- Infografici del giorno – Scelte referendum
Obiettivo: superare il quorum. E le urne chiudono al primo giorno a un soffio dall’obiettivo. Tutti i quattro questiti alle 22 superano il 41% dei 47,1 milioni di italiani aventi diritto. Il dato non tiene conto dei 3,3 milioni di italiani residenti all’estero. Per il quesito numero uno (servizi pubblici locali) ha votato il 41,14%; per il quesito numero due (tariffa servizio idrico) il 41,14%; per il quesito numero tre (nucleare) il 41,11%; per il quesito numero quattro (legittimo impedimento) il 41,10%. Il quorum e’ vicino. Nel 2003 per i referendum alle 22 votò il 17,5% ed il dato finale in Italia fu del 25,9%. Nel 2005 alle 22 votò il 18,7% ed il dato finale in Italia fu del 26%. Nel 2006 alle 22 voto’ il 35% ed il dato finale in Italia fu del 53,8%. Nel 2009 alle 22 votò il 16,7% e il dato finale in Italia fu del 24,2%. Se, per ipotesi, nessun italiano all’estero avesse votato, il quorum sarebbe raggiunto con un’affluenza in Italia del 53,5%. Le urne per i referendum 2011 sono chiuse dalle ore 22.
Hanno riaperto oggi (ultimo giorno disponibile) dalle ore 7 alle 15. Il ministero dell’Interno ricorda che gli elettori residenti in Italia, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire un documento di riconoscimento e la tessera elettorale personale. Chi avesse smarrito la propria tessera elettorale personale, potrà chiederne un duplicato agli uffici comunali anche domani per tutta la durata delle operazioni di voto.
Prosegue dunque il trend positivo. E come riporta il sito del Viminale, il dato rimane particolarmente significativo. Perché? Dalle serie storiche ripescate in archivio dalla Direzione centrale dei servizi elettorali del Viminale emergono due costanti: dal 1974, il quorum alle 15 del lunedì è scattato solo quando l’affluenza dei votanti aveva superato il 10% alle 12 della domenica (con tre eccezioni nell’87, nel ’91 e nel ’93) e aveva scavallato la soglia di sicurezza del 45% la domenica sera. Il quorum dunque è possibile, almeno stando ai calcoli degli esperti di statistica.
Sul sito del Viminale è possibile anche rivedere i dati di affluenza di tutti i passati referendum popolari dal 1974 al 1993 nonché i risultati complessivi di tutte le consultazioni dal 1946.
Ecco la cronaca minuto per minuto
Lunedì 13 giugno 2011
07.00 – Riaprono i seggi fino alle 15
Sono state riaperte pochi minuti fale oltre 61 mila sezioni elettorali per i quattro referendum su servizi pubblici locali, tariffe dell’acqua, energia nucleare e legittimo impedimento. I seggi chiuderanno definitivamente alle ore 15 di oggi. Ieri alle ore 22 aveva votato il 41,1 per cento degli aventi diritto. Per la validità dei referendum dovrà recarsi alle urne il 50 per cento, più uno, degli elettori.
19.53 Di Pietro: “Se raggiungiamo quorum è una vittoria di tutti”
“E’ come la scalata del K2, ma vedo già la vetta. Ce la possiamo fare, tutti insieme. Molti esponenti del centrodestra hanno cambiato idea e adesso esortano i cittadini ad andare a votare, altrimenti la vittoria verrà attribuita solo al centrosinistra. Hanno ragione perché, se si raggiunge il quorum, sarà la vittoria di tutti”. Lo afferma il leader dell’Idv Antonio di Pietro sulla sua pagina di Facebook. “Infatti – prosegue – l’aria, l’acqua e l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge sono temi che non hanno colore politico. E lo diciamo noi che abbiamo raccolto oltre due milioni di firme per i referendum sul nucleare e sul legittimo impedimento. Meglio socializzare la vittoria che personalizzare la sconfitta”.
19.08 Bossi: “Spero che la gente non vada a votare”
“E’ assolutamente inutile, spero che la gente non vada a votare”. Lo ha detto, riferendosi ai referendum, il leader della Lega Umberto Bossi prima di inaugurare un nuovo presidio a Lesa, nel novarese. Secondo il senatur, i referendum “non sono una verifica per il governo, anche perché durate l’ultimo Consiglio dei ministri Berlusconi mi ha dato il compito di fare una nuova legge sull’acqua. Per quanto riguarda il nucleare, io e Calderoli l’abbiamo spostato di 10 anni. Per cui andare a votare è inutile”.
18.32 Crespi: “Proiezioni ci danno dato finale sopra il 55%”
“L’affluenza delle 12 si attesta per tutti i quattro quesiti referendari sopra 11,5%. La proiezione finale calcolata sulla base di questa affluenza ci consegna un dato gia’ sopra il 55% al netto del voto all’estero, ma non mi sorprenderei se il dato fosse anche piu’ alto. Se alle ore 22 l’affluenza si attestera’ sopra il 40% per il quorum sarà cosa fatta, anche perché questo dato incentiva gli elettori a recarsi alle urne”. L’ha detto al giornale online Clandestinoweb.com Luigi Crespi, direttore dell’istituto demoscopico Crespi Ricerche.
16.49 – Polverini: “Ho votato tre sì e un no”
“Ho votato tre sì e un no”. Lo ha detto la presidente della Regione Lazio Renata Polverini dopo aver votato per i referendum al seggio in una scuola di San Saba a Roma. “Adesso decidete voi – ha aggiunto scherzando – qual è il no. Poi il voto è segreto e ho già detto troppo”. Nei giorni scorsi Polverini aveva anticipato il sì per il nucleare, ma non si era sbilanciata sugli altri quesiti, pur sottolineando che avrebbe ritirato “tutte e quattro le schede”.
15.32 – Bersani esulta via FB, ho trovato la fila
“Affluenza alle 12 sopra l’11%. Io ho trovato la fila per votare”. Pier Luigi Bersani, sul suo profilo di Facebook, posta un breve commento in cui traspare una certa soddisfazione per il primo dato relativo all’affluenza ai referendum. Il leader Pd ha votato in prima mattinata a Piacenza.
15.22 – Beppe Grillo: “L’Italia migliore ha votato oggi”
“Questa mattina ho votato. Lo scrutatore era il mio vicino di casa. Mi ha chiesto ‘lei chi è?’, gli ho dato la carta di identità e dopo avermi guardato bene in faccia mi ha detto ‘si accomodi all’uno’. E’ stato perfetto. Ho avuto quattro orgasmi in cabina. Ho gridato ‘Sì, Sììì, Sìììì, Sìììììììììì!’ mentre facevo una croce sulle schede”. Beppe Grillo, sul suo blog, racconta l’entusiasmo del voto referendario. “C’era l’atmosfera della prima volta, di quando vai all’appuntamento con una ragazza che, incredibilmente, ha accettato di uscire proprio con te. Erano anni che non godevo così – scrive -. Andare alla scuola comunale è stato un atto religioso, ero vestito come a messa per un battesimo o per un matrimonio, a braccetto con la mia signora e per mano il mio ultimo figlio. L’Italia migliore oggi ha votato, voterà, lo farà domani”. Grillo prosegue: “Quanti saremo? In ogni caso ci conteremo qualunque sia la nostra idea, la nostra condizione sociale, la nostra età. Ci conteremo e sapremo quante decine di milioni di fratelli e sorelle abbiamo”. Criticando tutti i partiti e Confindustria, il comico genovese sollecita: “Oggi e domani ognuno conta uno. Chi non vota non si creda assolto. Come diceva Faber ‘Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti’. Votate e fate votare fino all’ultimo minuto di lunedì. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure”.
