In questi giorni si discute animatamente, soprattutto in Rete, di diritto d’autore, a fronte del provvedimento (la cui delibera da parte dell’Agcom, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, è stata rimandata al 6 luglio) in base al quale l’Agcom avrebbe ampi poteri di censura sui siti Internet.
In sostanza tra qualche giorno potrebbe accadere che, se ad esempio il titolare dei diritti di un contenuto audio o video si accorgesse che lo stesso è stato pubblicato su un sito, un portale, un blog senza la sua autorizzazione, potrebbe semplicemente presentare la propria istanza all’Internet Service Provider di riferimento, il quale, una volta effettuato un opportuno controllo, sarebbe obbligato a “oscurare” il sito incriminato, senza dover necessariamente informare il proprietario del sito stesso, ovunque il sito risieda, in Italia o all’estero, ma soprattutto senza l’intervento dell’Autorità giudiziaria italiana.
Ieri a favore degli esperti di diritto e di Rete, che stanno tentando di ostacolare un provvedimento così restrittivo con varie attività messe in campo già dallo scorso febbraio e che sono sfociate in una petizione rivolta ai Parlamentari della Repubblica Italiana e all’Agcom, è intervenuta anche la terza carica dello Stato.
Gianfranco Fini, ha infatti ieri inviato una nota al sito lastampa.it nella quale afferma: «la protezione del diritto d’autore è fondamentale per una società sempre più basata sulla conoscenza e sulla proprietà intellettuale, altrettanto lo è la tutela della piena libertà della Rete», ed esprime preoccupazione per le possibili conseguenze generate dall’introduzione di «troppi paletti alla fruizione delle informazioni e dei contenuti che circolano» online. Paletti che rischiano di intralciare la diffusione e lo scambio di idee attraverso Internet.
Nel frattempo che la politica e il popolo della rete “litigano” e la stampa italiana riporta la cronaca degli ultimi giorni sul tema, a livello internazionale il sito Forbes, si occupa invece di un brillante esempio “Made in Italy” relativo a un’iniziativa imprenditoriale, che parte proprio da un’idea che si basa sulla tutela del diritto d’autore e che offre un servizio ad alto valore aggiunto sia agli utenti online, sia all’industry della “musica liquida”.
Si tratta di musiXmatch start-up tutta italiana alla cui guida c’è Massimo Ciociola, un pioniere della Rete, che sta rivoluzionando, con la sua idea, il mercato delle lyrics ovvero dei testi delle canzoni, fino ad ora quasi del tutto in mano alla pirateria online.
“L’idea di base è quella di riorganizzare il sistema di distribuzione di circa 4,3 milioni di testi associati ai dati editoriali (autore ed editore) incrociati con i dati discografici, partendo dall’esecutore, quindi un database digitale di testi musicali licenziati, legali al 100%, distribuito a livello internazionale su tutte le piattaforme: dall’iPad all’iPhone, dalle varie Music Tv ai negozi virtuali” ha raccontato Ciociola.
Sul provvedimento dell’Agcom Massimo Ciociola ha così commentato: “Per quanto la nostra intera iniziativa ‘musiXmatch’ sia basata sulla tutela del diritto d’autore e di chi scrive i testi di canzoni in tutto il mondo, credo che il provvedimento proposto non rispecchi quanto avvenga già in altri paesi come gli Usa ad esempio, dove la Dmca Policy tutela sì l’avente diritto ma anche il service provider che potrebbe inconsapevolmente violare il diritto stesso. Insomma Tutela del diritto sì, ma va protetto anche chi eroga e crea il contenuto altrimenti si rischia di creare uno Stato di Polizia che in rete porterebbe ad una vera e propria sommossa, ma questa volta creata dagli utenti.”
In conclusione, lasciatemi dire che è davvero bello poter parlare, ogni tanto, di iniziative italiane che hanno tutti i titoli per diventare storie di successo nel mondo delle cosiddette “dot.com”, a conferma del fatto che la nostra creatività, le nostre idee, se ben supportate, anche finanziariamente, se gestite con passione, professionalità e determinazione possono fare la differenza a livello globale.
Layla Pavone
Amministratore Delegato Industry Innovation di Digital Magics e Consigliere di Italia Startup
Media & Regime - 1 Luglio 2011
Diritto d’autore in Rete: dalle parole ai fatti
In questi giorni si discute animatamente, soprattutto in Rete, di diritto d’autore, a fronte del provvedimento (la cui delibera da parte dell’Agcom, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, è stata rimandata al 6 luglio) in base al quale l’Agcom avrebbe ampi poteri di censura sui siti Internet.
In sostanza tra qualche giorno potrebbe accadere che, se ad esempio il titolare dei diritti di un contenuto audio o video si accorgesse che lo stesso è stato pubblicato su un sito, un portale, un blog senza la sua autorizzazione, potrebbe semplicemente presentare la propria istanza all’Internet Service Provider di riferimento, il quale, una volta effettuato un opportuno controllo, sarebbe obbligato a “oscurare” il sito incriminato, senza dover necessariamente informare il proprietario del sito stesso, ovunque il sito risieda, in Italia o all’estero, ma soprattutto senza l’intervento dell’Autorità giudiziaria italiana.
