Evviva il federalismo fiscale. Anche le amministrazioni locali di centrosinistra dopo le critiche al Governo sul progetto federale si precipitano a sfruttarne al massimo le ripercussioni in termini di nuovi balzelli a carico delle comunità locali. Il decreto 68 del 2011 sul federalismo prevede che a partire dal 2012 il prelievo delle polizze Rc Auto sarà di competenza degli enti provinciali? Ecco che la corsa ai rincari impazza e ormai si aggiorna di ora in ora, con un quadro in continuo mutamento.
Oggi l’aliquota in questione è di importo pari al 12,5%, ma le Province possono, a loro discrezione, aumentare o diminuire l’imposta del 3,5%. Bene: di riduzioni, finora, nemmeno l’ombra. Al momento, le Province che hanno già deciso di praticare la gabella, quasi sempre con l’aumento massimo consentito, fino al 16%, sono quelle di Alessandria, Benevento, Bologna, Chieti, Cremona, Forlì-Cesena, La Spezia, L’Aquila, Lecce, Pescara, Reggio Emilia, Rimini, Vibo Valentia, tutto il Veneto a parte Vicenza e Padova.
Proprio in Emilia Romagna però, la regione ‘rossa’ per antonomasia, il provvedimento sta incassando una raffica di critiche trasversali da parte di associazioni e cittadini. Da Reggio Emilia al mare passando per il capoluogo, infatti, la chance regalata dal federalismo viene considerata dai politici un assist per tentare di rimpinguare le casse degli enti pubblici– anche qui sempre più vuote. L’applicazione del fisco regionale ha creato subito una raffica di critiche nella stessa Bologna, dove il Consiglio provinciale in questi giorni ha approvato la delibera che sancisce un aumento del 3,5% dell’imposta sulle polizze per le auto. La scelta viene giustificata dalla Provincia felsinea con la necessità di reperire i quasi cinque milioni di euro necessari “alle minori entrate dai provvedimenti governativi e per anticipare la messa a norma e in sicurezza degli edifici scolastici”, è stato il ritornello negli ultimi giorni sotto le Due Torri.
La prima ad inaugurare il ‘nuovo corso’, però, era stata la Provincia di Forlì-Cesena già dieci giorni fa. L’ente romagnolo- va detto- forse costituisce un caso a parte perché si sta letteralmente dissanguando per coprire i debiti della società di gestione dell’aeroporto “Ridolfi”, Seaf, la quale pesa nel 2010 per la bellezza di 1,15 milioni di euro: complessivamente, l’amministrazione del presidente Massimo Bulbi vantava già nel 2006 un debito di 85 milioni di euro, che salirà a 93,6 milioni l’anno prossimo. Sono già stati messi all’asta terreni e mezzi, tra cui persino un ciclomotore. Ma non basta. Quindi, che fare?
Approvare l’aumento del 3,5% dell’imposta Rc Auto portando l’aliquota dal 12,5% al 16%, naturalmente. Su una polizza media di 500 euro, a partire dal primo settembre ci sarà un aumento della spesa per l’assicurato di circa 15 euro. Le maggiori entrate specifiche sul bilancio 2011 saranno di circa un milione e 500 mila euro per il quadrimestre settembre-dicembre. Come verranno utilizzati i nuovi fondi? “Circa 900 mila euro saranno destinati per far fronte alle minori entrate ordinarie legate alle sanzioni stradali determinate dagli autovelox”, ha ammesso candidamente l’assessore provinciale al Bilancio, Maurizio Brunelli, aggiungendo che altri 300 mila euro saranno destinati per le minori entrate tributarie derivanti dall’addizionale sul consumo di energia elettrica sulle utenze non domestiche e altri 300 mila euro finanzieranno la manutenzione straordinaria degli edifici scolastici e la loro messa in sicurezza.
Stessa musica o quasi spostandosi a Reggio Emilia. Nel territorio del Tricolore l’aumento del 3,5% influirà per circa un euro al mese su ogni assicurazione auto e porterà nelle casse di Palazzo Allende circa 5,6 milioni. La decisione è stata presa dalla Giunta provinciale che, lunedì 27 giugno,la porterà in Consiglio provinciale in occasione della discussione della prima variazione al bilancio. “E’ una scelta di equità, che va a toccare chi possiede più auto, che ci consentirà di raccogliere 5,6 milioni in più all’anno che saranno investiti per le richieste di riorganizzazione, messa in sicurezza e gestione delle scuole, la manutenzione di circa 1.000 chilometri di strade provinciali e le azioni di contrasto alla crisi”, si è giustificata l’assessore al Bilancio Antonietta Acerenza.
