Giovanni Stella, amministratore delegato di La7, potrebbe aspettare invano “sotto il banano della Rai”. Due dei quattro “macachi-conduttori”, come li ha definiti, potrebbero non scendere, pronti ad andare verso di lui e la sua rete. “Abbiamo raggiunto l’intesa per i contratti di Giovanni Floris e Fabio Fazio” è l’annuncio dell’agente dei due conduttori, Beppe Caschetto. “Dalla Rai ho ricevuto una bozza irricevibile perché non prevede una adeguata tutela legale per il tipo di lavoro che facciamo”, è invece la risposta di Milena Gabanelli.
“Sono contento – dice Caschetto – ma per discrezione lascio che sia la Rai a parlare di quanto prevedono i contratti”. Gli accordi sui volti di ‘Ballarò’ e ‘Che tempo che fa’ passeranno ora all’approvazione del direttore generale, per quanto riguarda Floris – la cui cifra non supera i 2,5 milioni di euro, da quanto si apprende – e del Cda per quanto riguarda Fazio. L’intesa raggiunta oggi permetterà comunque all’azienda di viale Mazzini di annunciare la presenza nei palinsesti autunnali dei due conduttori alla presentazione che la Sipra ha organizzato per gli inserzionisti pubblicitari il 20 giugno a Roma e il 22 giugno a Milano. Ancora niente di fatto invece per la conduttrice di ‘Report’, che spiega: “Se faccio un lavoro che mi espone molto, l’azienda deve tutelarmi”. La sua bozza di contratto invece sarebbe “irricevibile” proprio per l’assenza di “una adeguata tutela legale”. E adesso Milena Gabanelli chiede un’altra proposta. “Non è possibile che ci sia una responsabilità non condivisa se facciamo degli errori – conclude – e si condividono gli onori quando va tutto bene”.
“Aspetto sotto il banano Rai i macachi-conduttori che pensano di scendere”, diceva Stella, pensando alla sua campagna acquisti. Quattro nomi: Michele Santoro, Milena Gabanelli, Giovanni Floris e Fabio Fazio. Se il primo adesso è libero ed è già aperta una trattativa, per gli altri due non ci sarebbe più nulla da fare. “Io non faccio niente per andare sugli alberi ad offrire cesti di banane a questi macachi perché abbandonino la loro azienda – continuava l’ad nella sua metafora – ma se mi cadono addosso, cosa posso fare se non farli lavorare per forza?’”. Dichiarazioni stimolate dal divorzio (poco) consensuale con Santoro e dalle incertezze e i rinvii, durati fino a oggi, sui contratti degli altri nomi di punta, tra cui i due conduttori.