Alfonso Papa in carcere per volere della Camera. Alberto Tedesco salvato dal Senato. E’ questo l’esito delle votazioni di oggi nei due rami del Parlamento. Per l’arresto del deputato del Pdl, coinvolto nell’inchiesta sulla P4, alla Camera hanno vinto i ‘sì’ per 319 a 293. Mentre per l’ex senatore del Pd (oggi nel gruppo misto), indagato nell’ambito di una delle inchieste sulla gestione della sanità in Puglia, a Palazzo Madama hanno vinto i ‘no’ per 151 a 127. In entrambi i casi si è votato a scrutinio segreto, nonostante le opposizioni avessero chiesto un voto palese.

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22.45 – Papa, La Padania: “Lega coerente”

“Lega coerente sugli arresti”. Cosi’ titola la ‘Padania’, in edicola domani, con riferimento al voto del Carroccio sui casi del deputato del Pdl, Alfonso Papa, e del senatore ex Pd, Alberto Tedesco. Il quotidiano della Lega Nord poi attacca i Democratici che hanno accusato i senatori lumbard di essersi espressi, nel segreto dell’urna, contro l’autorizzazione a procedere per Tedesco, malgrado la dichiarazione di voto espressa dal loro relatore andasse nella direzione opposta. “Pd predica bene, razzola male”, recita la seconda riga del titolone di apertura. “La Camera concede l’autorizzazione per Papa, al Senato, Tedesco viene salvato – si legge nel catenaccio – in entrambi i casi i relatori del Carroccio, Lussana e Mazzatorta, dichiarano voto favorevole”. “Ma ora – si chiede – occorre una vera riforma della giustizia come Bossi ha sempre sostenuto”. “I conti non tornano e se la Lega ha mostrato tutta la sua coerenza, votando in entrambi i casi a favore dei provvedimenti richiesti dai giudici – scrive Igor Iezzi -, sulla compattezza del partito di Bersani aleggiano non pochi dubbi”. Sulla prima pagina della ‘Padania’, spazio anche al decreto sui rifiuti campani, rinviato in Commissione dopo che la maggioranza era stata battuta. “Decreto rifiuti? Nella pattumiera”, sentenzia il quotidiano

22.22 – Eseguita ordinanza, Papa su auto GdF verso Napoli

La Guardia di Finanza ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’on. Alfonso Papa, dopo il sì all’arresto da parte della Camera dei Deputati. Il parlamentare – secondo quanto si è appreso – era intenzionato a costituirsi nel carcere di Orvieto (Terni), dove stata dirigendosi: quando la Finanza lo ha informato che il Gip aveva disposto di condurre l’indagato nel carcere di Poggioreale, Papa ha accettato di consegnarsi ai finanzieri che gli hanno notificato il provvedimento dell’autorità giudiziaria e lo stanno ora trasferendo a Napoli.

21.04 – Gip ha disposto per Papa la reclusione nel carcere di Napoli

Il gip, ricevuta la comunicazione della Camera di Deputati di autorizzazione all’arresto, ha disposto – secondo quanto apprende l’agenzia Ansa – che l’onorevole Alfonso Papa sia catturato e condotto presso la casa circondariale di Napoli. Se, pertanto, il parlamentare si costituirà in un’altra casa di reclusione, dovrà essere trasferito nel capoluogo campano.

20.35 – L’avvocato di Papa: “Il deputato sta andando a costituirsi in carcere”

Il deputato Pdl Alfonso Papa sta raggiungendo il carcere, dopo il via libera dell’Aula di Montecitorio all’arresto per l’ex magistrato. Lo spiega, rispondendo al suo telefonino, il legale dell’ex toga di Napoli Giuseppe D’Alise. “Non possiamo dire in quale struttura detentiva sia diretto – precisa – ma è andato a costituirsi. E’ un ex magistrato, certo non si poteva pensare che avrebbe fatto il latitante”. “Speriamo di convincere il giudice della sua innocenza – conclude – e che almeno la prigione gli venga evitata”.

20.15 – Moglie di Papa al Tg1: “Andiamo avanti a testa alta”

20.19 – Berlusconi contro Casini: “Garantista di facciata”

Silvio Berlusconi non riesce a credere a quanto sia accaduto alla Camera. Dopo il voto che ha accolto la richiesta di arresto nei confronti di Alfonso Papa, il premier si e’ lasciato andare a commenti duri nei confronti dell’opposizione e, in particolar modo, del leader dell’Udc Pierferdinando Casini.Intrattenutosi per alcuni minuti nelle stanze del governo alla Camera con ministri e esponenti del Pdl, il premier avrebbe giudicato inaccettabili le parole del leader centrista. Ma nel mirino del presidente del consiglio finiscono anche altri esponenti dell’opposizione, tutti, compreso Casini, definiti garantisti solo di facciata. Per Berlusconi infatti quanto e’ accaduto contemporaneamente al Senato e alla Camera e’ inaudito: i garantisti di facciata hanno messo le manette a Papa e hanno salvato Tedesco, avrebbe detto Berlusconi.

20.17 – Berlusconi, “Venerdì parlerò con Bossi in Cdm”

Venerdì in Consiglio dei ministri parlerò con Umberto Bossi di quello che è accaduto. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, a quanto raccontano alcuni parlamentari, che hanno incontrato il Cavaliere dopo il voto della Camera in cui il Carroccio ha votato a favore dell’arresto di Papa.

19.45 – Napoli (Pdl): “Incrinato rapporto con parte della Lega”

”Qualcosa si è pericolosamente incrinato nel rapporto fra Pdl e Lega. Il voto della Camera è l’abdicazione del Parlamento alla propria autonomia rispetto alla magistratura. Un Parlamento intimidito è l’equivalente di una democrazia sotto tutela. Dopo il voto di oggi nulla sarà più come prima”. Lo dice del vice presidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli.