Salendo a Ferrara, l’aumento voluto dalla presidente della Provincia Marcella Zappaterra è stato a sua volta all’insegna del massimo importo possibile. La presidente Pd giustifica questa “scelta impopolare” come “pienamente giustificata” dato che, in particolare, servirà per intervenire su “molti edifici scolastici privi del certificato di abitabilità”. Al segretario provinciale Cisl Paolo Baiamonte che ha parlato di “aumento insopportabile” risponde l’omologo del Pd Paolo Calvano che, dice, si è documentato: “Ho fatto una ricerca su internet e salta fuori che anche Province come Alessandria, Cremona, Chieti, L’Aquila e Pescara, tutte del centrodestra, hanno preso tempo fa questa decisione. Questo significa che non è un problema di Ferrara, ma dell’Italia. Però c’è una differenza: qui si è fatta la scelta di usare le risorse di questo prelievo per fare investimenti e non per spendere in parte corrente”.
Tornando in Romagna, il vice presidente della Provincia di Rimini Carlo Bulletti ha diffuso ieri le novità: la decisione di ritoccare le Rc Auto fino al 16% pure in riviera è inevitabile “per non condannare i nostri bilanci: non applichiamo una gabella per autoalimentare una struttura burocratica ma per corrispondere alle esigenze della comunità provinciale ed è su questa base, di massima trasparenza e sincerità, che dobbiamo affrontare il confronto consiliare”. Per Bulletti l’adeguamento dell’addizionale dal 12,5% attuale fino a un massimo del 16% porterà nelle casse dell’ente di corso D’Augusto circa 1,2 milioni di euro, che serviranno a dare “una risposta concreta e immediata ad azioni e servizi irrinunciabili- giura il vice presidente riminese- come il sostegno all’handicap, a cui andranno 200.000 euro, gli interventi per la manutenzione delle strade e la sistemazione di frane a seguito dei danni del maltempo durante l’ultimo inverno, per altri 200.000 euro, i rimborsi per le spese elettorali sostenute per legge dai Comuni, un totale di 350.000 euro, e la copertura dei tagli dei trasferimenti statali e regionali, che ammontano a 420.000 euro”.
Anche in questo caso, però, la bufera ha soffiato forte. Per il consigliere regionale del Pdl Marco Lombardi, ad esempio, è la dimostrazione che il vero ‘guaio’ del federalismo è che mette gli amministratori davanti alle proprie responsabilità: “Il federalismo fiscale a regime è a costo zero- osserva il berlusconiano riminese- ma giustamente un sindaco o un presidente di Provincia in un rapporto diretto con i propri cittadini e senza nascondersi dietro lo Stato può giocarsi la faccia”. Ma, prosegue il pidiellino numero uno in riviera, il punto è che “la riforma fa scontrare gli amministratori locali (di centrosinistra, ndr) con un concetto per loro sconosciuto: la responsabilità”.
Analogamente ai loro colleghi ferraresi, anche i sindacalisti della Cisl a Rimini non ci stanno per niente. Secondo il segretario provinciale Massimo Fossati “questo nuovo balzello moltiplicherà l’effetto tassazione proprio per quella famiglia che si vorrebbe tutelare, perché va a colpire tutti gli automobilisti indiscriminatamente e sarà pesante per quanti devono usare la macchina per lavoro, anche per l’inefficienza e il costo del trasporto pubblico, senza contare che non è chiaro a quanto ammonta la platea dei soggetti interessati alla tassa e al relativo gettito preventivato”, anche se il sindacato lo stima intorno ai tre milioni di euro. La Provincia riminese si è appellata alle cause di forza maggiore: “Non vi è nessuna giustificazione ‘etica’, come si vuole far credere, tanto più che buona parte di questi tributi andranno ai Comuni sotto forma di ristorno alle spese elettorali o per manutenzione delle strade”, sferza il numero uno Cisl.
