra in materia di giustizia. E perché il sì dei cittadini è così importante per ristabilire il giusto ruolo della maggioranza parlamentare
Il vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, Guido Neppi Modona
“La maggioranza non è onnipotente, fermiamo il tentativo di attentare alla Costituzione”. Il 12 e 13 giugno si terranno i referendum sull’acqua, nucleare e legittimo impedimento. Perché siano validi servono oltre 25milioni e trecentomila votanti. Il vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, Guido Neppi Modona, spiega le ragioni del voto al referendum e il significato dell’abrogazione del legittimo impedimento.
Partiamo dal voto per il referendum sul legittimo impedimento. Perché andare a votare?
Perché questo voto non è solo sul legittimo impedimento, ma è un voto su un certo modo di attentare alla Costituzione repubblicana. E’ per questo che è così importante.
Ha un significato tanto ampio?
Certamente. La vittoria dei “sì” significa mandare un segnale forte: i cittadini non ammettono che la maggioranza sia onnipotente. Per capirlo bisogna ricordarsi come ci si è arrivati alla legge sul legittimo impedimento.
Come?
La legge sul legittimo impedimento è del 2010, ma la sua storia viene da lontano. Le radici affondano nei tentativi del Presidente del Consiglio di garantirsi l’immunità dai processi, prima con il Lodo Schifani e poi con il Lodo Alfano. Due tra le più indecenti leggi ad personam della Repubblica.
Come fa a dire che sono leggi ad personam?
Basta guardare la cronologia delle udienze dei processi Sme, Mills e Mediaset e le date dei lavori parlamentari. Questi sono dati oggettivi. Lo scopo è bloccare i processi nei quali il Presidente del Consiglio è imputato.
Cosa prevedevano i lodi Schifani e Alfano?
Il lodo Schifani è del 2003 e vietava di processare per qualsiasi reato, anche commesso prima della nomina, cinque cariche dello Stato: il Presidente della Repubblica, del Senato, della Camera, del consiglio dei Ministri, che allora come ora era Berlusconi, e della Corte costituzionale. Gli eventuali processi già in corso si sarebbero dovuti sospendere. Ma con sollecitudine la Corte costituzionale lo fulminò.
Perché?
Perché era illegittimo: violava chiaramente il principio di uguaglianza. La Costituzione prevede che tutti i cittadini siano ugualmente sottoposti a processo penale, se commettono dei reati. Se si vogliono inserire immunità o privilegi, si deve fare una modifica costituzionale. Purtroppo la motivazione di questa sentenza non fu abbastanza chiara e quindi il problema si ripresentò con il lodo Alfano.
Perché non fu chiara?
Io di quella sentenza ho ricordi precisi perché facevo parte della Corte Costituzionale. Il problema era stato che in camera di consiglio ci siamo accorti che non c’era la maggioranza dei giudici per affrontare il problema di fondo.
Cioè?
Il problema di fondo è che queste cose possono essere fatte solo con legge costituzionale. Non basta una legge ordinaria, servono maggioranze molto ampie, perché si tratta di cambiare uno dei principi fondamentali dell’ordinamento: l’uguaglianza di tutti i cittadini. Invece non ci fu il coraggio di dirlo subito chiaramente. La sentenza sembrava quasi suggerire quali correzioni avrebbero dovuto essere apportate alla legge. Il che puntualmente avvenne con il lodo Alfano che portava qualche modifica, ma continuava ad essere una immunità mascherata.
Quindi anche il lodo Alfano venne dichiarato incostituzionale.
Certamente. E questa volta spiegando che per inserire una immunità che privilegi i ministri o titolari di alte cariche dello Stato è necessaria una legge costituzionale, con una maggioranza molto più ampia di quella di chi vince le elezioni. E’ un principio fondamentale. E’ il messaggio che si manda votando “sì” a questo referendum.
In che modo sono collegati i lodi Schifani e Alfano alla legge sul legittimo impedimento?
Dopo due sentenze della Corte è stato chiaro che non si potevano inserire immunità con una legge ordinaria. Ma la maggioranza più ampia non c’era quindi la via delle immunità era definitivamente sbarrata. I legali del Presidente del Consiglio si trovarono costretti, per raggiungere lo stesso effetto, a percorrere una via più problematica: rinviare continuamente le udienze per legittimo impedimento. E hanno pensato a una legge apposita per ampliarne l’uso.
Cos’è il legittimo impedimento? A cosa serve nel processo penale?
Il legittimo impedimento esiste da sempre nel codice di procedura penale. Si tratta dell’assoluta impossibilità dell’imputato di comparire in udienza. Se il giudice accerta che l’imputato non poteva presentarsi per un impedimento grave e assoluto, rinvia l’udienza perché possa essere presente a difendersi.
In quali casi si può essere giustificati?
