Ha un mese di vita e già litiga. Alla sua prima riunione straordinaria la giunta Pisapia si è ritrovata a fronteggiare una crisi interna tra il sindaco e l’assessore Stefano Boeri. Su un tema cruciale: Expo 2015, l’esposizione internazionale che Milano rischia di perdere. A causa dei ritardi accumulati da Letizia Moratti e dalla precedente amministrazione, Giuliano Pisapia ha dovuto siglare in tempi brevissimi l’accordo di programma sulle aree con il presidente della Regione, Roberto Formigoni. Accettando, di fatto senza cambiarne una virgola, il testo voluto da Letizia Moratti e dal governatore lombardo che destina ai proprietari dei terreni un indice di edificabilità di 0,52 metri quadrati su metro quadrato. Oltre 400mila metri quadrati. Esclusi gli edifici dell’Esposizione permanenti per qualcosa come un milione di metri quadrati. Un testo fortemente criticato da Stefano Boeri, assessore con delega all’Expo nonché coautore del progetto con cui la città vinse l’esposizione. Un progetto che è stato snaturato e trasformato radicalmente: dalla valorizzazione dell’ambiente è diventato un “regalo” ai costruttori. Questa la critica di Boeri. E oggi, quando la delibera è arrivata in giunta a Palazzo Marino, l’architetto ha ribadito la sua contrarietà ad approvare un testo che, a suo avviso, garantisce la cementificazione delle aree che ospiteranno l’esposizione.

La riunione è durata quasi tre ore. Tanto ci è voluto a far rientrare la lite. Durante la seduta, definita da alcuni degli assessori presenti “decisamente movimentata”, Boeri e il sindaco hanno “apertamente litigato”. Uno scontro frontale annunciato: già ieri l’architetto si era detto pronto a lasciare la delega. Così, oggi in aula, ha ribadito la sua contrarietà. E Pisapia ha dovuto cedere garantendo a Boeri un “rafforzamento delle deleghe operative che riguarderanno Expo”. Non solo, ma all’architetto è stato assegnato anche l’incarico di predisporre un ordine del giorno e un documento di indirizzo che accompagneranno la ratifica dell’accordo e le azioni da compiere nei prossimi anni “per prefigurare il lascito futuro che questo evento dovrà consegnare alla città e al Paese”, recita il documento ufficiale del Comune. Così Boeri ha firmato l’accordo. E Pisapia ha potuto annunciare che il documento è stato accolto a unanimità dalla giunta. Ma la crisi potrebbe essere soltanto rimandata: già nei prossimi giorni infatti dovrà essere convocata una nuova seduta proprio per decidere come rafforzare le deleghe operative per Expo che sono state garantite a Boeri.

Nulla di sicuro, dunque. L’unica certezza è che il progetto votato a unanimità è quello voluto dall’ex sindaco Letizia Moratti. Sì, certo, Pisapia doveva agire in tempi rapidi per non perdere l’Expo e se sarà nominato commissario straordinario potrà apportare delle modifiche, ma di certo la partita dei terreni finisce qui. E a festeggiare stasera non sarà di certo Boeri. Non saranno i milanesi che hanno votato Pisapia e credevano in una tutela del verde e in un cambio di rotta radicale rispetto alla Moratti. Insomma, il vento era cambiato.

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