19.45 – Berlusconi: “Pazzia, per buttarmi giù sacrificano Papa”

”Sono pazzi” è tutta una follia, pur di colpire me e buttare giù il governo rinnegano principi che dovrebbero difendere nel totale disinteresse per le persone. Silvio Berlusconi, dopo il voto sulla richiesta di arresto per Alfonso Papa, ha fatto esplodere tutto la sua rabbia e la sua delusione commentando il voto di Montecitorio con diversi ministri e dirigenti del Pdl in una saletta attigua all’Aula.Il capo del governo si è scagliato soprattutto contro Pier Ferdinando Casini (è una vergogna, una cosa inaccettabile quello che ha fatto, ha detto) ma anche contro i Radicali e in particolare l’ex radicale Benedetto Della Vedova ora in Fli che a suo dire sono sempre stati garantisti e ora hanno cambiato idea.

19.41 – Papa: “Mi sento un prigioniero politico”

Il voto della Camera che ha autorizzato l’arresto di Alfonso Papa è stato il “trionfo del giustizialismo”. E’ il commento del deputato del Pdl che ha incontrato i giornalisti dopo un lungo incontro con gli avvocati. “Mi sento un prigioniero politico, un prigioniero della politica”, ha aggiunto Papa, sottolineando di accettare “con serenità” la decisione della Camera.

19.31 – Vertici Pdl a Palazzo Grazioli

Subito dopo i voti di Camera e Senato sull’arresto di Papa e la richiesta di domiciliari per Tedesco il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è rientrato a Palazzo Grazioli dove, poco dopo, sono giunti i vertici del Pdl. A via del Plebiscito sono infatti giunti il segretario del Pdl, Angelino Alfano, i tre coordinatori, La Russa, Verdini e Bondi, i capigruppo di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri (quest’ultimo accompagnato dal suo vice Gaetano Quagliariello) e il vicepresidente Pdl della Camera, Maurizio Lupi. All’incontro è presente anche il capogruppo di Popolo e Territorio, Silvano Moffa.

19.27 – Rabbia Berlusconi, batte pugno su tavolo

Silvio Berlusconi scarica tutta la sua rabbia battendo un pugno sul tavolo del banco di governo appena viene letto in Aula il risultato del voto sulla richiesta di arresto per Alfonso Papa. Poi fa una smorfia di disappunto e lascia l’Emiciclo della Camera. Con alcuni deputati del Pdl e ministri il Cavaliere, secondo quanto si apprende, parla di un voto ‘vergogna’ anche se si dice convinto di poter comunque andare avanti.

19.27 – Fli: “Voto Lega su Papa dice addio a Cerchio Magico”

“La politica italiana, dopo la giornata di oggi, non sarà più la stessa, ma a cambiare definitivamente i connotati sarà d’ora in avanti anche la Lega Nord: la presenza in Aula alla Camera di Roberto Maroni ha condizionato il voto del Carroccio, e per il “cerchio magico” di Umberto Bossi c’è ormai solo da suonare il requiem”. A sostenerlo è Nino Lo Presti, deputato di Futuro e libertà, in relazione al sì alla richiesta di arresto, oggi in Aula alla Camera, per il deputato del Pdl Alfonso Papa. “I leghisti, guidati dall’influenza ormai dilagante del ministro dell’Interno – prosegue il parlamentare finiano – hanno compiuto, nelle stesse ore, un doppio capolavoro, permettendo di “graziare” al Senato l’esponente del centrosinistra Alberto Tedesco, su cui pendeva un’altra richiesta di arresto. Così facendo – chiude Lo Presti – da un lato la nuova Lega ha decretato la fine dei suoi rapporti con il Pdl di Silvio Berlusconi, e dall’altro ha inferto una lezione al Pd, facendo valere i propri voti. Da questo momento in poi la politica italiana non sarà più la stessa”.

19.12 – Alla Camera si arriva quasi alle mani

Si stava per giungere alle mani in Transatlantico tra il deputato del Pdl Enzo D’Anna e l’esponente dell’Udc Angelo Cera, dopo la votazione che ha dato il via libera all’arresto del deputato Alfonso Papa nell’ambito della vicenda P4. Per dividere i due, oltre ad alcuni commessi, è intervenuto Pierferdinando Casini che prendendo sottobraccio Cera se lo è portato via verso uno dei corridoi laterali.Il diverbio è nato sullo strascico di quanto accaduto in Aula poco prima sul voto di arresto per Papa: D’Anna dice di essersi rivolto a Cera ricordandogli che nelle carte relative “alla P4 e a Bisignani, Cesa viene nominato più volte”. A questo punto il deputato del Pdl gli ha chiesto se “qualora dovesse arrivare la richiesta di arresto per Cesa si comporteranno allo stessa maniera”. Tanto è bastato – secondo la ricostruzione di D’Anna – per accendere gli animi.

19.02 – Rissa al Senato

Spintoni, urla, insulti e parapiglia in Senato, subito dopo il voto che ha visto negare l’arresto del senatore Alberto Tedesco, con 151 no, 127 sì e 11 astenuti. Uscendo dall’Aula ci sono stati spintoni tra Domenico Gramazio (Pdl) e il senatore del Pd Paolo Giaretta, sui voti in più che hanno portato al ‘no’ all’arresto.“Vergogna, 24 dei vostri hanno votato contro l’arresto” ha urlato Gramazio, che è venuto poi a spintonarsi con Giaretta.