Possono essere situazioni di infermità fisica, ricovero ospedaliero, detenzione all’estero, ma anche la partecipazione ai lavori parlamentari e, per i ministri, le attività istituzionali di governo, come la partecipazione al consiglio dei ministri.
Se c’è già nel codice di procedura penale, perché è stata fatta una legge apposta?
Evidentemente la disciplina ordinaria del codice non era sufficiente per il Presidente del Consiglio. Ecco quindi la legge di cui parla il referendum del 12 giugno: una legge speciale sul legittimo impedimento in cui, solo per il Presidente del Consiglio e dei ministri, gli impedimenti legittimi sono molti più ampi che per i comuni cittadini. E la Corte Costituzionale è di nuovo intervenuta.
A cosa serve il referendum, quindi, se è già intervenuta la Corte costituzionale?
La Corte ha eliminato in parte questa legge. Il referendum si riferisce a quello che è rimasto in piedi dopo la sentenza della Corte. Il quesito del referendum chiederà “ Si vuole abrogare la legge n. 51 del 2010 come risulta a seguito della sentenza della Corte costituzionale?” Sì! Ciò che è rimasto di questa sciagurata legge va definitivamente eliminato per chiarire un equivoco di fondo: cioè che la semplice maggioranza in Parlamento non è onnipotente.
Con il referendum quindi i cittadini completano il lavoro della Corte Costituzionale.
Sì. Ormai sono più di dieci anni che le preziose risorse del Parlamento e del Governo che dovrebbero essere utilizzate per l’interesse di tutti, vengono invece strumentalizzate per creare leggi ad personam per il Presidente del Consiglio. Nel frattempo altre risorse, quelle della Corte Costituzionale e del Presidente della Repubblica sono state costrette a bloccare i danni provocati alla Costituzione da queste leggi ad personam incostituzionali. Dieci anni di risorse sprecate spese, rispettivamente, per attentare alla Costituzione e per difendere la Costituzione.
Votare sì al referendum significa liberarsi dei rimasugli di queste leggi che hanno avvelenato gli ultimi dieci anni della nostra storia Repubblicana.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
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Giustizia & Impunità
Guida giuridica al legittimo impedimento
“Ecco perché votare sì al referendum”
Intervista a Guido Neppi Modona. Il vice presidente emerito della Corte Costituzionale spiega perché, dal Lodo Schifani al Lodo Alfano fino all'ultima legge ad personam, la Consulta ha sempre respinto le leggi presentate dal centrodestra in materia di giustizia. E perché il sì dei cittadini è così importante per ristabilire il giusto ruolo della maggioranza parlamentare
“La maggioranza non è onnipotente, fermiamo il tentativo di attentare alla Costituzione”. Il 12 e 13 giugno si terranno i referendum sull’acqua, nucleare e legittimo impedimento. Perché siano validi servono oltre 25milioni e trecentomila votanti. Il vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, Guido Neppi Modona, spiega le ragioni del voto al referendum e il significato dell’abrogazione del legittimo impedimento.
Partiamo dal voto per il referendum sul legittimo impedimento. Perché andare a votare?
Perché questo voto non è solo sul legittimo impedimento, ma è un voto su un certo modo di attentare alla Costituzione repubblicana. E’ per questo che è così importante.
Ha un significato tanto ampio?
Certamente. La vittoria dei “sì” significa mandare un segnale forte: i cittadini non ammettono che la maggioranza sia onnipotente. Per capirlo bisogna ricordarsi come ci si è arrivati alla legge sul legittimo impedimento.
Come?
La legge sul legittimo impedimento è del 2010, ma la sua storia viene da lontano. Le radici affondano nei tentativi del Presidente del Consiglio di garantirsi l’immunità dai processi, prima con il Lodo Schifani e poi con il Lodo Alfano. Due tra le più indecenti leggi ad personam della Repubblica.
Come fa a dire che sono leggi ad personam?
Basta guardare la cronologia delle udienze dei processi Sme, Mills e Mediaset e le date dei lavori parlamentari. Questi sono dati oggettivi. Lo scopo è bloccare i processi nei quali il Presidente del Consiglio è imputato.
Cosa prevedevano i lodi Schifani e Alfano?
Il lodo Schifani è del 2003 e vietava di processare per qualsiasi reato, anche commesso prima della nomina, cinque cariche dello Stato: il Presidente della Repubblica, del Senato, della Camera, del consiglio dei Ministri, che allora come ora era Berlusconi, e della Corte costituzionale. Gli eventuali processi già in corso si sarebbero dovuti sospendere. Ma con sollecitudine la Corte costituzionale lo fulminò.
Perché?