15.00 – Idv: “A Roma non fanno votare i rappresentanti dei comitati”
“Ci stanno giungendo diverse segnalazioni secondo le quali i presidenti di seggio non riconoscono ai rappresentanti dei vari comitati referendari il dirito di votare nel seggio nel quale prestano servizio, così come previsto dalla normativa. Il problema riguarderebbe esclusivamente i seggi della città di Roma.” Lo dichiara in una nota il segretario regionale dell’Italia dei Valori, Vincenzo Maruccio. “Si tratta di un abuso che non ha spiegazioni normative e che siamo pronti a perseguire attraverso una denuncia formale. Chiediamo nel frattempo, affinchè le operazioni di voto possano svolgersi regolarmente, un pronunciamento formale del Comune e dell’ufficio elettorale, che sblocchi questa situazione e che consenta ai nostri volontari, n migliaio, spesso studenti fuori sede lontani molti chilometri dalla propria residenza, di votare regolarmente.”
14.13 – Milano, alle 12 il 9,48 per cento cittadini votato per i locali
Alle ore 12 sono stati il 9,48% degli aventi diritto, i cittadini che hanno votato per i 5 referendum consultivi di Milano. Oltre alle 4 consultazioni nazionali nel capoluogo lombardo infatti i residenti sono stati chiamati ad esprimersi su quesiti che riguardano l’estensione dell’ecopass, verde, mantenimento del ‘giardino botanico’ dell’Expo a conclusione della manifestazione e sistemazione della Darsena dei navigli. Per questi referendum, a diferenza di quelli abrogativi, il quorum è fissato al 30% degli aventi diritto.
14.02 – Prima affluenza a due cifre, quorum sempre raggiunto
Qualunque sia stato il quesito referendario ed il tipo di referendum, la consultazione degli archivi del Viminale dice che quando la prima rilevazione dell’affluenza alle urne è stata a due cifre, come nel caso di oggi, si è sempre raggiunto il quorum. Che si sia votato in un solo giorno o in due giorni; che sia andati alle urne solo in Italia o che sia stata data opportunità anche agli italiani all’estero; che la prima rilevazione sia stata fatta alle ore 11 o alle 12, il dato finale è rimasto omogeneo: il quorum è stato sempre superato.
13.59 – Idv seguirà spoglio dalla sede del partito
L’Italia dei Valori, promotrice del referendum sul nucleare e sul legittimo impedimento, seguira’ lo spoglio delle schede referendarie a Roma, nella sede nazionale del partito in via Santa Maria in Via. Lo rende noto un comunicato stampa del partito.
13.50 – Quesito 2, alle 12 ha votato l’11,64 per cento
E’ stata dell’ 11,64% l’affluenza alle ore 12 in Italia per il quesito referendario n. 2, con cui si chiede l’abrogazione parziale della norma per la DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO IN BASE ALL’ADEGUATA REMUNERAZIONE DEL CAPITALE INVESTITO. Lo si rileva dal sito del Ministero dell’Interno.
13.37 – Quesito 4, alle 12 ha votato l’11,63 per cento
E’ stata del 11,63% l’affluenza alleore 12 in Italia per il quesito referendario n. 4, con cui si chiede l’abrogazione di norme in materia di LEGITTIMO IMPEDIMENTO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E DEI MINISTRI A COMPARIRE IN UDIENZA PENALE. Lo si rileva dal sito del Ministero dell’Interno.
13.37 – Quesito 3, alle 12 ha votato l’11,63 per cento
E’ stata dell’ 11,63% l’affluenzaalle ore 12 in Italia per il quesito referendario n. 3, con cui si chiede l’abrogazione parziale di norme relative a NUOVE CENTRALI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA NUCLEARE. Lo si rileva dal sito del Ministero dell’Interno.
13.25 – Quesito 1, alle 12 ha votato l’11,64 per cento
E’ stata del 11,64% l’affluenza alleore 12 in Italia per il quesito referendario n. 1, con cui si chiede l’abrogazione di norme relative alle MODALIT· DI AFFIDAMENTO E GESTIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI DI RILEVANZA ECONOMICA. Lo si rileva dal sito del Ministero dell’Interno.
13.10 – Pd: “Ottima affluenza alle 12 fa ben sperare”
“Ottima la tendenza fatta registrare alle ore 12. Un dato superiore a quelli dei referendum in cui è stato raggiunto il quorum. Questo fa ben sperare nel risultato finale”. Lo afferma Nico Stumpo, responsabile Organizzazione del Pd.
13.06 – Dati Comune di Milano, affluenza alle 12 è al 10,15 per cento
A Milano per quanto riguarda i quesiti nazionali l’affluenza alle 12 si attesta al 10,15 per cento: su 950.625 iscritti hanno votato dunque 96.451 persone. Quanto ai cinque quesiti locali, l’affluenza è del 9,47 per cento
12.00 – L’affluenza alle 12 Regione per Regione
Per quanto riguarda la percentuale dei votanti Regione per Regione, rilevata alle ore 12 dal Ministero dell’Interno, è l’Emilia Romagna (Leggi l’articolo) la Regione dove si è votato di più (16,9 per cento per tutti e 4 i quesiti); seguita da Liguria (15, 5 per cento), Valle D’Aosta (15, 5 per cento) e Toscana (14,8 per cento). A votare meno invece sono stati i cittadini della Calabria (6,8 per cento), della Basilicata (7,7 per cento) eSicilia (8,3 per cento). Ecco gli altri dati: Piemonte (12,6 per cento); Lombardia (11,8 per cento); Trentino Alto Adige (14,2 per cento); Veneto (13 per cento); Friuli Venezia Giulia (14, 2 per cento); Umbria (11,4 per cento); Marche (12, 3 per cento); Lazio (12,1 per cento); Abruzzo (10, 1 per cento); Molise (9,8 per cento); Campania (8,8 per cento); Puglia (8,8 per cento); Sardegna (10, 6 per cento). Nei capoluoghi di Regione, a far la parte del leone sono Bolzano e Firenze con il 18,3 per cento di affluenza alle 12 di oggi. Segue Genova con il 17,2 per cento e Venezia con il 17. Poi Bologna (16,6), Aosta (16,5); Trieste(15,1); Ancona (15,1); Roma (13,4); Perugia (13,9); Cagliari (12,7); Campobasso (12,5); Torino (12,3);Bari (12,3); Potenza (10,6); L’Aquila (10,4); Napoli (10,4); Milano (10,1); Palermo (9,8); Catanzaro (9,6).