18.59 – Per Berlusconi l’esito del voto è una vergogna

E’ una vergogna, una vera vergogna. Così Silvio Berlusconi, riferiscono alcuni presenti, avrebbe commentato il sì all’arresto di Alfonso Papa da parte della Camera, parlando con chi lo ha incontrato nella sala del governo di Montecitorio.

18.56 – D’Alema: “Hanno pesato una trentina di voti alla Camera”

Massimo D’Alema non è stupito dall’esito del voto alla Camera che ha dato via libera all’arresto di Alfonso Papa. Ci sono stati una trentina di voti da parte della maggioranza per il sì all’arresto. “Bastava vedere le posizioni dei giorni scorsi per capire che sarebbe andata così. Bastava vedere quello che diceva Maroni “, osserva D’Alema. E quanto pesa Maroni? Chiedono i cronisti. E D’Alema risponde: “Una trentina di voti, appunto”.

18.53 – Bersani: “Camera coerente, maggioranza rotta”

”Si è votato in modo serio valutando nel merito. La Camera ha votato con coerenza e questo rassicura perché dimostra che i tentativi di richiamo all’ordine hanno dei limiti. C’è un risvolto politico in questo voto, la maggioranza rifletta”. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, giudica così il sì all’arresto del deputato Alfonso Papa evidenziando che “in altri tempi il richiamo al vincolo di maggioranza avrebbe funzionato ma in questi tempi è evidente che qualcosa si è rotto”.

18.51 – Aula dice ‘no’ ad arresto di Tedesco

L’aula del Senato ha detto no alla richiesta di autorizzazione all’arresto chiesto dalla procura di Bari per il senatore Alberto Tedesco (ex Pd, oggi gruppo Misto) con 151 no, 127 sì e 11 astenuti. Il voto è stato segreto.

18.49 – Cicchitto: “Su Papa voto liberticida”

”E’ stato un voto liberticida, la maggioranza alla Camera si è assunta una grande responsabilità”. Lo afferma il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, lasciando l’Aula di Montecitorio e commentando il voto favorevole alla richiesta d’arresto del deputato del Pdl, Alfonso Papa.

18.46 – Il Senato vota a scrutinio segreto

Il presidente del Senato Renato Schifani ha annunciato che il voto sugli arresti domiciliari di Tedesco avverrà a scrutinio segreto.

18.45 – Berlusconi attonito davanti a verdetto su Papa

Il premier Silvio Berlusconi, seduto al banco del governo è apparso molto stupito dalla decisione dei deputati di concedere l’arresto per Alfonso Papa. Il presidente del Consiglio è rimasto attonito quando sul tabellone è comparso il risultato della votazione. E’ rimasto seduto per qualche minuto in silenzio, poi si è allontanato in fretta con un breve saluto solo alle ministre Mara Carfagna e Stefania Prestigiacomo.

18.45 – Maroni vota ‘sì’ ad arresto di Papa

Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha votato sì all’arresto di Alfonso Papa, come del resto annunciato dalla Lega. Maroni, seduto tra i banchi del suo gruppo, ha dato modo ai giornalisti che assistevano dall’alto di vedere che il suo dito premeva il tasto sinistro del suo scranno, quello per il sì. Anche altri deputati del Carroccio, ma non tutti, hanno fatto lo stesso gesto, incluso il capogruppo Marco Reguzzoni, che però a tratti ha tenuto la mano davanti alla pulsantiera, in maniera da coprirla.

18.41 – Pdl chiede voto segreto al Senato

Il Pdl ha chiesto il voto segreto del Senato sulla richiesta di arresto per Alberto Tedesco. E’ stato il vice capogruppo del Pdl a palazzo Madama, Gaetano Quagliarello, a chiederlo nel suo intervento in aula confermando la scelta del gruppo di votare no all’arresto. Poco prima, Anna Finocchiaro aveva chiesto invece il voto palese, confermando il sì del Pd alla richiesta di arresto.

18.40 – Da Camera via libera ad arresto Papa

Con 319 voti a favore e 293 contrari l’Aula della Camera ha concesso l’autorizzazione all’arresto del deputato del Pdl Alfonso Papa.

18.37 – Fini: “Voto su arresto Papa sarà segreto”

L’Aula della Camera voterà a scrutinio segreto sulla richiesta di arresto di Alfonso Papa. Lo ha comunicato all’Assemblea di Montecitorio il presidente Gianfranco Fini.

18.33 – Cicchitto: “Confermiamo voto segreto”

”Confermiamo la richiesta di voto segreto. Il giacobinismo ha fatto tante vittime nel secolo scorso e rischia di farne altre anche in questo secolo”: così il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto ha risposto alla richiesta di Pd e Udc di rinunciare al voto segreto sull’arresto di Aldonso Papa.

18.30 – Pd e Udc: “Rinunciamo tutti al voto segreto”

Prima l’Udc con Pier FerdinandoCasini, poi il Pd con Dario Franceschini hanno chiesto, in aula alla Camera, a Pdl e Responsabili di rinunciare al voto segretosull’arresto di Alfonso Papa.

18.26 – Il Pd voterà sì all’arresto di Tedesco e chiede voto palese

Il Pd voterà a favore dell’autorizzazione all’arresto chiesto dalla procura di Bari nei confronti del senatore Alberto Tedesco (ex Pd, ora gruppo Misto). Lo ha annunciato in aula al Senato, la capogruppo del Pd Anna Finocchiaro che ha chiesto di votare in modo palese.

18.18 – Caso Tedesco, Terzo Polo voterà ‘sì’ all’arresto

Il Terzo Polo voterà a favore dell’arresto di Alberto Tedesco. Lo ha annunciato in aula al Senato, Claudio Molinari parlando a nome di Api e Fli.