Perché era illegittimo: violava chiaramente il principio di uguaglianza. La Costituzione prevede che tutti i cittadini siano ugualmente sottoposti a processo penale, se commettono dei reati. Se si vogliono inserire immunità o privilegi, si deve fare una modifica costituzionale. Purtroppo la motivazione di questa sentenza non fu abbastanza chiara e quindi il problema si ripresentò con il lodo Alfano.
Perché non fu chiara?
Io di quella sentenza ho ricordi precisi perché facevo parte della Corte Costituzionale. Il problema era stato che in camera di consiglio ci siamo accorti che non c’era la maggioranza dei giudici per affrontare il problema di fondo.
Cioè?
Il problema di fondo è che queste cose possono essere fatte solo con legge costituzionale. Non basta una legge ordinaria, servono maggioranze molto ampie, perché si tratta di cambiare uno dei principi fondamentali dell’ordinamento: l’uguaglianza di tutti i cittadini. Invece non ci fu il coraggio di dirlo subito chiaramente. La sentenza sembrava quasi suggerire quali correzioni avrebbero dovuto essere apportate alla legge. Il che puntualmente avvenne con il lodo Alfano che portava qualche modifica, ma continuava ad essere una immunità mascherata.
Quindi anche il lodo Alfano venne dichiarato incostituzionale.
Certamente. E questa volta spiegando che per inserire una immunità che privilegi i ministri o titolari di alte cariche dello Stato è necessaria una legge costituzionale, con una maggioranza molto più ampia di quella di chi vince le elezioni. E’ un principio fondamentale. E’ il messaggio che si manda votando “sì” a questo referendum.
In che modo sono collegati i lodi Schifani e Alfano alla legge sul legittimo impedimento?
Dopo due sentenze della Corte è stato chiaro che non si potevano inserire immunità con una legge ordinaria. Ma la maggioranza più ampia non c’era quindi la via delle immunità era definitivamente sbarrata. I legali del Presidente del Consiglio si trovarono costretti, per raggiungere lo stesso effetto, a percorrere una via più problematica: rinviare continuamente le udienze per legittimo impedimento. E hanno pensato a una legge apposita per ampliarne l’uso.
Cos’è il legittimo impedimento? A cosa serve nel processo penale?
Il legittimo impedimento esiste da sempre nel codice di procedura penale. Si tratta dell’assoluta impossibilità dell’imputato di comparire in udienza. Se il giudice accerta che l’imputato non poteva presentarsi per un impedimento grave e assoluto, rinvia l’udienza perché possa essere presente a difendersi.
In quali casi si può essere giustificati?
Possono essere situazioni di infermità fisica, ricovero ospedaliero, detenzione all’estero, ma anche la partecipazione ai lavori parlamentari e, per i ministri, le attività istituzionali di governo, come la partecipazione al consiglio dei ministri.
Se c’è già nel codice di procedura penale, perché è stata fatta una legge apposta?
Evidentemente la disciplina ordinaria del codice non era sufficiente per il Presidente del Consiglio. Ecco quindi la legge di cui parla il referendum del 12 giugno: una legge speciale sul legittimo impedimento in cui, solo per il Presidente del Consiglio e dei ministri, gli impedimenti legittimi sono molti più ampi che per i comuni cittadini. E la Corte Costituzionale è di nuovo intervenuta.
A cosa serve il referendum, quindi, se è già intervenuta la Corte costituzionale?
La Corte ha eliminato in parte questa legge. Il referendum si riferisce a quello che è rimasto in piedi dopo la sentenza della Corte. Il quesito del referendum chiederà “ Si vuole abrogare la legge n. 51 del 2010 come risulta a seguito della sentenza della Corte costituzionale?” Sì! Ciò che è rimasto di questa sciagurata legge va definitivamente eliminato per chiarire un equivoco di fondo: cioè che la semplice maggioranza in Parlamento non è onnipotente.
Con il referendum quindi i cittadini completano il lavoro della Corte Costituzionale.
Sì. Ormai sono più di dieci anni che le preziose risorse del Parlamento e del Governo che dovrebbero essere utilizzate per l’interesse di tutti, vengono invece strumentalizzate per creare leggi ad personam per il Presidente del Consiglio. Nel frattempo altre risorse, quelle della Corte Costituzionale e del Presidente della Repubblica sono state costrette a bloccare i danni provocati alla Costituzione da queste leggi ad personam incostituzionali. Dieci anni di risorse sprecate spese, rispettivamente, per attentare alla Costituzione e per difendere la Costituzione.
Votare sì al referendum significa liberarsi dei rimasugli di queste leggi che hanno avvelenato gli ultimi dieci anni della nostra storia Repubblicana.
PERCHÉ NO
di Marco Travaglio e Silvia Truzzi 12€ AcquistaArticolo Precedente
Dal processo breve al legittimo impedimento
storia di una legge ad personam
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Mafia, stralciata la posizione di Raffaele
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Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".