12.53 – Alemanno: “Fuorvianti i quesiti sull’acqua”
I quesiti referendari sull’acqua “sono fuorvianti perché nessuno può essere contro l’acqua pubblica” e l’attuale legge non impone “di privatizzare l’acqua, ma di trovare attraverso i privati, gestori più efficienti”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che pur essendosi recato al seggio stamane per votare ha ritirato solo la scheda grigia, quella relativa al quesito sul nucleare. “La legge certamente va cambiata e migliorata per avere maggiori garanzie sull’interesse pubblico dell’acqua”, ha poi precisato il sindaco a margine di una parata ai Fori Imperiali, ribadendo che “ci vuole un’authority che tuteli i prezzi e il bene pubblico”.
12.35: Dati Viminale metà dei comuni, affluenza oltre l’11 per cento
Procede in maniera progressiva la pubblicazione da parte del Viminale dei dati sull’affluenza alle urne al referendum. Un primo dato, molto basso, intorno al 5%, era stato pubblicato qualche attimo dopo le 12 ma riferito solo a pochissimi comuni.Adesso con i numeri relativi a metà dei comuni (poco meno di 4mila su 8.092) l’affluenza è di poco superiore al 10% in media. Nel dettaglio, il primo quesito sull’acqua è al 10,67%, il secondo al 10,66%, il nucleare al 10,65% e il legittimo impedimento al 10,57%.
12.25 – Viminale, affluenza oltre il 10 per cento alle 12.00 (dati di 3629 comuni su 8.092)
Con i dati di 3.629 comuni su 8.092, per il primo quesito sull’acqua l’affluenza è al 10,62 per cento. 10,55 per cento l’affluenza sul secondo quesito. 10,60 per cento sul nucleare e 10,51 per cento sul legittimo impedimento.
12.14 – Napolitano va votato al solito seggio
Il presidente della Repubblica,Giorgio Napolitano, è andato stamane a votare per i referendum al solito seggio del Rione Monti, in Via Panisperna. Il capo dello Stato è stato accolto dal saluto dei numerosi cittadini sia all’esterno che all’interno del seggio.
12.12 – A Gorizia si vota anche per tre quesiti comunali
A Gorizia, oltre ai quattro referendum nazionali, si sono aperte le operazioni di voto in 17 uffici di sezione per tre consultazioni comunali. Sono tre i quesiti proposti dal comitato promotore: l’abolizione del quorum per i referendum consultivi comunali, una diversa composizione del Comitato dei garanti e l’istituzione della “Delibera di iniziativa popolare”. Alle 11.00, secondo i dati forniti dall’Ufficio elettorale del Comune, avevano votato 1.670 dei 31.994 aventi diritto (5,40%). I residenti di Gorizia possono votare fino alle 20.00 di stasera, quando chiuderanno i seggi, allestiti in locali differenti da quelli in cui si vota per i referendum nazionali. La conclusione delle operazioni di spoglio per questa consultazione è prevista in serata.
12.12 – Di Pietro: “I quesiti riguardano tutti e non hanno colore politico”
“Oggi, alle 10, ho votato con la mia famiglia a Curno. Acqua, nucleare e legalità sono temi che riguardano tutti e non hanno colore politico. Ai cittadini dico: andate a votare, non craxate”. Lo scrive sul suo profilo Facebook il presidente dell’Italia dei valori Antonio Di Pietro.
12.10 – I quattro sì di Pannella
Stamattina alle 8 e 30 il leader radicale Marco Pannella si è recato a votare per i quesiti referendari a Roma al seggio di Via del Lavatore 38. “Sono un uono ligio – ha detto Pannella – lo sono sempre stato, e sono venuto stamattina qui a votare per essere tra i primi a dire sì, sì, sì, sì. Ho sempre detto “sì” nella mia vita. Il problema è che altri dicono sì invece al proibizionismo, alla Shoah, dicono sì alla metamorfosi del male….”.
11.51 – Vendola: “Sì il quorum è vicino”
“Sì, il quorun è vicino”. Lo dice Nichi Vendola a ‘Repubblica’ di Bari. “Potremmo farcela. Sarebbe un fantastico uno-due. L’esercito del ‘non voto’ coincide con quelli che avevano incassato il primo uppercut alle ultime amministrative, innanzitutto a Milano e Napoli, e che oggi e domani potrebbero finire al tappeto. Perché un minuto più tardi, il ritornello ‘Cavaliere dimettiti’ diventi un coro urlante”.
11.43 – I comitati per il sì seguono spoglio in piazza
I comitati ‘Vota sì per fermare il nucleare’ e ‘2 sì per l’acqua bene comune’, domani, dopo la chiusura dei seggi, seguiranno lo spoglio delle schede e attenderanno l’esito del voto in piazza della Bocca della verità, a Roma. “Tutti i cittadini sono invitati a partecipare”, è la convocazione dei comitati.
11.40 – Napoli, problemi in comune per duplicare le schede elettorali
Problemi sul sistema informatico Arcadia che gestisce l’anagrafe del Comune di Napoli. Blocco del rilascio di duplicati del certificato elettorale e documenti di indentità. La manutenzione sta cercando di porre rimedio. Nel frattempo impossibilità al voto per decine di cittadini e qualche protesta nelle Sezioni degli uffici comunali nelle municipalità del capoluogo campano.
11.38 – Zaia: “Voterò tre sì”
Il Governatore del Veneto, il leghista Luca Zaia, in un’intervista al Fatto Quotidiano, fa sapere che si recherà a votare ai referendum e che è orientato a votare tre sì. Zaia, che definisce di “eccessiva politicizzazione” il clima che si è creato sui referendum, intende dire sì sul nucleare e sui due quesiti sull’acqua, mentre sul legittimo impedimento vuole ancora riflettere perché il quesito “mi sembra superato dagli aventi”. Sul nucleare voterà sì, “non perché, come qualcuno pensa, il Veneto è interessato alla localizzazione dei siti per le centrali”, ma perché condivide le “scelte che altri paesi hanno già fatto, come per esempio la Germania”. “Per il mio sì sull’acqua – aggiunge – posso solo dire che non c’è tema più identitario, viscerale ed etico della gestione pubblica”.
11.33 – Zaia: “Ho votato 4 sì, ma rivediamo il legittimo impedimento
Quattro sì perquattro quesiti. Li ha apposti sulle proprie schede referendarie questa mattina poco dopo le 10 il presidente del Veneto Luca Zaia. Interpellato dall’ANSA all’uscita del seggio di Refrontolo, Zaia ha ribadito quanto aveva promesso nei giorni scorsi circa i quesiti referendari. Rispondendo a una domanda sul legittimo impedimento Zaia ha detto che “se riguardasse me preferirei avere una corsia preferenziale che sveltisse ogni procedimento. Non ritengo giusto che chi amministra resti magari per molto tempo con la spada di Damocle sulla testa di qualche avviso di garanzia per poi avere dopo anni l’assoluzione con formula piena. Un provvedimento quest’ultimo non raro per gli amministratori, che può scattare per un esposto qualsiasi. E’ un tema questo che avevano toccato anche i padri della Costituzione”. Per Zaia infine “è comunque un diritto di tutti i cittadini avere la certezza dell’onestà e della linearità dell’amministrazione da parte di chi li governa”.