18.15 – Berlusconi ottimista su voto alla Camera

”Si”. Risponde così il premier Silvio Berlusconi, entrando in Aula alla Camera, ai cronisti che gli chiedono se sia ottimista sull’esito del voto in corso a Montecitorio sulla richiesta di arresto del deputato del Pdl, Alfonso Papa, che vede appunto il Popolo della Libertà contrario.

18.15 – Caso Tedesco, Lega voterà ‘sì’ all’arresto

La Lega voterà a favore dell’arresto di Alberto Tedesco. Lo ha annunciato in aula al Senato il leghista Sandro Mazzatorta, che ha sottolineato che “la richiesta di arresto deve essere negata solo se c’è il sospetto di una volontà persecutoria”. E poi, rivolgendosi al senatore Tedesco, ha chiesto: “Ma se voleva camminare a testa alta perché non si è dimesso? Avrebbe tolto il Senato dall’imbarazzo”.

18.13 – Papa: “Sono innocente”

“Nel prendere la parola in uno dei momenti più drammatici della mia esistenza, non ritengo di dover fare una difesa in Parlamento – ha detto il deputato del Pdl Alfonso Papa durante il dibattito alla Camera -. Perché io sono innocente ed estraneo a tutte le accuse che mi vengono rivolte. Davanti alla mia coscienza, a dio, agli uomini ritengo che la verità non ha bisogno di difensori: si manifesta da sola nel tempo, per il suo stesso essere. Affronto questa prova che arriva dopo diversi mesi di travaglio, che non auguro a nessuno ma che vivo con intima serenità e pace interiore. Sono turbato unicamente dal pensiero dei miei figli a cui questa notte ho dovuto spiegare per la prima volta che questo fine settimana potrei non tornare a casa”. ”Sono impegnato in una battaglia di libertà, che condurrò qualunque sia la mia condizione. Starà a voi decidere se potrò farlo da uomo libero o dalla prigione, ma lo farò con la stessa tranquillità e serenità, sicuro che la verità emergerà da sola”. “Restituire al mio nome l’onore distrutto negli ultimi sei mesi sarà il mio vero obiettivo di vita d’ora in poi qualunque sia la decisione, la accetterò. Ma posso assicurare che non ho la possibilità di reiterare i reati di cui sono accusato, di alterare le prove o di fuggire”. Al termine dell’intervento di Papa solo il Pdl ed i membri del governi hanno applaudito, a partire dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Immobili, invece, i deputati della Lega così come quelli dell’opposizione. Berlusconi per tutto l’intervento è stato zitto: ha guardato in alto, con gli occhi rivolti al Velario dell’Aula e poi si è portato più volte le mani alla faccia.

18.10 – Paniz: “Non si ceda a giustizialismo”

“Accettando la richiesta d’arresto si cede al giustizialismo, e soprattutto si calpesta un pilastro della nostra Costituzione: la presunzione di innocenza”. Lo ha detto il deputato del Pdl Maurizio Paniz, intervenendo nell’Aula della Camera nel dibattito sulla richiesta d’arresto nei confronti di Alfonso Papa avanzata dalla Procura di Napoli. “Indaga Napoli, ma nessun fatto contestato è avvenuto nella competenza territoriale di quella procura. Gli inquirenti in questa vicenda non sono una garanzia. Lo dico con dispiacere – ha proseguito -. Va portato rispetto alla magistratura, ma altrettanto va portato alla libertà e alla funzione parlamentare. Privare ora Papa della libertà è un eccesso. Votando no all’arresto non difendiamo un privilegio, ma solo il rispetto di un diritto sacrosanto”.

18.05 – Caso Tedesco, Idv e Udc voteranno ‘sì’ all’arresto

L’Idv e l’Udc voteranno a favore della richiesta di arresto per Alberto Tedesco. Lo hanno annunciato in aula Luigi Li Gotti per l’Italia dei Valori e Achille Serra per l’Udc.

18.02 – Caso Tedesco, Coesione nazionale voterà ‘no’ all’arresto

Coesione Nazionale voterà ‘no’ alla richiesta di arresto per Alberto Tedesco. Lo ha annunciato in aula al Senato Franco Cardiello (Cn) che però ha chiesto a Tedesco “per quale motivo non si è dimesso. Oggi è venuto in aula a difendersi – ha osservato – ma ha ancora la possibilità di farlo”.

17.46 – Senatori del Pdl esortano Tedesco a dimettersi

L’autodifesa del senatore ex Pd Alberto Tedesco nell’aula del Senato chiamata a pronunciarsi sui suoi arresti domiciliari, avviene di fronte a un’assemblea che lo segue con grande attenzione e rispetto, non senza qualche punta di imbarazzo da parte della maggioranza che vede un collega dell’opposizione chiedere l’unanime voto a favore dei suoi arresti domiciliari. La voce del senatore ex Pd, specialmente verso la sua conclusione del suo intervento, è incrinata dall’emozione in particolare quando concludendo cita la frase di Pietro Nenni “si faccia ciò che si deve, accada quel che può”. Dalla maggioranza, in particolare dai banchi del Pdl, diversi senatori vorrebbero allontanare il ‘calice’ di una scelta lacerante, in quanto pur trattandosi di un avversario, il Senato non ha mai datoparere favorevole alla concessione di una misura cautelare. Senza contare, inoltre, quanto accade alla Camera dove proprio un deputato Pdl rischia di finire in carcere. Da diversi banchi del Pdl, dunque, si sentono le grida di senatori che esortano Tedesco a lasciare: “Dimettiti”, “Perchè non dai le dimissioni…?”. Alla fine del suo intervento, comunque, a Tedesco si avvicina la presidente del gruppo Pd, di cui lui faceva parte prima di sospendersi, e i due scambiano qualche parola. Dopodiché il senatore ex Pd, come liberato da un peso, pallido in volto, resta seduto ad ascoltare gli interventi dei colleghi degli altri gruppi e, sostanzialmente, in attesa degli eventi.