Ieri a favore degli esperti di diritto e di Rete, che stanno tentando di ostacolare un provvedimento così restrittivo con varie attività messe in campo già dallo scorso febbraio e che sono sfociate in una petizione rivolta ai Parlamentari della Repubblica Italiana e all’Agcom, è intervenuta anche la terza carica dello Stato.
Gianfranco Fini, ha infatti ieri inviato una nota al sito lastampa.it nella quale afferma: «la protezione del diritto d’autore è fondamentale per una società sempre più basata sulla conoscenza e sulla proprietà intellettuale, altrettanto lo è la tutela della piena libertà della Rete», ed esprime preoccupazione per le possibili conseguenze generate dall’introduzione di «troppi paletti alla fruizione delle informazioni e dei contenuti che circolano» online. Paletti che rischiano di intralciare la diffusione e lo scambio di idee attraverso Internet.
Nel frattempo che la politica e il popolo della rete “litigano” e la stampa italiana riporta la cronaca degli ultimi giorni sul tema, a livello internazionale il sito Forbes, si occupa invece di un brillante esempio “Made in Italy” relativo a un’iniziativa imprenditoriale, che parte proprio da un’idea che si basa sulla tutela del diritto d’autore e che offre un servizio ad alto valore aggiunto sia agli utenti online, sia all’industry della “musica liquida”.
Si tratta di musiXmatch start-up tutta italiana alla cui guida c’è Massimo Ciociola, un pioniere della Rete, che sta rivoluzionando, con la sua idea, il mercato delle lyrics ovvero dei testi delle canzoni, fino ad ora quasi del tutto in mano alla pirateria online.
“L’idea di base è quella di riorganizzare il sistema di distribuzione di circa 4,3 milioni di testi associati ai dati editoriali (autore ed editore) incrociati con i dati discografici, partendo dall’esecutore, quindi un database digitale di testi musicali licenziati, legali al 100%, distribuito a livello internazionale su tutte le piattaforme: dall’iPad all’iPhone, dalle varie Music Tv ai negozi virtuali” ha raccontato Ciociola.
Sul provvedimento dell’Agcom Massimo Ciociola ha così commentato: “Per quanto la nostra intera iniziativa ‘musiXmatch’ sia basata sulla tutela del diritto d’autore e di chi scrive i testi di canzoni in tutto il mondo, credo che il provvedimento proposto non rispecchi quanto avvenga già in altri paesi come gli Usa ad esempio, dove la Dmca Policy tutela sì l’avente diritto ma anche il service provider che potrebbe inconsapevolmente violare il diritto stesso. Insomma Tutela del diritto sì, ma va protetto anche chi eroga e crea il contenuto altrimenti si rischia di creare uno Stato di Polizia che in rete porterebbe ad una vera e propria sommossa, ma questa volta creata dagli utenti.”
In conclusione, lasciatemi dire che è davvero bello poter parlare, ogni tanto, di iniziative italiane che hanno tutti i titoli per diventare storie di successo nel mondo delle cosiddette “dot.com”, a conferma del fatto che la nostra creatività, le nostre idee, se ben supportate, anche finanziariamente, se gestite con passione, professionalità e determinazione possono fare la differenza a livello globale.
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Ucraina, summit a Parigi: Meloni frena sull’invio di truppe. E Scholz: “Sbagliato parlare di militari Ue sul terreno”. Starmer: “Per la pace vitali le garanzie Usa”
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La Paz, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Almeno 30 persone sono morte a causa di un incidente che ha coinvolto un autobus passeggeri, precipitato in un burrone profondo 800 metri nella città di Yocalla, nel sud della Bolivia. Lo ha riferito la polizia locale.
Tel Aviv, 17 feb. (Adnkronos) - Secondo quanto riportato dall'emittente statale israeliana Kan, citando diverse fonti, il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, non fa più parte del team incaricato delle trattative per la liberazione degli ostaggi. Fonti a conoscenza dei dettagli affermano che Bar potrebbe unirsi a una delegazione in futuro se si svolgeranno i negoziati sulla fase due.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - Prosegue la protesta di Azione alla Camera sul decreto Milleproroghe: il capogruppo Matteo Richetti e la vicecapogruppo Elena Bonetti lasciano i lavori in corso nelle commissioni congiunte Affari Costituzionali e Bilancio. “Dopo il tempo sprecato dal governo nella discussione al Senato alla ricerca di una composizione delle divisioni interne, il testo del decreto è stato trasferito alla Camera solo questa mattina e approderà in Aula nella giornata domani. Alle Commissioni riunite – dichiarano Richetti e Bonetti – non restano che poche ore di esame notturno, una scelta che rende inutile ogni confronto di merito sulle misure contenute nel provvedimento e offende profondamente la funzione parlamentare e la dignità dei deputati membri. Se il governo intende ridurci a figuranti, abbia almeno la decenza di assumersene la responsabilità davanti al Paese. Noi non li aiuteremo”. Azione aveva già espresso nella mattinata la propria contrarietà al ripetuto ricorso alla fiducia, rendendo noto di non aver presentato, per questa ragione, emendamenti al decreto Milleproroghe.