08.06 – Aperti seggi elettorali: 47mln di italiani al voto
Sono stati aperti pochi minuti fa iseggi elettorali per consentire la consultazione sui 4 referendum (due sull’acqua, uno sull’energia nucleare e un altro sul legittimo impedimento) su cui si esprimeranno oggi e domani più di 47,1 milioni di italiani. Oggi si potrà andare a votare fino alle ore 22; domani invece, lunedì 13 giugno, dalle ore 7 alle 15. Perchè i referendum siano validi, deve recarsi alle urne il 50 per cento, più uno, degli elettori.
09.26 – Zingaretti: “Sbagliato pensare che non serva”
“Oggi è una giornata importante perché molto spesso si è avuta la sensazione che i referendum servissero a poco. E’ sempre stata una sensazione sbagliata, questa volta sbagliatissima sia per il merito che per il peso politico che avrà questo pronunciamento”. Così il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, che stamattina di buon’ora, intorno alle 8.30, ha votato per i quattro referendum nel seggio all’interno della scuola media Belli, a via Mordini, in zona Prati. Dopo aver espresso il proprio voto, Zingaretti ha ribadito che quello di oggi “è un appuntamento molto importante, come lo sono tutti quelli che riguardano la democrazia e la partecipazione delle persone. E’ quindi una bella giornata per andare a votare”.
Da Il Fatto Quotidiano del 12 giugno 2011 Aggiornato da redazioneweb
Politica
Referendum, il quorum è possibile
L’affluenza alle 22 supera il 41% per cento
Obiettivo: superare il quorum. E le urne chiudono al primo giorno a un soffio dall’obiettivo. Tutti i quattro questiti alle 22 superano il 41% dei 47,1 milioni di italiani aventi diritto. Il dato non tiene conto dei 3,3 milioni di italiani residenti all’estero. Per il quesito numero uno (servizi pubblici locali) ha votato il 41,14%; per il quesito numero due (tariffa servizio idrico) il 41,14%; per il quesito numero tre (nucleare) il 41,11%; per il quesito numero quattro (legittimo impedimento) il 41,10%. Il quorum e’ vicino. Nel 2003 per i referendum alle 22 votò il 17,5% ed il dato finale in Italia fu del 25,9%. Nel 2005 alle 22 votò il 18,7% ed il dato finale in Italia fu del 26%. Nel 2006 alle 22 voto’ il 35% ed il dato finale in Italia fu del 53,8%. Nel 2009 alle 22 votò il 16,7% e il dato finale in Italia fu del 24,2%. Se, per ipotesi, nessun italiano all’estero avesse votato, il quorum sarebbe raggiunto con un’affluenza in Italia del 53,5%. Le urne per i referendum 2011 sono chiuse dalle ore 22.
Hanno riaperto oggi (ultimo giorno disponibile) dalle ore 7 alle 15. Il ministero dell’Interno ricorda che gli elettori residenti in Italia, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire un documento di riconoscimento e la tessera elettorale personale. Chi avesse smarrito la propria tessera elettorale personale, potrà chiederne un duplicato agli uffici comunali anche domani per tutta la durata delle operazioni di voto.
Prosegue dunque il trend positivo. E come riporta il sito del Viminale, il dato rimane particolarmente significativo. Perché? Dalle serie storiche ripescate in archivio dalla Direzione centrale dei servizi elettorali del Viminale emergono due costanti: dal 1974, il quorum alle 15 del lunedì è scattato solo quando l’affluenza dei votanti aveva superato il 10% alle 12 della domenica (con tre eccezioni nell’87, nel ’91 e nel ’93) e aveva scavallato la soglia di sicurezza del 45% la domenica sera. Il quorum dunque è possibile, almeno stando ai calcoli degli esperti di statistica.
Sul sito del Viminale è possibile anche rivedere i dati di affluenza di tutti i passati referendum popolari dal 1974 al 1993 nonché i risultati complessivi di tutte le consultazioni dal 1946.
Ecco la cronaca minuto per minuto
Lunedì 13 giugno 2011
07.00 – Riaprono i seggi fino alle 15
Sono state riaperte pochi minuti fale oltre 61 mila sezioni elettorali per i quattro referendum su servizi pubblici locali, tariffe dell’acqua, energia nucleare e legittimo impedimento. I seggi chiuderanno definitivamente alle ore 15 di oggi. Ieri alle ore 22 aveva votato il 41,1 per cento degli aventi diritto. Per la validità dei referendum dovrà recarsi alle urne il 50 per cento, più uno, degli elettori.
19.53 Di Pietro: “Se raggiungiamo quorum è una vittoria di tutti”
“E’ come la scalata del K2, ma vedo già la vetta. Ce la possiamo fare, tutti insieme. Molti esponenti del centrodestra hanno cambiato idea e adesso esortano i cittadini ad andare a votare, altrimenti la vittoria verrà attribuita solo al centrosinistra. Hanno ragione perché, se si raggiunge il quorum, sarà la vittoria di tutti”. Lo afferma il leader dell’Idv Antonio di Pietro sulla sua pagina di Facebook. “Infatti – prosegue – l’aria, l’acqua e l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge sono temi che non hanno colore politico. E lo diciamo noi che abbiamo raccolto oltre due milioni di firme per i referendum sul nucleare e sul legittimo impedimento. Meglio socializzare la vittoria che personalizzare la sconfitta”.
19.08 Bossi: “Spero che la gente non vada a votare”
“E’ assolutamente inutile, spero che la gente non vada a votare”. Lo ha detto, riferendosi ai referendum, il leader della Lega Umberto Bossi prima di inaugurare un nuovo presidio a Lesa, nel novarese. Secondo il senatur, i referendum “non sono una verifica per il governo, anche perché durate l’ultimo Consiglio dei ministri Berlusconi mi ha dato il compito di fare una nuova legge sull’acqua. Per quanto riguarda il nucleare, io e Calderoli l’abbiamo spostato di 10 anni. Per cui andare a votare è inutile”.
18.32 Crespi: “Proiezioni ci danno dato finale sopra il 55%”
“L’affluenza delle 12 si attesta per tutti i quattro quesiti referendari sopra 11,5%. La proiezione finale calcolata sulla base di questa affluenza ci consegna un dato gia’ sopra il 55% al netto del voto all’estero, ma non mi sorprenderei se il dato fosse anche piu’ alto. Se alle ore 22 l’affluenza si attestera’ sopra il 40% per il quorum sarà cosa fatta, anche perché questo dato incentiva gli elettori a recarsi alle urne”. L’ha detto al giornale online Clandestinoweb.com Luigi Crespi, direttore dell’istituto demoscopico Crespi Ricerche.
