La manovra economica interesserà pesantemente la scuola. Ghizzoni (capogruppo Pd alla commissione Cultura della Camera), spiega come vengono messi in ginocchio i precari (quelli percossi davanti a Montecitorio): esclusione dall’applicazione della norma europea sulla trasformazione a tempo indeterminato del contratto svolto per tre anni consecutivi nello stesso ente o azienda; fantomatico piano di assunzioni 2011-13, privo di quantificazione; estromissione in extremis di 20 mila giovani abilitati e abilitandi da graduatorie di accesso a ruolo e supplenze annuali. Presto conosceremo gli ulteriori tagli. È noto che l’emendamento al Dl presentato dalla Lega sul “bonus residenza”, ultimo tentativo di avviare la creazione di un sistema scolastico autarchico e privilegiato, è stato stralciato. Ma non abbassiamo la guardia. “La norma non è contro il Sud. Ci riproveremo nella manovra sui conti pubblici” è la promessa dell’ideatore, Pittoni. Il bonus si integra molto bene in un programma politico scandito da appelli a segregazione, divisione, negazione del principio di uguaglianza: di individui, lavoratori, opportunità. L’intenzione affermata anche stavolta era consentire ai docenti delle regioni del Nord di non esser sorpassati nelle liste dagli aspiranti professori del Sud. La proposta: 40 punti ai residenti nella provincia in cui si vuole insegnare. Nel 2008, del resto, il programma elettorale sulla scuola della Lega era il meno ambiguo, il più esplicito: tradizioni locali, regionalismo, federalismo della separazione e dell’esclusione.
Da anni la Lega Nord propone soluzioni per tutelare i docenti indigeni purosangue, con tutto il loro presunto apparato di ampolle sacre e miti nordici. Anni fa ci mise lo zampino persino Ichino, uno degli esegeti della retorica dell’insegnante-fannullone, grazie a cui parte dell’opinione pubblica ha creduto alla bufala dei “tagli” di ore di lezione spacciati per “risparmi” di spesa. Egli consegnò alle pagine del Corriere un identikit dell’insegnante standard, e consigliava all’allora ministro (Padoa-Schioppa) il risparmio di una partita stipendiale, con licenziamento immediato del prof. M, ritardatario, nullafacente, assenteista, che era – indovinate un po’ – meridionale e immigrato in un liceo milanese. Una quadra abbastanza puntuale tra furore contro il pubblico impiego del castigamatti dei precari – Renato Brunetta – e difesa dei (presunti) diritti della Padania, prima cura di Bossi & co. Ma la “trovata” del bonus merita ancora qualche riflessione.
Il contrasto più clamoroso, ottuso e quindi sospetto, è con l’art. 3 della Costituzione. Il bonus era proposta vera o piuttosto testimonianza opportunistica di coerenza ideologica a una base scontenta di batosta elettorale e posizioni ambigue sui referendum? L’ennesimo ululato alla luna vale l’ulteriore, infelice e conclamato conflitto con i principi costituzionali di eguaglianza tra i cittadini, come hanno rilevato le polemiche sulla proposta Pittoni? La Lega dimostra ancora una volta di non saper rinunciare alle sue due anime contraddittorie: quella aggressiva e dogmatica, che attenta a principi costituzionali per perseguire i propri obiettivi autonomisti; e quella blanda e conciliante, che sfuma – tra velate minacce e diffusi brontolii della base – l’intransigenza in mefitica capacità di compromesso e copertura strategica delle malefatte del Capo. Che però, nel loro linguaggio – quello sì ambiguo – e nelle loro idee confuse si è tradotto ora in proposte indecenti in serie: impronte digitali ai bambini rom, classi-ponte (eufemismo per ghetti in cui relegare la diversità), quota del 30%; ora in azioni inutilmente stravaganti e provocatorie, come marchiare un edificio pubblico (una scuola, per giunta, ad Adro) con simboli secessionisti; ora con proposte di legge (Goisis e Pittoni) guidate da una mania vera e propria: reclutamento e carriera scolastica tutta giocata tra simili, carta di identità, certificato di residenza, atteggiamento linguistico e culturale padano doc. A quando una boutade sulla quarantena per i meridionali, ostinati usurpatori dei diritti dei docenti padani?
