Camorra e monnezza: per Luigi De Magistris c’è una “regia occulta” della criminalità organizzata dietro l’emergenza sanitaria. Lo ha dichiarato questa mattina il sindaco a margine della manifestazione ‘Il sabato delle idee’ all’Istituto Suor Orsola Benincasa di Napoli e ha aggiunto che proprio la camorra ostacola la “rivoluzione ambientale”. I punti cruciali contro cui dovrà battersi la nuova amministrazione sono l’incremento della differenziata e la lotta per gli appalti puliti, per “andare fino in fondo e risolvere una volta per tutte questa situazione”. Il business, a sentire il sindaco di Napoli, è enorme e “per questo c’è qualcuno che ci vuole ostacolare”.

De Magistris si dice “fiducioso” nonostante i fatti degli ultimi giorni. Per sconfiggere l’emergenza ritiene che sia fondamentale anche l’indignazione dei cittadini che contribuiranno “a superare la necessità dell’aiuto degli altri” perché “stiamo lavorando per creare un ciclo di rifiuti davvero rivoluzionario”. Nonostante l’ottimismo De Magistris sottolinea i danni provocati dalla giunta precedente e sostiene con forza l’indagine epidemia colposa avviata dalla Procura di Napoli: “Bisogna verificare anche quello che abbiamo ereditato – ha detto – e se tutti stanno facendo quanto è previsto dalla legge. Credo che l’inchiesta della Procura sia un fatto positivo e come sempre la magistratura agisce in modo autonomo e indipendente”.

Nella crisi dei rifiuti campani il ruolo della camorra rimane cruciale. “È evidente che c’è una strategia dietro ai roghi e ai blocchi stradali – ha dichiarato il sindaco commentando i fatti dei giorni scorsi – . Qualunque cittadino sa che l’incendio di un cassonetto causa diossina perché i rifiuti incendiati diventano speciali e occorrono giorni per rimuoverli”. Infatti, ogni giorno i vigili del fuoco devono eseguire decine e decine di interventi per spegnere i roghi. E i rifiuti dati alle fiamme oltre a sprigionare diossina – da un cassonetto in fiamme se ne levano quantitativi elevati – non possono essere rimossi subito. Infatti la spazzatura incendiata deve essere “caratterizzata”, ovvero classificata. Quindi una volta raccolta non può seguire i normali canali di smaltimento. Non può finire né in discarica né agli inceneritori ma deve essere trattata con un notevole aggravio dei costi.

De Magistris ha poi colto l’occasione per ringraziare il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano perché “sta seguendo con molta attenzione il lavoro che stiamo facendo” e in una intervista a Il Mattino, ha ribadito il giudizio positivo sul colloquio di ieri con il ministro Prestigiacomo, un incontro che ha definito “dallo spirito costruttivo e leale”. Allo stesso tempo, però, ha insistito sulla responsabilità di Berlusconi nel dare una svolta alla situazione: “La disponibilità delle Regioni c’è, spetta a Berlusconi emanare il decreto sbloccaflussi ed evitare rischi per la salute dei napoletani”, ha detto. Se i provvedimenti del governo sono attesi con urgenza nel capoluogo campano, il primo cittadino ha comunque ribadito che Napoli “non aspetta il governo” e “deve cercare di trovare le soluzioni per liberare la città dai rifiuti”.

Intanto arrivano anche le prime reazioni dalle regioni del nord. Il Governatore del veneto Luca Zaia ha infatti offerto disponibilità tecnica ma il veto sul trasferimento della monnezza: “I rifiuti di Napoli non li vogliamo – ha detto-, ma siamo disposti ad offrire know-how e tecnici disposti a dare una mano per impostare una raccolta differenziata”. “Così come abbiamo mandato i tecnici della sanità al servizio della sanità napoletana – ha concluso – siamo disposti ad inviare anche i nostri esperti ma non a portarci a casa i rifiuti”.

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