16.49 – Polverini: “Ho votato tre sì e un no”
“Ho votato tre sì e un no”. Lo ha detto la presidente della Regione Lazio Renata Polverini dopo aver votato per i referendum al seggio in una scuola di San Saba a Roma. “Adesso decidete voi – ha aggiunto scherzando – qual è il no. Poi il voto è segreto e ho già detto troppo”. Nei giorni scorsi Polverini aveva anticipato il sì per il nucleare, ma non si era sbilanciata sugli altri quesiti, pur sottolineando che avrebbe ritirato “tutte e quattro le schede”.
15.32 – Bersani esulta via FB, ho trovato la fila
“Affluenza alle 12 sopra l’11%. Io ho trovato la fila per votare”. Pier Luigi Bersani, sul suo profilo di Facebook, posta un breve commento in cui traspare una certa soddisfazione per il primo dato relativo all’affluenza ai referendum. Il leader Pd ha votato in prima mattinata a Piacenza.
15.22 – Beppe Grillo: “L’Italia migliore ha votato oggi”
“Questa mattina ho votato. Lo scrutatore era il mio vicino di casa. Mi ha chiesto ‘lei chi è?’, gli ho dato la carta di identità e dopo avermi guardato bene in faccia mi ha detto ‘si accomodi all’uno’. E’ stato perfetto. Ho avuto quattro orgasmi in cabina. Ho gridato ‘Sì, Sììì, Sìììì, Sìììììììììì!’ mentre facevo una croce sulle schede”. Beppe Grillo, sul suo blog, racconta l’entusiasmo del voto referendario. “C’era l’atmosfera della prima volta, di quando vai all’appuntamento con una ragazza che, incredibilmente, ha accettato di uscire proprio con te. Erano anni che non godevo così – scrive -. Andare alla scuola comunale è stato un atto religioso, ero vestito come a messa per un battesimo o per un matrimonio, a braccetto con la mia signora e per mano il mio ultimo figlio. L’Italia migliore oggi ha votato, voterà, lo farà domani”. Grillo prosegue: “Quanti saremo? In ogni caso ci conteremo qualunque sia la nostra idea, la nostra condizione sociale, la nostra età. Ci conteremo e sapremo quante decine di milioni di fratelli e sorelle abbiamo”. Criticando tutti i partiti e Confindustria, il comico genovese sollecita: “Oggi e domani ognuno conta uno. Chi non vota non si creda assolto. Come diceva Faber ‘Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti’. Votate e fate votare fino all’ultimo minuto di lunedì. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure”.
15.00 – Idv: “A Roma non fanno votare i rappresentanti dei comitati”
“Ci stanno giungendo diverse segnalazioni secondo le quali i presidenti di seggio non riconoscono ai rappresentanti dei vari comitati referendari il dirito di votare nel seggio nel quale prestano servizio, così come previsto dalla normativa. Il problema riguarderebbe esclusivamente i seggi della città di Roma.” Lo dichiara in una nota il segretario regionale dell’Italia dei Valori, Vincenzo Maruccio. “Si tratta di un abuso che non ha spiegazioni normative e che siamo pronti a perseguire attraverso una denuncia formale. Chiediamo nel frattempo, affinchè le operazioni di voto possano svolgersi regolarmente, un pronunciamento formale del Comune e dell’ufficio elettorale, che sblocchi questa situazione e che consenta ai nostri volontari, n migliaio, spesso studenti fuori sede lontani molti chilometri dalla propria residenza, di votare regolarmente.”
14.13 – Milano, alle 12 il 9,48 per cento cittadini votato per i locali
Alle ore 12 sono stati il 9,48% degli aventi diritto, i cittadini che hanno votato per i 5 referendum consultivi di Milano. Oltre alle 4 consultazioni nazionali nel capoluogo lombardo infatti i residenti sono stati chiamati ad esprimersi su quesiti che riguardano l’estensione dell’ecopass, verde, mantenimento del ‘giardino botanico’ dell’Expo a conclusione della manifestazione e sistemazione della Darsena dei navigli. Per questi referendum, a diferenza di quelli abrogativi, il quorum è fissato al 30% degli aventi diritto.
14.02 – Prima affluenza a due cifre, quorum sempre raggiunto
Qualunque sia stato il quesito referendario ed il tipo di referendum, la consultazione degli archivi del Viminale dice che quando la prima rilevazione dell’affluenza alle urne è stata a due cifre, come nel caso di oggi, si è sempre raggiunto il quorum. Che si sia votato in un solo giorno o in due giorni; che sia andati alle urne solo in Italia o che sia stata data opportunità anche agli italiani all’estero; che la prima rilevazione sia stata fatta alle ore 11 o alle 12, il dato finale è rimasto omogeneo: il quorum è stato sempre superato.
13.59 – Idv seguirà spoglio dalla sede del partito
L’Italia dei Valori, promotrice del referendum sul nucleare e sul legittimo impedimento, seguira’ lo spoglio delle schede referendarie a Roma, nella sede nazionale del partito in via Santa Maria in Via. Lo rende noto un comunicato stampa del partito.
13.50 – Quesito 2, alle 12 ha votato l’11,64 per cento
E’ stata dell’ 11,64% l’affluenza alle ore 12 in Italia per il quesito referendario n. 2, con cui si chiede l’abrogazione parziale della norma per la DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO IN BASE ALL’ADEGUATA REMUNERAZIONE DEL CAPITALE INVESTITO. Lo si rileva dal sito del Ministero dell’Interno.
13.37 – Quesito 4, alle 12 ha votato l’11,63 per cento
E’ stata del 11,63% l’affluenza alleore 12 in Italia per il quesito referendario n. 4, con cui si chiede l’abrogazione di norme in materia di LEGITTIMO IMPEDIMENTO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E DEI MINISTRI A COMPARIRE IN UDIENZA PENALE. Lo si rileva dal sito del Ministero dell’Interno.
13.37 – Quesito 3, alle 12 ha votato l’11,63 per cento
E’ stata dell’ 11,63% l’affluenzaalle ore 12 in Italia per il quesito referendario n. 3, con cui si chiede l’abrogazione parziale di norme relative a NUOVE CENTRALI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA NUCLEARE. Lo si rileva dal sito del Ministero dell’Interno.
13.25 – Quesito 1, alle 12 ha votato l’11,64 per cento
E’ stata del 11,64% l’affluenza alleore 12 in Italia per il quesito referendario n. 1, con cui si chiede l’abrogazione di norme relative alle MODALIT· DI AFFIDAMENTO E GESTIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI DI RILEVANZA ECONOMICA. Lo si rileva dal sito del Ministero dell’Interno.
