Domenica sarà l’ultimo numero del tabloid. Parola di News of the world, il tabloid inglese che spesso si è trovato nella bufera per aver pubblicato intercettazioni illegali. Sui telefoni dei parenti dei soldati inglesi uccisi in Iraq e Afghanistan, su quelli dei famigliari delle vittime degli attentati del 7 luglio 2005, persino sul cellulare di una ragazzina rapita e uccisa. Conversazioni private finite sulle pagine del giornale di proprietà della News Corp di Rupert Murdoch, e che ora diventano un caso politico e giudiziario che minaccia di esplodere tra le mani del tycoon australiano. Scotland Yard nelle prossime ore potrebbe arrestare cinque giornalisti responsabili delle intercettazioni illegali.
Fatto sta che domenica sarà l’ultima volta che vedremo il tabloid in edicola. Un’edizione senza pubblicità, dato che molti inserzionisti si erano ritirati dopo questo ultimo scandalo. Ad annunciare la chiusura è James Murdoch, figlio di Rupert e numero uno delle attività della News Corp in Europa.
Già nel passato il giornalismo aggressivo e incurante della privacy di News of the World aveva sollevato critiche e denunce. Al centro delle rivelazioni del tabloid, oggetto delle sue inchieste prive di scrupoli, erano stati però soprattutto i ricchi e famosi. Il potere di Murdoch, le sue connessioni col mondo politico inglese, soprattutto conservatore, avevano messo il giornale al sicuro da indagini e ritorsioni. Con l’arrivo alla guida di News of the World di Rebekah Brooks (protetta di Murdoch e amica personale di David Cameron), il numero delle vittime del tabloid si è però allargato.
Oggetto delle intercettazioni illegali dei giornalisti di Murdoch è stato per esempio il cellulare di Milly Dowler, una tredicenne rapita e uccisa nel 2003. I messaggi sulla segreteria del suo cellulare vennero “rubati” quando la ragazza era già scomparsa ma il suo corpo non era ancora stato trovato. C’è poi il caso di Graham Foulkes, il padre di una delle vittime delle bombe sulla metropolitana londinese del 2005. Il suo numero di cellulare e numerosi dettagli della sua vita privata sono stati trovati tra le carte di Glenn Mulcaire, un investigatore privato già arrestato nel 2007 per aver intercettato collaboratori della Famiglia Reale per conto di News of the World. Esistono infine le intercettazioni dei telefoni dei famigliari dei soldati del British Army, spiati e registrati dopo l’arrivo della notizia della morte dei loro cari nei campi di battaglia in Afghanistan e Iraq.
“News Corporation collaborerà in modo pieno e attivo all’inchiesta della polizia”, ha fatto sapere in una nota ufficiale Murdoch. In realtà, così non è stato nel recente passato. Scotland Yard sta infatti indagando anche su presunti pagamenti effettuati dal giornale di Murdoch ad agenti di polizia per favorire fughe di notizie sulle indagini in corso (direttore di News of the World al tempo dei fatti, nel 2005, era Andy Coulson, divenuto poi portavoce dei Tories di Cameron). Di più, dirigenti di News of te World sono accusati di aver mentito durante le audizioni dell’House of Commons culture and media committee, nel tentativo di bloccare l’inchiesta parlamentare sulle intercettazioni illegali.
Nel passato Murdoch è sempre uscito indenne da inchieste e accuse, grazie soprattutto all’enorme potere di pressione della sua organizzazione (News Corporation possiede anche il Times, il Sunday Times, il Sun e ha una larga partecipazione in Sky-Tv; mettersi contro questo colosso mediatico ha spesso significato la rovina di politici, funzionari pubblici, gente dello spettacolo). Questa volta però il limite potrebbe esser stato varcato. Oltre alle indagini della polizia, è l’intero mondo politico inglese a interrogarsi su cosa siano diventati Murdoch e il suo gruppo. “Murdoch è colpevole di abuso sistematico di un potere senza precedenti”, ha detto Zac Goldsmith, parlamentare conservatore che esprime “vergogna” per le troppe libertà che la politica ha concesso al magnate. “Abbiamo fatto sì che un solo uomo conquistasse un’influenza esagerata sulla vita nazionale”, ha spiegato il laburista Chris Bryant. Ofcom, l’authority inglese sui media, ha annunciato che sta “attentamente monitorando la situazione” (soprattutto in vista del progettato acquisto da parte di Murdoch, per 12 miliardi di dollari, della totalità delle azioni di BskyB). E lo stesso premier Cameron, che nel passato ha ricevuto appoggio e finanziamenti da Murdoch, appare ora in difficoltà nel difendere il suo vecchio padrino. “Aspettiamo i risultati dell’inchiesta giudiziaria, poi vedremo”, dice, mentre il cerchio dell’ira si fa sempre più stretto intorno all’uomo più potente d’Inghilterra.