Emilia Romagna
Rc auto: col federalismo introiti alle Province. E l’Emilia rossa stanga gli automobilisti
Le Province rosse in prima fila per approfittare della legge voluta dalla Lega. Avevano votato contro in Parlamento, ma quando è arrivato il momento di applicare gli aumenti hanno aperto la strada a tutti: "Soldi che ci servono per ristrutturare le scuole"
Oggi l’aliquota in questione è di importo pari al 12,5%, ma le Province possono, a loro discrezione, aumentare o diminuire l’imposta del 3,5%. Bene: di riduzioni, finora, nemmeno l’ombra. Al momento, le Province che hanno già deciso di praticare la gabella, quasi sempre con l’aumento massimo consentito, fino al 16%, sono quelle di Alessandria, Benevento, Bologna, Chieti, Cremona, Forlì-Cesena, La Spezia, L’Aquila, Lecce, Pescara, Reggio Emilia, Rimini, Vibo Valentia, tutto il Veneto a parte Vicenza e Padova.
Proprio in Emilia Romagna però, la regione ‘rossa’ per antonomasia, il provvedimento sta incassando una raffica di critiche trasversali da parte di associazioni e cittadini. Da Reggio Emilia al mare passando per il capoluogo, infatti, la chance regalata dal federalismo viene considerata dai politici un assist per tentare di rimpinguare le casse degli enti pubblici– anche qui sempre più vuote. L’applicazione del fisco regionale ha creato subito una raffica di critiche nella stessa Bologna, dove il Consiglio provinciale in questi giorni ha approvato la delibera che sancisce un aumento del 3,5% dell’imposta sulle polizze per le auto. La scelta viene giustificata dalla Provincia felsinea con la necessità di reperire i quasi cinque milioni di euro necessari “alle minori entrate dai provvedimenti governativi e per anticipare la messa a norma e in sicurezza degli edifici scolastici”, è stato il ritornello negli ultimi giorni sotto le Due Torri.
La prima ad inaugurare il ‘nuovo corso’, però, era stata la Provincia di Forlì-Cesena già dieci giorni fa. L’ente romagnolo- va detto- forse costituisce un caso a parte perché si sta letteralmente dissanguando per coprire i debiti della società di gestione dell’aeroporto “Ridolfi”, Seaf, la quale pesa nel 2010 per la bellezza di 1,15 milioni di euro: complessivamente, l’amministrazione del presidente Massimo Bulbi vantava già nel 2006 un debito di 85 milioni di euro, che salirà a 93,6 milioni l’anno prossimo. Sono già stati messi all’asta terreni e mezzi, tra cui persino un ciclomotore. Ma non basta. Quindi, che fare?
Approvare l’aumento del 3,5% dell’imposta Rc Auto portando l’aliquota dal 12,5% al 16%, naturalmente. Su una polizza media di 500 euro, a partire dal primo settembre ci sarà un aumento della spesa per l’assicurato di circa 15 euro. Le maggiori entrate specifiche sul bilancio 2011 saranno di circa un milione e 500 mila euro per il quadrimestre settembre-dicembre. Come verranno utilizzati i nuovi fondi? “Circa 900 mila euro saranno destinati per far fronte alle minori entrate ordinarie legate alle sanzioni stradali determinate dagli autovelox”, ha ammesso candidamente l’assessore provinciale al Bilancio, Maurizio Brunelli, aggiungendo che altri 300 mila euro saranno destinati per le minori entrate tributarie derivanti dall’addizionale sul consumo di energia elettrica sulle utenze non domestiche e altri 300 mila euro finanzieranno la manutenzione straordinaria degli edifici scolastici e la loro messa in sicurezza.
Stessa musica o quasi spostandosi a Reggio Emilia. Nel territorio del Tricolore l’aumento del 3,5% influirà per circa un euro al mese su ogni assicurazione auto e porterà nelle casse di Palazzo Allende circa 5,6 milioni. La decisione è stata presa dalla Giunta provinciale che, lunedì 27 giugno,la porterà in Consiglio provinciale in occasione della discussione della prima variazione al bilancio. “E’ una scelta di equità, che va a toccare chi possiede più auto, che ci consentirà di raccogliere 5,6 milioni in più all’anno che saranno investiti per le richieste di riorganizzazione, messa in sicurezza e gestione delle scuole, la manutenzione di circa 1.000 chilometri di strade provinciali e le azioni di contrasto alla crisi”, si è giustificata l’assessore al Bilancio Antonietta Acerenza.