13.10 – Pd: “Ottima affluenza alle 12 fa ben sperare”
“Ottima la tendenza fatta registrare alle ore 12. Un dato superiore a quelli dei referendum in cui è stato raggiunto il quorum. Questo fa ben sperare nel risultato finale”. Lo afferma Nico Stumpo, responsabile Organizzazione del Pd.
13.06 – Dati Comune di Milano, affluenza alle 12 è al 10,15 per cento
A Milano per quanto riguarda i quesiti nazionali l’affluenza alle 12 si attesta al 10,15 per cento: su 950.625 iscritti hanno votato dunque 96.451 persone. Quanto ai cinque quesiti locali, l’affluenza è del 9,47 per cento
12.00 – L’affluenza alle 12 Regione per Regione
Per quanto riguarda la percentuale dei votanti Regione per Regione, rilevata alle ore 12 dal Ministero dell’Interno, è l’Emilia Romagna (Leggi l’articolo) la Regione dove si è votato di più (16,9 per cento per tutti e 4 i quesiti); seguita da Liguria (15, 5 per cento), Valle D’Aosta (15, 5 per cento) e Toscana (14,8 per cento). A votare meno invece sono stati i cittadini della Calabria (6,8 per cento), della Basilicata (7,7 per cento) eSicilia (8,3 per cento). Ecco gli altri dati: Piemonte (12,6 per cento); Lombardia (11,8 per cento); Trentino Alto Adige (14,2 per cento); Veneto (13 per cento); Friuli Venezia Giulia (14, 2 per cento); Umbria (11,4 per cento); Marche (12, 3 per cento); Lazio (12,1 per cento); Abruzzo (10, 1 per cento); Molise (9,8 per cento); Campania (8,8 per cento); Puglia (8,8 per cento); Sardegna (10, 6 per cento). Nei capoluoghi di Regione, a far la parte del leone sono Bolzano e Firenze con il 18,3 per cento di affluenza alle 12 di oggi. Segue Genova con il 17,2 per cento e Venezia con il 17. Poi Bologna (16,6), Aosta (16,5); Trieste(15,1); Ancona (15,1); Roma (13,4); Perugia (13,9); Cagliari (12,7); Campobasso (12,5); Torino (12,3);Bari (12,3); Potenza (10,6); L’Aquila (10,4); Napoli (10,4); Milano (10,1); Palermo (9,8); Catanzaro (9,6).
12.53 – Alemanno: “Fuorvianti i quesiti sull’acqua”
I quesiti referendari sull’acqua “sono fuorvianti perché nessuno può essere contro l’acqua pubblica” e l’attuale legge non impone “di privatizzare l’acqua, ma di trovare attraverso i privati, gestori più efficienti”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che pur essendosi recato al seggio stamane per votare ha ritirato solo la scheda grigia, quella relativa al quesito sul nucleare. “La legge certamente va cambiata e migliorata per avere maggiori garanzie sull’interesse pubblico dell’acqua”, ha poi precisato il sindaco a margine di una parata ai Fori Imperiali, ribadendo che “ci vuole un’authority che tuteli i prezzi e il bene pubblico”.
12.35: Dati Viminale metà dei comuni, affluenza oltre l’11 per cento
Procede in maniera progressiva la pubblicazione da parte del Viminale dei dati sull’affluenza alle urne al referendum. Un primo dato, molto basso, intorno al 5%, era stato pubblicato qualche attimo dopo le 12 ma riferito solo a pochissimi comuni.Adesso con i numeri relativi a metà dei comuni (poco meno di 4mila su 8.092) l’affluenza è di poco superiore al 10% in media. Nel dettaglio, il primo quesito sull’acqua è al 10,67%, il secondo al 10,66%, il nucleare al 10,65% e il legittimo impedimento al 10,57%.
12.25 – Viminale, affluenza oltre il 10 per cento alle 12.00 (dati di 3629 comuni su 8.092)
Con i dati di 3.629 comuni su 8.092, per il primo quesito sull’acqua l’affluenza è al 10,62 per cento. 10,55 per cento l’affluenza sul secondo quesito. 10,60 per cento sul nucleare e 10,51 per cento sul legittimo impedimento.
12.14 – Napolitano va votato al solito seggio
Il presidente della Repubblica,Giorgio Napolitano, è andato stamane a votare per i referendum al solito seggio del Rione Monti, in Via Panisperna. Il capo dello Stato è stato accolto dal saluto dei numerosi cittadini sia all’esterno che all’interno del seggio.
12.12 – A Gorizia si vota anche per tre quesiti comunali
A Gorizia, oltre ai quattro referendum nazionali, si sono aperte le operazioni di voto in 17 uffici di sezione per tre consultazioni comunali. Sono tre i quesiti proposti dal comitato promotore: l’abolizione del quorum per i referendum consultivi comunali, una diversa composizione del Comitato dei garanti e l’istituzione della “Delibera di iniziativa popolare”. Alle 11.00, secondo i dati forniti dall’Ufficio elettorale del Comune, avevano votato 1.670 dei 31.994 aventi diritto (5,40%). I residenti di Gorizia possono votare fino alle 20.00 di stasera, quando chiuderanno i seggi, allestiti in locali differenti da quelli in cui si vota per i referendum nazionali. La conclusione delle operazioni di spoglio per questa consultazione è prevista in serata.
12.12 – Di Pietro: “I quesiti riguardano tutti e non hanno colore politico”
“Oggi, alle 10, ho votato con la mia famiglia a Curno. Acqua, nucleare e legalità sono temi che riguardano tutti e non hanno colore politico. Ai cittadini dico: andate a votare, non craxate”. Lo scrive sul suo profilo Facebook il presidente dell’Italia dei valori Antonio Di Pietro.
12.10 – I quattro sì di Pannella
Stamattina alle 8 e 30 il leader radicale Marco Pannella si è recato a votare per i quesiti referendari a Roma al seggio di Via del Lavatore 38. “Sono un uono ligio – ha detto Pannella – lo sono sempre stato, e sono venuto stamattina qui a votare per essere tra i primi a dire sì, sì, sì, sì. Ho sempre detto “sì” nella mia vita. Il problema è che altri dicono sì invece al proibizionismo, alla Shoah, dicono sì alla metamorfosi del male….”.
11.51 – Vendola: “Sì il quorum è vicino”
“Sì, il quorun è vicino”. Lo dice Nichi Vendola a ‘Repubblica’ di Bari. “Potremmo farcela. Sarebbe un fantastico uno-due. L’esercito del ‘non voto’ coincide con quelli che avevano incassato il primo uppercut alle ultime amministrative, innanzitutto a Milano e Napoli, e che oggi e domani potrebbero finire al tappeto. Perché un minuto più tardi, il ritornello ‘Cavaliere dimettiti’ diventi un coro urlante”.
11.43 – I comitati per il sì seguono spoglio in piazza
I comitati ‘Vota sì per fermare il nucleare’ e ‘2 sì per l’acqua bene comune’, domani, dopo la chiusura dei seggi, seguiranno lo spoglio delle schede e attenderanno l’esito del voto in piazza della Bocca della verità, a Roma. “Tutti i cittadini sono invitati a partecipare”, è la convocazione dei comitati.
