Ecco il testo uscito dall’assemblea generale dell’Associazione Comuni Virtuosi, riuniti presso il Comune di Capannori (LU), che esprime piena solidarietà al Movimento No Tav e delibera l’invio di una propria delegazione alla manifestazione nazionale di domenica 3 luglio.
Per i Comuni virtuosi saranno presenti Marco Boschini, coordinatore dell’associazione, e Domenico Finiguerra, del comitato direttivo.
In Val di Susa il cammino per la libertà ha un’eco che si sta estendendo in tutta la penisola.
Il progetto per la costruzione di una linea ferroviaria destinata ai treni ad alta velocità prevede lo scavo di una galleria lunga 54 km per collegare Torino a Lione.
Un’opera tanto maestosa quanto inutile e dannosa. Inutile perché esiste già una linea ferroviaria che collega l’Italia con la Francia e basterebbe, con minori investimenti economici, potenziare quel tratto ferroviario che attualmente viene utilizzato solamente per il 30% delle sue capacità. Dannosa perché la galleria verrebbe scavata in una montagna contenitrice di amianto.
L’Associazione Comuni virtuosi, riunita in assemblea generale, esprime piena solidarietà al Movimento che si sta battendo, da anni, contro la realizzazione di un’opera così assurda e dannosa per l’ambiente, le finanze pubbliche, la democrazia.
Abbiamo dimostrato, in questi 6 anni di attività, che si può stare dentro le Istituzioni rispettando le comunità locali, il loro futuro, il territorio, improntando la propria azione amministrativa nell’ottica di un buon padre o madre di famiglia, con trasparenza, spirito di servizio, onestà, buon senso e concretezza.
Per questo, oggi più che mai, confermiamo la nostra assoluta contrarietà a tutte quelle “grandi” opere che si mangiano territorio, beni comuni, sgretolando al contempo ogni credibilità nell’opinione pubblica rispetto allo Stato.
Nel criticare queste disastrose politiche infrastrutturali l’Associazione Comuni Virtuosi esprime piena solidarietà alla realtà val susina in cammino e si schiera ancora una volta contro le devastazione ambientali, che in questo Paese anziché essere combattute vengono quotidianamente sorrette e finanziate.