Salendo a Ferrara, l’aumento voluto dalla presidente della Provincia Marcella Zappaterra è stato a sua volta all’insegna del massimo importo possibile. La presidente Pd giustifica questa “scelta impopolare” come “pienamente giustificata” dato che, in particolare, servirà per intervenire su “molti edifici scolastici privi del certificato di abitabilità”. Al segretario provinciale Cisl Paolo Baiamonte che ha parlato di “aumento insopportabile” risponde l’omologo del Pd Paolo Calvano che, dice, si è documentato: “Ho fatto una ricerca su internet e salta fuori che anche Province come Alessandria, Cremona, Chieti, L’Aquila e Pescara, tutte del centrodestra, hanno preso tempo fa questa decisione. Questo significa che non è un problema di Ferrara, ma dell’Italia. Però c’è una differenza: qui si è fatta la scelta di usare le risorse di questo prelievo per fare investimenti e non per spendere in parte corrente”.
Tornando in Romagna, il vice presidente della Provincia di Rimini Carlo Bulletti ha diffuso ieri le novità: la decisione di ritoccare le Rc Auto fino al 16% pure in riviera è inevitabile “per non condannare i nostri bilanci: non applichiamo una gabella per autoalimentare una struttura burocratica ma per corrispondere alle esigenze della comunità provinciale ed è su questa base, di massima trasparenza e sincerità, che dobbiamo affrontare il confronto consiliare”. Per Bulletti l’adeguamento dell’addizionale dal 12,5% attuale fino a un massimo del 16% porterà nelle casse dell’ente di corso D’Augusto circa 1,2 milioni di euro, che serviranno a dare “una risposta concreta e immediata ad azioni e servizi irrinunciabili- giura il vice presidente riminese- come il sostegno all’handicap, a cui andranno 200.000 euro, gli interventi per la manutenzione delle strade e la sistemazione di frane a seguito dei danni del maltempo durante l’ultimo inverno, per altri 200.000 euro, i rimborsi per le spese elettorali sostenute per legge dai Comuni, un totale di 350.000 euro, e la copertura dei tagli dei trasferimenti statali e regionali, che ammontano a 420.000 euro”.
Anche in questo caso, però, la bufera ha soffiato forte. Per il consigliere regionale del Pdl Marco Lombardi, ad esempio, è la dimostrazione che il vero ‘guaio’ del federalismo è che mette gli amministratori davanti alle proprie responsabilità: “Il federalismo fiscale a regime è a costo zero- osserva il berlusconiano riminese- ma giustamente un sindaco o un presidente di Provincia in un rapporto diretto con i propri cittadini e senza nascondersi dietro lo Stato può giocarsi la faccia”. Ma, prosegue il pidiellino numero uno in riviera, il punto è che “la riforma fa scontrare gli amministratori locali (di centrosinistra, ndr) con un concetto per loro sconosciuto: la responsabilità”.
Analogamente ai loro colleghi ferraresi, anche i sindacalisti della Cisl a Rimini non ci stanno per niente. Secondo il segretario provinciale Massimo Fossati “questo nuovo balzello moltiplicherà l’effetto tassazione proprio per quella famiglia che si vorrebbe tutelare, perché va a colpire tutti gli automobilisti indiscriminatamente e sarà pesante per quanti devono usare la macchina per lavoro, anche per l’inefficienza e il costo del trasporto pubblico, senza contare che non è chiaro a quanto ammonta la platea dei soggetti interessati alla tassa e al relativo gettito preventivato”, anche se il sindacato lo stima intorno ai tre milioni di euro. La Provincia riminese si è appellata alle cause di forza maggiore: “Non vi è nessuna giustificazione ‘etica’, come si vuole far credere, tanto più che buona parte di questi tributi andranno ai Comuni sotto forma di ristorno alle spese elettorali o per manutenzione delle strade”, sferza il numero uno Cisl.