11.40 – Napoli, problemi in comune per duplicare le schede elettorali
Problemi sul sistema informatico Arcadia che gestisce l’anagrafe del Comune di Napoli. Blocco del rilascio di duplicati del certificato elettorale e documenti di indentità. La manutenzione sta cercando di porre rimedio. Nel frattempo impossibilità al voto per decine di cittadini e qualche protesta nelle Sezioni degli uffici comunali nelle municipalità del capoluogo campano.
11.38 – Zaia: “Voterò tre sì”
Il Governatore del Veneto, il leghista Luca Zaia, in un’intervista al Fatto Quotidiano, fa sapere che si recherà a votare ai referendum e che è orientato a votare tre sì. Zaia, che definisce di “eccessiva politicizzazione” il clima che si è creato sui referendum, intende dire sì sul nucleare e sui due quesiti sull’acqua, mentre sul legittimo impedimento vuole ancora riflettere perché il quesito “mi sembra superato dagli aventi”. Sul nucleare voterà sì, “non perché, come qualcuno pensa, il Veneto è interessato alla localizzazione dei siti per le centrali”, ma perché condivide le “scelte che altri paesi hanno già fatto, come per esempio la Germania”. “Per il mio sì sull’acqua – aggiunge – posso solo dire che non c’è tema più identitario, viscerale ed etico della gestione pubblica”.
11.33 – Zaia: “Ho votato 4 sì, ma rivediamo il legittimo impedimento
Quattro sì perquattro quesiti. Li ha apposti sulle proprie schede referendarie questa mattina poco dopo le 10 il presidente del Veneto Luca Zaia. Interpellato dall’ANSA all’uscita del seggio di Refrontolo, Zaia ha ribadito quanto aveva promesso nei giorni scorsi circa i quesiti referendari. Rispondendo a una domanda sul legittimo impedimento Zaia ha detto che “se riguardasse me preferirei avere una corsia preferenziale che sveltisse ogni procedimento. Non ritengo giusto che chi amministra resti magari per molto tempo con la spada di Damocle sulla testa di qualche avviso di garanzia per poi avere dopo anni l’assoluzione con formula piena. Un provvedimento quest’ultimo non raro per gli amministratori, che può scattare per un esposto qualsiasi. E’ un tema questo che avevano toccato anche i padri della Costituzione”. Per Zaia infine “è comunque un diritto di tutti i cittadini avere la certezza dell’onestà e della linearità dell’amministrazione da parte di chi li governa”.
08.06 – Aperti seggi elettorali: 47mln di italiani al voto
Sono stati aperti pochi minuti fa iseggi elettorali per consentire la consultazione sui 4 referendum (due sull’acqua, uno sull’energia nucleare e un altro sul legittimo impedimento) su cui si esprimeranno oggi e domani più di 47,1 milioni di italiani. Oggi si potrà andare a votare fino alle ore 22; domani invece, lunedì 13 giugno, dalle ore 7 alle 15. Perchè i referendum siano validi, deve recarsi alle urne il 50 per cento, più uno, degli elettori.
09.26 – Zingaretti: “Sbagliato pensare che non serva”
“Oggi è una giornata importante perché molto spesso si è avuta la sensazione che i referendum servissero a poco. E’ sempre stata una sensazione sbagliata, questa volta sbagliatissima sia per il merito che per il peso politico che avrà questo pronunciamento”. Così il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, che stamattina di buon’ora, intorno alle 8.30, ha votato per i quattro referendum nel seggio all’interno della scuola media Belli, a via Mordini, in zona Prati. Dopo aver espresso il proprio voto, Zingaretti ha ribadito che quello di oggi “è un appuntamento molto importante, come lo sono tutti quelli che riguardano la democrazia e la partecipazione delle persone. E’ quindi una bella giornata per andare a votare”.
Da Il Fatto Quotidiano del 12 giugno 2011 Aggiornato da redazioneweb
PERCHÉ NO
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Caltanissetta, 21 gen. (Adnkronos) - (dall'inviata Elvira Terranova)- Ancora un nulla di fatto. Dopo una prima falsa partenza, anche oggi, è slittata la prima udienza del processo depistaggio bis Borsellino, che vede alla sbarra 4 poliziotti e che avrebbe dovuto iniziare davanti al Tribunale di Caltanissetta. Il motivo? Una "incompatibilità potenziale" del Presidente della Corte, denunciata in aula, a inizio udienza, da accusa e difesa, parti civili comprese. E tutto viene rinviato al prossimo 25 marzo, perché si dovranno prima attendere le motivazioni della sentenza d'appello del primo processo depistaggio Borsellino a carico di tre poliziotti del Gruppo Falcone e Borsellino, per conoscere l'effettiva composizione del collegio che dovrà celebrare al tribunale di Caltanissetta il processo "Depistaggio bis" a carico di quattro ex poliziotti, oggi in pensione. A presiedere il collegio è il giudice Alberto Davico, che era stato giudice a latere nel processo d'appello al primo processo per Depistaggio sulle indagini sulla strage di via D'Amelio in cui hanno perso la vita il giudice Paolo Borsellino e i 5 agenti di scorta. Insomma, servirà altro tempo per iniziare il processo perché ancora non sono state pubblicate le motivazioni della sentenza del processo d'appello a carico di Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, finito con la prescrizione per l'accusa di calunnia aggravata in concorso.
Il Presidente del tribunale di Caltanissetta, lo scorso 13 gennaio, ma si è appreso solo oggi in udienza, ha rigettato la richiesta di astensione presentata da Davico non ravvisando "ragioni di incompatibilità" dopo l'istanza presentata dal Presidente del collegio Davico. A prendere per primo la parola, questa mattina, è stato il pm Pasquale Pacifico. "Il Presidente della Corte Alberto Davico è potenzialmente incompatibile e non può presiedere il processo" a carico dei 4 ex poliziotti accusati di depistaggio, perché "era stato giudice a latere nel collegio del processo d'appello sul depistaggio Borsellino", ha detto Pacifico, nel processo che vede, al Tribunale di Caltanissetta, alla sbarra quattro ex poliziotti: Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli, tutti accusati del reato di depistaggio.
Per l'accusa i poliziotti avrebbero mentito durante il processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D'Amelio che si era concluso con la prescrizione del reato di calunnia per tre loro colleghi: il dirigente di Polizia Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo. Secondo l'accusa, gli imputati durante la deposizione in aula avrebbero mentito e sarebbero stati reticenti. Il pm Pacifico ha poi aggiunto che bisognerebbe attendere, quanto meno, le "motivazioni del processo d'appello Bo". La parte civile si è detta d'accordo con l'accusa. Così come la difesa, rappresentata dagli avvocati Giuseppe Seminara, Giuseppe Panepinto e Maria Giambra. Accusa e difesa hanno spiegato di non pensare che si tratti di "ricusazione" ma di "opportunità di astensione dal processo per incompatibilità". A questo punto il Presidente si è riunito in Camera di consiglio per deliberare. E dopo meno di un'ora ha annunciato che si saprà solo dopo il prossimo 25 marzo se il Presidente del collegio del Tribunale di Caltanissetta Alberto Davico è incompatibile o meno per presiedere il processo per depistaggio a carico di quattro ex poliziotti.