17.46 – Lega: “Voteremo a favore dell’arresto di Papa”

“La Lega voterà a favore dell’arresto di Papa”. Lo ha detto in aula alla Camera la deputata del Carroccio Carolina Lussana. “Se si è giunti a questo risultato – ha aggiunto l’esponente leghista – è grazie all’atteggiamento della Lega nella Giunta per l’autorizzazione”. La Lussana ha anche condannato l’istituto della carcerazione preventiva”, lamentando anche la mancanza del ‘giusto processo’, auspicando “che si vada avanti con le riforme, anche e soprattutto per quanto riguarda la responsabilità civile dei giudici”.

17.38 – In bagni Camera scritta ‘Papa in galera’

”Cosentino camorrista, Papa in galera”. E’ la scritta che è comparsa questo pomeriggio alle ‘maioliche’, i bagni del piano Aula a Montecitorio nei confronti del coordinatore regionale del Pdl e del deputato per il quale l’Aula si accinge alla Camera a votare sulla richiesta di arresto nell’ambito dell’inchiesta P4. La frase è stata scritta su una porta in legno con un pennarello nero. Le ‘maioliche’ sono frequentate non solo dai deputati ma anche dai dipendenti della Camera e dai giornalisti parlamentari.

17.30 – Tedesco chiede arresto e voto palese al Senato

Il senatore Alberto Tedesco è intervenuto nell’Aula del Senato per chiedere all’assemblea di rispondere affermativamente alla domanda della magistratura di arresti domiciliari. Il senatore del Gruppo misto ha anche chiesto che non si ricorra al voto segreto, ma al voto palese. ”Sommessamente ma fermamente vi invito a dire sì alla richiesta di arresto che la magistratura barese ha avanzato nei miei confronti e vi chiedo di farlo in modo trasparente, mettendoci le facce, senza ricorrere al voto segreto”. Con queste parole Alberto Tedesco ha chiesto, in aula al Senato, che i colleghi si esprimano a favore della richiesta di arresto nei suoi confronti. “Siamo coscienti di rinunciare oggi ad un pezzo dei nostri diritti ma questi risalteranno maggiormente quando si sarà chiuso questo iter”. “La sede naturale per dimostrare la mia estraneità ai fatti contestatimi è la sede del processo”, ha concluso il senatore del gruppo misto.

17.23 – Tedesco: “Estraneo ai fatti che mi vengono contestati”

“Ribadisco la mia estraneità ai fatti che mi vengono contestati”. Lo ha detto intervenendo in aula al Senato, Alberto Tedesco (ex Pd, ora gruppo misto) nel corso del dibattito che precede il voto sulla richiesta di arresto nei suoi confronti avanzata dal gip di Bari.   Tedesco si è detto anche “rammaricato di dover costringere il Senato ad occuparsi di questa questione”.

17.17 – Bossi assente alla Camera

Sono in corso alla Camera le dichiarazioni di voto sulla richiesta di arresto del deputato del Pdl Alfonso Papa. Manca in aula il leader della Lega, Umberto Bossi, mentre il ministro Roberto Maroni non si è seduto accanto ai colleghi nei banchi del governo, ma tra le file dei parlamentari leghisti

17.17 – Pera: “Seduta al Senato su Tedesco poco trasparente”

”La procedura adottata in questa seduta dell’assemblea del Senato è poco trasparente”. Lo ha detto Marcello Pera, intervenendo nel dibattito a Palazzo Madama e sottolineando che la giunta per le elezioni e le immunità non è arrivata a nessuna conclusione sul caso Tedesco. L’ex presidente del Senato si è chiesto su cosa l’assemblea sia chiamata a votare: “Si tratta di una procedura cavillosa, della quale bisogna chiedere conto alla giunta”.

17.13 – Berlusconi alla Camera per voto su Papa

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è arrivato alla Camera dove l’Aula a breve si esprimerà sull’arresto di Alfonso Papa.

16.55 – Laboccetta (Pdl): “Non ci sono requisiti per arresto Papa”

”Per chi come me è stato ingiustamente in carcere, ospite del ‘Grand Hotel Poggio reale’, quella della libertà personale è questione da affrontare con sensibilità e senza urlare. Per me, dopo aver letto tutta la documentazione, non sussistono i requisiti per l’arresto di Papa”. Lo ha detto nell’Aula della Camera Amedeo Laboccetta del Pdl.

16.51 – Iniziato al Senato dibattito su arresto Tedesco

La seduta del Senato è cominciata alle 16,30 per discutere la richiesta della magistratura di arresti domiciliari per il senatore Alberto Tedesco, dimessosi dal gruppo del Pd ed ora nel gruppo Misto. Luigi Li Gotti (Idv), relatore della Giunta per le autorizzazioni a procedere è il primo ad intervenire per illustrare gli orientamenti e le conclusioni della Giunta. Tedesco è presente sin dall’inizio della seduta nella penultima fila dell’emiciclo, al suo solito posto, accanto ai senatori del Pd.