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Politica
La Camera respinge la sfiducia a Santanchè: “Sulle dimissioni rifletterò”. Conte: “Siete responsabili di un disastro morale”. Schlein: “Meloni ancora in fuga”
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A Milano indagine per evasione fiscale su Twitter-X. Mancati pagamenti Iva per 12,5 milioni
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Francesco, condizioni critiche ma stazionarie: “Nuova tac di controllo”. Ha visto il cardinale Parolin. Buenos Aires in ansia per il ‘suo’ Papa
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato durante il briefing di oggi che l'amministrazione determinerà quali organi di stampa faranno parte del pool stampa della Casa Bianca. Attualmente la White House Correspondents Association aiuta a coordinare la copertura del pool.
La Leavitt ha affermato che alle "testate tradizionali" sarà comunque consentito di unirsi al pool, ma ha osservato che l'amministrazione consentirà l'adesione anche ad altri siti. "Sono orgogliosa di annunciare che restituiremo il potere alle persone che leggono i vostri giornali, che guardano i vostri programmi televisivi e che ascoltano le vostre stazioni radio", ha aggiunto.
(Adnkronos) - L'indagine su Twitter International Uk vede due indagati - si tratta di due ex amministratori (un irlandese e un indiano) - che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del social poi rilevato da Elon Musk a fine 2022. L'indagine nasce da un controllo fiscale della Gdf, concluso ad aprile 2024, proprio sulla piattaforma americana, che oggi si chiama 'X', sulla scia delle stesse verifiche fatte su Meta. Il fascicolo è affidato dal pm Giovanni Polizzi, già protagonista di altre indagini sui colossi del web.
Il punto centrale del fascicolo affidato a Polizzi, lo stesso che si è occupato dell'inchiesta su Meta, è l'idea che debbano essere tassate come transazioni commerciali le iscrizioni gratuite alle piattaforme online in cambio della cessione dei propri dati personali, che hanno un valore economico, visto che consentono la profilazione degli utenti.
Solo lo scorso dicembre la procura di Milano ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei rappresentanti legali della società di diritto irlandese Meta, titolare dei social Facebook e Instagram. L'inchiesta - ancora aperta - ipotizza per il colosso l'omessa dichiarazione e mancato pagamento - tra il 2015 e il 2021 - dell'Iva per un totale di oltre 877 milioni di euro.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La Casa Bianca attribuisce il grosso livido sulla mano destra di Donald Trump, che era visibile durante l'incontro di ieri con il presidente francese Emmanuel Macron, alle strette di mano del presidente americano.
"Il presidente Trump è un uomo del popolo", ha affermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, aggiungendo: "Il suo impegno è incrollabile e lo dimostra ogni singolo giorno. Il presidente Trump ha lividi sulla mano perché lavora costantemente e stringe mani tutto il giorno, tutti i giorni".
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Sono due i momenti della replica di Daniela Santanchè sottolineati dalle opposizioni, che oggi hanno votato compatte la mozione di sfiducia alla ministra del Turismo. Il primo quello sull''intemerata' del tacco 12 e il glamour, della sinistra che odia la ricchezza. Un tentativo di 'buttarla in caciara' e uscire dal merito, grave, della vicenda, dicono le opposizioni. L'altro passaggio è meno di colore e più inquietante, sostengono, ed è quando la ministra ha detto che alla prossima udienza valuterà le dimissioni "ma lo farò da sola - ha scandito- con me stessa, senza nessuna costrizione e forzatura". Una sottolineatura che, secondo le opposizioni, è un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. E fa crescere l'interrogativo: perché la premier Meloni si fa trattare in questo modo? E' la domanda dei parlamentari di minoranza in Transatlantico.
Giuseppe Conte intervenendo in aula nelle dichiarazioni di voto ha dato una sua versione: "Ci sono solo due plausibili spiegazioni. La prima è che lei, Santanchè, ricatta Meloni. Può darsi che all'opposizione abbiate condiviso segreti che oggi mettono in imbarazzo la presidente del Consiglio e allora comprenderemmo perché ogni giorno Meloni dice che non è ricattabile... La seconda è che Fdi dopo aver avuto come motto 'legge e ordine', oggi che siete al potere si sentite casta intoccabile. Il caso Delmastro è l'esempio di questa vostra convinzione di essere al di sopra della legge".