Il collegio, presieduto da Davico, dopo avere detto di "condividere le osservazioni" fatte da accusa e difesa, ha rinviato, in attesa del deposito delle motivazioni del processo d'appello depistaggio Borsellino, all'udienza del 25 marzo alle ore 10.30.
"Si tratta di una incompatibilità ''potenziale'' "del Presidente della Corte "per la cui valutazione attendiamo il deposito della sentenza di appello resa nel processo Bo" e "all'esito di tale valutazione valuteremo eventuali iniziative", ha detto all'Adnkronos a fine udienza l'avvocato Giuseppe Seminara, legale di Giuseppe Di Gangi, uno dei quattro poliziotti imputati per depistaggio nel processo di Caltanissetta.
I quattro poliziotti facevano parte del gruppo di indagine "Falcone-Borsellino" creato all'interno della Squadra Mobile di Palermo per fare luce sulle stragi mafiose del '92. Il pm Maurizio Bonaccorso, che oggi è pm alla procura di Palermo, durante la sua discussione aveva parlato di "assoluta malafede" dei quattro poliziotti. Mentre gli avvocati dei quattro poliziotti non hanno dubbi sull'innocenza dei loro assistiti.
Secondo l'accusa, gli imputati durante la deposizione in aula avrebbero mentito e sarebbero stati reticenti. In sede di arringhe l'avvocata Maria Giambra, che difende Maurizio Zerilli e Angelo Tedesco, aveva detto: "Non possiamo parlare di depistaggio su vicende già 'depistate'. Il depistaggio si è verificato allora. E' come se volessimo resuscitare oggi un fatto che già si è verificato e si è consumato. E su quel fatto ci sono stati processi a rimedio".
"Se le false dichiarazioni che vengono addebitate agli imputati attengono ai fatti relativi alla strage di via d'Amelio e quindi a fatti che riguardano le indagini svolte e nei processi celebrati, come potrebbero oggi nel processo Bo depistare un processo e indagini che non solo sono state a loro tempo depistate, dalle quali sono derivati tre processi, che sono frutto del depistaggio e genesi di ulteriore depistaggio?", aveva spiegato la legale di Zerilli e Tedesco. Mentre l'avvocato Giuseppe Panepinto, legale dell'ispettore Vincenzo Maniscaldi, aveva ribadito che "è documentalmente provato che quanto dichiarato dall'ispettore Vincenzo Maniscaldi è sempre stato vero". "Non solo non c'è una ipotesi di condanna ma non doveva essere neppure formulato il capo di imputazione", disse in aula. "Non c'è alcuna falsa dichiarazione nell'annotazione", sosteneva il legale.
L'avvocato Giuseppe Seminara, che difende l'ispettore Giuseppe Di Gangi, aveva definito in aula il suo assistito: ''servitore dello Stato che per 40 anni, da agente fino a diventare Sovrintendente capo, continua la progressione della carriera proporzionata, all'interno di una vicenda che ha riguardato non solo gli appartenenti alle forze di Polizia ma anche la magistratura. Di Gangi ha ricevuto encomi, ha partecipato all'arresto di latitanti, ha svolto con onore il suo servizio per 40 anni, è esente di qualunque pregiudizio penale". Intanto, è tutto rinviato al 25 marzo.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Gli alleati di Trump sono quelli che si oppongono agli investimenti comuni europei. Questo nazionalismo di destra si salda con il capitalismo tecnologico delle big tech, dei dati, dei satelliti. E a questo serve una risposta forte dell'Europa. E se l'Europa è in ritardo, allora vanno messi più soldi senza svendere la sicurezza nazionale ed europea al migliore offerente" come Starlink di Elon Musk. Lo dice Elly Schlein ai cronisti alla Camera.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "La Corte era già intervenuta smontando molti pezzi di quella pessima riforma grazie ai ricorsi che le regioni avevano fatto e noi abbiamo deciso che quel patrimonio di mobilitazione non debba andare disperso. La mobilitazione deve proseguire, dobbiamo assicurarci che i rilievi della Corte vengano recepiti". Lo dice Elly Schlein ai cronisti alla Camera. "Per il Pd quel comitato", ovvero quello promotore del referendum sull'autonomia, "non solo deve smobilitarsi ma accompagnare il lavoro in Parlamento perché i rilievi della Consulta siano recepiti".
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Oggi in segreteria abbiamo parlato dell'autonomia, ma comunque io li ho firmati e senz'altro non faremo mancare il nostro contributo". Elly Schlein risponde così ai cronisti che le chiedono quale indicazione di voto darà il Pd sul referendum sul Jobs Act.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Abbiamo sentito quello che e è stato detto all'insediamento, quello di Trump è un messaggio molto aggressivo e preoccupante. E' come se già esprimesse un delirio di onnipotenza". Così Elly Schlein parlando con i cronisti alla Camera dei temi affrontati nella riunione della segreteria oggi.
"Dazi, che sarebbero un problema per l'Italia e per tutta l'Europa. Oggi anche la questione sulle multinazionali perchè vuol uscire dall'accordo Ocse che mira a evitare l'elusione fiscale per le grandi multinazionali... evidentemente ha subito risposto alla fila di multimiliardari che ieri erano ad accreditarsi a Washington. E poi deportazioni, la cancellazione dello Ius soli, del genere e pure il golfo del Messico...".
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Spero che si sia chiesta perchè c'era solo lei e l'Ue non sia stata invitata ne coinvolta e che tipo di messaggio vogliamo lanciare". Elly Schlein risponde così ai cronisti che alla Camera le chiedono se Giorgia Meloni abbia fatto bene o no ad andare, unica premier europea, all'Inauguration Day di Donald Trump.
"Davanti a sfide di questa portata chi pensa ci si salvi da soli, sbaglia. Al di là delle singole partecipazioni, il punto è come Italia intenda contribuire ad un rilancio europeo che risponda a questa sfida aggressiva che ci è stata lanciata. Perché non fanno con noi una battaglia vera sugli investimenti comuni europei?".
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Ora la domanda è se Giorgia Meloni sarà in tardo di far rispettare interessi europei e italiani. E' andata in solitudine, nonostante l'Ue non sia stata coinvolte e preccupa" perchè "Trump sta cercando alleati per disgregare l'Europa". Così Elly Schlein parlando con i cronisti alla Camera.
"Invece per noi l'Europa deve essere all'altezza della sfida a partire da una politica industriale europea con investimenti comuni. Il Next Generation Ue deve rafforzarsi sull'autonomia strategica come sulla tecnologia e la difesa comune. Questa è la portata della sfida e guai all'idea che ci si salvi da soli".