16.34 – Saro (Pdl): “Al senato chiedermo voto segreto”

”Alla fine chiederemo anche il voto segreto”. Giuseppe Saro, senatore del Pdl e componente della giunta per le autorizzazioni a procedere spiega la posizione del Pdl che ieri sera ha deciso di votare contro l’arresto ai domiciliari del senatore Alberto Tedesco, oggi componente del gruppo misto. “Ieri – spiega Saro – c’è stata una riunione del gruppo parlamentare, e con decisione unanime, abbiamo deciso di votare contro l’arresto del senatore Tedesco”.

16.30 – Donadi: “Voteremo con indice mano sinistra”

”Siamo molto soddisfatti della decisione del Pd di accogliere il nostro appello e rendere, di fatto, palese il voto. Rinnoviamo l’appello alle altre opposizioni ed anche alla Lega affinchè voti come Idv e Pd, con l’indice della mano sinistra in modo visibile e riconoscibile”. Lo afferma il presidente del gruppo Idv alla Camera Massimo Donadi.

16.24 – Alla Camera l’Idv voterà in modo riconoscibile, non segreto

”L’Idv ritiene che sia improprio il ricorso al voto segreto: e voteremo in modo riconoscibile”: lo ha annunciato nell’Aula della Camera Leoluca Orlando dell’Idv durante l’esame della richiesta di arresto per Alfonso Papa (Pdl).

16.19 – Gruppo Udc ribadisce sì ad arresto su Papa

Una riunione del gruppo Udc per fare il punto prima dell’inizio della seduta sull’autorizzazione all’arresto di Alfonso Papa, si è svolta alle 15 nelle stanze del gruppo centrista a Montecitorio.L’incontro con i deputati si è aperto con una relazione di Pierluigi Mantini, mentre Pier Ferdinando Casini ha tratto le conclusioni. Secondo quanto si apprende, l’Udc ribadisce la compattezza del gruppo sul voto a favore dell’arresto.

16.08 – Pronta richiesta voto segreto per Papa, firmano i ‘responsabili’

Saranno i deputati ‘responsabili’ a presentare al presidente della Camera, Gianfranco Fini, la richiesta di voto segreto sull’autorizzazione all’arresto di Alfonso Papa (Pdl). La richiesta è pronta e ha in calce le firme dei deputati di Popolo e territorio, più il deputato del gruppo Misto Mario Pepe. Piccolo diverbio, però, sul finale. Uno dei 29 parlamentari Responsabili, Michele Pisacane, ha cancellato la sua firma: “E’ stata messa da un altro – si lamenta – ma che modo è questo?”. La trentesima firma necessaria a presentare la richiesta di voto segreto, comunque, sarebbe in arrivo. “Qualcuno lo troveremo”, dice ottimista Pepe.

16.05 – Alla Camera inizia esame arresto su Papa

E’ iniziato nell’Aula della Camera l’esame della richiesta di arresto nei confronti del deputato del Pdl Alfonso Papa nell’ambito dell’inchiesta sulla P4. La Giunta per le Autorizzazioni presieduta da Pierluigi Castagnetti propone che l’autorizzazione all’arresto venga concessa. La seduta si apre con la relazione del relatore in Giunta, Federico Palomba. Alfonso Papa è arrivato leggermente in ritardo ed ha preso posto al suo banco da deputato.

16.04 – Franceschini: “Deputati Pd voteranno con dito mano sinistra”

”I deputati del Pd voteranno con l’indice della mano sinistra”. E’ la tecnica a prova di trasparenza di voto che il capogruppo Pd Dario Franceschini annuncia in vista del voto della Camera sulla richiesta di arresto per il deputato Pdl Alfonso Papa. Votando con l’indice sinistro, mima Franceschini in Transatlantico ai cronisti, è impossibile non schiacciare un unico tasto, quello a favore dell’arresto.

16.01 – Alfano: “No impunità, sì us saggio custodia cautelare”

Il Parlamento è chiamato a esprimersi con il voto non sull’impunità ma sulla misura cautelare prima del processo e quindi sull’arresto prima del giudizio: noi non siamo favorevoli all’impunità ma a un uso più saggio della custodia cautelare. E’ il ragionamento che, secondo alcuni presenti, il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ha svolto durante l’incontro a Palazzo Grazioli con Silvio Berlusconi e i coordinatori regionali del partito. Alfano ha sottolineato che i magistrati non hanno alcun limite a indagare, processare ed eventualmente condannare chi è sotto inchiesta. Il segretario del partito di via dell’Umiltà, riferiscono le stesse fonti, non ha mai citato il nome di Alfonso Papa nel corso di questo ragionamento. Poco prima, Alfano aveva sottolineato con orgoglio il ruolo svolto dal Pdl: dobbiamo essere orgogliosi di quello che siamo e difendere la nostra storia.

15.59 – Bersani ai suoi: “Votiamo compatti come una sola donna”

Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha riunito i deputati in vista del voto imminente sulla richiesta di arresti per il deputato Pdl Alfonso Papa. Ed è sicuro della tenuta del gruppo: “Votiamo compatti… Come una sola donna” è l’espressione che il leader Pd ha usato per galanteria verso le parlamentari. Il voto, ha aggiunto Bersani, sarà per l’arresto “perchè siamo convinti nel merito”. Il presidente della Giunta per le autorizzazioni Luigi Castagnetti e la deputata Marilena Samperi hanno illustrato le carte inviate dal gip alla Camera e, come ha spiegato il capogruppo Dario Franceschini, “non c’è fumus persecutionis e ci sono prove documentali”. Quindi, assicura lapidario Franceschini, “non ci sono deputati suicida nel Pd’’.