Beirut, 17 feb. (Adnkronos) - Il governo libanese ha annunciato di aver approvato una risoluzione secondo cui soltanto lo Stato potrà possedere armi. La risoluzione chiede di fatto il disarmo di Hezbollah e include l'impegno a rispettare la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - Ha ribadito le perplessità sul formato del vertice di Parigi, sull'invio di truppe europee in Ucraina e la necessità di percorrere strade che prevedano il coinvolgimento degli Stati Uniti. Queste le linee, a quanto si apprende, dell'intervento della premier Giorgia Meloni oggi al summit a Parigi convocato da Emmanuel Macron alla presenza del britannico Keir Starmer, del premier olandese, Dick Schoof, del cancelliere tedesco Olaf Scholz, del capo del governo polacco Donald Tusk e del primo ministro spagnolo Pedro Sanchez. All'Eliseo anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte e i vertici Ue, Antonio Costa e Ursula von der Leyen.
Meloni, a quanto si apprende, ha sottolineato di aver voluto essere presente per non rinunciare a portare il punto di vista dell’Italia, ma di avere espresso le sue perplessità riguardo un formato che, a suo giudizio, esclude molti Paesi, a partire da quelle più esposti al rischio di estensione del conflitto, anziché includere, come sarebbe opportuno fare in una fase storica come questa. Anche perché, avrebbe rimarcato la premier, la guerra in Ucraina l’abbiamo pagata tutti.
Per l'Italia le questioni centrali rimangono le garanzie di sicurezza per l’Ucraina, perché senza queste ogni negoziato rischia di fallire. Quindi Meloni avrebbe rimarcato l'utilità di un confronto tra le varie ipotesi in campo, osservando come quella che prevede il dispiegamento di soldati europei in Ucraina appaia come la più complessa e forse la meno efficace. Una strada su cui l'Italia avrebbe mostrato le sue perplessità al tavolo.
Secondo Meloni, a quanto viene riferito, andrebbero esplorate altre strade che prevedano il coinvolgimento anche degli Stati Uniti, perché è nel contesto euro-atlantico che si fonda la sicurezza europea e americana. La premier avrebbe definito una sferzata sul ruolo dell'Europa quella lanciata dall'amministrazione Usa ma ricordando che prima di questa analoghe considerazioni sono state già state fatte da importanti personalità europee. È una sfida, avrebbe quindi sottolineato, per essere più concreti e concentrarsi sulle cose davvero importanti, come la necessità di difendere la nostra sicurezza a 360 gradi, i nostri confini, i nostri cittadini, il nostro sistema produttivo.
Secondo la presidente del Consiglio sono i cittadini europei a chiederlo: non dobbiamo chiederci cosa gli americani possono fare per noi, ma cosa noi dobbiamo fare per noi stessi.
Meloni avrebbe quindi rimarcato come il formato del summit all'Eliseo non vada considerato come un formato anti-Trump. Tutt’altro. Gli Stati Uniti lavorano a giungere ad una pace in Ucraina e noi dobbiamo fare la nostra parte, la sollecitazione della premier italiana. Meloni infine, sempre a quanto si apprende, avrebbe manifestato condivisione per il senso della parole del Vice Presidente degli Stati Uniti Vance, ricordando di aver espresso concetti simili in precedenza. Ancora prima di garantire la sicurezza in Europa, avrebbe sottolineato Meloni, è necessario sapere che cosa stiamo difendendo.
Parigi, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - "La Russia minaccia tutta l'Europa". Lo ha detto la premier danese Mette Frederiksen dopo i colloqui di emergenza a Parigi sul cambiamento di politica degli Stati Uniti sulla guerra in Ucraina.
La guerra in Ucraina riguarda i "sogni imperialisti di Mosca, di costruire una Russia più forte e più grande, e non credo che si fermeranno in Ucraina", ha detto ai giornalisti, mettendo in guardia gli Stati Uniti dai tentativi di concordare un cessate il fuoco "rapido" che darebbe alla Russia la possibilità di "mobilitarsi di nuovo, attaccare l'Ucraina o un altro paese in Europa".
Parigi, 17 feb. (Adnkronos) - "Oggi a Parigi abbiamo ribadito che l'Ucraina merita la pace attraverso la forza. Una pace rispettosa della sua indipendenza, sovranità, integrità territoriale, con forti garanzie di sicurezza. L'Europa si fa carico della sua intera quota di assistenza militare all'Ucraina. Allo stesso tempo abbiamo bisogno di un rafforzamento della difesa in Europa". Lo ha scritto su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.