È un one man show quello di Crozza, protagonista assoluto della notte di Cesenatico. La manifestazione Ribalta marea, alla sua ventesima edizione, ospita un artista la cui graffiante ironia non risparmia nessuno. Questa volta in compagnia di Crozza sul palco ci sono gli italiani, un popolo di “Fenomeni”, così si chiama il suo nuovo spettacolo. Altro che Disneyland! La prima parte dello show si apre sulla Tav e poi Crozza passa in rassegna come un attento fenomenologo tutte le storture di Italialand, un Paese che assicura divertimenti ben maggiori del celebre parco giochi americano. Nel suo fitto monologo ce n’è per tutti: leghisti mangiaorsi che si esprimono a suoni gutturali, un governo che è ormai da tempo oltre la caricatura di se stesso e un’opposizione che sa esserlo solo a parole. Su tutto la sopportazione rassegnata del popolo italiano che dal ’94 si ritrova “una simpatica canaglia” in sella a un Paese che corre verso la recessione a briglia sciolta. Nella carrellata di personaggi interpretati sfilano i classici del repertorio di Crozza: ci sono Bersani, Napolitano, Marchionne, Ratzinger, Zichichi e Giacobbo, un miracolato di viale Mazzini che conduce “Kazzenger” e indaga sulla sua misteriosa nomina a vicedirettore di Rai2. Prende le canzoni Crozza, le più celebri e le rifà a modo suo. La vecchia hit di Johnny Dorelli diventa: “Aggiungi un posto alla Tav che c’è una cricca in più, se allunghi la tempistica guadagnerai di più, gli amici a questo servono: a fare la ferrovia, sorridi al nuovo appalto e non farlo andare via, se scavi nell’amianto poi raddoppia l’allegria”. Un affare per i tanti faccendieri nostrani quello della Tav: “22 miliardi di euro in un cantiere che durerà 15 anni: i calcoli sono giusti perché li ha fatti la mafia e mi fido, ma poi si sa come andrà a finire, ci costerà 80 miliardi di euro e durerà 40 anni. Per che cosa? Per un tunnel di 70 km. Ma da un tunnel così non ci esci più, neanche se vai da Muccioli”.
Insomma a noi italiani ci piacciono le imprese impossibili. “Ricordate cosa ha detto Alfano nel discorso di investitura a segretario del Pdl: “Voglio un partito di onesti”. “Ci piacciono le cose impossibili, è evidente!”. Di meraviglie ne accadono tante a Italialand e la sua televisione di Stato ne regala in continuazione: “Come fai a disfarti di Santoro e tenere Paragone? È come se i Beatles avessero detto “John Lennon vaffanculo, Pupo vieni qui! E cosa avrebbero scritto? Hey Jude al cioccolato, dolce un po’ salato”.
E continua Crozza, martellando sulle metastasi di un Paese che non sa reagire a malcostumi endemici: In Italia “l’evasione fiscale supera il 38 per cento, un italiano su tre non paga le tasse. Da noi –continua- c’è così tanto sommerso che siamo diventati l’Atlantide del fisco, il sud ha un’evasione del 66 per cento. In questo Paese nessuno si riconosce nello Stato”.
È il turno del Carroccio. “I leghisti devono farsi notare, hanno bisogno di delimitare il territorio come i gatti: loro pisciano in giro, i leghisti fanno cagate in giro. Si vedono tutti nel grande prato di Pontida. Ci sono due tipi di cose che vengono organizzate sui prati: i rave party e il raduno di Pontida, in uno c’è della gente ubriaca vestita in modo strano che canta stravaccata bevendo sostanze assurde, nell’altro ascoltano musica techno”.
Il ricordo va alla scuola di Adro, tappezzata coi simboli padani: “Ma che bisogno c’era di mettere quei simboli? –si chiede Crozza. Una scuola leghista ha 3 caratteristiche: le cartine dell’Italia tagliate a metà, la lingua straniera è l’italiano e nell’ufficio del preside c’è una foto con scritto “studia o diventi così” (campeggia sullo schermo il faccione del Trota).