15.50 – Tedesco: “Chiederò voto palese e sì all’autorizzazione”

“Interverrò in aula per chiedere che ci sia un voto palese, per evitare strumentalizzazioni, e un sì all’autorizzazione”. Lo annuncia lo stesso Alberto Tedesco alla vigilia della voto al Senato sul suo caso. “Sono sereno”, dice il senatore spiegando che il suo obiettivo è che “si vada rapidamente a un processo che mi consenta di difendermi”. Tedesco dice ancora: “Se il voto sarà palese voterò anche io, se sarà segreto non parteciperò alla votazione. Chiederò il sì per andare rapidamente al processo così la Procura di Bari non avrà più alibi”. A chi ha ipotizzato uno scambio Papa-Tedesco, lo stesso senatore replica: “Boiate”.

15.33 – Pionati: “Inaccettabile per un cattolico un ‘Papa’ in galera”

“Voterò contro l’arresto perché per un cattolico vedere un ‘Papa’ in galera è inaccettabile”. Lo afferma Francesco Pionati, Segretario Nazionale dell’Alleanza di Centro e portavoce del gruppo Popolo e Territorio, in seguito all’incontro tra i lavoratori dell’IrisBus ed esponenti del Ministerodello Sviluppo Economico che si è tenuto questa mattina nella sededel Ministero stesso. “Qui non si tratta di fermare un processo che andrà avanti comunque – continua Pionati – ma di dire no ad un arresto ingiustificato, che nessun cittadino, nelle stesse condizioni, meriterebbe. Papa – precisa il portavoce di PT – non deve essere al di sopra della legge, ma nemmeno al di sotto”.     “Dietro la richiesta di arresto è più facile intravedere unregolamento di conti tra magistrati della procura di Napoli, in guerra tra loro dai tempi di Cordova”, conclude.

15.06 – Caso Tedesco, Finocchiaro: “La maggioranza rinunci al voto segreto”

Il Partito Democratico chiederà che la maggioranza rinunci al voto segreto in Senato sulla richiesta di arresto di Alberto Tedesco.”Faremo l’inferno perché si voti in modo palese, chiederò che ritirino la richiesta perché davanti all’Italia ciascuno si deve assumere le proprie responsabilità”, ha spiegato la presidente dei senatori Pd, Anna Finocchiaro, a margine della presentazione di un libro. Sarà lo stesso Tedesco, ha poi preannunciato, “a chiedere in Aula che sia concessa l’autorizzazione”. Questo, ha sottolineato, “farà cogliere la differenza tra le persone”. Finocchiaro ha poi respinto con sdegno l’accusa che il Pd abbia scambiato la salvezza di Tedesco con quella di Alfonso Papa. “E’ un’accusa offensiva e oltraggiosa”, ha detto.

14.41 – Fiano (Pd): “La Lega non abbia paura del voto palese”

“Noi democratici ci opporremo con tutte le nostre forze alla richiesta di voto segreto sull’autorizzazione per l’arresto di Papa. Noi non abbiamo nessuna paura di mostrare la nostra chiara volontà politica agli italiani. Vedremo se La Lega avrà lo stesso coraggio di opporsi palesemente in Aula alla richiesta di voto segreto e vedremo se è ancora quella di Roma ladrona oppure se le poltrone romane sono così comode che conviene salvare Papa per salvare quello che ancora rimane della maggioranza di governo”. Lo afferma Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del Pd.

14.19 – Moffa: “Su Papa chiederemo noi il voto segreto”

“Saremo noi a chiedere il voto segreto per Alfonso Papa”. Lo rivela all’Agi il capogruppo dei Responsabili (che ora si chiamano Popolo e Territorio).” Anche Cicchitto – spiega Moffa – e’ di questo avviso, comunque noi siamo disponibili a farlo perche’ io ritengo chesia non solo opportuno, ma necessario”.

13.46 – Cicchitto: “Nessuno scambio tra Lega e Pdl”

”Nessuno scambio tra noi e la Lega. Sui rifiuti è emersa semplicemente una valutazione diversa all’interno della maggioranza derivante da interessi territoriali diversi che sono assolutamente rispettabili”. Così il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto ha rigettato in aula le accuse del capogruppo del Pd Dario Franceschini su uno scambio tra Pdl e Lega per ottenere dal Carroccio il no all’arresto di Alfonso Papa. Cicchitto ha definito Franceschini “scrittore di romanzi neri” e ha aggiunto: “state giocando una cinica partita strumentale e questo è assolutamente vergognoso”. “Sull’autorizzazione all’arresto rivendichiamo il voto segreto – ha concluso – perchè è giusto che sulla libertà di una persona ogni deputato sia messo di fronte alla propria coscienza”.

13.43 – Papa: “Sono sereno però innocente”

”Vivo queste ore con grande serenità, perché sono innocente. Dimostrerò nel tempo la mia innocenza nel processo”. E’ al centro della scena politica, il deputato del Pdl Alfonso Papa. Questo pomeriggio alla Camera si voterà l’autorizzazione all’arresto nei suoi confronti, ma lui si dichiara tranquillo. Prende parte alla seduta mattutina ed è in Aula, seduto silenzioso nel suo banco, quando il capogruppo Pd Dario Franceschini accusa il Pdl di uno “scambio” con la Lega: il no ai rifiuti in cambio del no all’arresto di Papa. Ma lui, il deputato del Pdl coinvolto nell’inchiesta sulla P4, non vuole replicare. E non vuole neanche commentare la concomitanza del voto che lo riguarda, con il voto a palazzo Madama sul senatore del Pd Alberto Tedesco. “Mi sento sereno – ribadisce Papa a chi lo interpella – perché innocente rispetto a tutte le accuse che mi vengono rivolte. Questo è un valore assorbente rispetto a qualunque altra considerazione”.