Anche Elly Schlein si rivolge alla premier Meloni: "Cosa le impedisce di far dimettere Santanchè? Come è possibile accettare in silenzio, dopo che Santanchè ha detto che del pressing di Fdi se ne frega, che lei e solo lei decide se dimettersi come se non esistesse una presidente del Consiglio?". E insiste: "Meloni è stata campionessa mondiale di richieste di dimissioni e oggi ha disertato quest'aula, come fa non vergognarsi della sua incoerenza, come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo atteggiamento di continua fuga da quest'aula e dalla realtà? Dove si è nascosta la premier? Forse sta registrando un altro video, un contributo da inviare a una convention fra motoseghe e saluti nazisti?".
Conte ribatte anche al passaggio 'tacco 12' della ministra: "Lei ha detto che odiamo la ricchezza, ma non dica baggianate, siete voi che avete fatto la guerra ai poveri, che odiate i poveri. Noi odiamo o meglio ancora contrastiamo, la disonestà". Una questione, quella dei tacchi e delle borsette, che fa sbottare Schlein: "Lei viene qui a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalla bollette? Noi non siamo qui per fare un processo ma per porre una gigantesca questione di opportunità politica: davanti ad accuse così gravi, per non ledere le istituzioni, avrebbe dovuto dimettersi".
La segretaria del Pd si rivolge quindi alla maggioranza: "Speriamo in un sussulto della maggioranza e dei singoli parlamentari. Se oggi salvate Santanchè dimostrate che a voi interessa difendere i vostri più che difendere l'onore delle istituzioni. Questa non è difesa nazionale, è difesa tribale". Per Elisabetta Piccolotti che interviene a nome di Avs, "il problema non è la ricchezza della ministra, il problema è che quando si è ricchi e non si pagano" gli stipendi ai lavoratori e si umiliano "le persone più povere".
Anche Iv, Più Europa e Azione che non avevano sottoscritto la mozione di sfiducia, hanno comunque dichiarato il voto a favore in aula. "Noi sappiamo che la mozione di sfiducia non sarà approvata, ma chiunque si è accorto che la ministra Santanchè non è sfiduciata da coloro che hanno presentato questa mozione ma dalla sua stessa maggioranza, dalla premier Meloni", dice Davide Faraone di Iv. Per Azione Antonio D'Alessio spiega: "Le mozioni di sfiducia non ci piacciono" e "la ministra non è colpevole fino a prova contraria" ma "è il quadro complessivo che finisce con il restituirci una politica rispetto alla quale scivolano via situazioni che non consentono una azione della ministra libera di condizionamenti". Linea simile a Riccardo Magi di Più Europa: "Per noi Santanché dovrebbe dimettersi" non per le questioni giudiziarie, ma "perché ha inanellato una serie di fallimenti da ministro". Intanto in serata l'aula ha respinto la sfiducia con 206 voti.
Londra, 25 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha confermato che ospiterà colloqui sull'Ucraina con gli alleati nel fine settimana, dopo essere tornato dall'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca. "Ospiterò diversi paesi questo fine settimana per continuare a discutere di come procedere insieme come alleati alla luce della situazione che ci troviamo ad affrontare", ha detto ai giornalisti.
Tel Aviv, 25 feb. (Adnkronos) - Le Idf e lo Shin Bet hanno sventato un piano terroristico che prevedeva l'uso di una bomba da 100 kg a Kabatiya, in Cisgiordania. Lo ha reso noto l'Idf, aggiungendo che nel corso dell'operazione, i soldati hanno perquisito decine di siti, arrestato 15 terroristi, localizzato armi e smantellato esplosivi.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - "Sono stata rapita dai terroristi di Hamas il 7 ottobre dal Nova Festival insieme al mio compagno, Avinatan Or. Siamo stati presi con la forza, separati e siamo entrati nell'inferno sulla terra". Lo ha detto l'ostaggio liberato Noa Argamani al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, aggiungendo che "non abbiamo più tempo! Sono qui oggi, il che è un miracolo, ma ci sono ancora 63 ostaggi che stanno vivendo questo incubo, senza sapere se vivranno o moriranno. Non c'è bisogno che vi racconti di Kfir e Ariel Bibas e della loro madre Shiri. Una madre e i suoi bambini che sono stati brutalmente assassinati in prigionia".