Il Fatto Quotidiano, 3 luglio 2011
Marina Boscaino
Insegnante
Diritti - 4 Luglio 2011
Scuola: la Lega ci prova ancora
La manovra economica interesserà pesantemente la scuola. Ghizzoni (capogruppo Pd alla commissione Cultura della Camera), spiega come vengono messi in ginocchio i precari (quelli percossi davanti a Montecitorio): esclusione dall’applicazione della norma europea sulla trasformazione a tempo indeterminato del contratto svolto per tre anni consecutivi nello stesso ente o azienda; fantomatico piano di assunzioni 2011-13, privo di quantificazione; estromissione in extremis di 20 mila giovani abilitati e abilitandi da graduatorie di accesso a ruolo e supplenze annuali. Presto conosceremo gli ulteriori tagli. È noto che l’emendamento al Dl presentato dalla Lega sul “bonus residenza”, ultimo tentativo di avviare la creazione di un sistema scolastico autarchico e privilegiato, è stato stralciato. Ma non abbassiamo la guardia. “La norma non è contro il Sud. Ci riproveremo nella manovra sui conti pubblici” è la promessa dell’ideatore, Pittoni. Il bonus si integra molto bene in un programma politico scandito da appelli a segregazione, divisione, negazione del principio di uguaglianza: di individui, lavoratori, opportunità. L’intenzione affermata anche stavolta era consentire ai docenti delle regioni del Nord di non esser sorpassati nelle liste dagli aspiranti professori del Sud. La proposta: 40 punti ai residenti nella provincia in cui si vuole insegnare. Nel 2008, del resto, il programma elettorale sulla scuola della Lega era il meno ambiguo, il più esplicito: tradizioni locali, regionalismo, federalismo della separazione e dell’esclusione.
Da anni la Lega Nord propone soluzioni per tutelare i docenti indigeni purosangue, con tutto il loro presunto apparato di ampolle sacre e miti nordici. Anni fa ci mise lo zampino persino Ichino, uno degli esegeti della retorica dell’insegnante-fannullone, grazie a cui parte dell’opinione pubblica ha creduto alla bufala dei “tagli” di ore di lezione spacciati per “risparmi” di spesa. Egli consegnò alle pagine del Corriere un identikit dell’insegnante standard, e consigliava all’allora ministro (Padoa-Schioppa) il risparmio di una partita stipendiale, con licenziamento immediato del prof. M, ritardatario, nullafacente, assenteista, che era – indovinate un po’ – meridionale e immigrato in un liceo milanese. Una quadra abbastanza puntuale tra furore contro il pubblico impiego del castigamatti dei precari – Renato Brunetta – e difesa dei (presunti) diritti della Padania, prima cura di Bossi & co. Ma la “trovata” del bonus merita ancora qualche riflessione.
Il contrasto più clamoroso, ottuso e quindi sospetto, è con l’art. 3 della Costituzione. Il bonus era proposta vera o piuttosto testimonianza opportunistica di coerenza ideologica a una base scontenta di batosta elettorale e posizioni ambigue sui referendum? L’ennesimo ululato alla luna vale l’ulteriore, infelice e conclamato conflitto con i principi costituzionali di eguaglianza tra i cittadini, come hanno rilevato le polemiche sulla proposta Pittoni? La Lega dimostra ancora una volta di non saper rinunciare alle sue due anime contraddittorie: quella aggressiva e dogmatica, che attenta a principi costituzionali per perseguire i propri obiettivi autonomisti; e quella blanda e conciliante, che sfuma – tra velate minacce e diffusi brontolii della base – l’intransigenza in mefitica capacità di compromesso e copertura strategica delle malefatte del Capo. Che però, nel loro linguaggio – quello sì ambiguo – e nelle loro idee confuse si è tradotto ora in proposte indecenti in serie: impronte digitali ai bambini rom, classi-ponte (eufemismo per ghetti in cui relegare la diversità), quota del 30%; ora in azioni inutilmente stravaganti e provocatorie, come marchiare un edificio pubblico (una scuola, per giunta, ad Adro) con simboli secessionisti; ora con proposte di legge (Goisis e Pittoni) guidate da una mania vera e propria: reclutamento e carriera scolastica tutta giocata tra simili, carta di identità, certificato di residenza, atteggiamento linguistico e culturale padano doc. A quando una boutade sulla quarantena per i meridionali, ostinati usurpatori dei diritti dei docenti padani?
Il Fatto Quotidiano, 3 luglio 2011
Il potere dei segreti
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Verso l’approvazione della direttiva Ue
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".