13.32 – Casini: “Ovvio che c’è scambio Pdl-Lega”

Uno scambio tra il Pdl e la Lega per ottenere dal Carroccio il voto contrario all’arresto di Alfonso Papa? “E’ ovvio che c’è”. Così il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, che afferma di condividere quanto detto in aula alla Camera dal capogruppo Pd Dario Franceschini a proposito dell’atteggiamento mostrato sul tema dei rifiuti dalla maggioranza.

13.26 – Bersani: “Lega smentisca scambio e chieda voto palese”

”Hanno capito anche i bambini come è andata la cosa. Sui rifiuti c’è un appeasement sulle posizioni della Lega, che lascia intendere quale sia stato lo scambio. Se così non è stato la Lega si metta di traverso sul voto segreto per Papa. Noi siamo contro il voto segreto, e loro? Convincano il Pdl come lo hanno convinto sul dl rifiuti, io su questo tappezzerò il Nord di manifesti”. Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, lasciando l’aula della Camera, sfida il Carroccio in vista oggi pomeriggio del voto sulla richiesta di arresto per il deputato Pdl Alfonso Papa.

13.13 – Bocchino: “Su Papa ognuno ci metta la faccia”

”Sull’arresto di Alfonso Papa gli italiani devono sapere come voterà ognuno di noi”: lo dice nell’Aula della Camera, Italo Bocchino di Fli, che, subito, viene apostrofato dai deputati della lega che gli gridano “scemo, scemo!”. “I leghisti hanno un accordo sottobanco per il voto segreto, così da poter votare contro la loro base. Noi – conclude – avanziamo formalmente e politicamente la richiesta a tutti i gruppi perché non si chieda il voto segreto. Ognuno metta la faccia e spieghi agli italiani da che parte sta”. Tra i deputati della lega e quelli di Fli, a un certo punto, c’è stato un momento di tensione, sedata immediatamente dai rispettivi capigruppo.

13.11 – Di Pietro: “Su Papa e Tedesco il voto sia palese”

”Mi auguro un gesto di responsabilità da parte della Camera e del Senato. Noi dell’Italia dei Valori vogliamo fermamente che si voti in modo palese, e non a scrutinio segreto, perché bisogna avere il coraggio delle proprie azioni, non nascondersi e salvare la Casta”. Così il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, rispondendo ai cronisti a Montecitorio.

13.10 – Reguzzoni: “Pd mette mani avanti”

”Mi ha offeso l’insinuazione del capogruppo Franceschini” su uno scambio tra Pdl e Lega perché i leghisti votino contro l’arresto di Alfonso Papa. “In realtà Franceschini mette le mani avanti perché sta preparando il voto dei suoi parlamentari contro l’arresto”. Lo ha detto il capogruppo della Lega Marco Reguzzoni in aula alla Camera, replicando al presidente dei deputati del Pd Dario Franceschini.“La posizione chiara della Lega è stata espressa oggi su tutti i giornali – ha sottolineato Reguzzoni – mentre voi state mettendo le mani avanti dopo l’avviso di garanzia ricevuto dal vostro Penati”. Mentre pronunciava queste parole, dai banchi dell’opposizione, si è levato il grido “buffone, buffone”.

13.02 – Franceschini: “Voto segreto copre vigliaccheria Lega”

”Colleghi della Lega, siate voi a dire di no al voto segreto che coprirà la vostra ipocrisia di cui i padani non si dimenticheranno”. Lo ha detto, tra gli applausi dell’opposizione, il capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini, parlando in aula rivolto ai deputati del Carroccio.Franceschini ha ribadito a più riprese che nella maggioranza si sta verificando in queste ore uno scambio: “I rifiuti di Napoli in cambio del voto della Lega contro l’arresto di Papa”. E, ha aggiunto, il voto segreto sull’arresto questo pomeriggio servirà a coprire “la vigliaccheria dei padani”.

12.54 – Franceschini: “Pdl cerca sostegno Lega su Papa”

”Qualcuno dovrebbe informare il ministro Prestigiacomo che la maggioranza sta votando contro i suoi pareri” sulle mozioni in materia di rifiuti “per avere il voto della lega su Papa”. Così il capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini, che ha chiesto la parola in Aula, per sottolineare che in più occasioni sulle mozioni mentre il ministro Stefania Prestigiacomo dà parere favorevole, il Pdl e la Lega si astengono. Questo atteggiamento rientrerebbe, secondo Franceschini, nell’ambito di un tentativo del Pdl di convincere la Lega a votare contro l’arresto di Alfonso Papa, bocciando le posizioni sui rifiuti di Napoli cui il Carroccio è contrario.

10.24 – Papa inizia giornata a Messa

”Aspettiamo tutti” il voto. Il deputato del Pdl Alfonso Papa. Ed esclude fino all’ultimo l’ipotesi di dimettersi da parlamentare, prima che la Camera si esprima sul suo arresto. Inizia la sua giornata con una messa, nella stessa chiesa in cui si era raccolto in preghiera, nelle ore dell’inchiesta che lo avrebbe costretto a lasciare, il governatore di Bankitalia Antonio Fazio. Ma Papa non si fa impressionare dalla coincidenza: “Se uno è cristiano non è superstizioso”. E’ una giornata decisiva, per il magistrato (sospeso dalla funzione) e parlamentare del Pdl, coinvolto nell’inchiesta sulla P4. L’Aula della Camera potrebbe infatti dare alla procura di Napoli l’autorizzazione al suo arresto. E in attesa del verdetto, il deputato decide di raccogliersi in preghiera nella chiesa dei Santi Claudio e Andrea, nella centrale piazza San Silvestro. A pochi metri da Montecitorio.

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