Come spiegare le bizzarrie di Italialand? “E se tutti noi fossimo vittime di un esperimento scientifico? Stanno testando il nostro livello di sopportazione. È tutto così assurdo che potrebbe essere possibile: hanno preso un eccentrico pianista e lo hanno messo al governo: barzellette con bestemmia, bunga bunga, processo per corruzione, escort, concussione, minorenni, cucù alla Merkell. E noi sopportiamo! Siamo come Tromb Raider. È lui la più grande attrazione d’Italia, dice sempre le stesse cose: toghe rosse, comunisti (e mima l’accento lümbard). È un premier d’autogrill: parla come gli alberelli di Natale che compri sull’autostrada. Ha un bottone dietro la schiena, spegnetelo! Occhio però a non spingere quello davanti”. “Un anno e mezzo fa ha detto –prosegue Crozza su Berlusconi: “Abbiamo introdotto un nuovo elemento nella politica italiana: la moralità”. Si fosse almeno fermato a “abbiamo introdotto”, allora l’avremmo creduto. Lo capite che se le va a cercare, che è strano, perché di solito gliele portano”. La Minetti ha detto che il premier ha il culo flaccido e Fede in risposta: “Io non mi sono accorto mai di nulla”.
Si fa un attimo serio Crozza: “Io vorrei recuperare un senso di appartenenza che non abbiamo più”. “Ci vorrebbe un tema che creasse un dialogo fra destra e sinistra. Ecco l’ho trovato: quando vanno in pensione i lavoratori italiani? Boh, mettiamo a 65 anni. I parlamentari basta che durino per una legislatura di 5 anni e possono prendere un vitalizio, da subito, di più di 3000 euro”. “Un parlamentare dell’Idv ha proposto di abolirlo. Su 520 votanti 22 si sono espressi a favore, 498 contrari”: ecco quello che accomuna destra e sinistra. Abbiamo il doppio dei parlamentari degli Usa, mandiamone almeno la metà a casa. Ci si è messa anche la Lega a dirlo, perché non lo fa? È come se un muratore minacciasse i mattoni”.
C’è spazio anche per il mito: appare sullo sfondo “l’Ignaziotauro, una figura mitologica, metà uomo, metà citofono”. “Adesso che siamo in guerra con la Libia gli appare Badoglio in sogno ogni notte. Il ministro della Difesa non sapeva neanche chi fosse Aleksandr Lukašenko: a Ballarò mi è scappato di dirgli che non sa quasi un cazzo, poi il giorno dopo l’ho chiamato per chiedergli scusa e lui mi ha risposto: “No, ma io mi diverto, mi dica quello che vuole”. Dopo La Russa tocca a “Crudelia de Mon Santanchè”. Crozza non ha dubbi: “È una straordinaria statista: dito medio agli studenti, Boccassini-metastasi e Maometto pedofilo”.
Si poteva dimenticare Giovanardi? “È ossessionato dall’omosessualità. Ha detto che lo spot dell’Ikea, con due ragazzi che si tengono per mano, contrasta a gamba tesa la Costituzione, che De Magistris è per i femminielli e poi ha detto che non vuole i gay nell’esercito. Carlo devi dirci qualcosa? Uno così non lo mandiamo a casa? No, meglio mandarlo a Mykonos”.
È la volta di un flash su Scajola. “In conferenza stampa ha detto: “Se becco chi mi ha pagato la casa a mia insaputa gliela faccio pagare!” “Ma di nuovo?!”
Crozza per tirare le orecchie al Pd va a un’immagine dell’infanzia: “Da piccolo mettevo il cartone nei raggi della bici per farle fare casino. Faceva tanto rumore ma non serviva a niente: ecco mi ricorda il Pd!”. “L’Idv ha presentato in Parlamento una legge costituzionale per abolire le province. Il Pd si è astenuto e la proposta di legge non è passata. Potevano far cadere il governo Berlusconi ma si sono astenuti, perché è scritto proprio nel loro statuto che possono far cadere solo il loro governo”.
Dulcis in fundo Bersani. “Io ho cominciato a prenderlo in giro per le metafore, non pensavo che le avrei trovate sul Corriere della Sera come il pensiero di Bersani: ‘Siamo mica qui a smacchiare i giaguari’ è mia! Se le mie battute fossero diventate dibattito politico non avrei passato mesi a sparare cazzate, avrei imitato Berlusconi e avrei detto: “Mi costituisco”.
Il video è di Giulia Zaccariello